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SINTESI IN PRIMO PIANO – 15 luglio 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Autostrade, alta tensione nel governo: linea dura del premier Conte mentre il ministro dell’Economia Gualtieri cerca di mediare.
– Al Mef il ministro Gualtieri e la vice Castelli avviano il cantiere della riforma fiscale.
– Bce, domani il Consiglio: non sono previsti annunci, ma solo la conferma che i rischi restano al ribasso.
– Emergenza Covid: in USA l’epicentro della pandemia è a sud, mentre in Europa cresce la preoccupazione nei Balcani dove sale la curva dei contagi.
– Politica interna italiana: scontro tra partiti sul Dpcm con le misure anti Covid.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: Stato d’emergenza, Speranza frena «Non c’è ancora alcuna decisione»
Tema: Dpcm anti Covid

Roberto Speranza, ministro della Salute, è arrivato ieri pomeriggio in Senato per riferire sul Dpcm con le misure anti Covid: «Saranno prorogate fino al 31 luglio, resta l’obbligo delle mascherine. La partita per sconfiggere il virus è tutt’altro che terminata, serve prudenza». La risoluzione sulle comunicazioni del ministro è stata approvata dal Senato con 154 voti favorevoli e 129 contrari. Contestazioni al piano Speranza arrivano da Davide Faraone, senatore di Italia viva, della maggioranza di governo: «Non dobbiamo ricascarci, ma l’emergenza sanitaria nel nostro Paese è superata. Sarebbe sbagliato continuare la stessa partita di prima oggi che il Paese deve riaprire». Più vibrante la protesta dell’azzurro Maurizio Gasparri: «Fateci capire quanto deve durare ancora lo stato di emergenza. Fino al 31 ottobre? Fino al 31 dicembre? Ma teniamo presente che non è un dibattito politico». Poi ha preso la parola il leader della Lega Matteo Salvini e ha rilanciato: «Smettetela di vendere l’Italia come un lazzaretto, l’emergenza è finita. Rischiate di fare più morti per fame di quanti non ne abbia fatti il coronavirus».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: La Nota – Scenari di crisi sintomo di un governo che non decide
Tema: Dpcm anti Covid

La tentazione di prorogare lo stato di emergenza figlia del timore di affrontare una nuova fase […] Il sospetto che perfino la tentazione di prolungare l’emergenza da Covid 19 sia il riflesso della paura di una fase nuova si sta diffondendo: anche se ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha rimediato alla gaffe dell’annuncio unilaterale di Conte, assicurando che qualunque passaggio sarà discusso e ufficializzato in Parlamento.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: Nomine, maggioranza in tensione I 5 Stelle divisi, Italia viva si sfila
Tema: Elezioni Agcom e Privacy

Alle sette di sera in Transatlantico un deputato di area governo tira un sospiro di sollievo: «La maggioranza ha retto la prova delle Authority». In realtà, non è proprio così perché il partito di Matteo Renzi ha deciso di sfilarsi. E il M5S si spacca: alla Camera si registrano 42 voti destinati a Emilio Carrelli e al Senato 22 schede bianche riconducibili alle fila grilline provano ad azzoppare Elisa Giomi. E’ il giorno del rinnovo dei vertici di Agcom (Autorità per le garanzie nella comunicazione) e del Garante della privacy. Ogni ramo del Parlamento vota due componenti per ciascuna Autorità. Fischio di inizio alle ore 10. Fino all’ultimo si tratta dentro e fuori la maggioranza. Al punto che Luigi Vitali, senatore di centrodestra di rito totiano, racconta un aneddoto: «Alle 10 riceviamo un WhatsApp: non votate perché ancora non abbiamo un accordo. Alle 11 è arrivata la comunicazione dei due nomi: Ghiglia e Aria». Eppure, una delle ragioni del braccio di ferro estenuante rimanda alla questione di genere. […] La maggioranza elegge all’Agcom Elisa Giomi e il dem Antonello Giacomelli. Mentre per la Privacy Pd, Leu e M5S indicano l’avvocato Guido Scorza e Pasquale Stanzione professore di diritto privato. Con una caratteristica: è nato nel 1945, dunque è il favorito per la carica di presidente, visto che il Garante della privacy viene scelto, tra i 4 eletti dal Parlamento, in base all’anzianità. […] Alla Privacy il centrodestra elegge Agostino Ghiglia e Ginevra Cerrina Feroni. Mentre all’Agcom va Laura Aria, sponsorizzata dall’area lettiana di FI e il ceo di 7 Gold, Enrico Mandelli (area Lega). A questo punto c’è attesa per la designazione del nuovo presidente di Agcom. Il favorito è Giacomo Lasorella, attuale vicesegretario generale di Montecitorio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Sannino Conchita 
Titolo: E Boldrini bacchetta il Pd “Avete candidato solo uomini”
Tema: Elezioni Agcom e Privacy

