Menu

SINTESI IN PRIMO PIANO – 13 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Cts: prolungare l’emergenza fino all’estate
– Scontro Renzi-Conte: oggi si decide sulla dimissione delle Ministre IV
– Attesa per l’approvazione del Recovery Plan definitivo
– Ancora incerto il ritorno a scuola
– Usa: Trump-Biden ed elezioni: rischio empeachement

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – L’ira del premier: non indietreggio – Il leader di Italia viva alza ancora la posta Il piano del premier per i nuovi gruppi
Tema: Scontro Renzi-Conte

Irricevibile. Così da Palazzo Chigi hanno informalmente respinto l’ultima provocazione di Renzi, che giocando sulle parole ha chiarito di aver chiesto «il Mes e non Meb», quindi non una poltrona per Maria Elena Boschi, bensì i miliardi dell’Europa per combattere il Covid. Visto il clima di veleni e coltelli può sembrare incredibile, eppure quando Giuseppe Conte è entrato alle dieci di sera al vertice sul Recovery, confidava ancora nel miracolo. «Se Renzi non esce si può ragionare», è il messaggio da «costruttore» che il premier ha chiesto ai suoi di divulgare. Ma guai a chiedergli di fare retromarcia sulla nota ultimativa del mattino, perché Conte pensa che il dietrofront tocchi a Renzi e non a lui. «Ritirare i ministri in piena pandemia è un fatto molto grave e io non posso far finta di nulla, gli italiani devono sapere di chi è la responsabilità», ha ripetuto fino a notte il premier. Poi un concetto che gli è caro in queste ore di disillusione e amarezza: «Devo tutelare la dignità politica delle istituzioni». L’ultimo giorno del Conte bis comincia a metà mattina, quando Palazzo Chigi landa una nota pesante come una lapide. Tre gelide righe per avvertire che, se Renzi spacca e se ne va, «per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv». Una bomba, che in rapida (e studiata) successione viene rilanciata dai dirigenti del Movimento, per convincere che i 5 Stelle sono e saranno granitici in difesa dell’avvocato.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: La maggioranza non c’è più – Oggi la crisi, alt di Conte a Italia Viva “Se si sfila, mai più governo insieme”
Tema: Scontro Renzi-Conte

Erano tutti al lavoro per cercare – ancora – una soluzione, ieri mattina, quando alle 11:48 un flash Adnkronos taglia di netto il ponte che poteva condurre al Conte ter. Sono 10 parole. «Se Renzi si sfila impossibile un nuovo esecutivo con Italia Viva». La fonte è Palazzo Chigi. L’ex premier, a chi gli gira il lancio sul telefonino, risponde secco: «Peggio per loro». Comincia così il giorno che segna la fine del Conte due. Alle 17 di oggi è prevista la lettera con cui le ministre della Famiglia Elena Bonetti e dell’Agricoltura Teresa Bellanova, insieme al sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, annunceranno il loro addio. Seguirà una conferenza stampa. ll segretario pd Nicola Zingaretti e il mediatore di queste ore, Goffredo Bettini, leggono le parole che escono da Chigi e si infuriano. Nessuno li ha avvertiti della mossa del premier. «Se pensa di far paura a Renzi- ragionano in casa dem – non ha capito nulla, otter rà l’effetto contrario». Quel segnale, serve però a compattare un Movimento 5 stelle troppo diviso. Passa poco più di un’ora e Alessandro Di Battista scrive su Facebook. «Se i renziani dovessero aprire una crisi in piena pandemia, nessun esponente M5S dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti». Quaranta minuti dopo, segue Di Maio: «Se Iv esce, le nostre strade si dividono». Che sia reale o no la compattezza, la forma è salva. Zingaretti convoca una riunione via Zoom con il vice Andrea Orlando, il capodelegazione dem al governo Dario Franceschini, i capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Ne esce una nota che è una bocciatura dell’azzardo di Chigi, ma che tenta ancora di tenere un filo: «Confermiamo la nostra contrarietà all’apertura di una crisi che ora impedirebbe l’approvazione del decreto Ristori e gli aiuti per tanti italiani, per tante imprese e piccole attività in difficoltà».
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Politica 2.0 – Lo sconcerto del Quirinale e l’auspicio del sì ai ristori
Tema: Decreto ristori a rischio per la crisi

