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SINTESI IN PRIMO PIANO – 14 maggio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19, tutta Italia verso la zona gialla.
– Piano vaccinazioni, da giugno via ai limiti di età
– Sostegni bis, nuove misure sul lavoro, ma il decreto slitta
– Israele circonda Gaza, truppe di terra pronte all’invasione.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Piscine, coprifuoco e matrimoni Tutte le date dell’Italia in giallo
Tema: Covid-19, le riaperture

Dopo oltre sette mesi di cambi di colore e chiusure l’Italia torna gialla, con l’incognita della sola Valle d’Aosta, che potrebbe rimanere arancione ancora per una settimana. Da nord a sud del Paese la ripartenza è dunque una realtà. Il monitoraggio di oggi consentirà al ministro della Salute Roberto Speranza di firmare l’ordinanza che da lunedì «libera»» anche la Sardegna e la Sicilia. Dalla prossima settimana via quindi a quella “ribartenza graduale” auspicata dal premier Draghi, che proprio lunedì riunirà la cabina di regia per programmare — soprattutto anticipare — alcune date già previste dal decreto in vigore dal 26 aprile. Da prendere la decisione sui centri commerciali nei fine settimana, sulle piscine al chiuso, sulla consumazione nei bari, sui ristoranti, matrimoni e parchi tematici, oltre al nodo coprifuoco. Tra il 18 e il 21 maggio si riunirà il Consiglio dei ministri e il nuovo calendar io sarà messo a punto per entrare in vigore nella settimana successiva.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Evangelisti Mauro 
Titolo: Intervista a Fabio Ciciliano – «Contagi in calo: se continua così potremo riaprire» – «Consolidare il calo attuale e potremo riaprire di più»
Tema: Covid-19, le riaperture

Fabio Ciciliano, medico della Polizia di Stato e della Protezione civile e membro dalla prima ora del Cts, sostiene che questa settimana bisognerà consolidare la discesa evidente dei nuovi casi positivi e dei ricoveri: “Bisogna valutare impatto sui numeri delle riaperture del 26 aprile. Siamo nei giorni decisivi e stiamo verificando una sensibile diminuzione dei nuovi casi e dei ricoveri. Ciò è legato alla campagna vaccinale che l’anno scorso non c’era. Qualcuno vuole paragonare questo periodo con lo stesso del 2020 quando c’erano molti meno casi. Si, vero, ma arrivavamo da due mesi di lockdwon durissimo che quest’anno non abbiamo avuto. Inoltre oggi abbiamo già una parte di popolazione già protetta dal vaccino. Detto questo, nell’ultima settimana la media giornaliera è sotto i 10 mila, per trovarla in passato bisogna andare indietro a metà ottobre”. Aggiunge Ciciliano: “Abbiamo constatato una diminuzione clamorosa dei casi gravi e dei ricoveri tra gli anziani e gli operatori sanitari. I vaccini funzionano e funzionano molto bene”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Vaccini senza limiti di età – E a giugno lo strappo finale “Vaccini senza limiti di età”
Tema: Covid-19, la vaccinazione

Il via alle prenotazioni dei quarantenni a partire da lunedì concesso dal commissario per l’emergenza segna la fine delle priorità. Da giugno, i vaccini saranno per tutti. Il generale Francesco Figliuolo lo chiama «il mese della spallata», quando arriveranno 25 milioni di dosi e tra l’altro si partirà anche con le somministrazioni nei luoghi di lavoro. Ma in diverse Regioni le fasce di età più anziane e anche le categorie a rischio non sono ancora protette; alcune, anzi, sono ancora molto lontane dall’avere una copertura accettabile. L’Italia è lontana dall’avere una copertura soddisfacente dei sessantenni. Ieri, solo il 52,3% di loro aveva ricevuto la prima dose. Vanno ovviamente molto peggio, perché le somministrazioni sono iniziate questa settimana, le coperture dei cinquantenni, arrivate al 24,9%. C’è ancora molto da lavorare, visto che devono avere almeno una dose circa 7,5 milioni di appartenenti a questa categ oria, che si aggiungono ai 3,5 milioni di sessantenni nella stessa condizione. I numeri sono migliori per i settantenni: il 74,8% ha ricevuto la prima somministrazione.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Signore Adalberto 
Titolo: Il retroscena – L’asse Chigi-Quirinale per frenare i partiti – L’asse premier-Colle per mettere a tacere le bizze dei partiti: basta coi tatticismi
Tema: Equilibri in maggioranza

