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SINTESI IN PRIMO PIANO – 14 maggio 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Approvato il Dl Rilancio da 55 miliardi. Taglio Irap, ecobonus e aiuti al lavoro.
– Sanatoria migranti, contributi e forfait a carico dei datori.
– Silvia Romano, offese in Parlamento e vetri contro la sua finestra. Oggi decisione sulla scorta.
– Turismo, l’Europa riapre le frontiere solo tra Paesi a pari rischio Covid-19.

Testata:  Salvagente 
Autore:  … 
Titolo: Modem libero, multata a WindTre: ostacolava offerte senza router
Tema: Sanzione a Wind Tre

L’Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni ha comminato una sanzione di 240mila euro a WindTre per non aver rispettato la libertà del consumatore di accedere a un’offerta senza accettare al contempo il modem fornito dall’azienda. Secondo la delibera “Modem libero”; infatti, i gestori non possono obbligare i consumatori ad accettare il proprio router. Nel caso in questione, alcuni consumatori aveva segnalato all’Agcom che in alcuni canali di acquisto, soprattutto tramite il contact center, alcune opzioni venivano presentante come possibili solo tramite l’acquisto del modem fornito da WindTre.
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Testata:  Eco di Bergamo 
Autore:  … 
Titolo: La Lega: «Un fondo per sostenere l’informazione locale, online e Tv»
Tema: La Lega si schiera a difesa dell’editoria

La Lega si schiera a difesa dell’editoria, soprattutto locale, contro la pirateria, chiedendo la costituzione di un fondo. Spiegano i deputati Daniele Belotti, capogruppo Lega in VII Commissione, e Massimiliano Capitanio, deputato Lega in IX commissione e segretario della Vigilanza Rai: «Tutela dell’informazione locale, a partire dalle testate giornalistiche online, e contrasto alla pirateria dei contenuti sono punti imprescindibili per il sostegno e il rilancio dell’editoria. «È evidente che è giunto il momento di mettere in campo misure serie ed efficaci per evitare che il lavoro dei giornalisti venga saccheggiato dai pirati della rete, con danno economico alle imprese, perdita di posti di lavoro e conseguenze sulla qualità dell’informazione. Come prevede la proposta di legge della Lega, si intervenga modificando e ampliando gli strumenti in capo ad Agcom e sostenendo le emettenti radiofoniche, pesantemente segnate dal crollo delle entrate pubblicitarie».
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PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Moduli, seconde case, dentisti Così da lunedli l’Italia riparte
Tema: La ripartenza

I divieti saranno soltanto due: assembramento e trasferimento in un’altra regione. Tutto il resto si potrà fare. Anche andare a fare acquisti nei centri commerciali. Il 18 maggio apriranno i negozi e i ristoranti, i parrucchieri e i centri estetici, gli studi di odontoiatria potranno eseguire anche gli interventi non urgenti. Distanza e mascherina saranno ormai una costante per tutti, ma se oggi i primi dati del monitoraggio del ministero della Salute saranno positivi, la ripartenza dopo il lockdown imposto dall’epidemia da coronavirus sarà quasi interamente completata. E dunque il modulo dell’autocertificazione dovrà essere usato soltanto per giustificare il viaggio oltre i confini regionali consentito per tre motivi: lavoro, salute, particolari esigenze. Se nelle due settimane successive si avranno i risultati che tutti sperano, dal 1° giugno si potrà cominciare a spostarsi da una regione all’altra purché abbiano pari indice di contagio. Il premier Giuseppe Conte l’ha confermato ieri sera: «Aspettiamo perché troppi trasferimenti potrebbero condizionare una variazione della curva epidemiologica elaborata su base regionale».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Mascherine, la verità di Arcuri «Sui 50 cent critiche da ricchi, attenti a test sierologici inutili»
Tema: Intervista a Domenico Arcuri – La ripartenza

Commissario, quando ha accettato l’incarico si aspettava che sarebbe stata così dura? «Pensavo che sarebbe stata durissima, e lo è. Ma sento davvero forte il sostegno del presidente Conte e di tutti i ministri. Non mi sento né solo, né abbandonato. Le ragioni per cui è durissima hanno anche a che fare con l’organizzazione del nostro Stato e l’incontro-scontro fra l’emergenza e chi vi assiste dalle poltrone dei talk show o scrive sui social». Aveva detto un paio di domeniche fa che dal 2 maggio i cittadini avrebbero potuto acquistare le mascherine a 50 cent in 50 mila farmacie. Almeno fino all’accordo di ieri, non è successo. Farmacisti e produttori vi hanno accusato di volerli forzare a lavorare in perdita. «Come fanno a rimetterci? Ho detto che se i distributori e i farmacisti comprano a un prezzo maggiore gli viene ristorata la differenza. Ma ora è tutto risolto, ci siamo capiti e andiamo avanti insieme».
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Testata:  Sole 24 Ore 

Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – Il dl che non rilancia l’alleanza del Conte 2
Tema: Dl Rilancio

Il ritardo del decreto Rilancio ha una sua storia che non è fatta solo della estrema difficoltà del contesto economico e delle complicazioni tecnico-burocratiche ma ha un suo nocciolo nel tipo di alleanza politica di questo Governo. Nel senso che queste divisioni e riconciliazioni, strappi e mediazioni sono la spia della questione del tutto irrisolta della coalizione: ossia se il patto tra Pd e 5 Stelle sia nato per diventare strutturale oppure per cessare alla fine della legislatura, sempre che ci si arrivi. Se infatti continua a prevalere l’idea, nel Movimento, che la prospettiva è di tornare nemici alle urne – quando sarà – allora perfino questa fase emergenziale diventa un gioco tattico in cui gli obiettivi economici rischiano di sfuggire. Un gioco che consente di far prevalere l’identità del partito più che della coalizione distinguendo tra la mia bandierina e la tua, il mio elettorato e il tuo. Per usare un’espressione diventata comune in questa Fase 2, le forze politiche del patto giallo-rosso (Pd 5 Stelle, Renzi e Leu) si comportano come affetti non stabili, pronti a mollarsi alla prima occasione elettorale o se la crisi dovesse sfuggire di mano.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Sallusti Alessandro 
Titolo: Ma i soldi sono veri solo quando arrivano
Tema: Dl Rilancio

Dopo giorni di guerra tra alleati il governo ha approvato ieri sera, con grave ritardo, la manovra da cinquantacinque miliardi per fronteggiare la crisi economica. Gli squilli di tromba con cui è stata annunciata appaiono stonati, parliamo infatti del minimo sindacale che ci si poteva aspettare da chi guida il Paese. Speriamo non sia troppo tardi per salvare il salvabile, che la sospensione della rata Irpef di giugno prevista nel decreto per le piccole e medie aziende serva a evitare o limitare la moria che è alle porte. Oggi capiremo meglio ma, detto che la coperta era corta, alcune cose lasciano perplessi. Per esempio il fatto che il punto più caldo della discussione sia stata la sanatoria per gli immigrati, ma si siano dimenticati di compensare economicamente – come promesso solennemente – lo sforzo di medici e infermieri che sono stati tre mesi in trincea pagando un non indifferente tributo in vite umane, ben definisce quali siano le priorità di questo governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Il riscatto e il «dovere» di dirlo Alta tensione Di Maio-Conte
Tema: La liberazione di Silvia Romano e i rapportti tra Conte e Di Maio

La leadership morbida — o debole, a seconda dei punti di vista —, di Vito Crimi sta riportando alla ribalta Luigi Di Maio, che di giorno in giorno sembra allungare le distanze dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una diffidenza reciproca che cresce, tra difese d’ufficio asimmetriche, frasi sibilline, rumors e spin che viaggiano più veloce del virus. Non è sfuggita a nessuno la frase del ministro degli Esteri sulla liberazione di Silvia Romano. Di Maio non ha escluso che sia stato pagato un riscatto. Ha solo specificato: «A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo». Un modo per chiamarsi fuori e gettare la palla altrove. L’unico campo di gioco possibile dove può atterrare è quello dei servizi segreti. E’ stato pagato un riscatto? Se sì, Conte, che ha la delega ai Servizi, non potrebbe dirlo così agevolmente. E se gli fosse chiesto al Copasir dovrebbe dire la verità. Questione delicata, che certo il premier non ha apprezzato che sia stata sollevata da Di Maio. Conte, che proprio sui Servizi vorrebbe giocare in proprio la partita delle nomine, era stato lestissimo a bruciare sul tempo la Farnesina nell’annunciare la liberazione della Romano. Il titolare degli Esteri ci era rimasto molto male, anche perché, pur avendo lavorato per mesi alla trattativa, non era stato avvertito per tempo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Retroscena – Di Maio, Crimi e l’ombra di Dibba implode la galassia Cinque Stelle
Tema: La liberazione di Silvia Romano e i rapportti tra Conte e Di Maio

