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SINTESI IN PRIMO PIANO – 14 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Renzi strappa e apre la crisi
– Spostamenti fra regioni vietati fino al 5 marzo
– Deficit di 24 miliardi per finanziare il nuovo piano ristori
– Lse-Refinitiv, arriva il sì di Bruxelles
– Tempi stretti per l’invio del Recovery
– Usa, la Camera approva l’impeachment per Trump

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Un giorno di caos e trattative Poi Renzi fa scoppiare la crisi
Tema: Crisi di governo

Alle otto di sera, alla fine di una giornata convulsa, in cui è successo di tutto, in cui Conte è andato al Quirinale, si registra la furia del Pd contro Matteo Renzi. L’aver fatto dimettere le proprie ministre, nonostante l’appello di Giuseppe Conte, è per Nicola Zingaretti un «atto incomprensibile, un errore gravissimo». Il vicesegretario Andrea Orlando è ancora più duro, la decisione del leader di Italia viva «è un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti». Si aggiunge la «fortissima preoccupazione» sia del ministro Luigi Di Maio che di tutti i vertici del Movimento 5 Stelle che offrono a Conte «il massimo supporto».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Lo strappo di Renzi – Renzi strappa e apre la crisi puntando a sostituire Conte Mattarella: basta incertezza
Tema: Crisi di governo

Non ha cambiato bersaglio, il Renzi bifronte. È ancora lui, Giuseppe Conte, l’obiettivo nel mirino. Il premier sul quale, giura, «non abbiamo pregiudizi, né messo veti». Ma che rappresenta l’unico ostacolo alla ripartenza del governo. Perché, chiarisce, «sia per questa maggioranza, sia per una eventuale maggioranza in forma diversa, non c’è un solo nome per palazzo Chigi», scandisce ad uso della pletora di parlamentari terrorizzati di precipitare ad elezioni anticipate. «Noi non abbiamo problemi o preclusioni, ma non siamo quelli che si aggrappano a un nome secco». Eccolo l’azzardo che il capo di Italia viva propone agli (ex) alleati: cambiamo il presidente del Consiglio e un nuovo esecutivo si rifà in cinque minuti, «noi siamo orgogliosamente costruttori, ma vogliamo vedere il progetto», rivendica citando Mattarella.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: I paletti del Quirinale non si può governare con un pugno di voti
Tema: I paletti del Quirinale

Il telefono del Quirinale ieri sera non ha squillato, ma entro le prossime ore Giuseppe Conte dovrà comporre quel numero e chiedere udienza per comunicare ufficialmente al capo dello Stato quali sono le sue intenzioni. Già, perché la crisi non è ancora formalmente aperta e al premier spettano alcune scelte piuttosto delicate su cui Sergio Mattarella non intende esercitare la minima ingerenza. In particolare, quando salirà al Colle, Conte potrà dimettersi seduta stante; in alternativa potrà manifestare la volontà di presentarsi alle Camere per illustrare la situazione che si è creata e poi trarne le conseguenze al termine del dibattito con un voto o anche senza bisogno di votare, dipende. L’avversione di Mattarella per governi che si reggono su un pugno di voti è nota a tutti, Conte compreso.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Cottone Sabrina 
Titolo: Il centrodestra: «vengano in parlamento, elezioni subito» – Il centrodestra compatto «Niente aiuti, voto subito Ora Conte venga in Aula»
Tema: La posizione del centrodestra

Conte prenda atto della crisi e si dimetta immediatamente o, diversamente, si presenti oggi in Parlamento per chiedere un voto di fiducia» è la richiesta comune del centrodestra dopo l’apertura ufficiale della crisi e le dimissioni delle ministre di Renzi. «Se non ci sarà la fiducia, la via maestra resta quella delle elezioni». Al presidente della Camera, si è detto durante la riunione, sarà chiesto di non consentire lavori per oggi se prima Conte non sarà venuto in aula a verificare se ha ancora una maggioranza. Nella nota congiunta si legge un appello al Colle: «Ci affidiamo alla saggezza del Presidente della Repubblica per una soluzione rapida». «Compattezza» è la parola d’ordine del vertice, convocato alle 18, in contemporanea con l’esplosione della maggioranza, per offrire l’immagine di un centrodestra largo e unito.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Le simulazioni di voto assegnano il trionfo al centrodestra
Tema:  Elezioni e centrodestra