Il premier Draghi è deciso a porre un freno al rimore di fondo dei partiti di maggioranza, tutti pronti a cavalcare le rispettive battaglie per poi intestarsi questa o quella misure approvata dal Consiglio dei ministri. Il dibattito sulla questione del ddl Zan e poi con la campagna referendaria sulla giustizia hanno rappresentato un preoccupante salto di qualità di qesta dinamica. Il primo sta infatti rischiando di intasare i lavori del Senato, la seconda potrebbe invece impattare sulle riforme della Giustizia, strategica per portare a casa una tranche decisiva del Recovery plan. Draghi è convinto che proprio l’approvazione del Pnrr sia il passaggio fondamentale, da qui la scelta del capo dello Stato di convocare mercoledì scorso al Quirinale i presidenti delle Camere, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. Con l’obiettivo di dare un messaggio inequivocabile: basta tatticismi e scontri, soprattutto se la ricaduta reale è quella di rischiare di ri tardare i tempi – strettissimi – del Recovery plan. Se la tempistica prevista non venisse rispettata dalle Camere, infatti, il rischio concreto è che i pagamenti da parte della Commissione Ue possano arrivare in ritardo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Migranti, l’attacco di Meloni e Lega – Migranti, lite continua Meloni: “Giovannini si occupi di pendolari”
Tema: Questione migranti

Con i primi sbarchi a Lampedusa, la questione migranti è già diventata un problema per i delicati equilibri della maggioranza. Trovare una posizione unitaria, per Mario Draghi, sarà più che complicato, con la Lega che si ritrova a calzare un vestito troppo scomodo, tra la responsabilità di governo e la necessità di difendersi dal quotidiano pressing che arriva dall’opposizione di Giorgia Meloni. Di contro, le Pd non si vuole sentir parlare di porti chiusi, mentre le diverse anime parlamentari del M5S, senza leader e senza pace, procedono in ordine sparso. In questo scenario, ha gioco facile Giorgia Meloni, che attacca frontalmente il ministro Giovannini (che aveva promesso “mai più porti chiusi”, a cui consiglia polemicamente di “occuparsi dei trasporti, che non sono quelli degli immigrati dalla Libia, ma quelli dei pendolari che ogni mattina si muovono stipati facendo viaggiare il Covid”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giannattasio Maurizio 
Titolo: Intervista a Gabriele Albertini – «Mi ha telefonato anche Meloni, sono pronto a decidere»
Tema: Amministrative

Le parole di Gabriele Albertini, proposto dal centrodestra come nuovo candidato sindaco di Milano: “Devo dire che ero già a conoscenza della decisione di Fratelli d’Italia perché surrettiziamente La Russa, Santanché e Fidanza si erano fatti vivi spiegandomi che non dovevo equivocare, che FdI non ce l’aveva con me, ma era una questione di dialettica tra i partiti del centrodestra. Quindi, per me non è stata una novità. La novità è stata la telefonata di Giorgia Meloni (…). Mi ha rassicurato che non c’era nulla contro di me. Io l’ho ringraziata. E’ stato un colloquio cordiale”, spiega Albertini, che aggiunge: “Naturalmente se i tre leader di partito avessero deciso di fare subito il loro vertice per chiudere la partita delle candidature non avrei procrastinato la mia decisione. Ho comunque detto che avrei gradito aspettare fino a sabato (domani, ndr) che è l’anniversario del mio primo giuramento da sindaco davanti al prefetto. C orreva l’anno 1997”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – Patuanelli “Serve solo tempo l’alleanza con i dem va avanti”
Tema: Pd/M5S

Le dichiarazioni del ministro Stefano Patuanelli, a commento delle parole dell’ex premier Conte, che ha descritto un nuovo M5S che guarderà alle esigenze dell’elettorato moderato: “Nelle parole di Conte ho visto un principio che non abbiamo mai abbandonato, la necessità di parlare dei temi, delle risposte che servono ai cittadini. Ma ha fatto bene a fare dei distinguo e a precisare che alcuni tipi di propaganda politica propri di questa destra sono incompatibili col Movimento”. Prosegue Patuanelli: “Il Movimento ha avuto un’esperienza di governo molto importante e molto complessa, per la gestione della pandemia, e si è dimostrato una forza politica affidabile, pronta a sfidare la destra. L’importante è avere un progetto chiaro che definisca la nostra proposta politica”. Secondo il ministro inoltre, il fallimento delle intese con il Pd e Leu per le amministrative “mnon è la fine di questo rapporto, che però va declinato sui territori. Ser ve il giusto tempo di maturazione per limitare le differenze ed esaltare le cose che ci accomunano”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: «Indagine sull’incontro tra Renzi e Mancini» La mossa del Copasir che agita i partiti
Tema: Incontro Renzi-Mancini

