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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 maggio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– E’ guerra tra Hamas e Israele
– Pressing sul coprifuoco, Draghi rallenta
– Emergenza migranti

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Riaperture, Draghi frena tutti – Draghi (per ora) ferma il blitz per eliminare le chiusure
Tema: Draghi rallenta sulle riaperture, pressing sul coprifuoco

La questione «coprifuoco e riaperture» sarà affrontata a Palazzo Chigi solo «a partire da lunedì» prossimo, 17 maggio, in base all’evoluzione epidemiologica. Passo e chiudo. II presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha deciso così al termine di una giornata infuocatissima: ogni pressione verso di lui respinta al mittente. Niente cabina di regia, quindi, venerdì 14 maggio, come invece avrebbero voluto tutti i partiti della sua maggioranza, con in testa il centrodestra, che ieri mattina, nella riunione convocata sulla carta solo per discutere del «Dl Sostegni bis» alle aziende, avevano quasi assediato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, chiedendogli di rivedere in fretta l’agenda di governo. II ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, parlando addirittura di «necessità e urgenza». Già oggi, comunque, alla Conferenza Stato-Regioni, le pres sioni continueranno: i governatori insistono per il posticipo di almeno un’ora (alle 23) del coprifuoco. E il centrodestra di governo (Lega, Fi, Udc e Cambiamo) ha già presentato al Senato una mozione (a firma Bernini, Romeo, De Poli, Romani) per chiedere a Palazzo Chigi di «superare l’attuale regime del coprifuoco» alle 22 e «prevedere un’anticipazione delle riaperture e della ripresa delle attività previste per giugno e luglio».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Gara tra i partiti su riaperture e fine del coprifuoco, ma Speranza frena – Italia verso il giallo Ma fasce, rischi e Rt presto cambieranno
Tema: Draghi rallenta sulle riaperture, pressing sul coprifuoco

L’Italia sta per diventare tutta gialla, a parte la Valle d’Aosta alla quale toccherà una nuova settimana in arancione, proprio mentre si discute di come cambiare i parametri che determinano lo scenario delle Regioni. E addirittura si ipotizza, come fanno le stesse amministrazioni locali, di far sparire i colori e sostituirli con tre livelli di rischio. L’ipotesi non piace molto ai tecnici del ministero alla Salute e dell’Istituto superiore di sanità che siedono al tavolo per la modifica degli indicatori del monitoraggio settimanale. Da Roma, piuttosto, si propone alle Regioni di prendere loro la responsabilità delle misure da adottare. Del resto si tratta di quello che era stato previsto l’estate scorsa quando si dettarono i principi del sistema di monitoraggio. Doveva servire come indicazione alle amministrazioni locali su come muoversi. Il ritorno al passato prevede che settimanalmente la Cabina di regia indichi quali sono le zone del Paese in situazione criti ca e a quel punto i presidenti decidano come intervenire. Questa ipotesi, che contemplerebbe un intervento del livello centrale solo se le cose vanno molto male o molto bene, non piace però alle Regioni, dove si preferisce che la responsabilità delle chiusure e di altre restrizioni resti di livello nazionale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Migranti, il piano del Viminale hotspot in mare per la quarantena
Tema: Emergenza migranti

Cinque navi, 3500 posti, tamponi e assistenza sanitaria a bordo. È ad un enorme hotspot in mare che il Viminale si affida per non farsi trovare impreparati davanti ad un’estate che si prospetta assai difficile. Una Lampedusa in costante assetto di emergenza è un’ipotesi che l’Italia intende assolutamente scongiurare perseguendo, di iniziativa propria, il rinnovo del patto di Malta. Una via parallela rispetto alla strada tutta in salita dei negoziati europei che punta ad una strategia condivisa per bloccare le partenze dalla Libia. Luciana Lamorgese lo ha ribadito ieri agli altri ministri dell’Interno europei riuniti a Lisbona sulla gestione dei flussi migratori: «Servono concreti e solidi meccanismi di solidarietà, anche d’emergenza, sul modello di quelli previsti a Malta nel 2019». E, nei prossimi giorni, il premier Draghi (che ieri mattina ha fatto il punto del dossier immigrazione con Lamorgese, Di Maio e Guerini) tornerà a sollecitare gli S tati che ad ottobre 2019 avevano aderito all’accordo di Malta (Francia, Germania, Portogallo, Irlanda) perché rinnovino l’intesa che nei sei mesi di sperimentazione prima che il Covid bloccasse il meccanismo, ha portato al ricollocamento di circa 1000 migrati sbarcati sulle nostre coste.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Il retroscena – Migranti, per ora la Ue delude Roma Nessun accordo sui ricollocamenti – Gelo sui ricollocamenti E Draghi prepara un dossier per convincere l’Europa
Tema: Emergenza migranti