«Attenzione perché si rotola verso le elezioni e il rischio è che vincano gli emuli di Trump». Quando pure Nicola Zingaretti, martedì mattina, ha evocato il fantasma delle urne e soprattutto la vittoria di Salvini&C., il velo si è alzato sui timori che circolavano da mesi, in ambienti giallorossi. Timori che, ora che Renzi si è sfilato, si sono trasformati in paura vera e propria: quella di portare il Paese ai seggi in piena pandemia ma anche quella, meno confessabile, di consegnare il governo ai sovranisti. I “costruttori” invocati in queste ore dovranno lavorare soprattutto per evitare quest’ipotesi. Secondo una simulazione di Youtrend, se si andasse a votare oggi il centrodestra avrebbe la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Solo in due a casa degli amici Vietato uscire dalle Regioni
Tema: Misure anti-Covid

Spostamenti vietati tra le Regioni, visite agli amici soltanto in due e una volta al giorno, misure restrittive per le Regioni con rischio «alto»: il governo approva il nuovo decreto per contrastare i contagi da Covid-19. Il Consiglio dei ministri convocato ieri sera alle 21.30 in piena crisi politica, ha dato il via libera al provvedimento che limita i movimenti dei cittadini anche in fascia gialla e fa entrare direttamente in fascia arancione le Regioni che hanno un livello «alto» di rischio. Le nuove norme saranno in vigore dal 16 gennaio fino al 5 marzo 2021. Il governo decide dunque la stretta perché — come chiarito dal ministro della Salute Roberto Speranza in Parlamento — «dovremo continuare a convivere con la circolazione del virus fino a quando le vaccinazioni non avranno un forte effetto epidemiologico. Non dobbiamo farci nessuna illusione».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Russo Paolo 
Titolo: Spostamenti fra regioni vietati fino al 5 marzo – Da lunedì mezza Italia sarà arancione viaggi tra Regioni vietati fino a marzo
Tema: Emergenza Covid

A crisi oramai aperta il governo approva il decreto legge che da lunedì metterà in fascia arancione più di mezza Italia con qualche pennellata di rosso, su Lombardia e Calabria a rischio di tornare in lockdown per tre settimane. Il provvedimento proroga innanzitutto lo stato di emergenza fino al 30 aprile, mentre le misure restrittive dureranno più del previsto: fino al 5 marzo. Per quasi due mesi quindi non si potranno varcare i confini della propria regione, anche se in fascia gialla, mentre se si è in fascia arancione non si potrà uscire dal proprio comune. A meno che non si abiti in centri con meno di 5mila abitanti, nel tal caso si può sconfinare per 30 km.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ajello Mario 
Titolo: Intervista a Romano Prodi – Prodi: «Recovery, ci vuole un’Authority Unità nazionale impossibile, troppe liti» – «Subito una Authority per il Recovery italiano»
Tema: Intervista a Romano Prodi

Professor Romano Prodi, adesso che cosa accadrà? «Difficilissimo fare previsioni. Perché lo scontro è diventato anche personale. E nessuno dei protagonisti sembra avere una strategia chiara. Il punto vero, al di là di tutto, è il Recovery Fund».  Un governo di unità nazionale non è quello che servirebbe? «Non mi sembra una via perseguibile: le tensioni e gli insulti crescono sempre invece di calare».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Licenziamenti, ammortizzatori, Quota 100: lavoro e pensioni tra i fronti più caldi a rischio
Tema: L’impatto della crisi politica

Dal blocco dei licenziamenti alle politiche attive, dalla riforma degli ammortizzatori sociali al capitolo pensioni, con la mina “Quota 100” in scadenza a fine anno. Dai concorsi per le assunzioni nella scuola fino ai 105 tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo economico che coinvolgono circa 120mila lavoratori. Sono numerosi i dossier ancora aperti dell’Esecutivo Conte II messi a rischio dalla crisi di governo che potrebbe produrre ritardi e slittamenti. A partire dalla scadenza del blocco dei licenziamenti fissata per il prossimo 31 marzo: il governo ha stimato circa 250mila posti a rischio, ma un’eventuale nuova proroga del blocco iniziato lo scorso 17 marzo si scontra con rilievi di natura costituzionale. Per arginarne l’impatto sulla disoccupazione il governo ha puntato sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sul decollo delle politiche attive del lavoro. Per domani è programmato un incontro al ministero del Lavoro con le parti sociali.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Tempi stretti per l’invio del Recovery – Recovery, corsa contro il tempo I nodi governance e burocrazia
Tema: Recovery

