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SINTESI IN PRIMO PIANO – 13 ottobre 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Green pass verso il via per imprese e Pa. Aziende, arriva il decreto per controlli più semplici. Bonus edilizi verso la proroga.
– Assalto alla Cgil, Draghi valuta Dl per sciogliere Forza nuova. Mozione Pd. Mattarella: “Turbati, non preoccupati”.
– Lotta al Covid, vaccinati al 90% entro fine mese e immunità di gregge

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Marro Enrico 
Titolo: Draghi: nessuna tolleranza – Draghi da Landini dopo il raid alla Cgil Mattarella: turbati ma non preoccupati
Tema: Assalto alla Cgil

Mario Draghi è andato ieri a portare la solidarietà del governo nella sede della Cgil presa d’assalto sabato scorso da gruppi di neofascisti. Il presidente del Consiglio è arrivato alle 12.30 a Corso Italia, dove è stato accolto fuori dal palazzo dal segretario Maurizio Landini e da molti militanti e sindacalisti che lo hanno applaudito. II premier si è trattenuto circa mezz’ora nella sede del sindacato, visitando le sale e i corridoi devastati tre giorni fa e dove impiegati e militanti stanno lavorando per rimettere le cose in ordine. Draghi ha parlato con loro e li ha incoraggiati. Si è quindi intrattenuto con Landini e poi ha lasciato la sede della Cgil, di nuovo salutato dagli applausi. Il tutto mentre il dibattito politico si accendeva sull’ipotesi di sciogliere Forza Nuova, i cui leader hanno partecipato all’assalto di sabato. Un episodio, ha detto il presidente della Repubblica, dove “il turbamento è stato forte, la preoccupazione no. Si è trattato infatti di fenomeni limitati che hanno suscitato una fortissima reazione dell’opinione pubblica”.
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Testata: Repubblica 
Autore: Ciriaco Tommaso – Mania Roberto 
Titolo: Forza Nuova, il governo valuta lo scioglimento – L’ipotesi scioglimento sul tavolo di Draghi Istruttoria con i giuristi
Tema: Assalto alla Cgil

Il dossier sullo scioglimento di Forza Nuova è sul tavolo del governo. Di più: Palazzo Chigi, in stretto raccordo con il ministero dell’Interno, ha avviato una vera e propria istruttoria per valutare se e come intervenire per stroncare l’azione degli estremisti che si sono manifestati sabato scorso nel centro di Roma, arrivando a forzare il cordone di polizia e a entrare con violenza nella sede nazionale della Cgil. Nelle ultime ore – con discrezione e seguendo una prassi consolidata in casi come questo – l’esecutivo ha contattato giuristi, costituzionalisti, professori universitari e altri esperti di diritto. A loro è stato chiesto un parere tecnico e giuridico che servirà a sostenere il lavoro parallelo degli uffici della Presidenza del Consiglio. È un punto di svolta. Nulla, va precisato, è ancora deciso. Esistono come noto ostacoli politici e tecnici che complicano l’eventuale scioglimento di Forza Nuova. I dubbi dei tecnici legati alla necessità di una condanna. L’altro scoglio è la possibile resistenza dei ministri leghisti.
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Testata: Repubblica 
Autore: Vitale Giovanna 
Titolo: Mattarella: “Turbati ma non preoccupati”. Draghi incontra Landini – Forza Nuova, lite fra i partiti Mattarella: turbati, non preoccupati
Tema: Assalto alla Cgil

Neppure la mozione depositata dai gruppi Pd di Camera e Senato, per chiedere al governo di “sciogliere Forza Nuova e tutti i movimenti di chiara matrice fascista” che negli ultimi mesi hanno infiammato le proteste di piazza fino a culminare nell’assalto alla Cgil, riesce a mettere d’accordo le forze politiche. Che, invitate ad aderire, sono andate in ordine sparso. Sebbene ciascuno con un proprio testo, l’intero centrosinistra incluso il M5S ha concordato con l’impostazione di Enrico Letta, che ha anche lanciato un appello “a tutto il Parlamento affinché si unisca per approvare un documento per sciogliere tutte le realtà che portano avanti la violenza”, mentre il centrodestra – rimasto per l’intera giornata sulle barricate – a sera si è smarcato. Avanzando una controproposta, concertata in una triangolazione telefonica tra Salvini, Meloni e Berlusconi, per invocare “interventi contro tutte le realtà eversive, non solo quelle evidenziate dalla sinistra”.
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Testata: Stampa 
Autore: Carratelli Niccolò 
Titolo: Intervista a Enrico Letta – “Draghi sciolga Forza Nuova” – “Draghi sciolga Forza Nuova questa destra fa paura non rompe con il fascismo”
Tema: Assalto alla Cgil – Pd