L’Europa sbarra la strada ai ricollocamenti. Ma non la chiude ad altre soluzioni. La trattativa che di fatto l’Italia ha aperto sulla gestione dei migranti e sulla nuova emergenza che ha colpito il nostro Paese dopo i recenti e massicci sbarchi a Lampedusa, dunque, si articola su due fronti. Il primo, però, quello della redistribuzione dei nuovi arrivi rischia di essere un percorso tutto in salita. «Sono in corso contatti con i Paesi membri dell’Ue e con le autorità italiane — ha detto senza mezzi termini ieri mattina il portavoce della Commissaria agli affari Interni, Ylva Johansson — ma non abbiamo registrato impegni particolari sulla ricollocazione». Sostanzialmente i partner dell’Unione mostrano una disponibilità sotto questo punto di vista molto labile. Anche nella formula che circa 18 mesi fa era stata elaborata nell’accordo di Malta siglato da un numero ristretto di Paesi. Del resto, tutti si sentono sotto pressione su questo versan te. Basta leggere le parole del ministro degli Interni tedesco, Horst Seehofer, per capire quanto sia arduo affrontare l’argomento. «Torna ad aumentare significativamente — ha avvertito — il numero di migranti sulla rotta balcanica». Oggi il sottosegretario italiano agli Affari europei, Enzo Amendola, proprio a Bruxelles ha ribadito che serve una «risposta urgente» dell’Ue.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: A luglio vaccini ai ragazzi – Vaccini anche ai ragazzi a partire dal primo luglio “E la scuola sarà sicura”
Tema: Vaccinazioni: in estate anche ai ragazzi

Vaccini ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni a partire dal primo luglio. L’Italia conta sul via libera dell’Ema all’utilizzo di Pfizer sui più giovani, atteso per giugno, e così progetta già la campagna estiva. Servirà a mettere in sicurezza il rientro a scuola dopo le vacanze. È stata l’autorizzazione alle somministrazioni in quella fascia di età da parte della statunitense Fda, che ora valuterà l’uso del medicinale anche sugli under 12, a sbloccare il progetto del nostro Paese. Se negli Usa le iniezioni inizieranno già da domani, da noi bisognerà aspettare che si esprimano prima l’agenzia del farmaco europea, Ema appunto, e poi quella italiana, Aifa. Non sarà facile organizzare la campagna vaccinale per i più giovani in piena estate ma l’obiettivo è quello di estenderla il più possibile per fare in modo che il rientro a scuola possa avvenire senza problemi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Giannoli Viola 
Titolo: Pfizer gela l’Italia: il richiamo va fatto entro 21 giorni. Figliuolo preme per dare AstraZeneca anche ai 50enni – Il contrordine di Pfizer “Richiamo dopo 21 giorni” Ma il governo va avanti
Tema: Vaccinazioni

I dubbi sui tempi di Pfizer, i dilemmi sull’età di AstraZeneca. Due nodi attorno a cui in queste ore sono ruotate rimodulazioni, pressioni e precisazioni del piano nazionale sui vaccini e della campagna delle singole Regioni. Ieri, a sei giorni dalla circolare del ministero della Salute che indicava di spostare la seconda dose di Pfizer 42 giorni dopo la prima, dalla casa farmaceutica americana è arrivata la gelata: «Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Come Pfizer dico di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici» sottolineava il direttore medico di Pfizer Italia, Valentina Marino. L’alert ha rischiato di mandare in tilt i piani delle Regioni che avevano appena annunciato lo slittamento dell’iniezione ai prenotati. Un’ulteriore giravolta sarebbe stata difficile da gestire. E infatti l’intenzione del governo è di andare avanti, bypassando le precisazioni di Pfizer e basandosi su due osse rvazioni contenute in uno studio sul tavolo dell’esecutivo: «Pfizer ha testato il farmaco con un intervallo tra 19 e 42 giorni tra le due dosi e ha chiesto e ottenuto anche su questi dati l’approvazione da parte dell’Ema».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Izzo Edoardo 
Titolo: “Devi morire, farai la fine di tuo fratello” undici indagati per le minacce a Mattarella
Tema: Minacce al presidente Mattarella

C’è anche Marco Gervasoni —53enne romano, professore ordinario di Storia Contemporanea all’università del Molise — tra le 11 persone indagate nell’inchiestadei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Roma, per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per istigazione a delinquere. I messaggi che riportano gravi offese e minacce contro il Capo dello Stato sono stati pubblicati su Twitter: «Bastardo», «Devi morire» si leggeva su alcuni dei post incriminati. Non è la prima volta che il capo dello Stato viene minacciato di morte, al punto da augurargli la fine del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980. Nel corso degli accertamenti, culminati nelle perquisizioni condotte ieri in otto città, da Roma a Padova, da Bologna a Torino, è emerso un collegamento tra Gervasoni e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma russ a VKontakte, social simile a Facebook.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  E.P. 
Titolo: «Vinciamo con qualunque candidato» Tregua Meloni-Salvini: niente divisioni
Tema: Governo, tregua tra Meloni e Salvini