La lunga giornata politica è finita come annunciato: fine del governo Conte bis. Resta da vedere che impatto avrà questa crisi sul timing del Recovery plan: il 30 aprile è il termine ultimo per presentare il piano alla Ue. La corsa contro il tempo è cominciata, l’esito a dir poco incerto: il Recovery plan approderà a breve in commissione alla Camera, con l’obiettivo di arrivare in Aula a metà febbraio; ma dalle audizioni e dal confronto con i partiti arriveranno non poche proposte di modifica, e manca ancora il confronto con le parti sociali. E la partita è cominciata solo per il documento centrale: i documenti collaterali o integrativi sono della stessa importanza.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Cifoni Luca 
Titolo: Lo scostamento va verso i 30 miliardi per fronteggiare le nuove emergenze
Tema: Scostamento di bilancio

Scostamento di bilancio e nuovo decreto Ristori al riparo dalle turbolenze politiche. O almeno così sembra. L’annuncio di Matteo Renzi di voler comunque sostenere il nuovo pacchetto di aiuti ai settori economici in ginocchio permette all’esecutivo in carica di confermare per il momento il programma previsto. Dunque nel Consiglio dei ministri in programma per oggi, il terzo consecutivo a partire da martedì, dovrebbe essere approvata la richiesta alle Camere di nuovo deficit, quantificata dal ministro Gualtieri in circa 25 miliardi (un punto e mezzo di Pil) nel 2021. Soldi che si vanno ad aggiungere agli oltre 5 già resi disponibili nel decreto Ristori quater in un apposito “fondo perequativo” concepito proprio per cancellare in via definitiva una parte dei versamenti fiscali sospesi lo scorso anno, e per questa via dare sostegno alle imprese.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Deficit di 24 miliardi per finanziare il nuovo piano ristori
Tema: Scostamento di bilancio

Cassa Integrazione, turismo invernale e sci, valanga delle cartelle, cassa integrazione, perequazione fiscale per le perdite delle partite Iva, risorse per i vaccini. Il Ristori 5 non teme la crisi di governo e avanza, forte del richiamo del Quirinale, delle sottolineature del premier e del ministro dell’Economia Gualtieri e, da ultimo, del via libera nella conferenza stampa di ieri di Renzi che ha detto che non ostacolerà il provvedimento né il preventivo scostamento di bilancio. La data attesa è quella di oggi, come ha accennato Gualtieri, ma non è detto che la crisi di governo possa provocare slittamenti. Quello che è certo è che il Consiglio dei ministri deve prima varare lo scostamento di bilancio da 24 miliardi (ma potrebbero salire a 30), poi far approvare la Relazione al Parlamento a maggioranza assoluta.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Il sì della Ue alla fusione Lse-Refinitiv sblocca il deal Euronext-Borsa italiana – Lse-Refinitiv, arriva il sì di Bruxelles Rush finale su Borsa spa in Euronext
Tema: Lse-Refinitiv

Bruxelles sdogana la fusione tra Lseg e Refinitiv che sposterà il focus dell’attività della Borsa di Londra sul business dati, un’operazione da 27 miliardi di dollari che l’Antitrust Ue ha alla fine accettato perchè rassicurata dagli impegni presi, primo dei quali la cessione di Borsa italiana con tutte le sue controllate. «Possiamo approvare l’operazione perché Lse ha offerto impegni che garantiranno che i mercati rimangano aperti e competitivi e l’acquisizione non porterà a una maggiorazione dei prezzi o meno scelta e innovazione per questi prodotti», ha detto Margrethe Vestager, commissario Ue alla concorrenza.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: React Eu, 13,5 miliardi saranno gestiti tutti a livello centrale
Tema: React Eu