La richiesta di accertamenti interni sull’incontro in autostrada tra l’ex premier Matteo Renzi e il funzionario del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza Marco Mancini arriva dal Comitato parlamentare di controllo sull’intelligence, iniziativa inedita e per certi versi clamorosa: si chiede ai Servizi di indagare su se stessi, in relazione a vicende che hanno già e possono acquisire ulteriore valenza politica. Con l’aggiunta di un’altra anomalia: il Comitato che nella prossima seduta dovrà ratificare la decisione presa ieri dall’Ufficio di presidenza mantiene ancora una guida che dovrebbe spettare all’opposizione e invece fa parte della maggioranza; ma pur non trovando una via d’uscita continua a lavorare (e deliberare, com’è accaduto ieri) come se niente fosse, senza la partecipazione dell’unico rappresentante dell’opposizione. Sull’appuntamento prenatalizio tra Renzi e Mancini, personaggio discusso all’interno degli stessi apparati, il Copasir ave va ascoltato a inizio settimana l’ormai ex direttore del Dis Gennaro Vecchione, rimosso dall’incarico subito dopo l’audizione. Ma il caso non è considerato chiuso dai parlamentari, ai quali interessa sapere se la missione del funzionario del Dis spintosi fino all’autogrill di Fiano Romano con auto di servizio e tutela al seguito, per incontrare l’ex premier altrettanto scortato, rientrasse nelle procedure di servizio oppure no.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Salvaggiulo Giuseppe 
Titolo: Il retroscena – Di Matteo contro Davigo sui verbali segreti “Così si devasta il Csm”
Tema: Csm

Nino Di Matteo parla del caso che sta terremotando la magistratura: i verbali segreti sulla presunta loggia Ungheria passati dal pm milanese Paolo Storari all’allora membro del Csm Piercamillo Davigo, e da costui veicolati nello stesso Csm e fuori, al presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. “A prescindere dalle intenzioni, devastanti -ragiona – sono gli effetti sulle istituzioni” di una vicenda “gravissima” che ha molti passaggi ancora oscuri, con tratti “inquietanti”. Tante le cose che a Di Matteo non tornano. Anche nella gestione dei verbali nella Procura di Milano: ricorda bene che quando gli capitò un conflitto simile sulle strategie investigative con il suo capo a Caltanisetta da giovane pm si comportò diversamente da Storari. “Con Tescaroli mettemmo agli atti il nostro dissenso, chiedemmo un confronto pubblico”, superando l’ostacolo e iscrivendo Berlusconi e Dell’Utri come indagati per concorso in strage mafiosa. Perché “un magistr ato che ritenga boicottata un’indagine nella sua Procura ha non solo il diritto, ma soprattutto il dovere di denunciare in modo formale”. Ma soprattutto Di Matteo non nasconde la sua “incredulità” sull’uso che Davigo ha fatto dei verbali. “Per un magistrato – dice – ciò che non è scritto non esiste. Ciò che non si verbalizza non conta niente”. Vale per la ricezione dei verbali da Storari, ma ancor più “grave” è la veicolazione dei verbali, in modo confidenziale “se non clandestino”, ad altri consiglieri del Csm.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Contratti di ri-occupazione: detassati e con prova di 6 mesi
Tema: Sostegni-bis

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, propone di inserire nel decreto legge Sostegni Bis, che approderà in Consiglio dei Ministri la prossima settimana, anche un pacchetto di misure per gestire la fase che si aprirà dal primo luglio con il graduale venir meno del blocco dei licenziamenti. Cinque gli interventi allo studio. Il primo è il “contratto di rioccupazione”, applicabile in tutti i settori produttivi, e a prescindere dall’età del lavoratore. Si tratta di un contratto a tempo indeterminato legato alla formazione e a un periodo di prova di sei mesi. Le aziende che lo stipuleranno possono beneficiare di uno sgravio del 100% sui contributi per lo stesso semestre. Il secondo strumento è il nuovo «contratto di solidarietà», rivolto a tutte le aziende che abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 50%: in questo caso, le riduzioni di orario previste dallo stesso contratto, saranno compensate, dal lato della retribuzi one, fino al 70% (ora è fino al 60%), a patto che l’impresa si impegni a non licenziare. Il terzo intervento è indirizzato ai settori del commercio e turismo, le cui imprese potranno godere di uno sgravio contributivo del 100% fino alla fine dell’anno sui lavoratori in cassa integrazione che verranno rimessi in produzione. Il quarto prevede il potenziamento del “contratto di espansione”, quello che consente, con un accordo tra azienda e sindacati, di andare in pensione su base volontaria fino a 5 anni prima dei normali requisiti. Infine, nel pacchetto Orlando c’è anche la proroga di 6 mesi della cassa integrazione per cessata attività, importante per diverse crisi industriali.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Decreto sostegni, sei mesi esenti da contributi per chi assume disoccupati – Sei mesi senza contributi per chi assume i disoccupati
Tema: Sostegni-bis