Adesso c’è anche il mistero del riscatto pagato per liberare Silvia Romano a pesare come un macigno nei rapporti tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, mentre il caos in casa 5 Stelle, in un frangente economico e sociale quasi disperato, dà agli alleati del Pd materia di cui preoccuparsi per la tenuta del governo. Tutto è precipitato in 72 ore. L’irritazione della Farnesina e di Di Maio per lo scatto in avanti di Conte che ha ringraziato esclusivamente i servizi segreti, e non ha informato il ministro degli Esteri della liberazione della cooperante; poi il pasticcio dei migranti, di un accordo chiuso nella notte che i grillini si sono rimangiati al mattino; ora il presunto riscatto che imbarazza l’Unione europea. Di Maio si limita a dire: «A me non risultano riscatti per la liberazione, altrimenti dovrei dirlo». Parole che lasciano nell’aria quegli interrogativi fatti filtrare da fonti molto vicine al ministro degli Esteri: «Come fa Conte, o Palazzo Chigi, a non aver ancora smentito, anche informalmente, il pagamento dopo le pesanti affermazioni del portavoce di Al Shabaab?».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Schianchi Francesca 
Titolo: “Non accetto questa destra che insegue i leoni da tastiera”
Tema: Intervista a Mara Carfagna – Silvia Romano

«La politica deve porsi il problema di confinare in un angolo gli estremisti verbali: non ci si può proporre come forza di governo cavalcando le pulsioni dei leoni da tastiera». Ieri, sullo scranno più alto di Montecitorio sedeva Mara Carfagna, vicepresidente in quota Forza Italia, ex ministra e oggi presidente dell’associazione Voce libera. Ha rimproverato il deputato Pagano: «Parole inaccettabili e fuori luogo». Tanto più in un’Aula del Parlamento, ha fatto notare. «Al di là dell’episodio, è il momento per la politica di decidere: metà Paese — famiglie, imprese, artigiani – rischia di non arrivare a fine anno, vogliamo tornare agli insulti o dare risposte agli italiani? Usare il dibattito per fare comizi era irritante prima, figuriamoci adesso». In questo caso è anche più grave considerato che Silvia Romano è oggetto di insulti e minacce, non trova? «È inaudito che una cittadina italiana, dopo un anno e mezzo di feroce prigionia, debba essere tutelata da atti violenti e provocatori nel suo Paese. Penso a sua madre: finito un incubo ne inizia un altro. Meno orribile, ma pesante da sopportare».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Regolarizzazione, le imprese pagano contributo e forfait
Tema: Sanatoria migranti

Ci sarà tempo dal 1° giugno al 15 luglio 2020 per presentare istanza di regolarizzazione di lavoratori agricoli, colf e badanti. Se italiani, la domanda andrà inoltrata all’Inps, se stranieri allo sportello unico per l’immigrazione, a patto che siano stati fotosegnalati in Italia prima dell’8 marzo o abbiano fornito dichiarazione di presenza. In entrambi i casi dovrà contenere l’indicazione della durata del contratto di lavoro e la retribuzione convenuta, non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Nello stesso periodo i migranti con permesso di soggiorno scaduto entro il 31 ottobre 2019 che siano già stati impiegati nel lavoro agricolo o domestico potranno chiedere in Questura un permesso temporaneo per la ricerca di lavoro della durata dei sei mesi, convertibile in permesso di lavoro in caso di assunzione con contratto di lavoro subordinato. La sanatoria – valida per tre macrosettori: agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura; assistenza alla persona; lavoro domestico – non è a costo zero. A carico del datore che sottoscrive il contratto di soggiorno, come anticipato sul Sole 24Ore di ieri, è previsto un contributo forfettario di 400 euro «a copertura degli oneri connessi all’espletamento della procedura di emersione», oltre a un ulteriore unico versamento per le somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale il cui ammontare sarà stabilito con decreto interministeriale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: La ministra Lamorgese: emersione per duecentomila migranti.
Lamorgese: ora aiuti veloci per non dare spazio a criminali e tensioni sociali
Tema: Intervista a Luciana Lamogrese – Sanatoria migranti

Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, è soddisfatta per l’accordo sulla regolarizzazione di lavoratori agricoli e domestici? «Con i colleghi Bellanova, Catalfo e Provenzano abbiamo fatto le ore piccole per arrivare a un testo condiviso. La soddisfazione, dunque, va ascritta all’intero governo che alla fine è stato in grado di fornire una risposta a tutte le esigenze avanzate durante il nostro confronto». La sua collega Bellanova s’è addirittura commossa… «Apprezzo la passione con cui ha lavorato. Per parte mia credo che questo provvedimento di regolarizzazione e di emersione garantisca allo stesso tempo, soprattutto nel contesto emergenziale attuale, la dignità delle persone, la sicurezza sanitaria, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mangani Cristiana 
Titolo: Servizi, all’Aise Caravelli subentra a Carta Scontro sul nome di Mancini come vice
Tema: Le nomine dei servizi segreti

Non è una novità che le nomine dei servizi segreti siano sempre una questione di non facile soluzione. Dopo diversi rinvii, questa volta si è scelto il giorno in cui è stato varato un decretoeconomico per formalizzare la nomina al vertice dell’Aise, il servizio segreto esterno, di Gianni Caravelli, che fino a ieri rivestiva il ruolo di vice vicario. La riunione del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) si e svolta dopo il Consiglio dei ministri. Il premier Giuseppe Conte, secondo quanto detta la legge n.124 del 2007, deve consultare il Comitato, poi informare il presidente del Copasir, Raffaele Volpi, e firmare il decreto. Caravelli subentrerà domani a Luciano Carta, generale della Guardia di Finanza che lascia lo Stato a 63 anni, per rivestire il ruolo al vertice di una delle tre grandi società a partecipazione pubblica, Leonardo Spa, e prende il testimone di Gianni De Gennaro, altra riserva speciale della Repubblica.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Approvato il Dl Rilancio da 155 miliardi Taglio Irap, ecobonus e aiuti al lavoro – Spazio alla cessione anticipata dei crediti d’imposta per Covid-19 – Il governo vara la maxi manovra con misure per 155 miliardi
Tema: Dl Rilancio

Dopo settimane di gestazione e di tensioni politiche, è arrivato ieri il via libera del Consiglio dei ministro al decreto Rilancio, maxi manovra da 55 miliardi per proteggere imprese, lavoratori e famiglie dalla crisi economica innescata dal coronavirus. «Un testo complesso, che contiene le premesse per la ripresa» ha commentato il premier Conte. In Parlamento «con la maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato». Gualtieri: «Nuove norme per velocizzare i prestiti» Confermati i cardini della manovra: dai fondi alla sanità (3,25 miliardi) alle misure per il lavoro (25,6 miliardi), in testa il rinnovo degli ammortizzatori sociali, fino alla creazione di un bonus per colf e badanti e del reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà; rafforzati ecobonus e sismabonus.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Conte: con la manovra gettate le premesse per la ripresa del Paese
Tema: Dl Rilancio

«E’ un testo complesso, in tutto e per tutto una manovra economica. La parola ora passerà al Parlamento, che con il contributo di tutte le forze politiche, anche di opposizione, saprà ulteriormente migliorarlo». Giuseppe Conte annuncia il via libera al “decreto Rilancio”, il provvedimento monstre che vale 155 miliardi licenziato ieri dal Consiglio dei ministri, inviando subito un implicito invito alle Camere. Un invito alla celerità e alla concordia, dopo che in queste settimane, anche nella maggioranza, si sono moltiplicate fratture e tensioni. L’ex “decreto aprile”, diventato nel frattempo “decreto maggio”, è ancora «una manovra per fronteggiare l’emergenza», sottolinea il premier durante la conferenza stampa dopo il Cdm, con accanto i ministri Gualtieri, Patuanelli, Bellanova e Speranza.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  L.D.P. 
Titolo: I numeri del premier: 25,6 miliardi al lavoro, 15-16 alle imprese, 3,2 per rafforzare la sanità
Tema: Dl Rilancio

Più di una manovra. Anzi come l’ha definita lo stesso premier Giuseppe Conte una doppia manovra di bilancio coni suoi 55 miliardi. Mettere in filai numeri di questa superfinanziaria non è facile scorrendo gli oltre 250 articoli che la compongono con la parte più cospicua che riguarda le misure messe in campo per i lavoratori che valgono 25,6 miliardi. Fondi che serviranno per rifinanziare e rafforzare cassa integrazione, Fondo di integrazione salariale e bonus autonomi. L’obiettivo è il Rilancio dell’economia messa alle strette da una crisi senza precedenti. Un primo passo come ha spiegato ieri il ministro dell’Economia Gualtieri di un percorso di emergenza che durerà almeno fino a fine anno: «gettiamo le basi per la ripresa».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lepri Stefano 
Titolo: L’analisi – Dal governo più sostegno che rilancio
Tema: Dl Rilancio

