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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 settembre 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Vaccini e proteste no Green Pass: la linea dei Ministri Speranza e Lamorgese;
– Da domani in classe, per il Ministro Bianchi “La scuola è sicura”;
– Il Ministro Franco all’Ecofin in Slovenia;
– Pensioni: superare Quota 100, le ipotesi al varo del Governo;
– A 20 anni dall’11 settembre: l’America e la memoria;
– Afghanistan: le bandiere della vittoria.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Intervista a Luciana Lamorgese – «Green pass, avanti decisi» – «C’è il rischio di alleanza tra estremisti e No Vax Gli attacchi di Salvini un danno a tutto il governo»
Tema: No Green Pass

«È evidente che l’innalzamento dei toni delle proteste può favorire forti tensioni per l’ordine pubblico e atti ostili anche da parte di singoli, non direttamente riconducibili a gruppi organizzati», avverte la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel giorno di nuove proteste contro il green pass e l’ipotesi dell’obbligo vaccinale. Che cosa emerge da controlli e analisi sulle manifestazioni No-vax ? «La galassia delle sigle No-vax appare composita e variegata, e al momento non risultano contatti strutturati con frange estremiste. Certo, in alcune delle proteste si è registrata una sporadica partecipazione di appartenenti all’estrema sinistra o all’area anarchica nonché, sopratutto a Roma, alla destra radicale. In alcune occasioni ci sono stati evidenti tentativi, non riusciti, di alimentare una degenerazione violenta della protesta». Lei è favorevole ad allargare l’obbligo del green pass? «La linea del governo &egra ve; netta: estenderne quanto più possibile l’utilizzo e completare il piano vaccini che, tra l’altro, sta andando molto bene. Il green pass è fondamentale per supportare la ripertenza in sicurezza delle imprese e del Paese».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Carra Ilaria – De Vito Luca 
Titolo: “La variante siamo noi” Nelle piazze dei No Vax c’è la destra in prima fila
Tema: No Green Pass

«Siamo il popolo», «Giornalista terrorista», «La variante siamo noi». È il repertorio di cori delle ultime manifestazioni quello che ha scandito i cortei, non autorizzati, dei No Green Pass che si sono tenuti ieri in varie città italiane. Ma che a Milano, due giorni dopo l’operazione della procura che ha sventato «azioni violente» organizzate su una chat Telegram da otto No Vax (indagati), è stato il corteo più partecipato. Almeno cinquemila i manifestanti che hanno marciato per le vie del centro. Una galassia molto varia di No Vax, negazionisti e critici delle misure restrittive del governo. Che per la prima volta ha visto alla guida della manifestazione un gruppo po di esponenti dell’estrema destra milanese, in particolare ex militanti di Forza Nuova. Il corteo presidiato dagli agenti della Digos e dalla polizia locale è stato molto animato e ha mandato in tilt il traffico in centro: i manifestanti c ontrari a vaccini e Green Pass sono partiti da piazza Fontana intorno alle 17 e in serata avevano raggiunto le vie dello shopping in corso Buenos Aires e piazzale Loreto, tra urla, slogan e striscioni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frignani Rinaldo 
Titolo: Dieci milioni senza prima dose I timori che la campagna freni
Tema: Vaccini e proteste

La piazza no vax e no green pass torna a riunirsi per l’ottavo sabato di seguito, mentre il conteggio dei non vaccinati si attesta a più di dieci milioni di persone che a oggi non hanno protezione perché non hanno fatto neppure la prima dose. Un rischio per la strategia del governo per bloccare i contagi – tanto più che entro la fine di settembre secondo il cronoprogramma dovrebbe essere immunizzato l’80% della popolazione sopra i 12 anni – che potrebbe portare all’obbligo dei vaccini, a cominciare dalle categorie più esposte. «Non c’è un numero magico – avverte il ministro della Salute Roberto Speranza – incroceremo una serie di fattori: conterà il dato percentuale di persone vaccinate, il quadro epidemiologico e come il Paese regge». E, aggiunge, «la prossima settimana verrà pubblicata la circolare con le specifiche delle persone con fragilità immunitaria da cui partiremo con la sommi nistrazione della terza dose. Si tratta – sottolinea il ministro – di pazienti oncologici e trapiantati: immagino si possa partire già dall’ultima decade di settembre».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Molinari Maurizio 
Titolo: Ci giochiamo tutto in quattro settimane
Tema: Vaccini

