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SINTESI IN PRIMO PIANO – 15 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani :

– Covid-19, governo e Regioni al lavoro sul calendario delle riaperture.
– Ok al deficit da 40 miliardi per sostenere l’economia.
– Il voto del Parlamento sulla cittadinanza a Patrick Zaki.
– Gli USA annunciano la fine della missione in Afghanistan.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Il calendario: così si riapre – Prima i ristoranti poi lo sport Ecco le riaperture di maggio
Tema: Covid-19, il piano riaperture

Allo studio il calendario per la ripartenza a partire dal mese di maggio, con un programma differenziato tra le Regioni, che dovrà tenere conto di due fattori: l’andamento della curva epidemiologica e il numero di persone vaccinate. I primi a riaprire saranno i ristoranti a pranzo, poi i luoghi dello spettacolo e solo dopo palestre e piscine. Dalla metà del mese e non prima, nel rispetto della linea della “gradualità” scelta dal governo, potrebbero essere consentite le cene nei locali pubblici. La riunione dei governatori guidati dal nuovo presidente leghista Massimiliano Fedriga è in agenda per oggi alle11, e alle 15 comincia il confronto con il governo. La prima istanza delle Regioni e consentire il ritorno alla libertà di movimento, almeno nelle aree che avranno meno contagi. Tra i ministri c’è chi si aspetta la riapertura dei confini regionali a metà maggio e chi invece frena, ricordando che il governo deve ancora riunirsi per impostare il nuovo decreto. Ieri il presidente Mario Draghi ha incontrato Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, coordinatore e portavoce del Cts e domani, a quanto trapela da Palazzo Chigi, si riunirà la cabina di regia presieduta dal capo dell’esecutivo. Saranno esaminati i dati, che vengono aggiornati ogni venerdì e si comincerà a discutere di riaperture. Riaperture di cui ha parlato anche il ministro Speranza, confermando che maggio potrebbe essere il mese della svolta.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele – Lopapa Carmelo 
Titolo: Virus, così riaprirà l’Italia – A maggio il via ai ristoranti da metà mese anche di sera e il coprifuoco sarà ridotto
Tema: Covid-19, il piano riaperture

Allo studio una prima bozza di cronoprogramma per le riaperture che vedrà la luce nei prossimi giorni, e che sarà un sofferto punto d’incontro fra i “rigoristi” (Pd e Speranza) e gli “aperturisti” (centrodestra). Una certezza: Mario Draghi ascolta tutti, soprattutto guarda i dati su contagi, ricoveri, decessi e vaccini, ma adesso ha chiara anche la percezione dell’insofferenza della gente: dunque lavora a un piano che vede maggio come mese fondamentale, quello della ripartenza soprattutto delle attività all’aperto, compatibilmente con i dati epidemiologici e nell’attesa che la cabina di regia con le forze della maggioranza (e l’ausilio degli scienziati) si pronunci domani. Si parte a fine aprile, con un segnale che il presidente del Consiglio vuole dare alle Regioni più virtuose, quelle con la miglior curva dei contagi: “Per me già a fine mese ci possono essere le condizioni per alcune riaperture, consapevoli che ogni giorno lo scenario cambia”, dic e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Quindi, in queste regioni che faranno da apripista sulla strada della normalità (si spera) ci saranno tutte le attività commerciali in funzione e bar e ristoranti aperti a pranzo. Un ritorno alla zona gialla nella quale entrerà poi, nella prima decade di maggio, il resto del territorio, sempre che i parametri lo consentano.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Russo Paolo 
Titolo: Il piano delle Regioni “Aperti anche la sera” gli scienziati frenano
Tema: Covid-19, il piano riaperture

Governo e regioni devono ancora fissare l’asticella degli anziani vaccinati che accenderebbe il semaforo verde delle riaperture che gli scienziati del Cts già storcono il naso. L’ipotesi al momento più accreditata è quella di considerare soltanto la percentuale di immunizzati con la prima dose tra gli over 80, che oggi in media è del 74% ma con grandi differenze regionali. L’indice di copertura dovrà essere comunque molto alto, intorno al 90%. Dal Cts fanno notare che “far circolare di nuovo liberamente il virus tra i più giovani, che sono anche i più contagiosi, significa ritrovarsi presto con gli ospedali in affanno e i morti in risalita”. Perché “è vero che l’incidenza dei casi gravi di malattia è più bassa tra i meno anziani, ma se si lascia crescere ildenominatore sul quale si applicano quelle percentuali si è punto e a capo”. Intanto le regioni hanno messo a punto una bozza di linee guida delle riaperture di bar e ristoranti, palestre, piscine, cinema e teatri. Ristoranti e bar riaprirebbero anche la sera, ma a due condizioni: la disponibilità di tavoli all’aperto distanziati di un metro e con uso di dehors in attesa delle temperature miti; nel caso non sia disponibile lo spazio all’aperto, al chiuso la distanza tra un tavolo all’altro deve raddoppiare a due metri.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: “Stadi aperti? Allora anche noi” La battaglia per le ripartenze
Tema: Covid-19, il piano riaperture