Le risorse europee assegnate all’Italia dal programma supplementare React-Eu per la politica di coesione sono destinate ad essere gestite a livello centrale nell’ambito del Recover plan. Si tratta di 13,5 miliardi in tutto la cui spesa viene dettagliata in una tabella contenuta nell’ultima bozza del Recovery plan, che conferma le indicazioni circolate nei giorni scorsi. I programmi regionali, dunque, resterebbero esclusi dalla distribuzione di questo pacchetto integrativo europeo. E di fronte alle prevedibili proteste delle regioni, è probabile l’introduzione di qualche novità rilevante nella definizione della programmazione 2021-2027. I 13,5 miliardi di React-Eu  vengono distribuiti su sette voci principali di spesa. La parte principale, 4 miliardi, va alla fiscalità di vantaggio per il lavoro nelle regioni del Sud per finanziare il taglio del 30% dei contributi per le assunzioni di lavoratori da parte di imprese che hanno sede in una regione del Mezzogiorn o.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  a.gr
Titolo: L’allarme di S&P sull’Italia: crediti deteriorati verso il raddoppio
Tema: Crediti deteriorati

Secondo Standard & Poor’s le imprese italiane che combattono la pandemia «non sono un caso in Europa»: anzi, nell’ultimo anno i rischi di ribasso dei loro rating (sono il 42% del totale) si è avvicinato alle rivali del continente (41%). Qualche problema in più avranno le banche, che nel 2021 «vedranno raddoppiare i crediti deteriorati, fino a circa 200 miliardi» al lordo di rettifiche. Dovrebbe però trattarsi di «un picco di breve termine», verso un 2022 di «normalizzazione». Nel consueto appuntamento di inizio anno l’agenzia Usa ha fatto il punto sull’Europa mostrando una certa benevolenza verso l’Italia. Gli aspetti più critici riguardano il credito, data anche la maggiore esposizione degli istituti nostrani alle Pmi, che hanno tassi di insolvenza più alti.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Fisco, per 34 milioni di cartelle nuova tregua per due mesi – Fisco, cartelle verso altri due mesi di stop
Tema: Fisco

Nuova sospensione delle cartelle fino al 31 marzo, con l’ipotesi di un’ulteriore finestra al 30 aprile legata all’evoluzione della crisi sanitaria. È la soluzione ponte allo studio del governo per disinnescare l’impatto su contribuenti, imprese e uffici finanziari dell’invio di 34 milioni di cartelle, oltre a 16 milioni di accertamenti e liquidazione delle dichiarazioni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Lagarde: la ripresa dipende dalla velocità sul Recovery plan
Tema: Recovery plan

La ripresa economica europea si gioca sul fattore tempo: velocità di vaccinazione, durata dei nuovi lockdown per contenere la diffusione del Covid-19, rapidità di attuazione di Next Generation Eu. La presidente della Bce Christine Lagarde va dritta al punto, intervenendo all’evento online Reuters Next: «Dobbiamo essere veloci perché chiaramente abbiamo bisogno di una spinta costante, di bilancio e monetaria», ha spiegato. Per questo «Next generation Eu deve essere attuato in maniera efficiente, rapida e sulla base di un solido piano strategico».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Intervista a Carlo Bonomi – «Basta scontri, ascoltino noi imprese» – «Paese tenuto in piedi dalle nostre imprese: il governo ora ci ascolti»
Tema: Intervista a Carlo Bonomi

“Il presidente di Confindustria: siamo molto critici, nel documento non ho trovato una visione dell’Italia”. Ora c’è un documento sul Recovery approvato l’altra sera in Consiglio dei ministri. E’ quello che serve al Paese? «Siamo molto critici. Si è arrivati ad approvarlo senza dibattito né confronto. Non ci hanno mai interpellati. Quanto alla sostanza, ho cercato di leggerlo più volte ma non ci ho trovato una visione. Non c’è il senso di quale Paese vogliamo costruire. Non si parla di come rendere la società più moderna, inclusiva, aperta ai giovani e arie donne. Non c’è un percorso per il Sud. Non sono indicate riforme, obiettivi, indicatori di performance. Non ci sono i rendimenti attesi degli investimenti. Quasi non si parla di fisco. Non è il progetto adatto a cogliere un’occasione unica».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Querzè Rita 
Titolo: Intervista ad Emma Marcegaglia – «Sarà il G20 della ripartenza L’Italia non sprechi l’occasione»
Tema: Intervista ad Emma Marcegaglia