L’Italia ha quattro settimane e mezza per raggiungere il 90 per cento di vaccinati: se fallirà le varianti del Covid-19 potranno giovarsi del clima rigido d’autunno, frenare la ripresa e mettere a rischio i risultati finora ottenuti dalla campagna anti-virus richiesta dal Capo dello Stato Mattarella, coordinata dal capo del governo Draghi e affidata al generale Figliuolo. Con l’estate oramai alle spalle, lo stato dell’offensiva in Italia contro il Covid-19 – responsabile di 130 mila morti ed i maggiori danni economici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale – è descritto dai numeri: i cittadini vaccinati sono l’80 per cento e per evitare l’effetto varianti bisogna arrivare al 90 per cento entro il 15 ottobre, quando i cambiamenti climatici porteranno all’aumento della circolazione delle varianti. Si tratta dunque di aggredire lo zoccolo duro dei No Vax, Ni Vax e Boh Vax che, non vaccinandosi, mette a rischio non solo la salute collettiva ma anche la ripresa economica.< br /> Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tucci Claudio 
Titolo: Scuola alla prova riapertura con i nodi ingressi e tracciamento
Tema: Scuola: lunedì in classe

Il nuovo anno scolastico che partirà domani, il terzo alle prese con l’emergenza Covid-19, conferma in larga parte d’Italia gli ingressi scaglionati. Nonostante le risorse aggiuntive e i buoni propositi di governo e regioni, una delle indicazioni più ricorrenti emerse dai tavoli prefettizi, come a settembre 2020, quella di prevedere, laddove sia impossibile fare diversamente (ad esempio, esistenza di altri ingressi dell’edificio scolastico) orari di entrata dei ragazzi dalle 8 alle 9.40-10. Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Toscana, solo per fare qualche esempio, si sono orientate in molte province in questo senso: nella città metropolitana di Roma, addirittura, «la distanza di un’ora e quaranta minuti tra il primo e ilsecondo ingresso» (la mattina, 8-9.40) si dovrà riflettere, tale e quale, anche negli orari di uscita. «È stata scelta la soluzione più comoda per i trasporti, ma meno comoda per la scuola – ha sottolineato in questo colloquio Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi -. I disagi colpiranno, come al solito, studenti e famiglie».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Zunino Corrado 
Titolo: Intervista a Patrizio Bianchi: “In caso di contagio solo la classe andrà in Dad Mai più interi istituti a casa”
Tema: Scuola: lunedì in classe

La vera novità del nuovo anno scolastico, ministro Bianchi, è quella di cui si è parlato meno: domani si entra in classe senza il distanziamento. Addio al metro tra le rime buccali perché, altrimenti, gli alunni non sarebbero rientrati in presenza. Di necessità, virtù. «Abbiamo seguito le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che si è mosso sulla base del forte aumento delle vaccinazioni. Il commissario Figliuolo mi ha appena comunicato i dati di oggi (sabato, ndr): il personale scolastico che è entrato nel ciclo vaccinale è al 93%. Sono molto incoraggianti, poi, le percentuali sugli studenti: due terzi, nella coorte 12-19 anni, sono alla prima dose. Tra i 16 e i 19 anni saliamo sopra il 70. Le scuole saranno sicure». Se si rivedranno i cluster di positivi come nel 2020, rivedremo le riunioni dei Consigli dei ministri sulle percentuali di studenti da mandare in Didattica a distanza? «È scri tto chiaramente nel decreto del 6 agosto, il 111: se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe. Non vedremo più intere Regioni con i plessi chiusi per il Covid. Abbiamo scelto un approccio strutturale per non tomare più in Dad. La scuola sarà l’ultima cosa che chiuderà nel Paese».
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Testata:  Stampa
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Intervista ad Andrea Costa – “Lezioni in presenza, siamo pronti ora obbligo di certificato per gli statali”
Tema: Scuola: lunedì in classe