L’Italia sgomita al nastro della ripartenza. Con il mondo della cultura e degli spettacoli a rivendicare i propri diritti dopo il sì del governo alla presenza del pubblico allo stadio Olimpico di Roma in occasione delle gare degli Europei di calcio (dall’11 giugno, al 25% della capienza). I lavoratori dello spettacolo e dell’industria musicale si sentono discriminati: se si dà l’ok a 16.000 persone per una partita di calcio – dicono – allora si riparta subito con i concerti e con i teatri. Persino il ministro della Cultura Dario Franceschini, uno dei rigoristi del governo, parte lancia in resta: “Se si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi”. Ma la curva dei contagi si piega lentamente e il numero dei morti fa ancora paura, e nel governo è in corso uno scontro, che non si limita al braccio di ferro sulle riaperture, ma si gioca attorno alla so rte del ministro della Salute Speranza, attaccato a testa bassa dal leader della Lega Matteo Salvini.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Peggio Massimiliano – Rossi Andrea 
Titolo: Figliuolo: “Da maggio vaccini per tutti” – “Supereremo i 500 mila vaccini al giorno non proteggere i più fragili è criminale”
Tema: Covid-19, il piano vaccinale

Le parole del commissario all’emergenza a Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo: “Anche ieri 469 morti. Dobbiamo uscirne. L’età media delle vittime è 80 anni, ma ora c’è rischio anche a 65. Ecco lo spirito dell’ordinanza con cui abbiamo imposto la priorità agli anziani”. Le priorità sono assicurarsi le scorte di vaccini necessarie, organizzare la consegna e somministrazione, ma anche infondere fiducia, rassicurare una popolazione stremata. Il generale Figliuolo convive anche con un altro pensiero fisso: assicurarsi che la complessa impalcatura messaa punto da quando è stato chiamato a gestire l’emergenza possa riuscire a centrare l’obiettivo nel momento in cui la penuria e l’incertezza sulle scorte saranno superate o quanto meno stabilizzate. “Riusciremo a centrare l’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno”, ribadisce il commissario. In questa spasmodica corsa ad arginare il bollettino quotidiano delle vittime ieri sul t avolo del generale è arrivata una buona notizia dopo tanti inciampi, dagli stop and go su AstraZeneca ai timori che ora avvolgono JohnsoneJohnson. “Me l’ha comunicata direttamente il presidente Draghi: in questo trimestre l’Europa avrà 50 milioni di dosi in più di Pfizer, che per l’Italia significa quasi 7 milioni. Circa 670 mila conto di averle entro fine mese, altri 2 milioni e 150 mila a maggio e le restanti4 milioni a giugno. È un carico che ci permette di tamponare la situazione e le limitazioni sugli altri vaccini e che ci consentirà di avere 17 milioni di dosi a maggio, una potenza di fuoco superiore alle 500 mila somministrazioni al giorno”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro – Bertini Carlo 
Titolo: Il retroscena – Battaglia su Franco e Speranza per Draghi le prime spine
Tema: Tensioni nel governo