Un’attesa che è accompagnata da un sentimento di sconcerto e di apprensione, come quello che provano molti italiani. È questo il clima che si respira al Quirinale. Sconcerto per la difficoltà di comprendere come possa scoppiare una crisi politica con quello che sta vivendo il Paese. Ancora ieri 616 morti per Covid. Nel frattempo, la necessità a organizzare le fasi, più complesse, del piano vaccinale man mano che arriveranno le nuove dosi da altre società farmaceutiche e soprattutto la necessità di accompagnare le prossime misure restrittive con i ristori alle attività economiche colpite. Per questa ragione dalle parti del Colle si ritiene auspicabile che ci si affretti all’approvazione del provvedimento di scostamento di bilancio (25 miliardi circa), premessa per distribuire le risorse indispensabili a tamponare i danni delle chiusure. Ieri proprio il ministro Gualtieri ipotizzava che le dimissioni delle ministre di Renzi impedi scano la richiesta di autorizzazione al Parlamento per gli oltre 20 miliardi di nuovo debito. Si vedrà quale sarà il cronometro della crisi di lv visto che oggi ci sarà una conferenza stampa.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Autore:  Ajello Mario 
Titolo: L’editoriale – Il Recovery e i reali interessi degli italiani
Tema: Recovery plan

La crisi finirà come finirà. Ma al di là degli schemi di Palazzo, dei nuovi equilibri o delle altre convulsioni che risultassero da questo passaggio importantissimo, agli occhi degli italiani, bisognosi di chiare indicazioni sul futuro, è sul Recovery Fund che si gioca il destino del nostro Paese. Come il presidente Mattarella, il più sensibile interprete della coscienza nazionale, ha colto con più nitidezza di ogni altro e infatti ha voluto mettere il piano di ricostruzione al centro e al riparo del confronto-scontro in atto. La ripartenza italiana è il nocciolo della questione che finora è stato maneggiato male e che richiede da chiunque governerà negli anni o nei mesi a venire l’attenzione primaria, insieme alla lotta per uscire dalla pandemia. Conte ha gestito questa partita in maniera confusa e rococò, tra incomprensibili task force annunciate e rimangiate, strappi nei confronti dei partiti come se fossero ent i inutili, eventuali cabine di regia al servizio di un solipsismo che ha scontentato tutti da subito. E tra questi non solo Renzi ma anche il Pd e i 5Stelle, per non dire dell’alta burocrazia ministeriale e istituzionale non meritevole sempre e comunque di essere considerata alla stregua di un peso dannoso, visto che ancora questo Paese può vantare eccellenze tra i grand commis, anche se non più al livello di quelle esistenti al tempo della ricostruzione post-bellica, in parte ereditate dal ventennio fascista, e prima ancora dall’Italia liberale.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: «Il Paese non capirebbe la crisi» – Sconcerto di Mattarella «Il Paese non capirebbe»
Tema: L’Italia e la crisi

«Sconcerto» e «preoccupazione». Sergio Mattarella segue con attenzione lo svolgersi di una crisi di governo più annunciata che nei fatti. Anche se nessuno dei duellanti ha compiuto la prima mossa, la confusione è tanta e stride con il momento di emergenza sanitaria che vive il Paese. Già in occasione del discorso di fine anno Mattarella era stato chiaro sia nel richiamo al «senso di responsabilità» sia nell’evocare una stagione di «costruttori». Lo scontro interno alla maggioranza, e il duello tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi, planano su un Paese già disorientato mentre i numeri della pandemia crescono e oltre ai contagi aumentano anche i decessi. Non comprende Mattarella il senso di uno scontro che nessuno ha cercato di far rientrare sin dalle prime avvisaglie, e che rischia di creare un vuoto decisionale proprio nel momento che gli stessi attori si dicono pronti ad allungare lo stato d’emergenza. Al le forze politiche Mattarella ha chiesto nei giorni scorsi di mettere al riparo della contesa il Next Generation Eu, e l’invito è stato accolto, ma ora c’è da varare lo scostamento di bilancio e il decreto ristori che serve per alleviare i peso a coloro che sono rimasti senza lavoro. Anche questi due importanti ed imminenti passaggi sono stati ricordati dal Capo dello Stato.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bozza Claudio 
Titolo: Un italiano su due non ha capito i motivi della crisi Con Conte il 55%, il 10 sostiene Renzi
Tema: L’Italia e la crisi