Green Pass totale per la scuola è stato appena varato, ma nel governo già si discute della possibilità di estendere l’obbligo di certificato anche ai dipendenti della pubblica amministrazione. Forse, con un decreto in arrivo giovedì in Consiglio dei ministri. Tra i favorevoli c’è senza dubbio il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Molte scuole riapriranno domani i loro portoni. Dobbiamo aspettarci problemi? «No, direi che siamo pronti. L’obiettivo di garantire le lezioni in presenza lo abbiamo raggiunto e ci sono le condizioni per proseguire in questa direzione per il resto dell’anno scolastico. L’estensione del Green Pass nelle scuole serve a questo, così come gli investimenti nei trasporti e nel sistema di screening con tamponi salivari. Ci potrà essere qualche criticità all’inizio, ma andrà tutto bene».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Carceri Mattarella a Nisida con Cartabia “La cella non sia un marchio indelebile”
Tema: Carceri

In un mondo incattivito e rancoroso, dove lo spirito di vendetta rimbomba sui social, suonano quasi aliene le parole miti che Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani detenuti di Nisida. Questo carcere minorile è un’oasi al confronto con certi gironi danteschi (Santa Maria Capua Vetere, teatro l’anno scorso di vergognose violenze, dista appena 50 chilometri); qui ci sono scuole, laboratori, percorsi di recupero molto all’avanguardia; vi operano benemerite onlus e fondazioni, a cominciare dalla Regina Pacis di Pozzuoli. Ma il Presidente è venuto a trasmettere fiducia nella possibilità di riscatto, un tempo si sarebbe detto di redenzione, quando quei ragazzi avranno espiato la pena. Una volta pagato il debito con la società, gli è stato chiesto, «resteremo etichettati a vita»? Niente affatto, ha risposto rassicurante Mattarella. Il carcere è come una cicatrice che si forma ma, col tempo, scompare. Ne ha mostrato una che si era fatto atre anni cadendo dalle scale: allora fu dolorosa, ha ammesso, «adesso non ci faccio più caso». Accanto al Presidente c’era ieri Marta Cartabia, ministra della Giustizia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Zapperi Cesare 
Titolo: Governatori, ministri e ortodossi della prima ora Tutte le spine per Salvini
Tema: Lega

«Eh già, siamo ancora qua… Non si molla mai». L’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani realizzato da Ipsos (che conferma la Lega al primo posto con il 20,5% rispetto al 20 del Pd e, soprattutto, il 18,8 di Fdl) ha regalato a Matteo Salvini uno sprazzo di serenità dopo una settimana tribolata nei rapporti con il governo Draghi ma anche dentro il suo partito. Quella affidata ai social, letta in controluce, più che un’esultanza è un sospiro di sollievo. Perché quel consenso che rimane sopra la traballante asticella del 20% offre al segretario leghista sostegno per credere che il doppio registro (un po’ contro e un po’ a favore) sul green pass continui ad essere pagante. Ma chi conosce dal di dentro la storia della Lega invita a mettere a fuoco una serie di situazioni che se opportunamente interpretate danno il segno di una inedita «sofferenza» per un leader abituato a non vedere mai messa in discussione alcun a scelta o uscita, anche quelle inequivocabilmente fuori dal seminato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Dati in crescita, esulta Forza Italia E adesso la federazione rallenta
Tema: Forza Italia

Un risultato niente affatto scontato, con molte conseguenze possibili: secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, è Forza Italia il partito che da fine luglio ad oggi ha guadagnato più consensi. Ovviamente distanziato da Lega (al 20,5%) e Fratelli d’Italia (al 18,8%), rispettivamente primo e terzo partito ma entrambi in lieve calo, il movimento di Silvio Berlusconi guadagna più di un punto e raggiunge l’8,2%. Non è ancora il risultato a due cifre (il 10,2%) di gennaio, quando il Cavaliere si era fatto alfiere della necessità che il centrodestra sostenesse un governo di unità nazionale e aveva abbracciato entusiasticamente Draghi, ma comunque è un segnale. Che gli azzurri hanno percepito con molta chiarezza. «Forza Italia è il partito che cresce più di tutti. La nostra linea per il taglio delle tasse e lo stop alle cartelle esattoriali, ma soprattutto la chiarezza in favore dei vaccini per tutelare la sal ute degli italiani, ci stanno premiando», esulta il coordinatore Antonio Tajani.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tropeano Maurizio 
Titolo: La scelta di Conte
Tema: M5S