Sono due le novità importanti che il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) prevede di inserire nel decreto Sostegni bis, atteso per la prossima settimana: un nuovo “contratto di rioccupazione” con sgravi contributivi totali di sei mesi per i datori di tutti i settori che assumono disoccupati, a prescindere dall’età, in pianta stabile; e la Naspi senza décalage fino a fine anno, quindi assegno di disoccupazione pieno, senza decurtazioni. “Bisogna scongiurare un impatto fatale sull’economia”, è il ragionamento alla base delle misure. Tamponare l’emorragia, incentivare le assunzioni e costruire le due grandi riforme – politiche attive e ammortizzatori – per accompagnare le transizioni dei lavoratori da un posto a un altro e accrescerne le competenze. La nuova Cig debutterà a gennaio e le politiche attive attendono la radicale revisione dell’Anpal, l’Agenzia che se ne occupa e che il decreto Sostegni bis andrà a commissariare azzerandone l’attu ale cda e riportando molte competenze, oltre ai fondi Ue, all’interno del ministero del Lavoro. Ecco perché il governo punta intanto a rendere più consistente la Naspi, il sussidio di disoccupazione.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: Il retroscena – L’«assalto alla diligenza» e la gara tra i partiti portano un altro rinvio
Tema: Sostegni-bis

Se il secondo decreto Sostegni se lo raccontano come «l’ultimo treno in attesa della legge di Bilanci», non c’è da stupirsi se i partiti della larghissima maggioranza tentano di gettarsi a capofitto su quei 40 miliardi messi a disposizione dall’ultimo scostamento di bilancio. E così il consueto “assalto alla diligenza” fa slittare il varo di quei sostegni che alcune categorie attendevano per la fine del mese scorso. Per il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per ieri, è probabile che si dovrà attendere mercoledì della prossima settimana. Il decreto Sostegni-bis nasce con l’obiettivo di sostenere soprattutto le imprese e le partite Iva che hanno sofferto la stagione della pandemia e ad aiutarle a riemergere ora che i vaccini permettono le riaperture. Invece di aiutare chi ha subìto, in modo da rimetterlo in pista, ogni partito della variegata maggioranza cerca da giorni di piantare la propria bandierina. E così se la Lega la spunta sugli indennizzi, il Pd rilancia chiedendo 1 miliardo per lo sport e il M5S spinge perla rottamazione delle cartelle alle realtà in crisi che hanno avuto bisogno dei ristori. Ognuno va per conto suo e al ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà non resta che alzare le mani e dire al sito Huffington che percepisce «uno sfilacciamento all’interno della maggioranza».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Patta Emilia 
Titolo: Pnrr: 48 riforme, nove entro giugno
Tema: Recovery

Entro la fine di maggio il governo ha posto l’obiettivo di approvare il decreto legge semplificazioni e “riduzione oneri burocratici in connessione all’avvio del Pnrr”. Inizialmente in calendario il 20 maggio e poi slittata di qualche giorno, la riforma è classificata nel piano di rilancio e resilienza inviato a Bruxelles come riforma “orizzontale”, ossia che rientra nell’ambito di quelle innovazioni strutturali dell’ordinamento d’interesse trasversale a tutte le missioni del piano. Ma entro maggio vanno varate anche le riforme “abilitanti” – ossia tra gli interventi funzionali a garantire l’attuazione del piano – relative alle misure urgenti di semplificazione dei contratti pubblici e di semplificazioni in materia ambientale. Per ogni decreto è poi prevista la presentazione di una legge delega alle Camere entro la fine del 2021. E siamo solo dentro il capitolo sburocratizzazione. Per la giustizia si sono ad esempio quattro leggi delega da approvare entro l’anno: riform a del processo civile e riforma del processo penale (già all’esame delle Camere in commissione), riforma dell’ordinamento giudiziario (Csm) e riforma della giustizia tributaria. In tutto sono 48 le riforme previste dal Pnrr: oltre a rifome “orizzontali” e “abilitanti”, ci sono poi gli interventi “settoriali” ossia innovazioni normative relative alle singole missioni, e le riforme di “accompagnamento”, ossia riforme che seppure non comprese nel perimetro del piano sono destinate ad accompagnarne l’attuazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dragoni Gianni 
Titolo: Il governo Draghi punta 2.3 miliardi sul settore spazio – Piano per lo spazio da 2,3 miliardi. Più intese con Francia e Germania
Tema: Recovery