Non si capacita, Enrico Letta. Non capisce “perché Salvini e Meloni non riescano a condannare e basta” la violenza fascista “senza fare distinguo o dire ‘ma anche'”. Il segretario dem chiede al governo di “sciogliere Forza Nuova” e “unità in Parlamento per sostenere il governo in questa decisione”. Nonostante i no dal centrodestra, auspica sia unitaria anche la manifestazione indetta dalla Cgil per sabato prossimo: “Sull’antifascismo non devono esserci divisioni politiche”, dice. “L’assalto alla Cgil non c’entra col Green Pass. Sabato saremo in piazza con i sindacati, nessuno interpreta la manifestazione in chiave elettorale”.
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Testata: Stampa 
Autore: Olivo Francesco 
Titolo: Intervista a Antonio Tajani – “Siamo tutti antifascisti ma non sfiliamo in piazza alla vigilia del voto”
Tema: Assalto alla Cgil – Fi

“Siamo tutti antifascisti”, dice Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia. Ma il suo partito non parteciperà alla manifestazione di sabato, “bisogna evitare strumentalizzazioni”. Cosa ha pensato quando ha visto l’assalto alla Cgil? “Quelle immagini mi hanno colpito moltissimo. Siamo stati i primi in assoluto a condannare, è inaccettabile e vile quello che è stato fatto contro la Cgil e i poliziotti”. Giorgia Meloni dice di non conoscere la matrice di questa violenza, ma secondo lui “la matrice è nota, ci sono le immagini. Sono stati i neofascisti, poi ognuno dice quello che vuole”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Sarzanini Fiorenza 
Titolo: E il Viminale ora pensa alle zone rosse – L’ira di Lamorgese: mai più giorni simili Blindati e zone rosse contro nuovi blitz
Tema: Assalto alla Cgil 

Una relazione su quanto accaduto sabato, ma soprattutto sulle carenze nell’attività di prevenzione delle forze dell’ordine e di intelligence. L’ha chiesta la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in vista del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza convocato al Viminale. “Mai si dovrà ripetere quello che è successo due giorni fa”, scandisce la ministra, che sollecita una ricostruzione di tutti passaggi per individuare le falle nel dispositivo di sicurezza che non ha previsto la presenza di oltre 10mila persone in piazza del Popolo, ma soprattutto non è riuscito a impedire l’assalto e la devastazione della sede della Cgil pianificato dai leader di Forza Nuova e realizzato dai dimostranti. La tensione è altissima, forti i timori per le proteste già annunciate per il fine settimana, a partire da venerdì quando entrerà in vigore l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori. Le questure di mezza Italia stanno ricevendo richieste di autorizzazione per manifestazioni e cortei, la riunione con i vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e 007 servirà a rivedere la strategia per la gestione della piazza.
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Testata: Giornale 
Autore: Cesaretti Laura 
Titolo: Vogliono abolire la Meloni – Al Pd non basta e sogna di abolire pure la Meloni Fdi: «Intervengano il Colle e Draghi»
Tema: Assalto alla Cgil

La richiesta della sinistra di sciogliere Forza Nuova incendia la politica. Il governo è scettico sullo scioglimento per decreto e il Pd presenta una mozione ad hoc. E ne approfitta per strumentalizzare in chiave elettorale la situazione, definendo Fratelli d’Italia “fuori dalla democrazia”. Il centrodestra: no ai violenti di ogni parte.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Imarisio Marco 
Titolo: Le nostalgie di troppo e l’assenza di chiarezza
Tema: Assalto alla Cgil

Gli assalti dei no vax alla sede della Cgil e al pronto soccorso del Policlinico di Roma sono fatti così gravi che meriterebbero almeno la risposta chiara di una classe politica matura. Quella che si è sentita finora, non lo è. Quel che è andato in scena sabato pomeriggio aveva una connotazione politica ben precisa, e innegabile, un rigurgito di fascismo dal quale i primi ad avere interesse a prendere le distanze in modo netto dovrebbero essere Giorgia Meloni e Matteo Salvini, due leader che aspirano a governare l’Italia. Anche perché è proprio questa assenza di chiarezza che autorizza la concorrenza a evocare i fantasmi di un passato tragico, a marciare, è il caso di dirlo, sopra l’accaduto per mettere in difficoltà l’avversario. Una posizione netta è nell’interesse di chi ambisce a rappresentare le istanze di una destra moderna.
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Testata: Repubblica 
Autore: Minniti Marco 
Titolo: Il commento – Il dovere di agire – Eversione, il dovere di agire
Tema: Assalto alla Cgil