Nel mercato rionale di corso Cincinnato, al confine tra i quartieri Lucento e Vallette, la periferia Nord che nel 2016 ha spinto la vittoria di Chiara Appendino e che alle regionali del 2019 ha scelto la Lega, un bagno di folla accoglie Giuseppe Conte. Sono alcune centinaia di persone, «contiane» prima ancora che grilline, e l’ex premier, accompagnato dalla sindaca Appendino e dalla candidata Valentina Sganga, fissa i paletti della scelta di campo del suo M5S: «Con le forze dell’area di centrosinistra e con il Pd in particolare coltiviamo un dialogo continuo e costante. Ma in alcune realtà territoriali questo non è stato possibile, e una di queste è Torino». L’altra è Roma. Ma a Torino, dove è naufragato il tentativo di una coalizione giallo-rossa al primo turno, «non ci sono le condizioni in questo momento per poter dire che noi appoggiamo il Pd» in un probabile ballottaggio. Questo, però, non significa ch e non si possa lavorare a uno schema di gioco che porti a una qualche convergenza, magari sul programma.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Romano Beda – Trovati Gianni
Titolo: Franco: «Nella Nadef debito molto più basso del previsto»
Tema: Il Ministro Franco all’Ecofin
I numeri del nuovo programma di finanza pubblica hanno ancora qualche giorno di tempo per assumere una forma definitica, ma tutti gli aggiornamenti del quadro marcroeconomico, ultima la produzione industriale di giovedì, aiutano a rafforzare l’idea di un rimbalzo che cresce. E colorano di ottimismo crescente anche le dichiarazioni del ministro dell’Economia Daniele Franco. Sul debito “la nuova stima della Nadef sarà significativamente migliore di quella indicata del Def”, ha spiegato ieri a margine dell’Ecofin informale in Slovenia anche per rispondere ai timori manifestati dai Paesi del Nord nel dibattito che si sta accendendo sulla riforma delle regole fiscali comunitarie. Regole che, ha aggiunto, “non sono la nostra maggiore preoccupazione in questo momento”, perché quella della riduzione del debito nei prossimi anni “è una strada che proseguiremo comunque”.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Basso Francesca
Titolo: Franco: debito sostenibile, migliore del previsto
Tema: Il Ministro Franco all’Ecofin
Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, fama da sempre di falco dell’austerity, ha spiegato ieri al termine dell’Ecofin, a Kranj in Slovenia, che nei due giorni di discussione «il focus dei nostri incontri è stato sulla strategia da adottare quando l’economia tornerà ai livelli precedenti alla crisi. L’obiettivo è di creare un ampio consenso sul metodo per rilanciare le politiche di consolidamento delle finanze pubbliche, e ridurre così gradualmente debito e deficit quando sarà il momento». Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha sottolineato che il ritorno del Patto «è una questione aperta, abbiamo davanti 15-16 mesi per trovare una soluzione» e «le discussioni in sede europea non sono mai facilissime». Per il ministro, i numeri dell’Italia sono buoni. Il debito è «senz’altro sostenibile» e «comincerà a scendere abbastanza rapidamente».
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Santilli Giorgio
Titolo: Appalti senza gara a società pubbliche: la frenata dell’Anac
Tema: Anac – appalti
L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha approvato le linee guida per la formulazione della motivazione che giustifichi, da parte delle stazioni appaltanti, il ricorso agli affidamenti di appalti e concessioni in house, cioè a strutture interne o società controllate senza gara. Se da una parte l’obiettivo dell’Autorità presieduta da Giuseppe Busia è aiutare le amministrazioni a elaborare correttamente il documento richiesto per dimostrare la convenienza economica e sociale dell’affidamento diretto rispetto al ricorso al mercato, dall’altro l’Anac mette sotto i riflettori questo snodo decisivo della procedura di affidamento, chiarendo ancora una volta – e con il sostegno della giurisprudenza della Corte Ue, della Consulta e del Consiglio di Stato – che senza una motivazione adeguata l’affidamento di appalti e concessioni in house va considerati illegittimo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Morro Enrico 
Titolo: Visco: ridurre i rischi di instabilità della «nuova» finanza
Tema: Finanza e rischi