C’è tensione attorno al ministro del Tesoro Daniele Franco, reo di non condividere le bozze dei provvedimenti con i colleghi. C’è malumore verso il sottosegretario Roberto Garofoli, colpevole di aver abolito le riunioni preparatorie a Palazzo Chigi. E c’è il caso di Roberto Speranza, lambito da un’inchiesta giudiziaria e accusato di frenare le riaperture di bar e ristoranti. Inizia a farsi la sentire la pressione dei partiti di maggioranza sul premier Draghi, come confermano i resoconti riservati del consiglio dei ministri di ieri mattina, il secondo in due giorni, quello che avrebbe dovuto approvare la richiesta di aumento della spesa al Parlamento per quaranta miliardi. Andrea Orlando (Lavoro, Pd) e Stefano Patuanelli (Agricoltura, Cinque Stelle), hanno esplicitamente chiesto chiarimenti al ministro Franco: la discussione va avanti due ore, non abbastanza per risolvere le questioni sollevate. Tutto è rinviato a oggi. Ma malumori evidenti si registrano an che verso il ministro Speranza, e anche da parte del Pd, nonostante il sostegno ribadito ieri dal segretario Letta. “Non voglio le dimissioni, mi interessa che funzioni la squadra”, frena Matteo Salvini. Ma il partito del ministro della Sanità nutre il sospetto che gli attacchi del leader leghista nascondano ben altro.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: Duello sul Copasir il partito di Meloni lascia per protesta Ma la Lega resiste
Tema: Copasir

Ancora stallo sul Copasir. Ieri Matteo Salvini auspicava un azzeramento dell’organismo di controllo sui servizi segreti.  E si registrano due dimissioni, quelle del meloniano Urso e del berlusconiano Vito, che scrive: “Non è più tollerabile il perdurare di una situazione non corrispondente alla legge, con alla presidenza un esponente della maggioranza”. In questo clima inizia una seduta che ha all’ordine del giorno l’audizione del prefetto Franco Gabrielli, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi. La contemporanea mossa di Urso ha lo scopo di accelerare l’azzeramento del Copasir. Ma fonti interne al governo dicono che la situazione è destinata a non sbloccarsi fino al confronto tra Meloni e Salvini. Anche perché si ritiene che “la partita” sia strettamente connessa alla selezione dei candidati delle prossime amministrative, agli equilibri in Rai, alle nomine nelle società dello Stato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: La Carta del M5S d Conte “Né destra ne sinistra”
Tema: M5S

L’ex premier Giuseppe Conte è al lavoro sulla nuova Carta dei Valori e sul nuovo Statuto del M5S. Si susseguono incontri nel suo appartamento romano, domenica con David Sassoli, tra gli ultimi. La novità più rilevante sarà la collocazione del nuovo M5S, che per tornare alle origini e non subire altre emorragie, riaffermerà la propria natura post-ideologica: nè di destra nè di sinistra. Posizione che trova concorde anche Beppe Grillo e che ricalca i primi precetti del Movimento. Conte intende riguadagnare spazio al centro e tra quegli scontenti di centrodestra che un tempo votavano M5S, e che poi sono passati alla Lega.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Vitalizi, bufera su Formigoni M5s in rivolta: “Vergogna”
Tema: Vitalizi, caso Formigoni

I Cinque stelle sono furibondi per la decisione della commissione Contenziosa del Senato, guidata dal forzista Carlo Caliendo, di ripristinare il diritto alla pensione per l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, nonostante stia scontando ai domiciliari una condanna a 5 anni e 10 mesi per corruzione. E’stato ristabilito un diritto. E i grillini — dice l’ex governatore — devono decidere se le sentenze si rispettano sempre, oppure soltanto quando vanno nella direzione che piace a loro”. Gli risponde, a distanza, il capo politico M5S Vito Crimi minacciando di «adottare ogni strumento possibile per ripristinare un sacrosanto principio di equità». I pentastellati possono fare ben poco, però. Dovranno sperare che l’organo amministrativo del Senato, nel quale siedono i tecnici di palazzo Madama e nessun politico, presenti ricorso al Consiglio di garanzia e lo vinca. Via stretta e con tempi lunghi.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: La svolta del governo: nuovi aiuti in base alle perdite reali Avanti con le moratorie
Tema: Covid-19, sostegno alle imprese

Si profila un intervento combinato tra emendamenti al decreto legge Sostegni, ora in Senato, e il decreto Sostegni bis che sarà varato dal governo alla fine del mese allo scopo di rafforzare gli aiuti alle imprese, intervenendo sui costi fissi. Con gli emendamenti al primo decreto verrebbero sospesi alcuni versamenti, dall’Imu alla Tosap, e previsti crediti d’imposta sugli affitti e tagli alle bollette degli esercizi commerciali, mentre col secondo decreto si interverrebbe sulla liquidità e sui nuovi indennizzi. Il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha annunciato il passaggio dal ristoro sulla perdita di fatturato a quello sulla perdita di bilancio. Per i nuovi indennizzi il prossimo decreto dovrebbe stanziare all’incirca il doppio rispetto al primo dl Sostegni: 20-22 miliardi. In  tutto, il nuovo provvedimento dovrebbe mobilitare una quarantina di miliardi, attingendo a un aumento del deficit 2021.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Deficit, via a 40 miliardi per i nuovi sostegni Debito, discesa rinviata – Via al deficit da 40 miliardi Debito ancora in crescita
Tema: Covid-19, sostegno alle imprese