Sono tre su otto, alla fine di una tesa giornata, le professioniste nominate nelle due Authority. E al di là del dato numerico, dunque, «che non è poi dei peggiori», a perdere ben più che le donne – è il Pd. La professoressa Elisa Giorni (area M5S, ma sul cui nome almeno 20 senatori grillini si astengono) e il vertice della Direzione Incentivi alle imprese del Mise Lauria Aria (sostenuta da Fi) approdano all’Agcom; e la docente Ginevra Cerrina Feroni (ancora area di centrodestra) nel collegio del Garante per la Privacy. Così il Pd, nel voto per gli organi delle due Authority, non riesce – o meglio, non sceglie – di puntare sulle competenze al femminile. L’ex presidente della Camera Pd Laura Boldrini striglia i suoi: «È come se ci fosse sempre qualcosa di prioritario, rispetto allo scegliere una donna preparata. Non possiamo sostenere la parità di genere e poi fare un’altra cosa». Più conciliante il giudizio di Valentina Cuppi, la presidente del Pd. «Bene l’elezione di tre donne, ma è chiaro che non basta. E tra poche ore dobbiamo tenere il punto sulle commissioni alla Camera».
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salvia Lorenzo – Savelli Fabio 
Titolo: Autostrade, lite nel governo – Autostrade, si tratta e si litiga
Tema: Autostrade

Dopo una giornata di continui contatti con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il nuovo documento presentato da Autostrade riduce ma non colma del tutto le distanze rispetto alle richieste del governo. C’è l’ipotesi di un’ulteriore riduzione dei pedaggi, un aumento dei risarcimenti, si discute della manleva per le eventuali responsabilità del ministero dei Trasporti per i mancati controlli sul ponte Morandi. Tutti capitoli sui quali nel corso della notte è andato avanti un negoziato serrato e anche duro. Ma la vera sostanza politica della proposta è una ulteriore riduzione del peso della famiglia Benetton nella proprietà. In che modo? Lo strumento tecnico sarebbe non solo l’ingresso di Cassa depositi e prestiti e di altri soci in Atlantia, la holding che controlla Autostrade. Ma lo scorporo di Autostrade rispetto alla holding, e la successiva quotazione in Borsa della stessa società. Che a quel punto con un azionariato diffuso consistente, l’ipotesi è portarlo fino al 50%, potrebbe far entrare nuovi soci abbassando ulteriormente il peso della famiglia Benetton. Si tratta di un’operazione alternativa alla revoca, e che avrebbe il vantaggio di garantire la continuità aziendale evitando i rischi di un passaggio temporaneo della concessione ad Anas. E’ chiaro però, come ha ammesso lo stesso Gualtieri, che si tratta di un percorso che non si potrebbe chiudere nel giro di poche settimane. Servirebbero almeno sei mesi, forse un anno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Nuova proposta di Aspi: passo indietro dei Benetton. Gualtieri prova a mediare – La mediazione di Gualtieri per persuadere Conte L’irritazione di Di Malo
Tema: Autostrade

Poco dopo l’ una di notte il Consiglio dei ministri è ancora in corso, i Benetton hanno praticamente alzato le mani, accettato tutte o quasi le condizioni del governo, compresa quella di scendere in Autostrade ad una quota quasi irrilevante, intorno al 10%, senza posti in Cda, ma ancora non basta. È lo stesso Conte a dire ai suoi ministri: «Devono restare obbligati per eventuali danni e risarcimenti della loro gestione, viceversa non si può chiudere questo accordo e torniamo alla revoca». […]  Luigi Di Maio non è affatto contento della possibile transazione, accusa nemmeno troppo velatamente Conte di aver usato lo strumento della revoca per arrivare ad un accordo, che forse è anche la verità, ma è maldigerita dal Movimento. Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che ha trattato con i Benetton e illustrato l’ultima offerta, si appartano da soli, insieme alla ministra Paola De Micheli, quando il Consiglio dei ministri viene sospeso. […] La mediazione possibile tocca al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che sembra aver avuto contatti plurimi con la società e ha predisposto un piano di intervento pubblico nel capitale di Aspi che potrebbe essere un punto di equilibrio fra le diverse esigenze. Insomma una soluzione definitiva è ancora lontana, ma anche la revoca sembra perdere corpo, almeno quella formale. La marginalizzazione dei Benetton avverrebbe nell’arco di mesi e a notte fonda Pd, premier e Cinque Stelle discutono dei risvolti politici di uno scenario simile. Per il Pd va bene, Conte sembra quasi soddisfatto, resta da convincere Di Maio e il resto dei Cinque Stelle.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Micheli Paola 
Titolo: «Carissimo presidente, si rischiano 23 miliardi»
Tema: Autostrade