«E’ indubbio che la crisi ¡¡finanziaria globale, scoppiata nell’estate del 2007 e culminata con il fallimento di Lehman Brothers nel settembre del 2008, e la successiva crisi dei debiti sovrani nell’area dell’euro abbiano profondamente eroso la fiducia nelle istituzioni finanziarie Molto è stato fatto per migliorare la regolamentazione bancaria, ridurre i rischi di credito, e recuperare la fiducia del pubblico, anche se ancora molto resta da fare per quanto riguarda l’intermediazione finanziaria non bancaria, straordinariamente cresciuta nell’ultimo decennio». Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al Festival Dante 2001, a Ravenna. Visco ha quindi richiamato l’attenzione sul fatto che «una incontrollata separazione tra lo sviluppo della finanza e le necessità dell’economia reale può portare a rischi anche molto gravi per i redditi e l’occupazione, e per la stessa stabilità del siste ma economico».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Quota 100 cronaca di un flop
Tema: Quota 100

L’ultima parola «ufficiale» sui destini di Quota 100 l’ha spesa giusto lunedì scorso il ministro dell’Economia. Commentando la richiesta dell’Ocse di cancellare sia l’anticipo pensionistico che «Opzione donna», per ridurre l’onere della nostra spesa pensionistica, Daniele Franco ha confermato che a fine anno l’anticipo pensionistico (uscita a 62 anni con 38 anni di contributi) varato nel 2019 dal governo Conte l «verrà lasciato scadere». Ma è un dato di fatto che Quota 100, che sta alla Lega come il reddito di cittadinanza sta ai 5 stelle, non abbia prodotto i risultati attesi. Lo conferma uno studio super partes pubblicato ieri dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani guidato da Carlo Cottarelli. «Il numero complessivo di beneficiari attesi – scrivono Edoardo Bella e Luca Brugnara autori della ricerca – è stato stimato attorno 290 mila unità nel 2019, per poi raggiungere le 356 mila unità n el 2021 e infine decrescere sino a 155 mila nel 2028», «tuttavia, le domande di pensionamento accolte nel biennio 2019-2020 sono state inferiori al previsto: l’accesso a Quota 100 è stato riconosciuto a poco più di 193 mila lavoratori nel 2019 (-33,4% rispetto a quelli attesi) per poi raggiungere le 266 mila unità nel 2020 (-18,7%)».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bassi Andrea 
Titolo: Un Fondo per superare Quota 100
Tema: Superare Quota 100

Nel lungo autunno che porterà a dicembre all’approvazione definitiva della legge di Stabilità, il capitolo pensioni sarà uno dei più complessi. Il governo, dopo i tentennamenti dei mesi scorsi, sta preparando una serie di interventi. Sia i tecnici del Tesoro che quelli di Palazzo Chigi, avevano seriamente preso in considerazione un intervento soft. In pratica una stabilizzazione fino al 2026 dell’Ape sociale, l’indennità pagata dall’Inps mensilmente per 12 mesi a cui si può accedere all’età di 63 anni, e avendo maturato 30 o 36 anni di contributi a seconda delle categorie. La seconda misura sul tavolo è quella della costituzione di un fondo nazionale per il prepensionamento. Il progetto è stato già delineato dalla Lega, e in particolare dall’ex sottosegretario al ministero dell’Economia, nonché padre di Quota 100, Claudio Durigon. Fonti del Tesoro confermano che si tratta di un’ipotesi concreta di lavor o. Come funzionerebbe questo fondo? Innanzitutto sarebbe una misura temporanea. Rimarrebbe in vigore solo dal 2022 al 2024. Il fondo erogherebbe una prestazione pari alla pensione calcolata con gli stessi criteri di Quota 100, fino a quando il lavoratore non maturerà i requisiti necessari per passare a carico dell’Inps.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Savelli Fabio 
Titolo: Intesa sul Terzo Valico, ripartono i cantieri
Tema: Terzo Valico

Lavoratori finiti temporaneamente in cassa integrazione nonostante sia una delle (poche) grandi opere avviate al termine. Un?impasse durate alcune settimane tra il general contractor Webuild, il consorzio «Tunnel dei Giovi» con le aziende in appalto Pizzarotti e Collini e il committente Rfi, sotto la capogruppo Ferrovie dello Stato, depositario ultimo della tratta (in costruzione) dell’alta velocità tra Milano (Torino) e Genova. L’apprensione per gli operai, col rischio del blocco dei lavori per 43 settimane, è stato ieri sventata. La presidente della Commissione Trasporti alla Camera, la ligure Raffaella Paita (Italia Viva), tira un sospiro di sollievo ma chiede di avere certezze sui tempi di completamento: «Sarebbe anzi opportuno prevedere un preciso cronoprogramma delle varie fasi di realizzazione. Una tabella di marcia non farebbe solo chiarezza sui tempi ma garantirebbe anche la razionalità e l’efficienza dei lavori», spiega.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvani Laura 
Titolo: Generali, patto per la svolta tra Caltagirone e Del Vecchio
Tema: Generali

Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio firmano un patto sul lo,948% delle Generali. I due azionisti forti hanno infatti fatto confluire i rispettivi pacchetti azionari in un’intesa vincolante che ha per oggetto «l’obbligo di preventiva consultazione per l’esercizio del diritto di voto». Il tutto è evidentemente legato alla prossima assemblea della compagnia per l’approvazione del conti 2021, che ha come oggetto chiave all’ordine del giorno il rinnovo del Cda. Non a caso ilpatto siglato tra le parti è già operativo ma perderà efficacia «alla fine dei lavori» dell’assise di aprile 2022. Insomma, un’alleanza funzionale a incidere sulla governance di Generali.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Lops Vito 
Titolo: Le big tech in Borsa valgono come Germania e Giappone
Tema: Le big tech in borsa

Come mai gli investitori sono più attratti dal listino Usa? La risposta è semplice: perché nel catalogo ci sono “pezzi da 9o” di cui i panieri del Vecchio Continente sono ad oggi sprovvisti. Ci riferiamo alle “big five”, le cinque società più capitalizzate della Borsa di New York. Nell’ordine: Apple (che vale oltre 2.400 miliardi di dollari anche dopo averne bruciati 85 venerdì sera perché un giudice le ha ordinato di allentare le restrizioni sull’App store), Microsoft (che è a 2.220 miliardi), Google (la chi holding Alphabet capitalizza circa 1.900 miliardi), Amazon (1.756) e Facebook (quasi 1.1oo). Questi colossi per semplicità vengono aggregati anche sotto l’acronimo Famag. A marzo 2020 – quando l’allora poco conosciuto Coronavirus piegava le Borse sui minimi e lanciava la volatilità alle stelle con l’indice Vix a 85 punti – capitalizzavano 4mila miliardi. Ad inizio 2021 il loro valore si è “gonfiato ” a 7.500 miliardi e adesso sono vicinissime alla soglia monstre e psicologica dei 10 mila miliardi.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fabbrini Sergio 
Titolo: L’11 settembre e le sfide aperte per l’Europa
Tema: 20 anni dall’11 settembre

Il controllo della forza costituisce una proprietà costitutiva dello Stato nazionale. Rinunciare a quel controllo, per gli Stati, significa mettere in discussione la loro stessa esistenza. Solamente minacce superiori alle loro singole forze potrebbero spingerli verso la formazione di un sistema di sicurezza sovranazionale. L’Ue è costituita di Stati che hanno culture e risorse militari diverse tra di loro. Quegli Stati hanno una diversa percezione delle minacce esterne in base alla propria collocazione geografica, alla propria storia, alle proprie ambizioni. Soprattutto vi è una asimmetria tra di essi che genera diffidenze. Con l’uscita del Regno Unito dall’Ue, infatti, la Francia è dove condurrà questa ridefinizione, di sicuro (come hanno argomentato Joshua Shifrinson e Stephen Wertheim) l’America è ora costretta a privilegiare i propri interessi nazionali, anche sul piano militare, prima che quelli delle sue alleanze
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Biden: unità per l’America Ma riappare al Zawahiri
Tema: 20 anni dall’11 settembre

Nel giorno del silenzio e del raccoglimento per commemorare le 2.977 vittime dell’attacco terroristico di vent’anni fa l’America riflette su come quella tragedia l’ha cambiata, su una reazione inizialmente orgogliosa e compatta, sugli errori commessi, su un presente segnato da profonde divisioni politiche e dalla brutta pagina del ritiro precipitoso da Kabul. Silenziosi gli ex presidenti democratici Barack Obama e Bill Clinton alla cerimonia di Ground Zero a New York, silenzioso anche Joe Biden (ha affidato il suo messaggio a un video registrato) che ha visitato tutti e tre i luoghi dell’attacco – New York, il Pentagono di Washington e Shanksville, in Pennsylvania – a fare notizia sono stati due ex presidenti repubblicani. Soprattutto George Bush che ha rivendicato la legittimità e l’efficacia della risposta militare agli attentati, visto che da allora non ci sono più stati massicci attacchi terroristici in territorio Usa. «I pericoli per la nostra nazio ne – ha detto – non vengono solo dall’esterno, ma dalla violenza che si raccoglie all’interno: gli estremisti violenti sono figli dello stesso spirito folle, il nostro compito resta quello di affrontarli».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Flores D’Arcais Alberto 
Titolo: Bush scuote gli americani: “Ritroviamo il coraggio”
Tema: 20 anni dall’11 settembre