Prima la compattezza della coalizione, poi il nome. E alla fine potrebbe essere schierata una figura low profile per la corsa al Campidoglio. Una candidatura in pratica da costruire praticamente a tavolino, che potrà risultare vincente se tutti e tre i leader del centrodestra si impegneranno in campagna elettorale. Oggi si riunisce il tavolo della coalizione alla presenza dei responsabili degli enti locali, ma per ora l’unico dato saliente è la ripresa dei contatti tra Salvini e Meloni. Dopo gli sms e i tweet ora sono ripresi i contatti telefonici.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: L’appello di Piero Angela “Serve il bis al Quirinale l’ho chiesto a Mattarella”
Tema: Piero Angela chiede una nuova presidenza di Mattarella

«Ho detto al presidente Mattarella che deve ricandidarsi, serve il bis», dice Piero Angela, 93 anni, dopo aver ricevuto al Quirinale l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica. «Anche mia moglie, che mi accompagnava, gliel’ha detto: “Presidente, ci pensi”. È una persona amata, stimata, e rappresenta il Paese. Una sua rielezione sarebbe importante». E Mattarella? «Non ha fatto alcun commento, i presidenti non parlano di queste cose, si sa, ma non credo abbia intenzione di farlo. Non è un lavoro facile. Sei sempre in vetrina. Hai sulle spalle grandi responsabilità. Umanamente lo posso capire». Il padre di Quark è stato premiato per il suo impegno in favore dell’informazione scientifica, un presidio fondamentale durante la pandemia. «L’onorificenza rappresenta il grazie di tante generazioni di italiani», gli ha detto Mattarella. «Sono contento che abbia pensato a me, m i sento parte del servizio pubblico e perciò sento vicino anche il Presidente», spiega dopo l’incontro, al telefono, il nostro maggior divulgatore scientifico.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Zagrebelsky Vladimiro 
Titolo: L’analisi – Quel pasticciaccio del Csm a Roma
Tema: Csm

Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tribunale amministrativo che ha annullato la nomina del procuratore della Repubblica di Roma deliberata dal Consiglio superiore della magistratura. Il Consiglio di Stato ha rilevato vizi tali da determinare l’anullamento della nomina effettuata dal Csm. Si tratta di vizi di procedura, per l’irregolarità della proposta che la Commissione competente fece al plenum del Consiglio modificando senza motivazione una sua precedente proposta, e di vizi di merito per una comparazione trai candidati che il Consiglio di Stato ha ritenuto viziata da difetto di motivazione. Il Consiglio di Stato ha cura di precisare che non ha inteso sostituire la propria valutazione a quella del Csm, ma ha rivendicato la propria competenza di giudice degli atti amministrativi nel rilevare irragionevolezza, difetto di motivazione, arbitrarietà.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Orlando Luca 
Titolo: L’industria recupera 100 miliardi
Tema: L’industria in fase di recupero

Ottantotto miliardi persi lo scorso anno. Più di cento recuperati nel 2021. In valori correnti il fatturato dell’industria italiana si appresta a chiudere in tempi rapidi il gap rispetto al periodo pre-Covid, esito davvero insperato ripensando agli umori e alle previsioni prevalenti nei periodi più duri del lockdown, poco più di un anno fa. Nell’analisi dei settori industriali tracciata da Intesa San paolo e Prometeia è però visibile un recupero corale, che anche in valori costanti, eliminando dunque l’effetto-prezzo, riporterà a inizio 2022 la manifattura oltre i valori del 2019. Lo scatto dei ricavi di oltre dodici punti (più di otto in valori costanti) il risultato di un progresso diffuso, che riguarda più settori manifatturierie che in prospettiva permetteràl’anno prossimo al sistema di varcare la soglia dei mille miliardi di euro. Spinta legata al mercato interno ma anche all’export, area in cui il made in Italy – ri marcano gli analisti – ha mostrato una migliore capacità di tenuta rispetto a Germania e Francia. Sullo sfondo, elemento chiave delle nuove stime, è la ripresa dell’economiaglobale, un recupero che sfiora il 6% e che è trainato da un balzo a doppia cifra del commercio internazionale, in grado in un solo anno di annullare il gap dell’8,4% accumulato nel 2020.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Vico Dario 
Titolo: Industria verso l’uscita dalla crisi Previsioni favorevoli fino al 2025
Tema: L’industria in fase di recupero