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci, ha avuto dal premier Draghi la delega sul settore aerospaziale, per il quale sono previste nella proposta di Recovery Plan (Pnrr) e nel fondo complementare nuove ed importanti risorse. “Gli stanziamenti proposti per lo spazio ammontano a circa 2,3 miliardi di euro, di cui 1,49 miliardi richiesti al Dispositivo per la ripresa e la resilienza e il resto nel fondo complementare”, spiega Tabacci, secondo cui gli investimenti avranno un forte impatto sull’occupazione, stimato potenzialmente in un aumento del 20% degli addetti, circa 1.600 persone in più per un’occupazione qualificata. Il settore ha circa 7.000 addetti e circa 200 aziende, per tre quarti piccole e medie e alcune grandi”. Il giro d’affari è sui 2 miliardi all’anno. Le risorse aggiuntive sono spalmate nei sei anni del piano europeo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Intervista a Maurizio Landini – «Il governo ci coinvolga sul Recovery» – «Ora 6 anni di riforme Ma per il Recovery il governo ci coinvolga»
Tema: Lavoro

Dice Maurizio Landini, segretario generale della Cgil: “Per aumentare i contratti stabili e per rafforzare competenze e riqualificazione Il blocco dei licenziamenti resta necessario. Ma siccome non è sine die, servono strumenti per la transizione nell’autunno e verso la riforma degli ammortizzatori sociali. Si possono azzerare i contatori della cassa integrazione, fare contratti di solidarietà, estendere i contratti di espansione per fare entrare i giovani con uscite anticipate dei lavoratori più anziani”. Prosegue poi Landini: “Bisogna arrivare a un sistema che sia universale, riducendo le forme di lavoro precario che sono troppe. Noi non difendiamo quello che c’è, siamo coscienti dell’esigenza di cambiare e riformare il Paese. Servono strumenti che permettano di gestire la riorganizzazione delle imprese, il cambiamento delle produzioni, la formazione di competenze nuove. Dico però che è illusorio pensare di gestire questi passaggi senza reg ole o con i licenziamenti”. Infine Landini, a proposito del coinvolgimento dei sindacati nel Recovery Plan, chiede “di istituire con il governo un sistema strutturato di confronto e negoziazione preventiva. L’obiettivo è nuova occupazione per giovani, donne e mezzogiorno. I lavoratori devono partecipare perché la sfida non è solo realizzare gli investimenti: è accompagnarli con riforme nel medio e lungo periodo, in modo da attrarre investimenti privati e tutti spingano verso un cambiamento del Paese. Se questo processo non è sostenuto da una base sociale vasta, rischia di non realizzarsi”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  De Stefani Gabriele 
Titolo: Intervista a Luigi Sbarra – Tre domande a Luigi Sbarra – “Prima lo stop ai licenziamenti poi discutiamo le riforme”
Tema: Lavoro

Dice Luigi Sbarra, segretario generale Cisl: “Noi chiediamo da tempo un tavolo per parlare di riforme e invitiamo il governo a coinvolgerci anche sul Sostegni-bis. Ma nel testo deve entrare la proroga del blocco dei licenziamenti, per cui peraltro esistono già numerose deroghe: dopo un anno drammatico, con un milione di posti e 40 miliardi di euro di massa salariale andati in fumo, la necessità più urgente è contenere i rischi di tenuta occupazionale e sociale. Serve una prospettiva più lunga, prendiamo tempo per costruire insieme le riforme”. E aggiunge: “Va ridisegnato subito il sistema degli ammortizzatori sociali e vanno rilanciate le politiche attive del lavoro a partire dal fondo nuove competenze e dall’assegno di ricollocazione per accompagnare da un’occupazione all’altra chi rischia di perderla. E tutto si regge su altri due pilastri fondamentali: un grande piano per la formazione e la crescita delle competenze dei lavoratori e lo sblocco de gli investimenti pubblici, senza i quali quelli privati non partono. E senza investimenti non ci sarà ripartenza, il lavoro di qualità non si crea per decreto”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Superbonus, dalla proroga 18 miliardi in più di Pil ma serve la semplificazione
Tema: Superbonus 110%