Uno scostamento di bilancio da 40 miliardi. E’ questa l’entità del nuovo extra-deficit per finanziare il prossimo decreto Sostegni di cui ha discusso ieri il Consiglio dei ministri. Ad oggi il quadro è praticamente definito e la strada appare libera all’approvazione dei due documenti. Il calendario rimane stretto e prevede scostamento e Def in Aula alle Camere giovedì 22 aprile, e un consiglio dei ministri la prossima settimana sul Recovery Plan che sarà oggetto di un’informativa di Draghi al Parlamento il 26 aprile. La richiesta di scostamento sarà ancora oggetto di verifiche con la maggioranza e di ulteriori calcoli, ma è questa la cifra su cui si assesta al momento il ministero dell’Economia. Soprattutto da destra sono continuate le spinte per salire ancora, verso quota 50 miliardi, ma l’argine costruito fra la presidenza del consiglio e il Mef non cede. A motivare la resistenza di Draghi e Franco sono in particolare tre fattori: nell e intenzioni del governo ll nuovo scostamento è l’ultimo della serie prima della ripartenza, ma l’anno è lungo e la stessa idea aveva accompagnato il deficit da 32 miliardi a gennaio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Covid, una Pmi su tre in vita grazie all’ossigeno dei prestiti
Tema: Covid-19, imprese in difficoltà

Secondo un rapporto presentato ieri da Mcc, che gestisce il fondo di garanzia per le Pmi, e da Svimez, da marzo 2020 ad aprile 2021 hanno avuto accesso ai finanziamenti oltre 200 mila imprese con un fatturato di circa un milione di euro. Il report ha suddiviso queste aziende in 5 classi, da quella con un’ottima redditività, bassa esposizione finanziaria e facile accesso al credito fino alle imprese con redditività bassa, basso grado di autonomia finanziaria, forte esposizione finanziaria e poca liquidità. Secondo l’indagine se non ci fossero stati i prestiti garantiti 67 mila di imprese, facenti parti delle classi intermedie, sarebbero scese di categoria. Il direttore di Svimez, Luca Bianchi, ieri ha definito queste aziende come “imprese zombie”: in buona parte sono concentrate nel settore del terziario, della meccanica, una parte del made in Italy. Cosa sarà di loro quando le misure di supporto saranno ritirate?Secondo Bianchi è auspicabi le una selezione settoriale per scegliere gli interventi di supporto. Mattarella ha ricordato che il potenziamento del fondo per le Pmi consente anche di portare sotto garanzia prestiti preesistenti, al patto di aggiungere nuova finanza per almeno il Imprese a rischio senza l’effetto degli interventi 25 per cento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Confindustria: rinviare il codice delle crisi, proroga sulla liquidità
Tema: Covid-19, imprese in difficoltà

Emanuele Orsini, vice presidente di Confindustria per Credito, Finanza e Fisco, nell’audizione in Commissione Finanze alla Camera, parla di crisi senza precedenti e sottolinea la necessità di “adottare iniziative a supporto delle imprese fuori dagli schemi”. II tema è lo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese a causa del Covid. Per Orsini bisogna prolungare e potenziare le misure di sostegno alla liquidità; nel medio periodo va rafforzata la loro patrimonializzazione e diversificazione delle fonti finanziarie. Tra gli strumenti ipotizzati: moratoria, allungamento dei debiti, super bonus 110% fino a tutto il 2023, credito di imposta di almeno il 70% dell’aumento di capitale per le aziende che rafforzino il patrimonio, rinviare di un anno l’entrata in vigore del Codice delle crisi d’impresa. Accanto a ciò occorre un ripensamento delle regole a livello europeo, secondo il vice presidente di Confindustria, per assicurare continuità alle mo ratorie per tutto il tempo necessario per consentire la ripartenza delle imprese.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Recovery fund: parte il piano di finanziamento per gli eurobound – Così la Ue emetterà 800 miliardi per finanziare la ricostruzione
Tema: Recovery Fund