Il dato di marzo sulla produzione industriale ha contraddetto le attese. Ci si aspettava un piccolo aumento sul mese precedente ma dall’Istat è arrivato un -0,1% dovuto quasi interamente al calo dei beni di consumo, mentre beni strumentali e intermedi hanno fatto segnare un aumento moderato e i prodotti energetici un rimbalzo di +1,8%. I confronti con il mese di marzo del 2020 hanno poco senso per l’effetto lockdown e quindi in sede di analisi ha più costrutto guardare in avanti. Le indagini segnalano una significativa accelerazione nei prossimi mesi e il ritorno in positivo del Pil già dal secondo trimestre  ’21, ma ancor più interessante è confrontarsi con un trend di medio periodo e soprattutto incrociare effetti del Pnrr e andamento del manifatturiero. Si sono avventurati in questa simulazione Prometeia e Intesa Sanpaolo che hanno presentato il loro Rapporto sui settori industriali, dal quale si può in estrema sintesi dedurre che non ostante la pandemia l’Italia resta uno dei grandi Paesi industriali e per di più si sta muovendo sulla strada giusta. Il calo fatto segnare nel 2020 dal fatturato dell’industria è stato inferiore alle attese (-9,3% a prezzi costanti): per avere un termine di raffronto dopo la Grande Crisi nel 2009 si scese del 16%. Il soft landing è stato dovuto al recupero nel secondo semestre ma soprattutto all’export che ha dimostrato una capacità di tenuta delle proprie quote di mercato superiore a Francia e Germania.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Sostegni bis, aiuti in due tempi Stop alle cartelle fino a giugno
Tema: Dl Sostegni

Il vertice che ieri mattina ha riunito i partiti della maggioranza con il premier Draghi e il ministro dell’Economia Franco conferma l’impianto in due tempi per la replica degli aiuti a fondo perduto alle imprese. Prima di tutto ci sarà una replica degli aiuti concessi in base al primo decreto sostegni, con una possibile integrazione per tenere conto delle chiusure dei primi tre mesi del 2021. A fine anno, poi, chi lo vorrà potrà farsi calcolare l’eventuale diritto a un sostegno ulteriore in base alla caduta degli utili, nei casi in cui questo parametro indicasse che la redditività è crollata in modo più pesante rispetto al semplice fatturato. Uno scenario che in base ai calcoli realizzati nelle scorse settimane dallUfficio parlamentare di bilancio potrebbe riguardare alcuni settori specifici come il tessile; in ogni caso, per tradurre il principio in numeri serviranno i dati dei bilanci e soprattutto delle dichiarazioni fiscali, in arrivo il 30 novembre. Per questa ragione, come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri, questo meccanismo perequativo potrà essere avviato solo a fine anno. Nel nuovo meccanismo, poi, nella maggiorana si è fatta strada l’ipotesi di un aiuto aggiuntivo su misura per le attività che sono rimaste chiuse o semichiuse anche nelle ultime settimane, come i ristoranti privi della possibilità di collocare tavolini all’aperto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Slitta ancora il decreto Sostegni Ristori per chi non apre a maggio
Tema: Dl Sostegni

Ancora una proroga allo stop dell’invio delle cartelle esattoriali, un nuovo meccanismo di calcolo per i ristori destinati alle imprese, un’indennità ad hoc per le attività rimaste chiuse a maggio, l’ipotesi di un pacchetto di ulteriori misure a sostegno dell’occupazione e la richiesta di introdurre una norma che prevede la cedibilità del credito di imposta per gli investimenti effettuati nell’ambito del piano Transizione 4.0. Sono le questioni relative al decreto Sostegni bis che catalizzano la discussione del vertice dei capidelegazione della maggioranza con il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia, Daniele Franco. L’obiettivo del governo è varare il decreto entro venerdì, ma molto dipenderà dall’esito delle valutazitii sui temi discussi a Palmo Chigi, tanto che comincia a prendere corpo l’idea di fare slittare il provvedimento di un’ulteriore settimana. Il fronte delle cartelle esattoriali, per esempio, resta aperto: la Lega ha chiesto di prolungare il congelamento dell’attività di invio di un altro mese, spostando il termine al 30 giugno, al momento però non è stata assunta alcuna decisione. La data per la ripresa dell’operatività dell’Agenzia delle Entrate, con il graduale invio di 35 milioni di cartelle destinate a imprese e cittadini, rimane dunque da stabilire. Sarebbe, invece, in via di definizione il nuovo meccanismo di calcolo dei contributi a fondo perduto. Oltre agli attuali ristori, basati sul criterio della perdita di fatturato, le imprese potranno scegliere di optare per un indennizzo calcolato sulla base dei dati di bilancio (in particolare margine operativo lordo e utile).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Chiellino Giuseppe 
Titolo: Recovery, il piano può cambiare
Tema: Recovery