Quando si progetta e poi si tenta di assaltare la sede di un governo, quando si attacca e si devasta la sede di un sindacato, quando si usa sistematicamente la violenza nei confronti delle forze di polizia, non siamo di fronte a una protesta degenerata in atti inaccettabili: si tratta di qualcosa di più, di molto di più. Si chiama “eversione”. Una parola che una democrazia spera di utilizzare sempre di rado. Molto di rado. E che, tuttavia, non dovrebbe mai mancare nel vocabolario di coloro che la rappresentano, siano essi al governo o all’opposizione. Una “minaccia radicale”, appunto, che non consente giri di parole. In democrazia l’eversione si stronca. È semplicemente un dovere. Gli arresti di queste ore sono stati una prima, forte risposta. Si indaghi. Si vada fino in fondo. La nostra democrazia ha le capacità e la forza morale per farlo.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Franco Massimo 
Titolo: La Nota – Le polemiche che ostacolano la pacificazione nazionale
Tema: Assalto alla Cgil

La tentazione di trasformare gli scontri di piazza e il raid di tre giorni fa a Roma contro la Cgil come un discrimine tra destra e sinistra era prevedibile. Che nei partiti prevalesse la voglia di strumentalizzare una pagina inquietante, però, era evitabile. E invece sta succedendo. Da una parte c’è l’ambiguità di Fratelli d’Italia e della Lega non nel condannare ma nel chiamare col loro nome attacchi condotti dal gruppo neofascista di Forza Nuova, mostrando un ritardo di analisi che li danneggia politicamente. Dall’altra rispunta l’approccio strumentale di una parte della sinistra. ll risultato è di favorire una lettura estrema e di schieramento di quanto è accaduto, senza compiere nessun passo avanti.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Buzzi Emanuele 
Titolo: Vertice Raggi-Conte La sindaca dice no all’asse con Gualtieri
Tema: M5S

Strade divise, almeno per ora. A maggior ragione se si parla del ballottaggio a Roma. Giuseppe Conte e Virginia Raggi si incontrano per un faccia a faccia lontano dai riflettori. L’obiettivo: trovare un punto di convergenza in vista del voto di domenica e lunedì. Impresa ardua viste le premesse che accompagnano il presidente e l’inquilina del Campidoglio. I vertici M5S premono per un endorsement nei confronti di Roberto Gualtieri, la sindaca uscente di Roma rivendica la sua autonomia e la sua neutralità. Nessuno sconto per i dem. E Raggi lo sottolinea proprio a margine dell’incontro con l’ex ministro del governo Conte II: “L’asse Pd-M5S? A livello nazionale mi sembra che questa intesa ci sia. Io mi siederò all’opposizione, lo farò in modo assolutamente coerente seguendo il mio programma di questi 5 anni, senza sconti, collaborando invece dove ci sono possibilità di aperture”. Si tratta del preludio a una fumata nera nel confronto con Conte, che incassa a sua volta il sostegno di Enrico Letta.
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Testata: Repubblica 
Autore: Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – Il ministro 5S Patuanelli “Mai con questa destra A Roma non ho dubbi” – Patuanelli “A Roma come a Trieste il mio sostegno al candidato Pd”
Tema: M5S

Mentre Enrico Letta diceva che l’alleanza col M5S di Conte è imprescindibile, Virginia Raggi ripeteva a Roberto Gualtieri che su Roma sarà neutrale: “Sono aspetti profondamente diversi – chiarisce il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli -. Con il Pd è nato un percorso, con il Conte due, che è imprescindibile, come ha detto Letta. Soprattutto lo è sui temi. Per noi il rapporto con il centrosinistra significa sfidare il Pd su alcune questioni, come quella ambientale. Deve essere un rapporto chiaro e paritario”. “Il tema vero è che gli elettori non sono mandrie di buoi che si spostano a comando” aggiunge. “Se avessi la residenza a Roma non avrei dubbi su come esprimere il mio voto. Lo ha detto molto bene il presidente Conte. È una certezza che con questa destra non possiamo dialogare e non dialogheremo e che gli elettori hanno il diritto e anche il dovere di andare a esprimere la loro preferenza. Basta fare la somma delle due cose per capire qual è la nostra posizione”. “Salvini e Meloni non sono fascisti – precisa – ma hanno problemi a staccarsi da quel bacino di voti”.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: D’Alimonte Roberto 
Titolo: L’errore elettorale di Salvini è tenere il piede in due staffe
Tema: Lega
II caso del conflitto tra Ue e Polonia ripropone la questione dell’identità della nuova Lega. Matteo Salvini ha deciso di schierare il suo partito su una posizione apertamente sovranista. La massa degli elettori italiani non ha la più pallida idea del rapporto tra diritto europeo e diritto nazionale, ma capisce che per Salvini l’Italia viene prima dell’Europa. Questa è l’essenza del messaggio. Per chi conosce i delicati equilibri su cui si regge l’Unione questa tesi mina uno dei pilastri su cui si regge l’integrazione europea. Ed è lo stesso messaggio di Giorgia Meloni. Cosa fa pensare a Salvini che questa mossa sia elettoralmente redditizia? Al momento sembra convinto che la posizione migliore per il suo partito sia ancora quella di tenere il piede in due staffe, starsene lì in mezzo al guado aspettando Godot. E intanto gli elettori se ne vanno.
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Testata: Repubblica 
Autore: Bocci Michele – Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il traguardo: a fine mese il 90% di vaccinati e immunità di gregge – Vaccinati al 90% entro fine mese con l’aiuto dei medici di famiglia
Tema: Lotta al Covid