Nessun governo della Repubblica aveva mai avuto tanti soldi da spendere tutti insieme. Non sarà incauto spenderne così tanti, questa volta, perché occorre salvare la nostra economia da un tracollo. Ma le richieste di aiuto pervenute erano ancora più grandi. Così si sono dovute fare delle scelte, ed occorre capire se siano le più efficaci. Pur se il decreto si prefigge il «rilancio» la sua componente principale e ancora il sostegno. Sostegno ai cittadini senza redditi, alle imprese senza ricavi. C’è ancora da fare per lenire le conseguenze delle settimane di chiusura, e della prudenza a muoversi e a spendere che gran parte di noi manterrà anche via via più liberi nelle settimane future. Aiutare l’Italia a reggersi in piedi è complicato. Quasi un quarto dei lavoratori sono autonomi, il doppio che nell’Europa del Nord; le imprese sono in media più piccole; molte persone sono impiegate in nero. Nel tentativo di non escludere nessuno, ecco un testo più lungo della Divina Commedia. Purtroppo, a differenza del poema, è composto di pezzi mal saldati tra loro.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Il retroscena – L’avvertimento di Gualtieri che vuole evitare l’assalto in Aula
Tema: Dl Rilancio

E mentre i ministri rimettevano in ordine le carte, distrutti da una lunga ed estenuante trattativa, Conte ha iniziato a esaltare il «metodo di lavoro corale che abbiamo seguito». Qualcuno nella sala del Consiglio ha sbarrato gli occhi, altri hanno preso a darsi di gomito, ma il premier imperterrito ha proseguito nell’elogio di una «impresa collettiva» che «sarà stata faticosa ma è stata produttiva. Certo, è servito un po’ più tempo di quanto immaginassimo», e a quel punto tra i ministri è iniziato il pissi-pissi. Perché il ritardo da inizio aprile a metà maggio è un po’ più di «un po’ più di tempo», al punto che nel Pd il decreto Rilancio era stato ironicamente ribattezzato il «decreto quattro-stagioni», temendo di doverlo attendere oltre il 21 giugno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Voltattorni Claudia 
Titolo: Aziende e casa, ecco gli aiuti – «Rilancio da 55 miliardi» Le lacrime di Bellanova
Tema: Dl Rilancio

«Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo così complesso». Dopo circa due ore di Consiglio dei ministri, e soprattutto dopo oltre un mese e mezzo di promesse e attese, ieri sera il premier Giuseppe Conte ha annunciato l’approvazione del decreto Rilancio, l’ormai ex decreto Aprile, per sostenere lavoratori, imprese e famiglie travolte dall’emergenza coronavirus. Un maxi decreto da 256 articoli, 464 pagine, con 55 miliardi stanziati, «un testo complesso — dice Conte — pari a due manovre, un lavoro incredibile per orientare l’economia a una pronta ripartenza».
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Testata:  Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia 
Autore:  Napoletano Roberto 
Titolo: L’editoriale – Non avete fatto presto
Tema: Dl Rilancio

Più di un mese di vertici notturni, riunioni di maggioranza, psicodrammi collettivi per partorire il maxi decreto dei grandi numeri e del poco a tutti in mano alla macchina burocratica più improduttiva che la storia ricordi. Arriviamo per ultimi in Europa ma in compenso, dopo lunghissima meditazione, abbiamo scelto di imboccare il binario morto dei sussidi a pioggia e dello Stato padrone assistenziale. Uno Stato che non è in grado né di disporre bonifici bancari e postali né di garantire la cassa integrazione in tempi utili, ma allo stesso tempo sa solo spostare le scadenze delle tasse e pretende di entrare nelle piccole imprese e dettare le regole a chi ha lavorato una vita per rendere grande questo Paese. Non ci siamo sottratti a nessuno dei riti ideologici che appartengono alla politica delle parole e dell’incompetenza.
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Testata:  Foglio 
Autore:  Cerasa Claudio 
Titolo: Non c’è rilancio senza nuove dosi di libertà
Tema: Dl Rilancio