Raggiunto il primo traguardo della scadenza del 30 aprile, il Recovery Plan è ora al vaglio della Commissione europea che ha già avviato la valutazione approfondita, resa ancora più necessaria e impegnativa dalla corsa contro il tempo ingaggiata dal governo Draghi per rispettare il termine perla presentazione. Roma e Bruxelles stanno lavorando fianco a fianco per portare avanti la valutazione da cui – se tutto filerà liscio – dovrebbe derivare la proposta di decisione per l’esecuzione del piano (Council execution decision) da presentare entro giugno al Consiglio che dovrà approvarla entro luglio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio 
Titolo: Nisini: «Strumento utile anche alle Pmi per uscire dalla crisi»
Tema: Contratto di espansione

«Il contratto di espansione è molto utile, e può essere d’aiuto ad affrontare diverse situazioni, visto che offre a imprese e lavoratori molte possibilità, dagli esodi volontari, assistiti dalla Naspi, al ricambio generazionale, alla formazione verso nuove competenze, fondamentali per uscire dalla crisi e in questa fase di trasformazione del mercato del lavoro». Per tutte queste ragioni, spiega la sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini (Lega), «è opportuno estendere lo strumento anche alle pini, e quindi abbassare l’asticella dimensionale almeno a 50-100 lavoratori». Per sondare le opinioni di imprese e sindacati sullo strumento oggi la sottosegretaria Nisini, che ha la delega proprio su questa materia, inizia gli incontri con le parti sociali: «Partirò con Confindustria il giro di incontri con le parti sociali per capire pregi e difetti dello strumento, che dopo la circolare Inps di fine marzo è divenuto a tu tti gli effetti operativo – ha detto -. L’obiettivo è raccogliere le indicazioni operative di aziende e sindacati utili a migliorare il contratto d’espansione che già oggi, mi sento di dire, gli operatori considerano un valido strumento di gestione delle ristrutturazioni aziendali alternativo al licenziamento collettivo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Patucchi Marco 
Titolo: Acciaio “verde” con il Recovery Il piano di transizione di Draghi
Tema: Recovery e acciaio green

Il premier Mario Draghi ha un’idea verde per la siderurgia italiana, che fa leva sui miliardi del Recovery Plan destinati alle produzioni hard to abate, passa per la tecnologia del ciclo elettrico e approda all’idrogeno. I prossimi due giorni decideranno molto di questa visione. Un sit-in dei cittadini oggi a piazza San Silvestro, un altro domani davanti al portone di Montecitorio. Venerdì operai e sindacati al Ministero dello Sviluppo Economico. In mezzo, la sentenza del Consiglio di Stato. Insomma, Taranto si trasferisce a Roma dove nell’arco di una manciata di ore si traccerà il futuro della città pugliese e del suo cuore d’acciaio. Che poi è il cuore d’acciaio del Paese. I giudici amministrativi potrebbero spegnere gli altiforni della ex Ilva, scrivendo la parola fine alla storia dell’impianto siderurgico più grande d’Europa. Ma anche alle angosce di una città che piange da anni le vittime dell’inquinamento industriale. Viceversa, il Cons iglio di Stato, domani, respingendo l’istanza del sindaco di Taranto contro gli altiforni, garantirebbe la continuità aziendale della fabbrica e il lavoro degli 8200 operai.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Atlantia, il proxy advisor Iss consiglia di vendere a Cdp – Atlantia, Iss dice di votare sì alla vendita di Aspi a Cdp
Tema: Atlantia

«Si raccomanda di supportare l’operazione». Iss, uno dei principali proxy advisor capace peraltro di orientare una larga fetta di investitori istituzionali nelle assemblee di Atlantia, ha messo a punto la propria relazione. E nello scrivere le conclusioni, rispetto all’indicazione di voto, il giudizio appare netto: si consiglia ai soci di votare sì all’offerta promossa dal consorzio guidato da Cdp per l’88% di Aspi e che verrà sottoposta alla delibera dell’assise il prossimo 31 maggio. La ragione? Si tratta di un documento piuttosto articolato, nel quale più volte viene anche segnalato il fatto che il prezzo offerto dalla cordata valuta Autostrade per l’Italia in prossimità del limite minimo della forchetta di prezzo indicata dagli advisor della compagnia. Tuttavia, è scritto nel report, «la società sembra aver seguito un processo volto a massimizzare il valore per gli azionisti cercando di superare l’incertezza attorno ad A spi in un tempo ragionevole. Il cda ha incoraggiato i potenziali offerenti a procedere con una due diligence sull’asset e a presentare una proposta» ma le questioni legali connesse all’operazione «hanno fatto sì che solo Acs facesse un’offerta preliminare. Peraltro la proposta difficilmente potrebbe diventare concreta senza un preventivo via libera del governo all’intesa», viene spiegato da Iss.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Netti Enrico 
Titolo: Panorama – Bankitalia conta i danni dei mancati turisti esteri Spese di febbraio a -79%
Tema: Perdite del settore turistico