Una campagna di comunicazione del ministero alla Salute per invitare i cittadini non vaccinati a parlare della loro scelta col medico di famiglia, che cercherà di fargli cambiare idea. È una delle azioni di rilancio della strategia vaccinale pensate dal governo. I dati sono buoni, quasi l’85% degli italiani con più di 12 anni ha ormai fatto la prima dose, ma nell’ultima settimana c’è stato un calo delle somministrazioni, che si erano riprese quando è stato annunciato l’obbligo di green pass per lavorare. Visto che l’esecutivo punta al 90% di copertura e vorrebbero raggiungerlo per fine mese, si prepara un piano per far crescere di nuovo la domanda. Si conta anche sull’effetto 15 ottobre e sul fatto che i controlli saranno molto attenti. Quando coloro che non si sono vaccinati si renderanno conto che fare 2 o 3 tamponi a settimana per lavorare è scomodo e anche costoso, dovrebbe esserci un rilancio della richiesta di prime dosi. Il premier Mario Draghi, che non cede sulla linea del certificato verde a tutti i costi e senza deroghe, nelle ultime ore ha spiegato di essere consapevole di alcune difficoltà che nei primi giorni potrebbero esserci, in particolare per piccole e medie imprese. Se necessario saranno fatti ritocchi mirati alle regole.
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Economia e finanza

Testata: Sole 24 Ore
Autore: Trovati Gianni
Titolo: Green pass verso il via per imprese e Pa Aziende, arriva il decreto per controlli più semplici – Orari, verifiche e responsabilità: nella Pa riassetto in tempi stretti
Tema: Green pass
La sfida che la Pa deve affrontare per gestire il ritorno generalizzato in presenza non è tanto nel numero dei dipendenti non vaccinati. Ma in quello dei giorni, tre, entro i quali va riorganizzata la macchina, non solo per le verifiche sul Green pass che presto potrebbero essere regolate da un nuovo Dpcm rivolto sia al settore pubblico sia a quello privato. Il decreto di Funzione Pubblica che insieme alle Linee guida sui controlli regola il ritorno in ufficio offre 15 giorni supplementari per “adottare le misure organizzative necessarie per la piena attuazione” delle nuove regole. Ma è ovvio che per prevedere il ritorno in presenza del personale dal 15 ottobre bisogna organizzarsi subito. Alcuni enti, dove già da tempo si lavora molto in ufficio, sono più avanti, altri arrivano all’appuntamento con il fiato corto. Palano Vidoni avvierà un confronto sprint con i sindacati sulla riorganizzazione, e mette a disposizione delle Pa l’helpdesk di linea amica, un numero verde gestito da Formez (800254009), e una casella email dedicata ([email protected]).Da definire fasce flessibili di dipendenti e sportelli, piani di mobilità tra casa e lavoro, controlli a campione e a regime i responsabili dei controlli, da delegare per iscritto.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Santilli Giorgio 
Titolo: Bonus edilizi, pressing per la proroga – «Bonus edilizi decisivi per la crescita del Pil: avanti così fino al 2023»
Tema: Bonus edilizi

Cresce il pressing delle categorie per il prolungamento delle diverse agevolazioni in edilizia: “L’assenza di chiarezza sulle intenzioni del governo sulla proroga dei bonus danneggia le imprese che non possono programmare e sono costrette a rinunciare a lavori o a concentrarli in tempi ristrettissimi, in una fase in cui è già difficile trovare materie prime” dichiara il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, che invoca da mesi una risposta su Superbonus, bonus facciate e gli altri crediti di imposta in favore dei cittadini che eseguono i lavori in casa: “Non sappiamo – insiste Buia – se fra due mesi e mezzo si potrà ancora beneficiare delle agevolazioni”. Non solo i costruttori spingono per una proroga degli incentivi: secondo il Consiglio ingegneri, grazie al 110% il 2021 potrebbe chiudersi con impegni di spesa per 9,3 miliardi (compresi ecobonus e sismabonus), una produzione aggiuntiva di 19,6 miliardi e 153mila occupati.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Pelosi Gerardo 
Titolo: Ripresa favorita dal commercio internazionale – «Aprirsi al commercio internazionale per costruire la ripresa»
Tema: Intervista a Luigi Di Maio