In un bellissimo articolo pubblicato ieri sul Wall Street Journal, l’ex primo ministro del Canada, il conservatore Stephen Harper, riflettendo sul modo in cui la pandemia ha cambiato in modo radicale gli equilibri tra lo stato e il mercato, ha offerto alcuni spunti di riflessione utili, che ci permettono di mettere a fuoco i giusti paletti con cui delimitare il perimetro di una fase 2 responsabile e di una fase 2 invece irresponsabile. Harper alla fine del suo ragionamento offre uno spunto di riflessione di cui la classe dirigente italiana dovrebbe fare tesoro: “Quando l’attenzione del paese si sposterà dalla gestione della pandemia alla gestione dell’economia, sarà necessario passare da un’azione governativa molto intensa a una meno intensa. E poiché in quella fase le esigenze si sposteranno verso la creazione di ricchezza senza la quale non c’è né crescita né occupazione in quella fase solo i governi che scommetteranno sulla libertà di impresa e sulla responsabilità fiscale avranno la forza di affrontare la recessione e la stagnazione”. Nel giorno in cui il governo italiano ha finalmente offerto ai cittadini una nuova manovra per traghettare il paese nella fase 2, la riflessione di Harper risulta preziosa perché, al di là dei dettagli del cosiddetto decreto “Rilancio”, mette in luce un principio che non sembra essere propriamente al centro delle attenzioni del governo: quando un’economia va in crisi – e quella italiana lo è: a marzo la produzione industriale dell’area euro è scesa dell’11,3 per cento rispetto al mese precedente e del 12,9 per cento rispetto a un anno prima, in Italia del 28,4 per cento rispetto al mese precedente e del 29,3 per cento rispetto a un anno prima – lo stato deve essere presente il più possibile dove serve ma deve ricordarsi di essere il più possibile assente dove invece serve di meno.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Patuanelli: legge antiburocrazia. Provenzano: i 5S scelgano con chi stare
Patuanelli “Si riparte Basta con la burocrazia e fiducia nelle imprese”
Tema: Intervista a Stefano Patuanelli –

«Per cambiare davvero l’Italia, per andare alla velocità che ci serve, per uscire da questa crisi, bisogna abbattere la burocrazia. E per farlo c’è un solo modo: fidarsi delle imprese». Stefano Patuanelli, esponente storico del Movimento 5 stelle, ministro dello Sviluppo nel peggior periodo economico dal dopoguerra, è appena uscito dal Consiglio dei ministri che ha faticosamente varato il decreto Rilancio. Doveva essere il decreto aprile, perché così tardi? «Perché abbiamo fatto tre maxi decreti in tre mesi per un valore di oltre 80 miliardi. Si pub fare sempre di più e meglio, ma ricordiamoci sempre che la manovra economica di fine anno ha una gestazione di mesi e un valore generalmente attorno ai 30 miliardi». Cosa c’è di cruciale nel provvedimento, di strategico, al di là dei sussidi e degli aiuti immediati? «Innanzitutto ci sono quelli, i ristori a fondo perduto che servono a tenere in vita le imprese. Penso ai 6 miliardi per quelle tra 0 e 5 milioni, alla rimozione dell’Irap, saldo e acconto di giugno fino a 250 milioni di fatturato, la riduzione dei costi fissi delle bollette elettriche. Ma ci sono anche nonne di sistema come l’ecobonus e il sisma bonus al 110% e il rafforzamento del sistema delle start up e delle pini innovative».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio 
Titolo: Cig in deroga, c’è l’accordo per velocizzare i pagamenti – Cig divisa in tre fasi Per quella in deroga richiesta diretta Inps
Tema: Cig in deroga

La cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 resta fruibile per una durata massima di nove settimane per i periodi compresi dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, con la possibilità, tuttavia, di ottenere altre cinque settimane perle sole aziende che abbiamo interamente utilizzato tutte e nove le settimane precedentemente concesse. Consumato anche questo periodo, se necessario, si potranno chiedere al massimo ulteriori quattro settimane di trattamento dal 1° settembre 2020 a131 ottobre 2020. Novità anche per la cassa in deroga: l’accordo tra il Governo e le Regioni consente ai datori di lavoro di rivolgersi direttamente all’Inps per velocizzare i tempi di erogazione, con l’obiettico di superare i forti ritardi legati alla tortuosità delle attuali procedure.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Sorrentino Riccardo 
Titolo: Bce in campo prima della Fed per dare liquidità alle imprese
Tema: La Fed e la Bce