Solo 357 milioni di euro spesi dai turisti stranieri in Italia contro i 1.702 del febbraio 2020 e i 1.929 milioni dello stesso mese del 2019. In dodici mesi una secca flessione del 79% certifica l’ultima indagine di Banca d’Italia. Analizzando l’ultimo trimestre al febbraio 2021 la spesa vede un -81% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda i viaggi all’estero degli italiani a febbraio sono stati spesi 430 milioni contro i 1.414 del febbraio 2020 e 1.566 del 2019. Un inizio d’anno difficile, segnato dalle frontiere chiuse e le pesanti restrizioni agli spostamenti anche tra i diversi paesi della Ue e lo stop di quasi tutti i voli transcontinentali. Misure anti Covid 19 che hanno abbattuto presenze dall’estero e i pernottamenti. A febbraio sono arrivati dall’estero poco meno di 7oomila viaggiatori che hanno fatto almeno un pernottamento, una frazione rispetto ai 2,8 milioni del febbraio 2020 e i circa 3 milioni pre pandemia. I flussi turistici internaziona li registrano così una contrazione tendenzialmente in linea con quella dei tre mesi precedenti con una lieve attenuazione. Per assurdo, sempre secondo le rilevazioni di Bankitalia, è stato peggiore il trend dei viaggi interni.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  L. Ser. 
Titolo: Banche e imprese: garantire la liquidità con procedure semplici
Tema: Banche e imprese

Banche e imprese scendono ‘in campo per mettere le mani avanti rispetto a spiacevoli sorprese che si potrebbero ritrovare nel decreto Sostegni 2. Il quale, nella bozza circolata la scorsa settimana, prevedeva la proroga a fine anno di tutte le misure a supporto della liquidità delle imprese. Ma con un serie di correttivi rispetto al 2020. In particolare, la riduzione della garanzia a fronte del prolungamento della durata dei finanziamenti oltre i 6 anni (anche per chi ha già un finanziamento in essere) e la necessità di fare espressa richiesta alla banca per ottenere una proroga delle moratoria oltre fine giugno. Tutte condizioni che per le imprese possono implicare un aggravio eccessivo delle procedure.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.Es. 
Titolo: Guerra aperta Hamas-Israele, decine le vittime palestinesi – Israele e Gaza: raid e razzi Decine di morti e feriti
Tema: Guerra aperta tra Hamas e Israele

Tensione alle stelle. Pioggia di razzi su Israele e bombe su Gaza. Due donne israeliane sono morte dopo che gli edifici in cui si trovavano ad Ashkelon, nel sud di Israele, sono stati centrati da razzi di Hamas sparati da Gaza. Si tratta dei primi morti in Israele dall’inizio degli attacchi di Hamas. Secondo fonti palestinesi sono 28 le persone uccise a Gaza, compresi nove bambini. Gli appelli della comunità internazionale a fermare le ostilità fra Israele e i palestinesi non producono effetti. Inascoltato l’appello dell’Onu. Difficile, per ora, prevedere un’inversione di tendenza. Le forze armate israeliane hanno annunciato una massiccia offensiva contro Hamas nel Nord della Striscia di Gaza. Il portavoce Hida Zilberman ha dichiarato che sono impegnati 80 fighter jet, tra cui F-35. Le forze armate, ha dichiarato, intendono «neutralizzare totalmente» le capacità di Ian ciare razzi dall’area settentrionale del territorio da cui partono. «Non &egr ave; qualcosa che finirà in 24 ore, durerà», ha aggiunto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frattini Davide 
Titolo: Pioggia di fuoco su Tel Aviv, bombe su Gaza: morti e paura – Israele-Gaza, il conflitto si allarga I razzi di Hamas anche su Tel Aviv
Tema: Guerra aperta tra Hamas e Israele

Adesso che lo scontro è aperto, le porte alla guerra spalancate, gli analisti israeliani si esercitano a chiedersi quali pensieri siano passati per la testa di Mohammed Deif, comandante militare di Hamas, il suo boss indecifrabile. Avi Issacharoff, tra i più attenti studiosi delle dinamiche palestinesi, ipotizza che quel richiamo urlato dai giovani sulla Spianata delle Moschee — «Deif, Deif, radi al suolo Tel Aviv» — gli abbia forzato la mano sui bottoni dei razzi. Nella speranza, com’è successo nei round più recenti, che Benjamin Netanyahu scelga un confronto di durata breve. «Abbiamo vinto la battaglia per Gerusalemme e stabilito un nuovo equilibrio tra le forze», esulta Ismail Haniyeh, tra i leader dell’organizzazione. Si illude: la formula che ha fermato le ostilità in passato — la calma per la calma — per ora non sembra avere spazio. ll primo ministro israeliano ha chiuso la riunione del consiglio di sicurezza avvertendo che i bombardamenti si intensificheranno: «Hamas sta per subire una botta che non si aspettava, la pagheranno cara, la campagna va avanti». Invita gli israeliani a prepararsi a un lungo periodo di combattimenti. «E’ solo l’inizio — continua Benny Gantz, il ministro della Difesa —. Abbiamo ancora centinaia di obbiettivi da abbattere». Le scuole nel Paese oggi restano chiuse, la vita normale interrotta.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Panorama – Attacco turco a peschereccio italiano al largo della Siria
Tema: Attacco a un peschereccio italiano