I fantasmi del protezionismo sono sempre in agguato ma la guerra dei dazi dell’era Trump è ormai alle spalle. I segnali di disgelo tra Usa da una parte e Cina e Ue dall’altra ci sono tutti. Si tratta ora di lavorare per riformare le regole del gioco nella Wto. L’appuntamento è per fine novembre a Ginevra. Questo l’impegno che si prende il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che oggi a Sorrento presiederà la ministeriale Commercio del G20. “La pandemia da Covid-19 ha sconvolto le nostre vite, con il suo carico di sofferenza, incertezza e contrazione economica, ma ha anche fornito una lezione importante nei rapporti tra Stati e nella gestione delle relazioni internazionali. Ha dimostrato, se mai ve ne fosse stato bisogno, l’interconnessione ormai esistente sullo scenario globale e la conseguente esigenza di una risposta collettiva e multilaterale a emergenze come quella pandemica. Ciò si estende evidentemente anche al piano commerciale, dove mi pare acquisita la consapevolezza dell’esigenza di garantire, ad esempio, le catene di approvvigionamento globale di prodotti medici e farmaceutici. A questo fine occorre far leva su iniziative da promuovere anche in ambito Wto, come facilitazioni doganali, l’eliminazione delle restrizioni all’export, l’aumento della capacità produttiva o le discussioni sui diritti di proprietà intellettuale”.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Marroni Carlo 
Titolo: Le imprese manifatturiere a corto di manodopera – Industria in cerca di manodopera
Tema: Industria

Resta positiva la dinamica della produzione industriale e cresce la fiducia di famiglie e imprese sull’andamento dell’economia, ma aumentano anche le difficoltà delle imprese a reperire manodopera nel settore manifatturiero. Dai dati comunicati dall’Istat emerge uno spaccato di produzione industriale tonica, anche se in agosto – mese che risente di una elevata stagionalità – è stata registrata una lieve diminuzione congiunturale dello 0,2% (luglio +0,8%), dopo due mesi di crescita. Nella media del trimestre giugno-agosto il livello della produzione cresce dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. L’Istat comunica che rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, il livello dell’indice di agosto è superiore dell’1,5%, al netto dei fattori stagionali. L’analogo confronto a livello settoriale evidenzia un calo per i beni di consumo e l’energia (rispettivamente -3,7% e -6,0%), una sostanziale stazionarietà per i beni strumentali e una crescita marcata per i beni intermedi (+4,6%).
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Fotina Carmine 
Titolo: «Camere di commercio pronte a sostenere il governo sul Pnrr»
Tema: Intervista ad Andrea Prete

Il neopresidente di Unioncamere Andrea Prete illustra la strategia degli enti per l’attuazione del Piano di ripresa e resilienza e fa il punto sulla sfida digitale e l’attuazione della riforma Madia. “Il percorso della riforma è stato estenuante – spiega – ma direi che siamo in dirittura d’arrivo. Le Camere di commercio sono già diminuite da 105 a 73 con 24 operazioni di accorpamento che hanno dato vita a istituzioni più solide, più moderne, in grado di fornire servizi migliori alle imprese. Purtroppo ci sono stati ricorsi che hanno allungato i tempi e ci sono ancora resistenze territoriali che non tengono conto che c’è una legge da rispettare, che ci sono delle Camere che l’hanno rispettata e che, soprattutto, ci sono le imprese che hanno avuto benefici da questi accorpamenti. Adesso è ora di chiudere definitivamente”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Voltattorni Claudia – Querzè Rita 
Titolo: Ritorno al lavoro: le regole e l’obbligo del green pass – Così dal 15 ottobre il rientro al lavoro Verso un decreto, il nodo privacy
Tema: Green pass