A New York i politici, come da tradizione, sono restati in silenzio (ha cantato Bruce Springsteen) ed è dal Flight 93 National Memorial in Pennsylvania che sono arrivate le parole che gli americani volevano sentirsi dire. A pronunciarle George W. Bush, il presidente capace allora di compattare l’intero paese all’indomani della strage terrorista e oggi, dopo lunghi silenzi, di nuovo protagonista per una rinnovata chiamata all’unità. «Abbiamo imparato che il coraggio è più comune di quanto immaginassimo, emergendo con improvviso splendore di fronte alla morte», ha detto. «I trentatré passeggeri e i sette membri dell’equipaggio avrebbero potuto essere un qualsiasi gruppo di cittadini scelti dal destino. In un certo senso, rappresentavano tutti noi. Per Bush «oggi tanta parte della nostra politica è diventata un nudo appello alla rabbia, alla paura e al risentimento. Occorre tornare come allora, quando nel giorno della pro va e del dolore ho visto milioni di persone prendere istintivamente la mano del loro vicino e radunarsi per la causa di un altro. Questa è l’America che conosco».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Olimpio Guido 
Titolo: Prove di vita incerte per il leader di Al Qaeda
Tema: Afghanistan

Ayman al Zawahiri è tomato a farsi sentire, ma non ha commentato la vittoria dei talebani. Una prova di vita (incerta) che mantiene sempre dei dubbi sulle reali condizioni del leader di Al Qaeda. II medico egiziano nella clip diffusa dal braccio mediatico As Sahab fa un riferimento preciso ad un evento del gennaio 2021, l’attacco da parte dei mujaheddin qaedisti di Hurras al Din contro i russi in Siria. E, secondo un osservatore, ci sarebbe anche un secondo dato che risale ad aprile. Sono aspetti importanti perché sembrano smentire le informazioni che lo davano per morto nel novembre del 2020, a causa di una malattia. Non tutti però avevano condiviso questa interpretazione. Un rapporto dell’Onu e segnalazioni dell’intelligence americana hanno ribadito che il capo jihadista è ancora al comando, probabilmente nascosto nella regione al confine Afghanistan-Pakistan.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Del Re Pietro 
Titolo: Velate per i talebani “Chi non indossa l’hijab ferisce tutte noi”
Tema: Afghanistan

Non hanno festeggiato i nuovi padroni dell’Afghanistan. Né hanno sparato in aria, come intendevano fare alcuni, per il ventesimo anniversario degli attentati dell’li settembre. A quanto pare l’ordine di non premere sul grilletto dei kalashnikov è giunto dall’alto. In compenso, per non smentirsi, mentre il mondo si raccoglieva per le 2977 vittime degli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, gli studenti coranici hanno dipinto sui muri esterni dell’ambasciata americana di Kabul la loro bandiera bianca con su scritto: “Allah è l’unico e il solo Dio”. Nessun particolare interesse è stato manifestato dalla popolazione di Kabul per l’anniversario. Alcuni invitano a ricordare, insieme alle vittime americane, i tanti civili afghani morti sotto i bombardamenti americani. C’è stato anche un raduno bene orchestrato delle sostenitrici dei talebani: circa 300 donne, con il corpo e il volto coperti dalla veste islamica integrale, si sono riunite all’universi tà Shahid Rabbani per esprimere il loro sostegno alle regole imposte dal nuovo regime. «Chi non indossa l’hijab ferisce tutti noi», urlavano le partecipanti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Semprini Francesco 
Titolo: Kabul, le bandiere della vittoria
Tema: Afghanistan