Un’interpretazione errata delle acque internazionali (non applicabile in un mare chiuso come il Mediterraneo) sarebbe alla base dell’ennesimo episodio della “guerra per la pesca” che ha visto coinvolti ieri alcuni pescherecci di Mazara del Vallo. Dopo l’abbordaggio dei libici del 3 maggio e i colpi di mitra della guardia costiera del 7 maggio, ieri è andato in scena un nuovo attacco al peschereccio “Michele Giacalone”, colpito da un fitto lancio di pietre e fumogeni da una decina di pescherecci turchi. Tutto è avvenuto nelle acque a Nord-Est dell’isola di Cipro, a 20 miglia dalle coste della Siria e a 27 dalla costa turca. La barca è stata più volte speronata ma ha subito lievi danni. Una motovedetta turca ha disperso gli aggressori mentre un elicottero si alzava in volo dalla fregata della Marina militare italiana Margottini impegnata in zona nel dispositivo Nato Sea Guardian. «Il mio peschereccio insieme ad un altro mazarese, il “Sangiorgio I” – ra cconta l’armatore Luciano Giacalone- si trovava in acque internazionali davanti alla Siria quando è stato prima preso a sassate da diversi pescherecci turchi, che lo hanno speronato e poi hanno tentato di salire a bordo. Il comandante è stato costretto a tirare le reti e ad allontanarsi dalla zona».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: La sfida dei turchi ai pescatori italiani “Speronati in mare”
Tema: Attacco a un peschereccio italiano
La questione della pesca nel Mediterraneo ormai è una contesa internazionale. Ieri una mini-battaglia navale è stata ingaggiata da una decina di pescherecci turchi al largo di Cipro contro due motopesca di Mazara del Vallo, il Michele Giacalone e il San Giorgio Primo. Il Giacalone il 3 maggio era sfuggito, davanti a Bengasi, alle milizie del generale Khalifa Haftar. Luciano Giacalone, figlio di Michele, il fondatore dell’azienda di famiglia a cui è dedicata la barca, racconta che tutto è iniziato alle 10 del mattino: «Il nostro comandante dopo Bengasi si era spostato verso la Grecia e infine a Nord Est di Cipro, in direzione della costa siriana». Lì ieri mattina c’erano anche molti pescherecci turchi. Una decina di queste barche ha iniziato a farsi sotto al Giacalone; i turchi hanno lanciato sassi e anche fumogeni, hanno intercettato la rotta del Giacalone costringendolo a salpare le reti. E infine lo hanno speronato un paio di volte, co n danni minori ma con un’azione pericolosa e terribilmente ostile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Strage in una scuola russa Il killer: «Sono Dio e vi odio»
Tema: Russia: strage in una scuola

Immagini drammatiche trasmesse sui social che hanno fatto tornare in mente a tutti la più grave strage mai compiuta in una scuola, quella avvenuta a Beslan, in Ossezia del Nord, nel 2004. Questa volta i fotogrammi di ragazzi a terra e di giovani che scappano anche lanciandosi dalle finestre, arrivano da Kazan, sul Volga, dove un diciannovenne squilibrato ha ammazzato sette studenti e due insegnanti e ha ferito altre 21 persone, alcune molto gravemente. Un massacro non dettato da motivi politici e che appare completamente senza senso, con l’assalitore, un ex allievo della stessa scuola media che prima dell’assalto aveva annunciato di essere Dio. E aveva annunciato: «Libererò il mondo da una gran massa di spazzatura biologica». ll killer, Ilnaz Galyaviev, aveva smesso di frequentare un istituto professionale anche se, come spesso accade in questi casi, molti lo ricordano come «un giovane rispettoso e scru21 poloso». Aveva appena acquistato un fucil e da caccia a ripetizione. Ieri mattina è uscito di casa con l’arma, uno zainetto e una borsa nella quale, probabilmente, aveva anche qualche congegno esplosivo. Quando è arrivato alla porta della scuola media il custode ha tentato di bloccare l’ingresso ma lui lo ha fatto saltare con una carica ferendo l’uomo. Subito ha iniziato a sparare a chi incontrava, colpendo insegnanti e allievi. Due professoresse sono morte, altre sono rimaste ferite mentre veniva dato l’allarme.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Escalation e pressione su Biden a rischio anche il dossier Iran
Tema: Usa: posizione difficile di Biden sul Medio Oriente