Imprese e banche spingono per la proroga al 31 dicembre 2023 del Superbonus del 110%, chiedendo inoltre di “varare una semplificazioe normativa che possa permettere alla misura di esprimere tutto il suo potenziale”. Emanuele Orsini, vice presidente di Confindustria per il Credito, finanza e fisco, si è presentato in audizione alla Camera citando anche un numero: il Superbonus attiverà in due anni 18,5 miliardi di spese, con un impatto positivo sul pil di circa l’1 per cento. La richiesta del prolungamento e di una revisione anti-burocrazia arriva anche da Abi (banche) e Ance (imprese di costruzione). Per il presidente dell’Ance, Gabriele Buia: il superbonus 110% “è un labirinto, serve una semplificazione mirata”, ha detto nell’audizione, facendo l’esempio delle 30-40 procedure amministrative che occorrono per applicare la misura ai condomini. Il direttore dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha sollecitato una semplificazione per la regolarizzazione urbanistica con uno s portello comunale con compiti consultivi e delíberatori e ha sollecitato l’estensione della misura a tutto il patrimonio immobiliare.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Parente Giovanni 
Titolo: Fisco, pronti 90mila accertamenti
Tema: Fisco

Fisco rimette in moto la macchina della lotta all’evasione. Tra gli obiettivi programmati e le ultime istruzioni operative agli uffici, l’agenzia delle Entrate pianifica 90mila accertamenti nei confronti di imprese di piccole e medie dimensioni e dei professionisti. Ma la ripresa dell’attività di controllo non può fare a meno di considerare il contesto economico in cui le attività produttive si trovano ad operare a causa degli effetti e delle restrizioni imposte dalla pandemia. Tanto per intenderci, non ci sarà nessuna pesca a strascico. Tra il piano di performance e la circolare 4/E la tendenza di fondo è una mirata selezione delle situazioni da approfondire cercando di concentrare le verifiche e i controlli laddove c’è davvero sentore I di frode o evasione. L’attività sarà preceduta da un’analisi di rischio con cui gli uffici dovranno selezionare i soggetti a più alto indice di pericolosità fiscale cos&igrav e; da poter andare quasi a colpo sicuro. Per farlo, diventa sempre più prioritario l’utilizzo della dorsale informatica di cui oggi si è dotata l’amministrazione finanziaria e che è composta di ben 161 banche dati di cui 35 direttamente gestite dalle Entrate.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  D.F. 
Titolo: Truppe al confine, ma Israele ora teme le rivolte interne
Tema: Conflitto Hamas-Israele
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha ordinato il richiamo di altri 9 mila riservisti e ha cancellato le licenze a tutti i soldati delle unità combattenti. Le truppe israeliane si posizionano attorno a Gaza: mentre nei primi giorni i raid erano portati avanti dall’aviazione, da ieri sono anche i carrarmati a bombardare il nord della Striscia per allontanare dal confine le cellule che lanciano i razzi. Dall’inizio delle ostilità le vittime a Gaza sono oltre 100, tra loro 27 minori. I portavoce dell’esercito sostengono di aver ucciso più miliziani di quanti ammessi dalle fazioni: 7 dalla Jihad Islamica e 13 da Hamas. Da lunedì sono stati sparati oltre 1.400 razzi sulle città israeliane, le sirene hanno risuonato per 5 mila volte. I morti sono 7, tra loro un soldato e un bambino di 5 anni. I lanci verso Tel Aviv hanno spinto le compagnie aree a cancellare i voli verso l’aeroporto Ben Gurion. Le truppe ammassate sul confine di Gaz a “si stanno preparando e stanno studiando il campo di battagli”, spiega il portavoce delle forze armate. “Entreranno in azione quando sarà deciso”. L’invasione di terra è una possibilità che si avvicina man mano che passano i giorni.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nizza Sharon 
Titolo: Razzi anche dal Libano Israele ammassa truppe al confine con Gaza
Tema: Conflitto Hamas-Israele