Nel presentare ieri il programma di raccolta del denaro che andrà a finanziare il nuovo Fondo per la Ripresa, la Commissione europea ha sottolineato «il significato politico» di questo nuovo passo verso una maggiore integrazione europea. Bruxelles ritiene che i primi esborsi a favore dei Paesi membri potranno avvenire in luglio. “Il nuovo NextGenerationEU modificherà radicalmente i mercati dei capitali europei – ha detto il commissario al Bilancio Johannes Hahn, in conferenza stampa a Bruxelles – Tra le altre cose, garantirà denaro ai Paesi a tassi d’interesse estremamente convenienti”. La Commissione europea prenderà a prestito da qui al 2026 fino a 75o miliardi di euro a prezzi del 2018 (807 miliardi a prezzi correnti). Prevede emissioni annue per circa 150 miliardi di euro. Per evitare di eventualmente penalizzare le emissioni nazionali, Bruxelles intende programmare le obbligazioni a cadenza semestrale. Il NextGenerationEU prevede di r accogliere circa 800 miliardi, di cui 725 andranno a finanziare il Fondo per la Ripresa e saranno distribuiti direttamente ai governi, mentre il resto sarà convogliato attraverso il bilancio comunitario.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Allarme della Bce: rischio crac «Evitare ritardi sul Recovery»
Tema: Recovery Fund

Nel giorno in cui la Commissione europea ha presentato la strategia di finanziamento per reperire fino a circa 800 miliardi di euro per alimentare Next Generation  il bollettino annuale della Bce ha indicato che il Recovery Fund può fornire un significativo sostegno macroeconomico di circa il 5% del Pil, ci ha pensato la presidente Christine Lagarde a ricordare come non sarà facile uscire dalla crisi economica scatenata dal Covid: “Vedremo inevitabilmente un maggior numero di bancarotte rispetto allo scorso anno”, ha detto intervenendo a un evento organizzato da Reuters, spiegando che “le imprese che sono finite in bancarotta nel 2020 probabilmente resteranno in questa condizione anche nei mesi a venire”. In questo quadro quindi, “è estremamente importante che i governi siano in grado di valutare i rischi nel modo più veloce ed efficiente, in modo da distinguere fra le imprese che hanno un problema di liquidità e quelle che hanno un proble ma di solvibilità”. E per questo è importante che proceda spedita l’attuazione di Next Generation Eu, come aveva detto il vicepresidente della Bce Luis De Guindos, presentando al Parlamento Ue il rapporto 2020 della Banca centrale europea: “Dobbiamo evitare qualsiasi ritardo evitabile che possa intaccare la percezione molto positiva (dei mercati, ndr) di ciò che è stato realizzato”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a Enzo Amendola – «Recovery, meno impacci» – «I fondi del Reco Per spenderli subito serve cambiare regole»
Tema: Recovery Fund

Le parole del sottosegretario agli Affari Europeo, Enzo Amendola: “Più siamo veloci con i vaccini e più lo saremo con le riaperture. È chiaro che vanno programmate, in parallelo con i fondi per sostegni e l’accelerazione dei meccanismi per assorbire le risorse del Recovery”. Aggiunge il sottosegretario: “Nessun Paese ha presentato ancora il Recovery, il che smentisce la campagna che andava avanti da settembre, per cui l’Italia sarebbe in ritardo. II mio assillo in queste ore, in cui il Mef con Palazzo Chigi sta completando il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è il dopo. Quando avremo inviato a Bruxelles il Pnrr dovremo essere veloci nello spendere, solo così la progettualità sarà forte”. E ancora: “L’Italia come capacità di spendere i fondi europei è nella parte bassa della classifica. Vista la natura della crisi, i sostegni, lo scostamento e il Recovery devono essere risorse assorbite nel più breve tem po possibile, con procedure che facciano saltare i burocratismi e gli impacci”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Di Donfrancesco Gianluca – Trovati Gianni 
Titolo: L’Ocse all’Italia: senza riforma della Pa fondi europei a vuoto
Tema: Recovery Plan e riforma PA