Ormai persino il linguaggio è lo stesso. Nella conferenza stampa del 29 aprile, il presidente della Federal reserve, Jerome Powell, ha usato parole che sembravano copiate dalla Banca centrale europea: «Lo scopo principale di questi acquisti di titoli è quello di preservare un funziomento senza intoppi del mercato e un’effettiva trasmissione della politica monetaria». Eppure le politiche delle due banche centrali non sono uguali. Perché? La Fed è apparsa decisamente più aggressiva della Bce. Al di là del nuovo quantitative easing (qe) illimitato nel tempo e nell’ammontare, rivolto però soltanto ai titoli di Stato o con garanzia del Tesoro, ha varato una lunga serie di strumenti, ciascuno finalizzato a un obiettivo: si va dalla Commercial Paper funding facility, al Main Street lending program, alla Municipal Liquidity Facility, fino agli acquisti di titoli corporate. La Fed è pronta a concedere prestiti diretti alle imprese fino a 3.200 miliardi di dollari. Al confronto la Bce sembra aver fatto meno.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: «Una neo-terrorista» La frase del leghista scatena la bagarre (e Salvini lo scarica)
Tema: Silvia Romano

C’è chi tira cocci di vetro verso le sue finestre, chi la insulta sui social e anche chi la definisce «una neo-terrorista». Ma siccome l’accusa arriva nell’Aula della Camera, la polemica scomposta esplosa dopo il ritorno a casa di Silvia Romano diventa un vero caso politico, con tanto di bagarre contro Alessandro Pagano, leghista, l’uomo del giorno in negativo. Che costringe anche il suo capo di partito, Matteo Salvini, a prendere sostanzialmente le distanze da quelle parole pur senza usare alcuna censura. E che obbliga lo stesso deputato, in serata, a chiedere scusa. Succede che in mattinata, durante la discussione sulle restrizioni provocate dal Covid, Pagano nel suo discorso si lancia in un paragone che scandalizza i presenti: «Abbiamo assistito a un figlio della patria, a un poliziotto che è morto e al suo funerale erano presenti 15 persone, nessuna autorità dello Stato presente» a differenza di quando «è venuta la neo-terrorista, visto che è risaputo che Al-Shabaab questo è e questo finanzia». Parole che fanno insorgere i deputati della maggioranza e intervenire la vicepresidente di Montecitorio, l’azzurra Mara Carfagna, che prima lo interrompe — «Onorevole Pagano, credo che riferirsi a Silvia Romano, utilizzando il termine di neo-terrorista sia alquanto improprio: eviterei, soprattutto, di farlo in quest’Aula» —, poi lo contesta: «Sono parole inaccettabili, basta con i teatrini».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giuzzi Cesare 
Titolo: I Romano assediati: «Evitiamo tg e social» E la mamma ribatte: «Non amo la politica»
Tema: Silvia Romano

L’assedio mediatico è qualcosa a cui non si è mai preparati, ma al quale in qualche modo si riesce a trovare una misura. Alla mattina Francesca Fumagalli sbotta davanti ai microfoni e all’ennesima domanda a cui non ha intenzione di dare risposta: «Che palle». Al pomeriggio però, quando si incammina verso i giardini di piazza Durante, trova il tempo per sorridere davanti ai fotografi che le chiedono il nome della cagnolina che tiene al guinzaglio: «Si chiama Alma, così la fate diventare famosa». Sono battute e piccole parole che inevitabilmente si scambiano tra chi, da una parte e dall’altra della barricata, sta vivendo l’assedio di questi giorni. Mamma Francesca, che da qualche anno si era trasferita in Liguria, sta cercando in ogni modo di proteggere Silvia. Come di isolarla da quel che le sta accadendo intorno. Sa perfettamente che poche ore prima l’onorevole leghista Alessandro Pagano ha definito sua figlia, rientrata in Italia dopo 18 mesi di prigionia, una «neo terrorista» all’interno dell’aula di Montecitorio. Ma davanti ai giornalisti glissa nascondendo rabbia e dolore: «Non ho sentito e non mi interessa. Non amo la politica, non la seguo…». Perché l’assedio dal quale ora deve difendersi la famiglia di Silvia Romano non è solo di telecamere e fotografi, ma è quello di una politica che ha trasformato l’immagine di sua figlia 24enne che scende la scaletta di un aereo con gli abiti tradizionali islamici usati dalle donne somale in una sorta di alto tradimento allo Stato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Merlo Francesco 
Titolo: Proteggiamo Silvia Romano
Tema: Silvia Romano