Mancano solo 3 giorni a quello che il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta chiama il “D-Day del lavoro”. Ma l’introduzione dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, nel pubblico e nel privato, a partire dal 15 ottobre (e fino al 31 dicembre 2021, termine dello stato d’emergenza) preoccupa il governo, soprattutto dopo i fatti di Roma dello scorso sabato e le numerose proteste scoppiate in molte piazze italiane anche ieri e altre annunciate nei prossimi giorni, come quella dei portuali di Trieste pronti a bloccare il porto quando il green pass sarà obbligatorio: il 40% di loro non lo ha. Ma sul certificato verde Palazzo Chigi non intende tornare indietro giudicandolo l’ultimo passo per riaprire del tutto il Paese e far ripartire l’economia. Vista la delicatezza della questione, però, nulla può essere lasciato al caso. Ecco perché il presidente del Consiglio Mario Draghi sta lavorando a un Dpcm con le disposizioni attuative sui controlli e le indicazioni chiare sull’applicazione dell’obbligo della certificazione, anche visti i numerosi nodi da sciogliere.
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Testata: Stampa 
Autore: Bresolin Marco 
Titolo: Giù l’Iva sulle bollette e voucher per i poveri – Gas, l’Ue in campo contro i rincari giù l’Iva e voucher per i più poveri
Tema: Rincari

Un taglio dell’Iva e delle accise sulle bollette, ma anche la possibilità di introdurre voucher per sostenere le famiglie più in difficoltà, magari utilizzando i proventi derivanti dalla vendita delle quote di emissione (Ets). E ancora: maggiore flessibilità negli aiuti di Stato alle aziende più colpite e garanzie pubbliche per incentivare soprattutto le pmi a stipulare contratti per la fornitura di energie rinnovabili, i cosiddetti Ppa. La Commissione europea sta preparando la sua cassetta degli attrezzi da mettere a disposizione dei governi per far fronte al caro-energia: il piano è ormai pronto e sarà svelato domani dalla commissaria Kadri Simson, a pochi giorni dalla data entro la quale i Paesi dovranno inviare a Bruxelles le bozze delle loro leggi di bilancio (15 ottobre). Il progetto verrà presentato sotto forma di Comunicazione, dunque non un vero e proprio atto legislativo.
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Testata: Stampa 
Autore: Paolucci Gianluca 
Titolo: Nei paradisi fiscali tesoro da 12 miliardi – Paradisi fiscali quel tesoro da 12 miliardi
Tema: Paradisi fiscali
Oltre 12,3 miliardi di dollari all’anno: è quanto il fisco italiano perde a causa della “concorrenza” dei paesi a fiscalità privilegiata. Il calcolo è contenuto nel rapporto 2020 di Tax Justice Network, organizzazione inglese che si batte contro paradisi fiscali ed elusione. Il dato è riferito al 2019 e con quei soldi il sistema sanitario avrebbe potuto assumere per un anno 379.380 infermieri. La cifra calcolata da Tax Justice Network per il nostro paese è pari ad appena il 2% del totale delle entrate fiscali del 2019 ma, ricorda lo stesso rapporto, le risorse perse corrispondono al 9% della spesa per la sanità e poco meno del 15% di quella per scuola ed educazione. Cifra tanto più impressionante se si considera che riguarda in gran parte attività pienamente legali, sostanzialmente frutto della cosiddetta “ottimizzazione fiscale”.
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Testata: Stampa 
Autore: Scozzari Carlotta 
Titolo: La Consob populista del professor Savona “Stiamo vivendo in una dittatura” – “Siamo in dittatura” Il messaggio di Savona che agita la Consob
Tema: Consob

Viviamo in un’epoca “di dittatura” che si manifesta persino nelle vicissitudini della Popolare di Sondrio. La vede così il presidente di Consob Paolo Savona, che non è nuovo a interventi in grado di scatenare polemiche: dalla possibilità di vendere il debito di Stato ai russi al piano B per uscire dall’euro. Chiamato dal Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Bps a dare un parere sulla situazione della banca guidata da Francesco Venosta e Mario Alberto Pedranzini, è intervenuto con un messaggio: il contenuto considerato privato, è finito sul sito del Comitato e ha creato malumore nell’Autorità. Il fatto è che, mentre la Popolare di Sondrio procede verso la trasformazione in spa come da riforma del 2015 del governo Renzi, la Bce ha accolto con freddezza il progetto parallelo di introdurre il voto maggiorato, con l’obiettivo di rafforzare il peso degli attuali azionisti (tra cui Unipol al 9%) proprio in vista della nuova veste giuridica della società cooperativa.
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Testata: Repubblica 
Autore: Occorsio Eugenio 
Titolo: Il Nobel all’economia sociale – Salario minimo e immigrati cubani il Nobel a tre economisti del lavoro
Tema: Nobel per l’Economia 