La leva potenziale del Recovery Plan rischia di restare bloccata senza una riforma della Pubblica amministrazione incisiva, in grado di raddrizzare un federalismo disordinato che complica le procedure, confonde le responsabilità e moltiplica i costi per gli investitori. Nel suo Going for Growth 2021, presentato ieri, l’Ocse entra nel cuore dell’agenda del governo Draghi, che nelle prossime due settimane presenterà il Recovery Plan finale e i decreti su governance e semplificazioni chiamati a costruire le condizioni per attuarlo. Il rapporto mette in guardia dall’aumento delle diseguaglianze globali, sottolinea i costi della corsa ai “paradisi fiscali” e la necessità di alzare il prezzo delle emissioni inquinanti. Riformare la Pa Ma è la riforma della Pa il centro del capitolo italiano del rapporto, che per il resto conferma la promozione del reddito di cittadinanza, l’esigenza di riordinare le spese fiscali e l’opportunità di reintrodurre una t assazione sulla prima casa.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Scaglioni Alice 
Titolo: La Borsa Italiana a Euronext, maggioranza spaccata
Tema: Borsa Italiana

Ieri l’Aula della Camera ha approvato con 406 sì e nessun contrario la mozione della maggioranza sul ruolo del Mef nellla vendita di Borsa Italiana a Euronext. Il testo della mozione infatti impegna il governo a tutelare l’autonomia di Piazza Affari e a garantire “un ruolo di primo piano sia a livello operativo sia di governale del nuovo sistema federale”. Il testo della maggioranza, epurato dal riferimento diretto al golden power, chiede anche di “adottare ogni iniziativa utile, nell’ambito delle proprie competenze e della partecipazione azionaria in Cdp” per “tutelare in ogni sede e con ogni strumento di propria competenza lo strategico assetto economico finanziario di Borsa italiana”. Ma nella giornata di ieri si è anche registrata la prima spaccatura della maggioranza che sostiene il governo Draghi, avvenuta sull’altra mozione presentata da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che chiedeva la difesa dell’italianità di Borsa anche con il ricorso al golden po wer.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Biden: è tempo di finire la guerra più lunga
Tema: Afghanistan

Il presidente USA Joe Biden parla in diretta televisiva dalla Casa Bianca e annuncia il ritiro delle truppe dall’Afghanistan al via dal primo maggio e fino all’11 settembre 2021, ventesimo anniversario dell’attacco del 2001. II cerchio si è chiuso: “Abbiamo ucciso Osanna bin Iaden dieci anni fa. Da allora le ragioni per rimanere lì sono sempre state meno chiare. È venuto il momento di tornare a casa”. Biden dice di averne parlato con lo stesso Bush e soprattutto di aver concordato la decisione con gli alleati. Da Bruxelles arriva la conferma del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, subito dopo la decisione assunta in una riunione dell’Alleanza Atlantica: “E’ una svolta epocale. Anche i nostri militarei torneranno in Italia dal primo maggio”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Afghanistan, Biden e Nato annunciano il ritiro – Afghanistan, Biden annuncia un ritiro pieno d’incognite
Tema: Afghanistan

Gli USA di Joe Biden annunciano il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, a vent’anni dall’inizio della guerra. Il messaggio è stato portato direttamente in Europa dal Segretario di Stato, Antony Blinken: “Abbiamo raggiunto gli obiettivi” ha detto, a fianco del Segretario generale Nato Jens Stoltenberg a Bruxelles durante il vertice dei ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica. “Lavoreremo in stretto contatto nelle prossime settimane e mesi per un sicuro, organizzato e coordinato ritiro delle nostre forze dall’Afghanistan”, ha continuato Blinken. Il ministro della Difesa tedesco, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha concordato sulla necessità di un “ordinato ritiro” da Kabul. Le parole di Biden e Blinken, accompagnato a Bruxelles dal Segretario alla Difesa Lloyd Austin, hanno mostrato la chiara volontà dell’amministrazione di voltare pagina sul passato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Nicastro Andrea 
Titolo: Italiani via dall’Afghanistan prima che svanisca l’ombrello aereo degli Usa
Tema: Afghanistan

Il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan dovrà essere completato prima che l’ombrello aereo americano perda efficacia. I piani elaborati da anni prevedono di concentrare le forze a Kabul per poi abbandonare anche la capitale. Se davvero la data resterà l’11 settembre, già a luglio la base di Herat potrebbe essere vuota e il grosso del nostro contingente libero di rientrare. II ripiegamento potrebbe cominciare in maggio. “Non abbandoneremo mai il popolo afghano — assicura il ministro degli Esteri Di Maio —. Aiuteremo anche di più con progetti di cooperazione allo sviluppo e per la tutela dei diritti umani”. Rispetto ai piani dell’ex presidente Trump, Biden ha concesso quasi 5 mesi in più a chi (parte del Pentagono, Italia e Germania soprattutto) non voleva consegnare il Paese ai talebani. Difficile che bastino.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: Combattimenti e 53 caduti Il tributo degli italiani ai vent’anni in Afghanistan
Tema: Afghanistan