Oggi, che al potere sono tornati i taleban, Kabul ha vissuto il suo primo 11 settembre senza memoria, perduta col ritiro Al Qaeda rompe il silenzio con l’erede di Bin Laden Al Zawahiri che ricorda i “martiri” della missione Nato e dal contestuale crollo di tutto l’apparato istituzionale che la missione occidentale ha tentato (invano) di mettere in piedi per far camminare il Paese sulle proprie gambe verso il traguardo della democrazia. Al potere oggi ci sono invece i fondamentalisti delle madrasse che lo hanno voluto comunicare al mondo intero issando la bandiera taleban sul palazzo presidenziale di Kabul, la stessa che è stata dipinta sui muri dell’ambasciata Usa, cancellando la memoria dell’11 settembre 2001 in maniera definitiva. A Kabul l’anniversario è stato vissuto in un clima di normalità, anche perché i mullah hanno dato ordine di vietare qualsiasi manifestazione in occasione della ricorrenza. Un modo per non alimentare la già enorme diffide nza che la comunità internazionale nutre nei confronti del rinato Emirato islamico. E per non favorire l’isolamento del Paese che conta 14 milioni di persone in condizioni di indigenza.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: La Groenlandia “verde” fa gola L’Europa ci pianta una bandierina
Tema: Groenlandia

L’Unione europea sbarca in Groenlandia. O almeno ci prova. Di certo cerca di ricucire un rapporto che nel tempo si era slabbrato. E che ora, perb, sta assumendo un’importanza crescente. La Commissione, infatti, ha deciso di aprire un sede a Nuuk, la capitale groenlandese. Una sorta di “consolato”, con un bel plotone di impiegati e funzionari. Si tratta di una scelta non burocratica. Perché la Groenlandia, pur essendo territorio danese, non fa parte dell’Ue. È una sorta di area d’oltremare che non rientra nella competenza di Bruxelles. Anzi, nel 1985 si tenne addirittura un referendum per sancire l’uscita da quella che allora era ancora la Cee. Rispetto agli scorsi decenni, peri, quella parte di mondo sta diventando sempre più strategica. Non solo si tratta dell’isola più grande del pianeta, ma ha risorse minerarie e energetiche inesplorate e ingentissime. Una sorta di nuovo Eldorado. Che fa gola a tutti. Agli Usa, ma ancor di più a Russia e Cina.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martinelli Leonardo 
Titolo: Due donne per l’Eliseo
Tema: Francia

Da tempo era previsto che Marine Le Pen lanciasse la campagna per le presidenziali questa seconda domenica di settembre, a Fréjus, sulla costa del Mediterraneo. Pronuncerà un discorso, sulla scia del suo nuovo slogan, svelato nei giorni scorsi, «Libertà, libertà care», diretta citazione della Marsigliese. Ma stamani un’altra donna, stavolta di sinistra, la socialista pura e dura Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, farà l’annuncio ufficiale: anche lei, candidata a presidente. Parlerà, a Rouen, dinanzi ai suoi simpatizzanti. Hidalgo ha deciso di scendere in campo proprio stamani, poche ore prima di Le Pen, qualche giorno fa. Una coincidenza? Difficile crederlo, perché la sfida a distanza tra le due donne è una costante da sempre. Anne ha 62 anni, Marine 53. La Hidalgo è da sette anni prima cittadina di Parigi. per l’Eliseo Marine Le Pen, invece, è figlia di Jean-Marie, un’altra storia. Entrambe hanno caratte re. Impulsive, hanno imparato con l’età a frenarsi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Prodi Romano 
Titolo: L’eredità della Merkel per il governo che verrà
Tema: Germania

Da mesi la politica europea sta col fiato sospeso in attesa dei risultati delle elezioni tedesche, pensando che potrebbero rivoluzionare il quadro politico del nostro continente. Si tratta certamente di un passaggio di grande rilievo storico: Angela Merkel ha governato per 16 anni il più importante e popoloso Paese dell’Unione Europea, di cui è stata la leader più forte, anche in conseguenza della continuità e dell’autorevolezza della sua presenza. La maggioranza dei tedeschi ne ha seguito e condiviso la politica, sempre fondata sui delicati equilibri fra gli interessi germanici e quelli europei. In effetti Angela Merkel è stata in grado di prendere decisioni certamente coraggiose per la prevalente opinione pubblica del suo Paese, sia nei confronti della politica migratoria sia quando, di fronte alla crisi provocata dal Covid, ha vigorosamente sostenuto una politica di solidarietà del tutto innovativa nel quadro europeo.
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