Quasi un italiano su due (il 46%) non ha compreso i motivi della crisi politica che sta vivendo il governo. Un’ampia perplessità, acuita molto probabilmente dal drammatico momento che ‘Italia ed il resto del mondo stanno affrontando con la lotta alla pandemia. È questo il dato chiave che emerge dal sondaggio realizzato da Ipsos per la trasmissione Dimartedì su La7. Ma se su questo quesito emerge un Paese praticamente spaccato a metà, l’opinione degli italiani si ricompatta, bocciando con decisione la strategia politica del leader di Italia viva Matteo Renzi, impegnato da quasi tre settimane in un duro ed estenuante braccio di ferro contro Palazzo Chigi e gli alleati di Movimento 5 Stelle e Partito democratico. In questa crisi, secondo il 73% degli intervistati, Renzi sta perseguendo soprattutto suoi «interessi personali o della sua parte politica». Solo una parte residuale di italiani (il 13% per la precisione) sostiene invece che l’ex premier stia anteponendo gli interessi del Paese; mentre il 14% risponde di non avere una opinione chiara in merito. Il presidente del Consiglio, pur in misura ridotta rispetto al periodo della prima ondata pandemica, continua a godere di un ampio consenso rispetto ai suoi competitor politici.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Ancora 616 decessi, vicine le 80 mila vittime Ieri 14.242 nuovi casi
Tema: Bollettino Coronavirus

Il numero drammatico del bollettino di ieri è quello delle vittime: 616 in 24 ore, il giorno prima 448. Non si abbassa, torna invece a salire e sono due o tre mesi che ogni giorno centinaia di persone muoiono a causa del Covid. Siamo a 79.819, è assai probabile che i dati di oggi ci facciano superare gli 80 mila decessi. I nuovi casi registrati ieri, però, non sono molti di più rispetto al giorno prima: 14.242 positivi quotidiani (lunedì ne sono stati contati 12.532) ma su molti più tamponi, 141.641 test, quasi 50 mila in più rispetto a lunedì (49.985 per la precisione). In conseguenza di questo il tasso di positività scende dal 13,76 al 10,0596, ed è la prima volta dopo alcuni giorni che la percentuale di positivi rispetto al tamponi torna a calare.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Giannoli Viola 
Titolo: Vaccini, scontro sul richiamo “Meglio prima la dose a tutti” – Arriva il terzo vaccino E i medici si dividono sui tempi del richiamo
Tema: Vaccini

Si stringono i tempi per il vaccino di AstraZeneca, una boccata d’ossigeno che potrebbe allargare quel «collo di bottiglia della campagna d’immunizzazione dovuto all’insufficienza di dosi» di cui ha parlato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma. L’Ema dovrebbe dare il suo via libera entro il 29 gennaio e l’annuncio arriva proprio nel giorno in cui in Italia monta la polemica sui tempi del richiamo. Un caso che divide medici ed esperti tra due opzioni contrastanti: rispettare le tempistiche dettate dalla sperimentazione o iniettare a più persone possibili la prima dose dilatando i tempi di attesa per la seconda. AstraZeneca intanto ha presentato richiesta formale per il via libera e l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, dovrebbe pronunciarsi entro il 29 gennaio. Per il primo stock di dosi (su un totale di 40 milioni promesse all’Italia per il primo semestre di quest’anno) si dovranno poi attendere altre due settimane.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Giornale 
Autore:  Giannini Chiara 
Titolo: La Lamorgese ammette: flop della Ue sui migranti – Anche Lamorgese ammette il flop della Ue sui migranti
Tema: Immigrazione

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha scoperto l’acqua calda: «Il patto europeo su immigrazione e asilo è un progetto ambizioso, che pert) presenta delle criticità». Lo ha detto ieri in audizione informale in videoconferenza davanti alla Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato. Per la titolare del Viminale «è necessario continuare a lavorare con l’Europa con spirito costruttivo, nella consapevolezza che senza il riconoscimento della specificità della collocazione geografica del nostro Paese e delle modalità di sbarco legate ad operazioni di ricerca e soccorso in mare il meccanismo previsto non sarà in grado di produrre risultati adeguati». Per lei, prima «dell’accordo di Malta erano state ricollocate 125 persone, successivamente – grazie al maggior impegno degli Stati membri – ne sono state ricollocate 920. Era un sistema che funzionava, e che si è bloccato anche per l’emergenza Covid che ha rallentato le procedure».
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Recovery, 144 miliardi di risorse in più – Superbonus proroga al dicembre 2022 senza condizioni – Export Made in Italy: un fondo di fondi da 2 miliardi- Recovery, risorse aggiuntive a 144 miliardi: ecco le priorità
Tema: Recovery plan

Progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per 209,89 miliardi, un piano Next generation Eu da 222,89 miliardi (comprensivo di 13 miliardi di React Eu), una programmazione complessiva di 310,6 miliardi, comprensivi di 79,81 miliardi di programmazione di bilancio 2021-26 e di7,9 miliardi di fondi strutturali. Ma quali soni numeri veri, fondamentali del Recovery Plan approvato ieri? Forse nessuno di questi. Il numero vero, che dà il senso della spinta del piano al Pil, è quello di 144,20, il totale della colonna dei nuovi progetti spinti in alto però soprattutto grazie all’anticipazione del Fondo nazionale sviluppo e coesione per 20 miliardi, di cui circa 6,7 alla fine potrebbero servire a mitigare l’impatto dei prestiti Ue. Quanto al vero e proprio target del Recovery Fund, la cifra è di 196,5 miliardi. A fronte dei progetti nuovi, ci sono 65,7 miliardi di progetti in essere che il Recovery contribuirà ad accelerare e a scandire t emporalmente nei sei anni del piano, ma senza benzina aggiuntiva. Al contrario, il Mef sostituisce risorse nazionali con fondi europei per tenere sotto controllo il debito. Le linee di intervento restano 47, accorpate in sei missioni.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Recovery verso l’ok del Cdm, resta aperto il nodo governance
Tema: Recovery plan

Il via libera sofferto alla bozza di Recovery Plan consegnata lunedì dal ministero dell’Economia ai componenti del governo arriva in quello che potrebbe essere l’ultimo Consiglio dei ministri del Conte 2. Almeno nel suo assetto attuale, con Iv nei ranghi della maggioranza. Ieri le ministre renziane si sono astenute su un testo che considerano ancora da migliorare dopo essere tornate a porre la questione del Mes. Il travaglio segna in maniera plastica la distanza tra le ambizioni del piano, che punta a costruire l’Italia dei prossimi sei anni con 222 miliardi di fondi europei, e la realtà quotidiana della politica, che fatica a disegnare uno scenario certo per le prossime ore. In queste acque in tempesta dovrà muoversi labarcadel Recovery. Perché quello vissuto ieri sera in Consiglio dei ministri è soltanto il primo dei passaggi di una navigazione che deve condurre le 160 pagine del piano, con le sue 6 missioni, le 16 componenti e le 47 linee d’azion e, al porto vero e proprio: l’esame di Bruxelles per il disco verde effettivo agli aiuti. Sul documento si apre adesso un doppio percorso: quello in Parlamento e quello del confronto con le parti sociali.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Patent box, la dote da 5,8 miliardi con fondi nazionali – Patent box, restano le agevolazioni finanziate con risorse italiane
Tema: Patent box

Il patent box non entra nelle misure finanziate dai fondi europei del Recovery plan, ma resta pienamente in campo nella versione attuale sostenuto da 5,8 miliardi di fondi italiani. Che la legge di bilancio ha già stanziato. Si chiude in questo modo il piccolo giallo che ha accompagnato le sorti della misura nel corso del processo di costruzione del piano italiano esaminato ieri sera dal consiglio dei ministri. Nell’ultima versione, l’indicazione che la misura rimane finanziata, anche se da fondi italiani, sarà chiarito all’interno delle tabelle che dettagliano anche gli interventi non interessati direttamente dagli aiuti Ue. Nelle prime versioni del piano, in realtà, il governo aveva ipotizzato di inserire l’agevolazione fiscale per brevetti e software tra gli interventi collegati alla “transizione digitale” da sostenere con le risorse della Recovery and Resilience Facility. Risorse che, in questo come in altri casi, avrebbero avuto una funzione sostitutiva di q uelle nazionali, intervenendo cioè al posto dei fondi domestici per finanziare gli interventi con un costo minore dal momento che i prestiti della Rrf sono a tasso zero.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Ristoratori, fronda contro le chiusure – Ristori al lumicino per i pubblici esercizi
Tema: Ristoratori contro le chiusure