Il testo della lettera del 13 marzo firmata dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e indirizzata al premier Giuseppe Conte e al Consiglio dei ministri. La titolare delle Infrastrutture porta all’attenzione del governo il dossier sulla concessione di Autostrade analizzando le due opzioni possibili: revoca o revisione. Ecco alcuni stralci: […] «Nella nota di Aspi del 5 marzo indirizzata anche a Te e al collega Gualtieri vengono assunti i seguenti impegni: 1) impegno economico complessivo pari a 2.900 milioni di euro che rimarrà a totale carico della predetta Società [Autostrade per l’Italia]; 2) piano straordinario di investimenti pari a 14,5 miliardi di euro di cui 5,3 miliardi di euro nel periodo 2020-2023; 3) l’accettazione del modello tariffario Art, con rinuncia al ricorso giurisdizionale» «Credo sia opportuno sottoporre al Consiglio dei Ministri la percorribilità della soluzione transattiva nei diversi termini che Tu e il Consiglio dei Ministri riterrà di individuare. Anche in considerazione del fatto che l’Avvocatura Generale dello Stato, nel citato parere del 19 febbraio, ha sottolineato che “l’adozione della revoca presuppone una rigorosa ponderazione da parte di codesta Amministrazione sotto il duplice profilo delle possibili conseguenze economiche”».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pons Giovanni 
Titolo: Autostrade, entra lo Stato – A Cdp la guida di Autostrade I Benetton vanno in minoranza
Tema: Autostrade
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si è fatto promotore di un’operazione che sostanzialmente può sbloccare una situazione che si trascina da due anni, cioé dalla tragica caduta del Ponte Morandi. In pratica il governo avrebbe accantonato l’idea di una revoca della concessione, o di far scendere in campo un commissario straordinario, per andare incontro alla proposta formulata nel giorni scorsi da Aspi e Atlantia di far sottoscrivere alla Cdp e a una cordata di investitori dalle spalle larghe un aumento di capitale di Aspi che riduca sensibilmente la presenza della famiglia Benetton nel capitale. E di conseguenza anche un forte ridimensionamento nella governance della società. La proposta in questi termini è stata riformulata con una nuova lettera richiesta dal ministro Gualtieri a consiglio dei ministri in corso e sembra sia stata sostenuta anche dai rappresentanti dei 5 Stelle e in particolare dal ministro degli esteri Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi aveva avuto un incontro con Gianni Mion, numero uno di Edizione Holding, la cassaforte della famiglia di Ponzano Veneto. E avrebbe soddisfatto anche il premier Giuseppe Conte che prima dell’inizio della riunione ha dichiarato: «O Aspi accetta entro stasera le condizioni che il governo le ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Autostrade sarà public company – Niente revoca, ma Benetton in minoranza Autostrade diventerà una public company
Tema: Autostrade