Nel terzo giorno di combattimenti tra Israele e Hamas, il vortice degli eventi che infiamma Israele è irrefrenabile e si dispiega su tre fronti, che rischiano di diventare quattro: in serata, tre razzi lanciati dal Libano cadono nel Mar Mediterraneo; il corrispondente di Al Jazeera in Libano diffonde una dichiarazione di una fonte di sicurezza libanese secondo cui non c’è Hezbollah dietro, e i razzi sono stati lanciati dal campo profughi palestinese Rashidieh. Uno sviluppo che arriva a corollario di una giornata scandita dalle notizie sui due fronti principali: le incessanti sirene che annunciano i lanci di missili da Gaza si accavallano alle comunicazioni di nuovi bombardamenti sulla Striscia. Il terzo fronte riguarda lo scenario politico, con il Paese nel pieno dello stallo delle trattative per formare un governo. Piano che torna all’improvvisa ribalta quando ieri sera Naftali Bennett annuncia il congelamento dei colloqui con il “campo del cambiamento” guidato da Yair Lapid, e in un clamoroso dietrofront torna a negoziare con Netanyahu per formare un governo di destra.
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Testata:  Stampa 
Autore:  GIO. STA. 
Titolo: Biden gioca la carta egiziana Il Cairo medierà per la tregua
Tema: Conflitto Hamas-Israele

L’America di Joe Biden mette tutto il suo peso diplomatico e incarica Egitto e Tunisia di mediare per arrivare «in tempi brevi» a uno stop alle ostilità lungo la Striscia di Gaza. E’ la svolta che i Paesi arabi aspettavano, in particolare quelli del fronte più moderato. La nuova esplosione del conflitto israelo-palestinese li ha messi in una posizione difficile e lasciato spazio alla Turchia nel cavalcare il sentimento anti-sionista. Biden ha ribadito che «Israele ha diritto a difendersi» e condannato il lancio «indiscriminato» di razzi verso le città. Un’invasione di terra, con migliaia di vittime palestinesi come nel 2014, finirebbe però per avere conseguenze negative anche per Washington. Il Cairo aveva già convinto Hamas ad accettare la tregua, ma si è scontrato con il no del governo di Benjamin Netanyahu, che prima vuole demolire del tutto le infrastrutture missilistiche dei gruppi militanti. La scelta della Tunisia serve invece a coinvolgere lo schieramento più vicino ai Fratelli musulmani, che include anche il Qatar, e che è in grado di esercitare altro tipo di pressioni, anche finanziarie.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Calitri Antonio 
Titolo: Lo scudo di Iron Dome il sistema anti-missile che neutralizza Hamas
Tema: Conflitto Hamas-Israele

La difesa contro i 1.050 missili lanciati da Hamas contro Israele due notti fa e quasi tutti abbattuti prima di centrare l’obiettivo sarebbe costata alle casse dello stato ebraico oltre 50 milioni di euro. Si tratta del sistema Iron Dome, lo scudo anti-missili inaugurato 10 anni fa che protegge Israele dagli attacchi a medio e corto raggio provenienti dai paesi confinanti. Dopo anni di progettazione e discussioni interne e con gli Stati Uniti e dopo una serie di attacchi missilistici che avvennero sia da Nord con 4.000 razzi Katyusha per mano di Hezbollah durante la seconda guerra del Libano che da Gaza, con altrettanti razzi Qassam, nel 2007 il ministro della difesa Amir Peretz decise di avviare il progetto. La realizzazione venne affidata a Rafael Advanced Defense Systems, una delle più importanti aziende di difesa del paese e alla Israel Aerospace Industries. Completato il 27 marzo 2011, undici giorni dopo, il sistema entrò per la prima volta in funzione, intercettan do un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza verso la città meridionale israeliana di Ashkelon. Da allora, come recita la nota diramata dalla Rafael lo scorso 7 aprile, per festeggiare i 10 anni del primo lancio, ci sono state «oltre 2.500 intercettazioni in combattimento, con un tasso di successo del 90%».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vidino Lorenzo 
Titolo: L’analisi – Dalla Turchia al Qatar il network pro-Harnas
Tema: Conflitto Hamas-Israele