Un rosso da quasi 40 miliardi di euro, 37,7 miliardi per la precisione, ovvero circa il 40% dei ricavi del comparto ristorazione persi nel 2020 a causa del Covid-19. La conseguenza più diretta della lunga emergenza sanitaria è stata di spingere nell’area di “rischio chiusura” circa 60mila attività. A dirlo l’ufficio studi di Fipe che monitora l’andamento del settore. Drammatiche le conseguenza occupazionali: hanno perso il posto di lavoro circa 300mila addetti a tempo determinato mentre le ore di cassa integrazione sono schizzate a 483 milioni. La pesante congiuntura ha anche fatto calare la natività delle imprese. Nei primi nove mesi dello scorso anno sono state fondate circa 7.700 attività, contro le oltre lomila dello stesso periodo del 2019, mentre le cessazioni sono state quasi 17mila. Un saldo negativo con la perdita di circa 9.200 attività. La voce ristori governativi invece segna appena 2,5 miliardi di euro erogati fino a ieri. Consid erando i giorni di chiusura tra il primo e il secondo lockdown, che ammontano a 145, ogni impresa ha ricevuto al giorno circa 63 euro. Un importo non sufficiente a sopravvivere rimarcano da Fipe. In più non tutte le attività hanno beneficiato dei ristori.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Querzè Rita 
Titolo: La lente – L’Ocse: in Italia sussidi e bonus non proteggono le famiglie
Tema: Allarme dell’Ocse

I dubbi di molti diventano certezza di fronte all’analisi presentata ieri da Stefano Scarpetta, direttore dell’area Lavoro e Affari sociali dell’Ocse, durante la presentazione del rapporto Cnel sul mercato del Lavoro. «Abbiamo messo a confronto la gestione dell’emergenza in Germania, Francia e Italia e ci siamo accorti che, mentre in Germania e Francia la spesa per sussidi minimizza la caduta del reddito reale, in Italia queste misure hanno un effetto minore e non riescono a proteggere il reddito delle famiglie». Come dire: lo stesso euro speso in sussidi ha un beneficio evidente in Francia e Germania, minimo in Italia. Come è possibile? «Tutto ciò avviene perché il nostro sistema di gestione del welfare è squilibrato, inoltre una pioggerellina di aiuti distribuiti in modo omogeneo non riduce le disuguagliane», valuta il presidente del Cnel Tiziano Treu.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Ristori, nuovo deficit, Alitalia: tutti i dossier a rischio crisi
Tema: Decreto Ristori

Che cosa ne sarebbe del quinto decreto Ristori? E della gestione della campagna di vaccinazione, con la terza ondata di Covid-19 alle porte? Chi seguirebbe Alitalia, Mps, Ilva, Autostrade? Resterebbero ancora senza commissari le opere pubbliche da sbloccare individuate a valle del decreto Semplificazioni? Come si potrebbe affrontare lo snodo di marzo, quando terminerà il blocco dei licenziamenti? Senza contare la partita più importante a livello di immagine: la presidenza del G20 e del Global Health Summit. Hanno gioco facile i critici dell’«azzardo» di Matteo Renzi a ricordare il lungo elenco dei dossier che l’apertura formale di una crisi di governo lascerebbe congelati o comunque in eredità a un esecutivo diverso. Lo ha fatto ieri il Pd, innanzitutto, dopo una riunione tra il segretario Nicola Zingaretti, il vice Andrea Orlando, il capodelegazione Dario Franceschini e i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. «Confermiamo la contrariet& agrave; all’apertura di una crisi che, tra l’altro, impedirebbe di varare il Dl Ristori». È l’argomento più popolare da usare contro Renzi, con interi settori penalizzati dalle chiusure a singhiozzo, ristorazione e turismo in primis. Non è un caso che anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sia intervenuto a chiarire che lo stesso nuovo scostamento di bilancio, la cui richiesta approderà domani in Consiglio dei ministri e che è condizione necessaria per il decreto legge, «richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni, non compatibile con una crisi».
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Dal nuovo ristori allo stop ai licenziamenti la crisi minaccia il maxi-piano da 24 miliardi
Tema: Decreto Ristori