L’esodo dei “balseros” cubani in Florida del 1994, l’ultima delle rare finestre di espatrio concesse dal regime castrista e ammesse dall’amministrazione americana. La deindustrializzazione a tratti drammatica di due “smoking states” come il New Jersey e la Pennsylvania alla fine dello stesso decennio. E tante altre vicende successive di vita vissuta. Non sono stati solo degli episodi da prima pagina sui giornali americani: per tre economisti sono stati altrettanti momenti di una sperimentazione unica nel suo genere, destinata a rivelarsi preziosa per le scelte di politica economica, e infine a garantire il premio Nobel assegnato ieri a David Card di Berkeley, Joshua Angrist del Mit e Guido Imbens di Stanford. Le motivazioni sono state due: per il primo (a cui è andata metà del premio in denaro di un milione di euro complessivi) l’Accademia delle Scienze di Stoccolma ha parlato di “contributo empirico all’economia del lavoro”, per gli altri (che si sono divisi l’altra metà) di “metodologie nell’analisi delle relazioni fra causa ed effetto”. Il senso è lo stesso: i tre economisti del lavoro hanno applicato alla materia lo stesso metodo che si usa per i farmaci, il gruppo di trattamento e il gruppo di controllo.
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Testata: Repubblica 
Autore: Boeri Tito – Perotti Roberto 
Titolo: Perché ci serve il salario minimo – Perché serve il salario minimo
Tema: Salario minimo

Uno dei contributi fondamentali di David Card, insignito ieri del Premio Nobel per l’Economia assieme a Joshua Angrist e Guido Imbens, riguarda gli effetti del salario minimo sull’occupazione. Con Alan Krueger nel 1994 ottenne un risultato che allora fece scalpore e suscitò molte controversie: l’aumento del salario minimo nel New Jersey aveva aumentato l’occupazione. Studi successivi hanno raggiunto conclusioni simili in contesti diversi e con salari minimi bassi. La possibile spiegazione è che quando i datori di lavoro hanno un forte potere contrattuale nei confronti dei lavoratori, impongono loro salari molto bassi che rendono poco conveniente lavorare. Un salario un po’ più alto in questi casi aumenta, anziché ridurre, l’occupazione. Il nostro mercato del lavoro permette anche paghe di due euro all’ora e attribuisce un forte potere contrattuale ai datori di lavoro nei confronti di donne, giovani immigrati e lavoratori con contratti precari.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Fubini Federico 
Titolo: Il corsivo del giorno – Fmi, «guerra» su Georgieva: silenzio europeo
Tema: Fmi

Ammesso che ciò a cui assistiamo sia un’alba di guerra fredda fra Stati Uniti e Cina – come sostiene Niall Ferguson – questa settimana il terreno di sfida sarà Washington: nell’edificio del Fondo monetario internazionale che tiene da ieri a lunedì i suoi incontri annuali. La direttrice generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva, è accusata di aver favorito in maniera scorretta la Cina nel 2018. All’epoca era alla guida della Banca mondiale e Georgieva sarebbe intervenuta sullo staff dell’istituzione perché manipolasse i dati della sua classifica di competitività (il “Doing Business”) in favore di Pechino. Il Doing Business è uno strumento di potere molto tangibile, perché migliaia di multinazionali ogni anno decidono dove dirigere i loro investimenti anche sulla base di quella graduatoria. Il sospetto che sia stata falsificata per ragioni politiche è devastante e diventa un nuovo punto del contendere della rivalità che contrappone sempre più apertamente gli Stati Uniti e la Cina.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata: Repubblica 
Autore: Ciriaco Tommaso 
Titolo: Soldi per profughi e civili Draghi punta sull’Onu al G20 per l’Afghanistan
Tema: Afghanistan

Un primo segnale concreto: l’impegno dei Venti a destinare fondi per le Nazioni Unite, in modo da dare ristoro alla popolazione afghana. E a stanziarne altri a favore dei Paesi di confine, in modo da sostenere lo sforzo umanitario e garantire l’accoglienza dei profughi che fuggono da Kabul. È questo l’obiettivo politico del G20 straordinario sull’Afghanistan, che Mario Draghi presiederà oggi in videoconferenza. Quello umanitario è il dossier su cui tutti potrebbero trovarsi d’accordo, almeno a dare peso al lavoro preparatorio dei venti sherpa. La ragione è semplice: è un capitolo che tocca solo marginalmente il rapporto con il regime talebano e non interferisce nei delicati equilibri tra le potenze regionali coinvolte a vario titolo nella crisi. Draghi lo considera comunque un passo in avanti. E punta tutto sul rapporto di collaborazione con le Nazioni Unite. A loro toccherà gestire sul terreno le emergenze dei prossimi mesi. Il vantaggio è duplice. In primo luogo, l’Onu opera da tempo nel teatro afghano e può fare affidamento su una macchina già rodata. E poi rappresenta una garanzia nella gestione dei fondi. L’alternativa, impraticabile senza un riconoscimento del regime, sarebbe quella di finanziare i talebani al governo.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: M.Gal. 
Titolo: «Il vertice? Merito di Draghi Fondi vincolati al rispetto dei diritti umani»
Tema: Intervista a Benedetto Della Vedova