Che cosa farà Joe Biden di fronte al rischio di una vera e propria guerra? In parallelo con l’intensità del conflitto tra Israele e i palestinesi, crescono da tutte le parti le pressioni sul presidente perché faccia qualcosa. E’ l’esatto contrario del suo disegno originario. Ma in politica estera Biden ha imparato a temere, come disse un ministro degli esteri inglese, la più grande delle incognite: gli eventi. Lui sognava un ulteriore disimpegno dal Medio Oriente — dopo l’annunciato ritiro dall’Afghanistan — ma la tragica realtà sul terreno potrebbe impedirglielo. L’escalation di tensione avviene in un momento delicato per la politica estera americana in quell’area del mondo. A Washington l’ala sinistra del partito democratico è stata veloce a prendere posizione: Bernie Sanders, Elizabeth Warren e Alexandria Cortasio-Cortez hanno subito condannato gli sfratti di palestinesi da Gerusalemme Est. I più radicali vogliono aprire un nuovo fronte militante all’interno del partito democratico, per costringere Biden a un indurimento dei toni verso Israele. Il presidente ha molte ragioni per essere prudente. Biden ha già in mano un dossier rovente: i negoziati per riesumare l’accordo con l’Iran sul nucleare.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Val. Err. 
Titolo: Estorsione al Vaticano, arrestato Torzi l’Italia ha già chiesto l’estradizione
Tema: Vaticano

Era stato dichiarato latitante nelle scorse settimane, dopo che, ad aprile, i militari della Guardia di Finanza non erano riusciti a notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per autoriciclaggio e false fatturazioni. Ieri, il broker Gianluigi Torzi, già sotto accusa in Vaticano nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita dell’immobile al numero 60 di Sloane Avenue a Londra, è stato arrestato nella capitale del Regno Unito. Fermato in casa è stato portato in carcere, in attesa di una possibile estradizione alla quale sia lui che i suoi legali si sono opposti. Il giudice inglese ha convalidato l’arresto e non ha concesso la libertà su cauzione, fissando un’udienza per il prossimo 18 maggio, quando valuterà di nuovo di scarcerazione per Torzi, che ha proposto di versare due milioni di sterline. Con le stesse modalità, il broker era tornato in libertà dopo il fermo da parte delle autorità vaticane a giugno 2020. A veva firmato una cauzione di circa tre milioni di euro ma poi, quei soldi (aveva versato solo 200mila euro prima di uscire) non li ha mai versati. Il manager, però, intanto, è volato all’estero. Dove è rimasto tutti questi mesi e si trova ancora. Cosi mentre le indagini del promotore di giustizia, che hanno provocato un terremoto nella Santa Sede, e una catena di dimissioni, il broker finisce in manette su richiesta della magistratura italiana.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Rosana Gabriele 
Titolo: Intervista a Stella Kyriakides – Kyriakides (Ue): «Covid endemico, servono i monoclonali» – «Possibile Covid endemico Al lavoro sulle monoclonali»
Tema: Covid

«ll 35% degli europei ha già ricevuto la prima dose di vaccino e il 14% è del tutto immunizzato»: numeri che, insieme alle infezioni in calo, consentono di guardare all’estate e alla stagione turistica con cauto ottimismo, «ma senza abbassare la guardia», dice Stella Kyriakides, commissaria Ue alla Salute, in un’intervista con Il Messaggero e altri tre media europei. «Siamo fiduciosi che a luglio avremo abbastanza dosi per raggiungere l’obiettivo del 70% degli adulti vaccinati». Quella Ue è una «strategia orizzontale contro la pandemia», che guarda al breve, ma anche al medio e al lungo periodo, alla campagna vaccinale associa un nuovo slancio nelle terapie anti-Covid e conta di potersi concentrare presto sull’immunizzazione di adolescenti e bambini. Commissaria Kyriakides, cosa accadrà una volta raggiunto il 70% dei vaccinati nell’Ue? «Ci sono due temi da affrontare. La nostra ambizione è supera re questa soglia a luglio. Dopo potremo gestire meglio le varianti. Ma non finisce qui. Questo virus può diventare endemico, quindi guardiamo anche alle terapie: l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, sta al momento valutando quattro anticorpi monoclonali. Stiamo pure lavo- rando sui vaccini per gli under 16: il parere dell’Ema, che ha da poco iniziato l’esame per la fascia d’età 12-15 anni, sarà essenziale. Aspettiamo l’esito nelle prossime settimane».
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