Sventato il rischio più grande con la messa in sicurezza dei fondi europei e l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri della prima bozza del Recovery plan nazionale e l’astenzione di Iv, il deflagrare dello scontro politico rischia di fare danni ugualmente seri. «Una crisi di governo in piena pandemia non sarebbe solo incomprensibile- spiegava ieri il viceministro dell’Economia Antonio Misiani – ma bloccherebbe misure essenziali per l’economia e il lavoro, dai ristori perle imprese colpite dalla crisi al rifinanziamento della Cig fino al taglio dei contributi per gli autonomi». E per questo, in una giornata che in attesa della riunione serale a palazzo Chigi ha vistolo spread risalire sino a 113 punti e, soprattutto, il rendimento dei nostri Btp balzare repentinamente dallo 0,54 di lunedì allo 0,66 di ieri, ancora ieri si sono sprecati i richiami alla ragionevolezza. Crisi «insensata», «incomprensibile», «irresponsabile », «surreale», l’hanno definita a più riprese esponenti dei 5 Stelle del Pd e di Leu puntando il dito contro Renzi ed i suoi ministri. Un eventuale stop all’esperienza di governo, con l’attività dell’esecutivo limitata al solo disbrigo degli affari correnti, e l’ipotesi di un rimpasto più o meno ampio che potrebbe interessare anche dicasteri strategici se non addirittura la prospettiva di un cambio alla guida di palazzo Chigi, rischia di avere pesanti effetti sulle nuove misure economiche attese dal Paese e su molti dossier importanti.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Giornale 
Autore:  Signorini Antonio 
Titolo: La crisi agita l’Europa e fa salire lo spread – Ue e spread i veri rischi della crisi
Tema: Crisi-Spread

La crisi del governo Conte II fa sentire i suoi primi effetti sullo spread. Ieri, il differenziale tra il rendimento del Btp decennale e il Bund tedesco ai è attestato a 113 punti base rispetto ai 105 punti di lunedì. Effetto delle tensioni politiche tra il premier Giuseppe Conte e Italia Viva di Matteo Renzi. Il rapporto con i mercati preoccupa l’esecutivo. Ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha fatto riferimento indiretto al rischio spread: «Una situazione di crisi e confusione sarebbe rischiosa per la stabilità, uno scenario negativo in un momento delicato in cui l’Europa ci guarda, i mercati ci osservano». L’altra preoccupazione del governo – meno visibile per ovvi motivi – riguarda i passaggi europei del Recovery. Anche ieri la Commissione, per bocca del portavoce, ha assicurato di avere «piena fiducia sul fatto che l’Italia farà del suo meglio». Rassicurazioni di rito alle quali corrisponde la messa a punto da par te delle istituzioni comunitarie di un meccanismo difficile da fare funzionare per un Paese come l’Italia con conti in rosso e prospettive di crescita sotto la media Ue.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Trump non intende pentirsi: «Appropriate le mie parole
Tema: Usa: Trump vs Biden ed elezioni

Responsabilità o rammarico per aver incitato violenze e insurrezioni contro il Congresso? Assolutamente no, «i miei commenti sono stati del tutto appropriati». Anzi, Donald Trump sfodera semmai una nuova, velata minaccia: i tentativi in Parlamento di far scattare impeachment e condanne, a una settimana dalla fine del suo mandato, sono una «caccia alle streghe» e «provocano tremenda rabbia» nel Paese. Ha poi precisato, con il Paese attanagliato dallo spettro di nuove proteste armate in suo nome: «Non voglio violenze». Trump è volato ieri in Texas sulle ali di queste parole, senza passi indietro o ripensamenti sul suo ruolo nei tragici eventi che hanno scosso le istituzioni e la democrazia. ll vero problema in America, ha insistito, sono state le dimostrazioni per la giustizia razziale e sociale l’anno scorso.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Trump e l’impeachment “Provoca solo rabbia” Ma i militari lo sfiduciano
Tema:  Usa: Trump vs Biden ed elezioni