Mai il governo avrebbe dovuto esibire Silvia Romano sul red carpet degli squilibrati di questo nostro disgraziato Paese. Andava protetta subito come si proteggono le cose più preziose, con il silenzio e il pudore della sua bella e lucida famiglia, che ha saputo mostrarsi festosa ma non stordita. E Conte e Di Maio avrebbero dovuto risparmiare a Silvia gli stalker televisivi alla Mario Giordano e gli psicologi disturbati come questa Silvana De Mari che si bestemmia cattolica e si permette — vergogna – di chiamarla “sciacquina”. E dunque gogna, linciaggio, i cocci di bottiglia contro la finestra, le minacce di morte …: non è la prigione nella quale l’hanno chiusa i macellai somali, ma è una tonnara — l’Italia che le vuole strappare a morsi il velo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Von der Leyen ci prova, ma sulle vacanze (e i rimborsi) ogni Paese ragiona per sé
Tema: L’Ue e il Turismo

Lo aveva detto la presidente Ursula von der Leyen: gli europei troveranno «soluzioni intelligenti» per consentire alla popolazione di fare le vacanze estive. E per salvare il settore turistico che vale il 10% del Pil europeo, pari a circa 1.400 miliardi euro. La Commissione Ue ha presentato ieri un pacchetto di linee guida e raccomandazioni per aiutare gli Stati membri a uscire gradualmente e in modo coordinato dal confinamento imposto per combattere la diffusione del Covid, nel rispetto della salute. Obiettivo non creare discriminazioni in base al Paese di provenienza. «Quando ricominceremo a viaggiare — ha spiegato la vicepresidente Margrethe Vestager — serviranno informazioni: coordiniamo il lavoro con gli Stati membri perché le app di tracciamento funzionino bene, rispettino la privacy e lavorino in tutta Europa». La Commissione «ha anche creato un sito, con una mappa interattiva, perché i viaggiatori possano viaggiare sapendo che cosa succede nel Paese in cui sono diretti». Alcuni Stati membri si stanno già muovendo. Da domani lettoni, estoni e lituani potranno girare liberamente fra i tre Stati baltici. E l’Austria ha annunciato che apre al traffico transfrontaliero verso la Germania per motivi di lavoro e visite familiari.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: La Germania riapre le frontiere L’Italia resta vietata, allarme turismo
Tema: L’Ue e il Turismo

Un’estate in quarantena: è il rischio che corrono l’Italia e la Spagna, i due Paesi europei più colpiti dalla crisi da coronavirus. Dunque i più pericolosi per i turisti, dal punto di vista del “nocciolo” del continente, come lo chiamerebbe forse Wolfgang Schaeuble, quando sognava ancora un’Europa a varie velocità. La Germania e l’Austria hanno deciso di riaprire quasi tutte le frontiere dal 15 giugno, mettendosi d’accordo con la Francia e la Svizzera. Per due destinazioni turistiche europee cruciali come l’Italia e la Spagna continueranno a valere le restrizioni e gli avvisi di viaggio rimasti in vigore finora. La cancelliera Angela Merkel ha puntualizzato in Parlamento che «l’obiettivo è abolire del tutto i controlli nell’area Schengen» a partire da metà giugno. E tutto dipenderà dall’evolversi dell’epidemia. Ma per Roma e Madrid, stando alle decisioni comunicate ieri dal suo responsabile per l’Interno, Horst Seehofer, le restrizioni di viaggio continueranno a valere anche dopo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Stoltenberg “Con il virus Russia e Cina vogliono destabilizzare l’Occidente”
Tema: Intervista a Jens Stoltenberg (Nato)

Con la loro propaganda, con la loro disinformazione sul Covid 19 Cina e Russia sono impegnate in atti destabilizzanti contro le democrazie occidentali per guadagnare influenza politica sui partner di Nato ed Unione europea. È questo il senso del ragionamento condotto dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. L’ex premier norvegese, al secondo mandato alla guida della Nato, dal quartier generale di Bruxelles lancia anche l’allarme sul 5G di Huawei: «Gli alleati dovrebbero evitare investimenti stranieri che possano compromettere la riservatezza della nostre comunicazioni». Stoltenberg non commenta le polemiche legate al riscatto per Silvia Romano, limitandosi a esprimere felicità per il suo ritorno a casa. Infine ci tiene a sottolineare «il coraggio degli italiani che hanno combattuto contro la pandemia e nel frattempo sono rimasti impegnati nelle missioni Nato nei Balcani occidentali, in Af ghanistan e in Iraq».
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