L’idea è del ministro dell’Economia Gualtieri ed ai Benetton sembra poter stare bene. Sul tavolo del Consiglio dei ministri assieme all’ipotesi di revoca della concessione col corollario dell’eventuale nomina di un commissario (incarico per il quale sarebbe preallertato l’ex ad di Terna, Luigi Ferraris) o in alternativa all’ingresso di Cdp direttamente in Atlantia con un investimento di circa 4 miliardi, ieri si è discusso soprattutto del ruolo dei Benetton. Che potrebbe essere ridimensionato (ma non annullato come chiedono i 5 Stelle) con una manovra in due tempi: il primo passo sarebbe rappresentato da un aumento di capitale di Aspi (che ha certamente bisogno di nuove risorse visto che quest’anno causa Covid perderà circa un quarto dei propri ricavi, 1 miliardo su 4) aumento che verrebbe sottoscritto da Cdp ed altri investitori; quindi Aspi uscirebbe da Atlantia ed in una seconda fase verrebbe quotata in Borsa, con un ampio flottante (anche superiore al 50%). Cdp sarebbe l’azionista di maggior peso ed Atlantia un semplice socio di minoranza. «Sarebbe un’operazione di mercato, fatta in trasparenza, che poi lascerebbe liberi i due soci di valorizzare le loro quote o aumentarle» sostiene una fonte vicina al dossier.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bassi Andrea 
Titolo: «Lo Stato rischia di pagare 23 miliardi ad Autostrade»
Tema: Autostrade
Ma se la strada del commissariamento non sembra agevole, quella della revoca sembra quasi impraticabile. Solo ieri si è scoperto che il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, a marzo aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella quale chiedeva di prendere una decisione sulla questione di Autostrade, sconsigliando la revoca e spingendo invece per una soluzione «transattiva». La ragione è semplice. Nella lettera è citato un parere dell’Avvocatura dello Stato che non esclude che in un eventuale contenzioso, nazionale e internazionale, i giudici possano dar ragione ad Autostrade condannando lo Stato a pagare l’intero risarcimento quantificato in 23 miliardi di euro. Il cerino, insomma, è in mano al governo. […] I ministri dell’economia e delle infrastrutture, Roberto Gualtieri e Paola De Michell, non hanno intenzione di apporre la propria firma al decreto interministeriale che sarebbe necessario per la revoca. Vogliono che la decisione sia di tutto il Consiglio dei Ministri.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mancini Umberto 
Titolo: La mediazione di Gualtieri Aspi quotata a Piazza Affari con Cdp socio di controllo
Tema: Autostrade

Di fatto dovrebbero essere fissati dei valori di concambio tra azioni Aspi, pronta allo sbarco in Borsa, e quelle di Atlantia, ma tutto, almeno nelle intenzioni del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sarebbe trasparente e alla luce del sole. Bisognerà capire se questa proposta tecnica, che non esclude a priori i Benetton dalla società autostradale, supererà il vaglio dei 5Stelle o naufragherà come tante altre. Consentirebbe però di evitare lo spettro di un default da 20 miliardi e avrebbe le sembianze di una operazione di mercato. Certo per montare questa operazione, almeno a livello teorico, ci vuole tempo e, come detto, un consenso politico ampio oltre che, ovviamente, l’ok di chi ha il controllo di Autostrade, cioè i Benetton. E che, come noto, hanno già ampiamente aperto all’ingresso dello Stato nel capitale. Cdp dovrebbe infatti avere un ruolo di controllo nella “nuova Aspi” quotata.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Monticelli Luca 
Titolo: Riparte la commissione per la riforma del fisco Vertice Gualtieri-Castelli: norme entro ottobre
Tema: Riforma del fisco
Il cantiere della riforma fiscale è ripartito. Il governo sta lavorando a un disegno di legge delega da portare in Consiglio dei ministri in autunno insieme alla legge di bilancio. L’obiettivo è un intervento a 360 gradi finalizzato «a disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli», come prevede il Programma nazionale di riforma che l’esecutivo ha inviato a Bruxelles dieci giorni fa. Nei prossimi giorni Roberto Gualtieri riunirà la commissione per la riforma fiscale di cui fanno parte i suoi vice, i sottosegretari, i Dipartimenti e l’Agenzia delle entrate per riprendere il filo del discorso interrotto a marzo per colpa del coronavirus. L’accelerazione arriva ora dopo un pranzo tra il ministro e la sua vice Laura Castelli. Il lavoro sul cuneo fiscale e sull’assegno unico alle famiglie è già impostato: nel 2021, infatti, bisognerà definire le coperture per il taglio da 5 miliardi in favore dei lavoratori dipendenti e finanziare il family act. Poi c’è tutta la parte che riguarda le aziende con le semplificazioni per gli autonomi e il riordino dell’Ires.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Il governo spinge sul nuovo deficit da 18-20 miliardi – Il governo accelera sul nuovo deficit da 18-20 miliardi
Tema: Dossier deficit