“La tenuta del G20 straordinario sull’Afghanistan è già un innegabile successo politico e diplomatico di Mario Draghi e della sua volontà di mantenere un faro acceso sull’Afghanistan”, dice Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri con delega di diritti umani e alle organizzazioni internazionali. “Il presidente del Consiglio lo ha fortemente voluto e, con pazienza e determinazione, ha tessuto la tela fino a creare il consenso sufficiente affinché avesse luogo. Certo, ora verifichiamo la disponibilità dei Paesi ad assumersi impegni e responsabilità”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Dragosei Fabrizio 
Titolo: Decessi ancora record E sono in pochissimi a fidarsi dello Sputnik
Tema: Russia

Da giorni e giorni i numeri diffusi dalle autorità sanitarie russe restano altissimi, con gli infettati dal Covid e i decessi vicinissimi ai record assoluti. E nonostante gli sforzi dello stesso presidente Putin, che magnifica in continuazione il farmaco russo che lui stesso ha ricevuto da tempo, sono sempre pochi quelli che accettano di farsi vaccinare: solo il 31% della popolazione ha ricevuto 2 dosi. Soprattutto del famoso Sputnik V che ieri un quotidiano britannico ha accusato di essere una copia dell’AstraZeneca creato a Oxford. Secondo il Sun, agenti segreti di Mosca avrebbero carpito la formula e l’avrebbero consegnata ai laboratori russi. Una tesi definita ridicola dal Fondo per gli investimenti che ha ricordato come i due farmaci si basino su piattaforme diverse. Il portavoce di Putin Peskov, poi, è stato lapidario: “II Sun è notoriamente un giornale del tutto non scientifico”. Lo stesso Peskov si è invece detto molto preoccupato per come vanno le cose in patria: “II livello delle vaccinazioni è inammissibilmente basso”. II Cremlino comunque continua a non voler imporre dall’alto misure restrittive: devono essere le autorità regionali “a dettare regole, se necessarie”. Questo mentre molti ospedali hanno quasi tutti i posti occupati.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Olimpio Guido 
Titolo: Le due spie che nascondevano i segreti Usa nel burro dei panini – Jonathan e Diana, la coppia che vendeva i segreti Usa nascosti nei panini al burro
Tema: Usa

Jonathan Toebbe e la moglie Diana pensavano di essere una coppia perfetta di spie. Volevano fare soldi vendendo segreti militari, in particolare quelli sui sofisticati sottomarini atomici americani. Macchine perfette che valgono oro. E allora hanno iniziato un gioco sul filo, pericoloso e più grande di loro. Per passare informazioni al nemico usavano sistemi creativi. Per esempio li nascondevano anche nei panini con burro d’arachide. Li hanno scoperti perché hanno sbagliato fin dall’inizio della loro vita clandestina. Ora sono stati arrestati. Lui, quarantenne, ingegnere nucleare, ex ufficiale della Marina statunitense, da anni nel settore, aveva accesso a molti programmi, compresi i sommergibili d’attacco classe Virginia. Al suo fianco, nel ruolo di moglie e complice, Diana, Madre di due figli, 49 anni, stimata insegnante in un liceo.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Lepri Paolo 
Titolo: Lo spirito che chiede l’Europa – Lo spirito che chiede l’Unione
Tema: Polonia-Ue

Diritti e doveri: è attorno a questi due concetti che si gioca la partita in corso tra l’Ue e i suoi membri ribelli, primo fra tutti la Polonia. Alla sfida sovranista della Corte costituzionale di Varsavia, che si è pronunciata sulla preminenza delle leggi nazionali rispetto a quelle comunitarie, si è aggiunta – come una seconda spallata, proprio mentre l’Europa è in azione per superare la catastrofe della pandemia – la lettera con cui 12 Paesi hanno chiesto finanziamenti per proteggere le loro frontiere, lanciando contro la politica sull’immigrazione (che, va detto, non è mai diventata una realtà efficiente e condivisa) le stesse pietre con cui vorrebbero costruire i loro muri. La frase-chiave dello scontro con il potere nazional-conservatore polacco è di Ursula von der Leyen: “La nostra priorità è assicurare che i diritti dei cittadini polacchi vengano protetti e che godano dei benefici dell’appartenenza all’Ue”. Se volessimo personalizzare, diremmo che si stanno affrontando due donne: una presidente della Commissione che guida “una comunità di leggi e di valori” e una supergiudice, Julia Przylebska, che ha difeso a spada tratta i provvedimenti illiberali contro l’indipendenza della magistratura spingendosi poi fino alla sentenza del 7 ottobre. E’ un momento significativo della storia europea.
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