Che cosa hanno fatto, per vent’anni, gli italiani in Afghanistan? Di tutto: hanno combattuto, hanno ricostruito, hanno addestrato. Sono state 53 le vittime in questi vent’anni di missione contro Al Qaeda e i talebani. Giorgio Battisti, generale di corpo d’armata dell’Esercito, fu il primo comandante militare italiano ad atterrare a Kabul poche ore dopo la decisione del governo Berlusconi di riaprire l’ambasciata e schierare un contingente militare a sostegno degli americani e del governo di Hamid Karzai. Centinaia di feriti e mutilati che ancora portano sul loro corpi i segni di quelle missioni in Afghanistan. Da quando è stato nominato ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha fatto almeno quattro visite in Afghanistan, soprattutto per capire come dovrà essere organizzato il ritiro del contingente italiano da un paese in cui forze straniere sono state protagoniste per 20 anni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Muglia Alessandra 
Titolo: Cittadinanza italiana a Zaki – Zaki italiano, il sì del Senato Segre: non potevo non esserci
Tema: Caso Zaki

Liliana Segre ha affrontato il viaggio Milano-Roma pur di essere presente in Aula e votare per l’attribuzione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Segre era seduta accanto al dem Francesco Verducci, primo firmatario della mozione che chiede al governo di conferire la cittadinanza italiana allo studente egiziano dell’Università di Bologna da oltre un anno (433 giorni) in carcere in Egitto l’accusa di incitamento alla protesta e istigazione al terrorismo. Con 208 voti favorevoli, nessuno contrario e 33 astenuti i senatori hanno approvato un testo sintesi delle due mozioni presentate sul caso da Pd e 5Stelle. A sfilarsi dal voto sono stati gli esponenti di Fratelli d’Italia. La viceministra degli Esteri, pur precisando che l’esecutivo è a favore della mozione, ha chiesto tempo per una “verifica di alcune circostanze”. Per due motivi: “La cittadinanza si configurerebbe come un gesto simbolico privo di effetti pratici”, perché prevarrebbe la cittadinanza o riginaria di Zaki; e potrebbe avere “effetti controproducenti”, irritando le autorità egiziane. Ma secondo il Pd, la cittadinanza “permetterebbe a Zaki e ai suoi familiari di aver diritto al sostegno della nostra ambasciata”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Segre torna in aula per la cittadinanza a Zaky “So cos’è una prigione”
Tema: Caso Zaki

“Sono qui come nonna di Patrick Zaky, so cosa vuol dire stare da innocenti in prigione”, dice la senatrice a vita Liliana Segre, presente alla discussione in Senato sulla cittadinanza italiana al giovane egiziano, studente dell’università di Bologna, arrestatato nel febbraio 2020 al rientro al Cairo. Zaki, in cella per “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terrostici”, mette, per fortuna, d’accordo quasi tutti a Palazzo Madama. Nessuno vota contro le due mozioni presentate da Pd e M5S per chiedere al governo di conferirgli la cittadinanza italiana. Unico partito ad astenersi è Fratelli d’Italia, che teme come la mossa del governo possa ulteriormente irrigidire le autorità egiziane. L’ordine del giorno approvato chiede al governo di sollecitare le autorità egiziane per la liberazione, di attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei Paesi dove persistono violazioni e a portare iniziative al G7, con particolare riguardo a cas i di repressione di attivisti politici.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Foschini Giuliano 
Titolo: Cade il muro dell’omertà su Regeni Altri tre testimoni accusano il Cairo – Tre testimoni “Regeni ucciso per nascondere le torture”
Tema: Caso Regeni