«Le mie parole al comizio del 6 gennaio erano adeguate». Donald Trump riappare in pubblico per la prima volta dopo l’assalto al Congresso e si assolve da ogni responsabilità. Non sl pente, non si scusa, attacca invece il procedimento d’impeachment avviato contro di lui: «E la continuazione della più grande caccia alle streghe nella storia, e provoca una rabbia tremenda». Parole di nuovo incendiarie visto che nelle stesse ore a Washington l’Fbi e l’intelligence confermano l’esistenza di molteplici progetti di attacchi e attentati in tutta l’America, da parte di milizie dl destra decise fino all’ultimo a contrastare il passaggio dei poteri a Joe Biden. A sottolineare la situazione anomala in questi ultimi giorni prima della transizione, il segretario di Stato Mike Pompeo è costretto ad annullare l’ultimo viaggio in Europa: la vera ragione è che gli alleati considerano ormai questa Amministrazione delegittimata, e preferiscono trattare con Biden dopo l’Inauguration Day del 20 gennaio. La transizione più turbolenta nella storia contemporanea degli Stati Uniti, crea così nuovi problemi per la sicurezza nazionale: una delle ragioni per cui Biden è cauto sull’impeachment, è il timore che ritardi ulteriormente l’approvazione da parte del Senato del suo futuro esecutivo.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: Boris in bici fa infuriare i londinesi «Impone il lockdown e lo viola»
Tema: Boris Johnson

Una pedalata di troppo: che costa a Boris Johnson l’accusa di aver violato il lockdown imposto dal suo stesso governo. Si sa, il primo ministro britannico ama scorrazzare per Londra in sella alla sua bicicletta (seguito dalla scorta: è pur sempre Il capo del governo di Sua Maesta). Ma domenica la 7armra bionda è stata avvistata sotto il casco da ciclista addirittura a Stratford, sobborgo orientale della capitale a ben dieci chilometri da Downing Street. Apriti cielo. «Predica bene e razzola male», accusa l’opposizione laburista: perché le regole del lockdown stabiliscono che si può sì uscire di casa per fare esercizio fisico, ma che bisogna rimanere «in zona locale». Cosa però questo significhi esattamente, nessuno lo ha chiarito.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Il disastro della California: e Disneyland diventa un centro per vaccinarsi
Tema: California: Disneyland centro vaccinazioni

In Florida la Disneyland di Orlando è aperta e affollata di bimbi e famiglie, tutti con mascherina e in disciplinate file distanziate di fronte alle principali attrazioni. La prima Disneyland, quella di Los Angeles, inaugurata da Walt Disney ad Anaheim nel 1955, diventa, invece, un super-centro di distribuzione dei vaccini anti Covid-19 per cercare di arginare l’epidemia di coronavirus della quale la California è ormai diventata l’epicentro americano: due milioni e settecentomila infetti e 225 mila ricoveri negli ospedali che esplodono fino a respingere spesso anche pazienti con patologie gravi come l’infarto cardiaco. E poi tanti morti. Oltre al loro numero assoluto, impressiona la progressione: sei mesi per passare da zero a 10 mila vittime in primavera, ai tempi della prima ondata. Ora appena un mese per salire da 20 a 3o mila morti. Mentre nello Stato del sole e della tecnologia un sistema sanitario considerato tra i migliori d’America va in tilt e torna lo spettaco lo dei camion frigoriferi stipati di cadaveri, la gente, attonita, si chiede il perché di una crisi così grave e dell’accanimento del virus.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: La studentessa scrittrice scomparsa nel nulla – Parigi e il mistero di Diary Sow, la studentessa modello sparita
Tema: Scomparsa la giovane scrittrice senegalese

La polizia francese, le autorità di Dakar e i compagni di scuola parigini stanno cercando Diary Sow, studentessa modello senegalese in Franda grazie a una borsa di studio, scomparsa dal 4 gennaio, al ritorno dalle vacanze di Natale. La ragazza, vent’anni, è nata a Mbour, sulla costa del Senegal a circa 8o chilometri dalla capitale Dakar. E diventata celebre nel suo Paese grazie agli ottimi risultati scolastici e ai concorsi vinti: Miss Scienze nel 2017, e «migliore studentessa del Senegal» nel 2018 e 2019, titoli attribuiti dal presidente della Repubblica Macky Sall in diretta tv, solitamente assegnati a studenti maschi. Nata in una famiglia non particolarmente benestante o colta, Diary Sow è diventata testimonial di fatto della campagna dello Stato senegalese per promuovere l’educazione delle ragazze. Nell’agosto 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, «Sous lë visage d’un ange» (Sotto il volto di un angelo) per la casa editrice l’H armattan. A Parigi frequenta, al Louis-le-Grand che è uno dei migliori licei di Francia, la classe di fisica e chimica che prepara ai concorsi all’Ecole Normale o al Polytechnique. Il presidente senegalese Macky Sall ha chiesto che «sia fatto il possibile per ritrovare a più presto la nostra compatriota», che non si è più vista in classe al rientro di gennaio dopo avere trascorso qualche giorno a Tolosa.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Messaggero 
Autore:  Pierantozzi Francesca 
Titolo: Il giallo di Diary: sparita nel nulla la ragazza-genio venuta dal Senegal per studiare con l’élite di Parigi
Tema: Scomparsa la giovane scrittrice senegalese