Hamas non ha le mira globali di altri gruppi islamisti quali Isis e al Qaeda, dai quali si differenza anche sotto vari aspetti ideologici e tattici, ma è sempre stato fortemente legato al conflitto con lo Stato di Israele. Non per questo però il gruppo va visto come un’entità puramente locale. Al contrario, rappresenta un ganglo centrale di uno dei due assi che al momento spaccano il Medio-Oriente, una pedina chiave dell’alleanza tra Qatar, Turchia e la Fratellanza, alla quale si aggiunge, sebbene con rapporti a volte controversi, l’Iran. Uno schieramento di matrice islamista che trascende il gap sunniti-sciiti e che si contrappone a quello a trazione saudita/emiratina/egiziana che è invece anti-islamista, anti-Iran e con buoni rapporti con America e Israele. Ancora più importante è il ruolo della Turchia. Nonostante abbia da sempre relazioni diplomatiche con Israele, la deriva islamista di Erdogan ha portato la Turchia a diventare uno dei pr incipali patroni di Hamas.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: Kerry, missione italiana per il clima oggi da Draghi: strategia comune
Tema: Kerry in Italia

Ci sono i temi dell’ecologia, della de-carbonizzazione, del cambiamento climatico nel viaggio a Roma che John Kerry, inviato speciale per il clima del presidente americano, ha avviato ieri. Oggi a Roma l’ex segretario di Stato di Barack Obama incontra Mario Draghi a Palazzo Chigi e domani il Papa in Vaticano. Kerry è appunto l’inviato di Biden per la questione climatica: è in Italia perché Roma ha la presidenza G20 e organizza insieme a Gran Bretagna la Cop26, la conferenza 2021 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Draghi confermerà all’inviato USA che tutta l’impostazione del proprio governo punta sulla centralità della transizione ecologica. Ieri il primo incontro di Kerry è stato proprio con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Prima di incontrare poi il ministro degli Esteri Di Maio, Kerry ha pranzato con Claudio Descalzi (Eni), Francesco Starace (Enel) e Marco Alverà (Snam). I tre manager hanno illustrato i piani per la transizione dei rispettivi gruppi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: L’amministrazione Biden punta sull’Europa verde
Tema: Kerry in Italia

“Il coordinamento tra alleati atlantici è la chiave per mantenere gli impegni nella lotta alla crisi climatica”, dice John Kerry, l’inviato speciale di Joe Biden in missione in Europa. Si riferisce all’obiettivo che la comunità scientifica ha indicato come essenziale, ovvero il blocco dell’aumento della temperatura media del pianeta entro il tetto di un grado e mezzo, per impedire danni irreversibili. L’Unione europea sotto un certo aspetto è un attore virtuoso che indica all’America la retta via, dopo che questa era stata “smarrita” negli anni di Donald Trump. È guardando al futuro che la cooperazione Usa-Ue si conferma davvero strategica agli occhi dell’Amministrazione democratica. Joe Biden ha bisogno di “vendere” agli elettori e al Congresso una versione positiva della lotta all’emergenza climatica: green jobs, milioni di posti di lavoro legati allo sviluppo delle energie rinnovabili e altre tecnologie sostenibili.
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Testata:  Stampa 
Autore:  FAB. ALB. 
Titolo: Nuova strage al largo della Tunisia
Tema: Naufragio nel Mediterraneo

Il mare tornato calmo ha provocato nuove partenze dalla Libia e, purtroppo, almeno un altro naufragio. Secondo l’Oim, l’organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite, unabarcapartitamartedì scorso da Zuwara, Libia occidentale, si è capovolta ieri al largo della Tunisia: 17 le persone disperse, solo due i sopravvissuti. Dall’altro lato della Libia, a Est di Tripoli, un altro allarme nella stessa giornata di ieri. Nella tarda mattinata, Alarm Phone ha chiesto aiuto per un gommone con un centinaio di persone abordo, partito da Al-Khoms. La Ong ha avvertito le autorità marittime dell’area. In serata si è appreso che la guardia costiera libica ha raggiunto l’imbarcazione e ha riportati a Tripoli 99 migranti. I libici hanno riportato indietro anche una seconda imbarcazione con 52 persone a bordo. Finiranno tutti nei centri di detenzione. Da inizio anno, ed escludendo le vite perse di ieri, si contano almeno 506 tra morti e dispersi nel Mediterraneo centra le: 157 le vittime accertate, degli altri 349 non si sa nulla.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Italiani fermati, la Farnesina solleva il caso
Tema: Regno Unito

Il sottosegretario agii Esteri, Benedetto Della Vedova, segue da vicino le notizie sugli italiani detenuti all’arrivo nel Regno Unito, In contatto con le autorità diplomatica-consolari a Londra. L’ambasciata ha svolto passi formali con le autorità britanniche per chiedere che vengano rispettate le previsioni del diritto consolare internazionale e che le nostre autorità diplomatiche vengano informate in caso di detenzione di cittadini italiani affinché possa essere prestata loro assistenza consolare.
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