A due anni dall’appello dei genitori di Giulio Regeni, che avevano chiesto ai testimoni di parlare e uscire allo scoperto, qualcosa di muove. Arrivano infatti le prime conferme a cià che la Procura di Roma ha fin qui documentato, ovvero che Giulio fu ammazzato dagli uomini della National security, che lo arrestarono il 25 gennaio 2016 e torturarono all’interno del compound dove ha sede il ministero dell’Interno della Repubblica Araba d’Egitto. L’omicidio è stato commesso per «occultare la commissione» di quelle sevizie. Gli stessi agenti della Nsa hanno poi ideato, questo racconta l’ultimo dei testimoni, un depistaggio, favoriti dalle coperture delle sfere più alte del governo del Cairo:  in un verbale, per la prima volta viene fatto un nome, quello del figlio del presidente egiziano Al Sisi, Mahmoud. È uno dei particolari che emerge nel verbale che la procura di Roma ha depositato agli atti in vista del processo che comincer&agr ave;, in udienza preliminare, il 29 aprile prossimo a carico del generale Sabir Tariq, dei colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: I silenzi di Draghi e l’ira di Erdogan – Erdogan attacca: “Draghi maleducato” Ma le diplomazie provano a ricucire
Tema: Tensione Italia-Turchia

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha aspettato una settimana, per dare modo a Mario Draghi se non di scusarsi, almeno di correggere il tiro dopo averlo definito “un dittatore con cui dobbiamo avere a che fare”, frase pronunciata a commento dell’umiliazione subita dalla presidente della commissione Ue von del Leyen in occasione della visita al presidente turco. Anulla è servito il gesto di convocare l’ambasciatore italiano ad Ankara. Il premier è rimasto in silenzio, con grande imbarazzo della diplomazia italiana poco abituata a questi affondi ruvidi. E così ieri Erdogan ha risposto: “Quello che ha fatto — ha detto a commento delle parole del capo del governo italiano — è una totale mancanza di tatto, una totale scortesia e maleducazione. Con queste osservazioni ha minato come un’ascia lo sviluppo delle relazioni Turchia-Italia. Lui è stato nominato, non è stato neanche eletto, prima di parlare in questi termini tenga a ment e la propria storia”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Il retroscena – Da Salvini alla sinistra, un’interpretazione comune: è propaganda a uso interno
Tema: Tensione Italia-Turchia

A Palazzo Chigi non prendono nemmeno in considerazione l’ipotesi di rispondere alle dichiarazioni di Erdogan: Una valutazione rapida viene fatta ma la convinzione che emerge è che le dichiarazioni del presidente turco siano soprattutto un atto a uso interno. “Oggi più che mai sto con il presidente Draghi, la democrazia, la libertà, l’Occidente”, ha commentato Matteo Salvini. Mentre Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana dice: “Che il signor Erdogan, che arresta i parlamentari dell’opposizione, bombarda i villaggi curdi, voglia dare lezioni di stile ed educazione al presidente del Consiglio italiano è davvero esilarante”. Insomma il caso diplomatico fra Roma e Ankara è più aperto che mai, e rischia di non essere ricucito nel breve periodo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Ahmet Altan è libero dopo 1.656 giorni di carcere
Tema: Liberazione Ahmet Altan

E’ rimesso in libertà ieri sera dopo 1.656 giorni di prigione, lo scrittore e giornalista turco Ahmet Altan dopo che la Corte Suprema d’appello della Turchia aveva revocato la condanna a 10 anni dl carcere per il coinvolgimento nel tentato golpe del 2016. La decisione dei giudici turchi arriva il giorno dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) aveva condannato Ankara per la detenzione dell’uomo. Il suo era uno del casi simbolo della repressione del presidente Erdogan contro giornalisti e intellettuali.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Bulgaria, passo indietro del premier Borissov
Tema: Bulgaria

Non sarà Boyko Borissov, premier uscente in Bulgaria a guidare il governo che il suo partito, Gerb, sta cercando di formare dopo le elezioni del 4 aprile. In un Parlamento uscito dalle urne più frammentato, il partito di centro-destra Gerb è rimasto il principale, senza però mantenere la maggioranza assoluta, pagamdno il prezzo delle proteste che da tempo pervadono il Paese. Borissov ha proposto come successore un ex ministro degli Esteri, Daniel Mitov, di 43 anni e di forte impegno verso l’alleanza euro-atlantica. Borissov è accusato dall’opposizione di aver alimentato un clima di impunità tra politica e business in quello che è ancora il più povero tra i Paesi membri della Ue, malgrado i miglioramenti che il premier ha potuto ottenere sul fronte dei trasporti e dei redditi, con l’obiettivo di prepararsi a entrare anche nell’unione monetaria europea.
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