“Marcegaglia (B20): un governo stabile per esercitare la leadership”. Questo B20 deve confrontarsi con la ricostruzione dopo la pandemia. Può dare un contributo tangibile? «Sì: non sarà una passerella, dobbiamo incidere. E ci sono le condizioni perché ciò avvenga. Quando si è dovuto confrontare con le crisi, il G20 ha portato ai risultati e alle proposte più efficaci. Tocca a noi condividere oggi le vie d’uscita dall’emergenza».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Usa, la Camera approva l’impeachment per Trump – La Camera Usa ha votato: ora Trump è sotto impeachment
Tema: Impeachment per Trump

Sono arrivati dalle 9 del mattino. Sono passati attraverso soldati accampati e nuovi metal detector per entrare in aula, le misure di sicurezza più evidenti dopo l’assalto armato al Congresso adesso trasformato in fortezza. Un unico punto all’ordine del giorno dei deputati: l’impeachment di Donald Trump, la storica incriminazione del presidente uscente per aver orchestrato e incitato una folla inferocita e armata a marciare su Capitol Hill, inneggiando alla guerra civile, al suprematismo bianco, all’antisemitismo, al linciaggio dei parlamentari. L’approvazione dell’atto di accusa è arrivata intorno alle 16:30 ora americana, con l’abbondante superamento del quorum necessario di 217 voti e tra questi almeno una decina di repubblicani, impegnati in un rarissimo gesto bipartisan per ripudiare Trump.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: «Ha incitato i rivoltosi» Secondo impeachment per Donald Trump – «Incitamento all’insurrezione» Trump, secondo impeachment
Tema: Impeachment per Trump

Per la prima volta nella storia, il presidente degli Stati Uniti viene messo in stato di accusa due volte. Anche 10 deputati repubblicani votano con la maggioranza democratica Ma il Senato, per il processo, non si riunisce fino al 19 gennaio. L’accusa è contenuta in un solo articolo, ma pesantissimo: « Incitamento all’insurrezione». A metà giornata, mentre il dibattito era in pieno svolgimento, il presidente in carica ha diffuso una nota conciliante: «Alla luce dei rapporti su altre dimostrazioni, lancio un pressante appello perché non ci siano violenze, violazioni della legge e vandalismi di alcun tipo. lo non mi batto per questo e non è per questo che si batte l’America. Chiedo a tutti gli americani di collaborare per ridurre le tensioni e calmare gil animi Grazie». Forse una mossa estrema per cercare un compromesso con i democratici. Oppure un tentativo per ricompattare i repubblicani.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Il.Sa. 
Titolo: Shalabayeva: «Un rapimento di Stato»
Tema: Shalabayeva

Un «rapimento di Stato», una «operazione dl polizia eterodiretta dall’autorità kazaka» fu, secondo il Tribunale di Perugia, il rimpatrio di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente Muktar Ablyazov e della loro figlia Alua. «Durante tre interi giorni del maggio 2013, si realizzò una limitazione o compressione della nostra sovranità nazionale». Pur mancando elementi a supporto di un intervento «al più alto livello politico istituzionale». Il processo ha permesso di accertare le responsabilità, fra gli altri, dell’ex capo della squadra mobile romana Renato Cortese e dell’ex responsabile dell’ufficio immigrazione Maurizio Improta, condannati a 5 anni.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Melina Graziella 
Titolo: L’Ue studia Sputnik il vaccino di Putin «Ma servono altri dati»
Tema: Vaccino Sputnik

La soluzione al problema della carenza di vaccini anticovid potrebbe forse arrivare dalla Russia. L’agenzia regolatoria europea del farmaco (l’Ema) il 19 gennaio dovrebbe decidere se anche il vaccino russo può entrare a pieno titolo nella rosa di quelli da destinare ai paesi europei. Secondo Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, l’Ema sta valutando la cosiddetta revisione scientifica per l’autorizzazione del vaccino Sputnik La richiesta era stata presentata all’agenzia regolatoria il 22 dicembre scorso. Ma la Russia non ha puntato solo all’Europa. Il vaccino Sputnik è già stato registrato in Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina e Bielorussia. Entro la fine del mese, si dovrebbero accodare circa altri 10 paesi.
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Testata:  Libero Quotidiano 
Autore:  Facci Filippo 
Titolo: La rivincita di Putin: ci vende il vaccino – La rivincita dello zar Putin Adesso ci vende il vaccino
Tema: Vaccino Sputnik