Che fine ha fatto Diary Sow? L’allarme è scattato a Parigi il 7 gennaio, e da due giorni le foto di questa ventenne bellissima, bravissima, «orgoglio del Senegal», come le ha scritto una volta il suo presidente Macky Sall, tappezzano i muri del quinto arrondissement, dove studia nella classe dei migliori di Francia, e quelli vicino alla place d’Italie, dove vive in una residenza studentesca. Dal 3 gennaio, più nessuna notizia di Diary. I14 non si è presentata in classe: è al secondo anno della prestigiosa “Classe Préparatoire” di Louis Le Grand. È tra i quaranta della sezione dei migliori, quella detta “étoilée”, “stellata”, specializzazione in fisica-chimica-matematica, obiettivo, passare uno dei due concorsi “reali”: Ecole Normale Supérieure o Politechnique. Ma Diary è scomparsa nel nulla. Lei che non aveva mai fatto un’assenza. Il giallo è diventato un caso diplomatico: è stato l’ambasc iatore del Senegal a sporgere denuncia, su richiesta del presidente Sall: «Dobbiamo ritrovarla». In patria, Diary è un’eroina.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Giornale 
Autore:  Orsini Erica 
Titolo: Niente panini al prosciutto «Benvenuti nella Brexit»
Tema: Brexit

Niente panini al prosciutto per gli inglesi in transito in Europa. E’ la Brexit, bellezza. Non sono trascorse neppure due settimane da quando il Regno Unito è uscito ufficialmente dall’Europa e già si sono fatte notare alcune conseguenze pratiche causate dal divorzio con l’Unione Europea. Alcune talmente buffe da essere finite immediatamente in rete. Come il video trasmesso da una televisione olandese che ha ripreso la confisca da parte degli agenti di frontiera del pranzo ad alcuni autisti di camion polacchi provenienti dall’Inghilterra. Scusandosi per quanto erano costretti a fare i poliziotti hanno spiegato che, a causa della Brexit, non è più possibile portare alcuni prodotti alimentari in Europa come carne, frutta, verdura, pesce e latticini. Ai conducenti allibiti, ma anche divertiti dall’assurdità dell’operazione non è stato concesso di tenere neppure il pane, che pure rimane uno tra i pochi prodotti autorizzati a passare. Il divieto i n questione è entrato in vigore all’inizio dell’anno, con la fine del periodo di transizione e la firma dell’accordo definitivo.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Giornale 
Autore:  Angeli Francesca 
Titolo: La Merkel apre la strada «Lockdown fino ad aprile» E tutta l’Europa si accoda
Tema: Germania in lockdown
Almeno due mesi di lockdown per evitare di compromettere la campagna vaccinale. Angela Merkel guarda a Londra, dove si stima che un cittadino su 5 sia positivo, e non vede alternative a una nuova stretta. Il coronavirus ha alzato il tiro con la variante inglese B117 e la cancelliera, di fronte ai numeri che crescono in modo esponenziale anche in Germania dopo una prima ondata relativamente contenuta, ha deciso che è il caso di correre ai ripari. Il coronavirus continua a tenere in scacco il mondo con un numero di contagi accertati che sfiora i 92 milioni e quasi 2 milioni di decessi. Se non si riesce a contenere la diffusione della variante britannica la Merkel prevede che a Pasqua «l’incidenza sarà decuplicata», scrive la Bild. In un contesto con quasi due milioni di casi in totale, oltre 9mila nuovi positivi nelle ultime 24 ore e oltre 40mila vittime la cancelliera vuole «altre 8-10 settimane di restrizioni dure». E subito il modello Merkel fa proseliti anche in Italia.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

CORRIERE DELLA SERA
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

LA REPUBBLICA
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

LA STAMPA
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

IL MESSAGGERO
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

IL GIORNALE
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

LIBERO QUOTIDIANO
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

IL FATTO QUOTIDIANO
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

SCARICA L'APP