Le acque agitate fra la battaglia delle autostrade e le incognite sul Mes non hanno fermato il dossier sul nuovo deficit da un punto abbondante di Pil per finanziare la manovra d’estate. Dossier che anzi accelera con l’obiettivo di arrivare in consiglio dei ministri fra venerdì e l’inizio della settimana prossima. A fare la prima ipotesi è stato ieri il viceministro dell’Economia Antonio Misiani. Il passaggio in consiglio dei ministri, ha spiegato in mattinata a un convegno dell’agenzia del Demanio sulle nuove strategie di valorizzazione del patrimonio pubblico, potrebbe arrivare già venerdì «per andare in Parlamento la settimana prossima con la richiesta di nuove risorse».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Franceschi Andrea 
Titolo: Effetto Covid, l’anno del superdebito – Senza freni la corsa al debito: mille miliardi in più nel 2020
Tema: Finanza globale
Il debito societario a livello globale quest’anno crescerà di 1000 miliardi di dollari. La stima è di Janus Henderson Investments. Nello studio, che esamina i bilanci delle 900 maggiori società non finanziarie per capitalizzazione, la casa d’affari evidenzia come la pandemia abbia accelerato un processo in atto da diversi anni. Allo stesso tempo, il livello dei debiti pubblici è destinato a superare il record raggiunto nel 1946.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: La Bce resta a guardia alta contro i rischi – La Bce resta ancora in modalità pandemica: la politica non cambia
Tema: Bce
In tempi di pandemia, qualche germoglio non basta ai banchieri centrali per iniziare a intravedere con certezza l’avvio dell’uscita dalla crisi senza precedenti del coronavirus. Il calo dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi nell’Eurozona delle ultime settimane, rispetto ai picchi dei lockdown, non mette al sicuro i governi dei 19 dal rischio di una seconda ondata. E così per la Banca centrale europea i primi segnali di miglioramento sull’andamento dell’economia arrivati in ordine sparso nella zona dell’euro tra maggio e giugno non sono ancora sufficienti per iniziare a modificare la modalità pandemica della politica monetaria in atto, caratterizzata da un considerevole, ampio stimolo e accomodamento. Dalla riunione del Consiglio direttivo di domani, dunque, non sono attesi annunci di nuove misure: ma se è vero che ora come ora non occorre allentare ulteriormente le condizioni, men che meno è il momento di restringerle. Salvo colpi di scena altamente improbabili, non dovrebbero esserci annunci.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Armi a Taiwan, Pechino sanziona Lockheed
Tema: Cina vs USA

La Cina ha deciso di imporre sanzioni per ora non precisate alla società statunitense Lockheed Martin, il principale appaltatore coinvolto nel recente piano americano di vendita di armi a Taiwan per 620 milioni di dollari. La notizia, ultimo atto dell’escalation di misure sanzionatorie tra le due superpotenze, è stata resa nota in conferenza stampa dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, che ha parlato di una mossa necessaria per salvaguardare l’interesse nazionale.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Biondi Andrea 
Titolo: 5G, il Regno Unito mette al bando la cinese Huawei – Londra decide di mettere al bando il 5G di Huawei dall’anno prossimo
Tema: Londra vs Pechino

Il governo britannico vieta alle compagnie di tlc l’acquisto di nuove apparecchiature prodotte dalla cinese Huawei e ha dato loro tempo fino al 2027 per rimuovere le tecnologie dalle loro reti 5G. La decisione riallinea il Paese alle politiche Usa nei confronti di Huawei e deriva dal deterioramento delle relazioni tra Londra e Pechino sul caso Hong Kong.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G.Sar. 
Titolo: Sud degli Usa epicentro della pandemia
Tema: Covid in USA
L’America va contromano. Circa la metà degli Stati sta tornando alla casella numero uno della pandemia. La geografia è diversa rispetto a quella di marzo-aprile, ma la gravità è la stessa. Lunedì 13 luglio i nuovi casi in tutto il Paese sono stati 61.492, con un incremento del 51% rispetto alla media degli ultimi 14 giorni. In aumento anche il numero dei morti: 425 in un giorno, +29%. Dall’inizio del contagio i casi sono stati 3 milioni e 400 mila. Le vittime 138 mila. La Florida ha toccato il record giornaliero, con 15 mila positivi. Insieme con California e Texas fanno circa 30 mila in 24 ore: la metà del totale nazionale e un impressionante 18% sulla somma mondiale dei nuovi casi nello stesso giorno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Rosaspina Elisabetta – Serafini Marta 
Titolo: I Balcani ripartiti troppo presto E ora la curva sale ovunque
Tema: Covid in Est Europa
La curva dei contagi è ancora pericolosamente in salita, ma la Croazia esita a blindarsi di nuovo e, soprattutto, a chiudere le porte al turismo che rappresenta quasi il 20% del suo Pil e che è già dimezzato rispetto al 2019. Dal 25 febbraio, sono stati 3.827 i casi di contagio da Covid-19 confermati (53 nelle ultime 24 ore), e 120 i morti. L’ultimo proprio ieri a Zagabria. Ma nell’ultima settimana è stata superata due volte la barriera dei 100 nuovi infettati in un giorno: se ne sono contati 116 venerdì scorso e 140 domenica. Dal primo luglio non ci sono restrizioni per l’ingresso nel paese dei cittadini dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo.
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