Torna clamorosamente in auge il bistrattato «Sputnik» di Putin, il primo di tutti a parte quello cinese che a sua volta è candidato alla valutazione da parte delle agenzie europee. Abbiamo perso un mare, un oceano di tempo. Naturalmente in Russia hanno già vaccinato medici, operatori sanitari, insegnanti e altri gruppi a rischio: o questo riferiscono. Mosca aveva già siglato un accordo di produzione con una società indiana, ma per il futuro vorrebbe produrre più vaccino e affidarsi alla società britannico-svedese Astrazeneca – ben contenta – mentre si è poi prospettata l’idea di una sperimentazione combinata tra i vaccini Sputnik e quello della stessa AstraZeneca. L’idea è quella di combinare i due vaccini mettendo in comune le esperienze del centro di ricerca russo Gamaleja, del Fondo investimenti diretti e di R-Pharm.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Il corsivo dei giorno – Quante incertezze ma i sondaggi premiano Macron
Tema: Francia

La Francia è agli ultimi posti in Europa per numero di persone vaccinate: lunedì sera erano appena lo 0,2% della popolazione, quota ben lontana dal trio di testa Regno Unito (3,37), Danimarca (2) e Italia (1,19). La campagna è cominciata in modo disastroso, tanto che il presidente Emmanuel Macron ha dovuto mettere in scena la sua collera, senza attacchi aperti al suo stesso governo ma con indiscrezioni lasciate filtrare ad arte dall’Eliseo. Bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre e musei sono chiusi da mesi, Intere categorie professionali sono sull’orlo del fallimento, tutte le speranze si concentravano sul vaccino ma — per adesso — è un bene raro. Sulla carta i cittadini potrebbero essere furibondi con il capo dello Stato, che ha fatto della lotta al Could l’inevitabile priorità della sua presidenza. E invece i sondaggi premiano Macron, che non solo resiste alle polemiche sulla vaccinazione ma aumenta di quattro punti la sua popolarit à rispetto a dicembre.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Fabbri Roberto 
Titolo: Navalny sfida Putin: domenica in Russia
Tema: Russia

“L’oppositore dello zar dopo l’avvelenamento in patria. Rischia l’arresto”. Aleksei Navalny toma in Russia. Torna domenica con un volo low-cost da Berlino, dove è stato curato e protetto per quasi cinque mesi dalle autorità tedesche. Neanche il velenosissimo novichok l’ha fermato, neanche le aperte minacce di incarcerarlo al suo arrivo a Mosca: il nemico politico numero uno di Vladimir Putin rientra in patria con un obiettivo chiaro quanto (apparentemente) velleitario, sfidarlo alle elezioni del prossimo settembre. E se non potrà farlo di persona perché impedito con i più vari pretesti, conta di ostacolare la marcia verso l’ennesima conferma di Putin al Cremlino offrendo sostegno a qualsiasi suo avversario, come ha già fatto con qualche successo in numerose elezioni locali.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Intervista a Michel Barnier – Barnier: «Brexit? Bene l’accordo ma è una sconfitta per tutti» – «Brexit? Nonostante l’accordo abbiamo perso un po’ tutti»
Tema: Intervista a Michel Barnier

«Brexit? Nonostante l’accordo, abbiamo perso un po’ tutti». Michel Barnier, il capo negoziatore dell’Unione europea nella lunga ed estenuante trattativa per raggiungere con Londra un accordo sulla Brexit, racconta in un’intervista i quattro anni di tiro alla fune con il Regno Unito. Prima per raggiungere l’intesa di divorzio, poi quella, in extremis, di dicembre sul commercio. L’esponente francese è convinto che Brexit sia una perdita netta per tutti. «Non è solo un divorzio. È un indebolimento per entrambe le parti».
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