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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 maggio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Accordo Governo-Regioni, via alle riaperture dal 18 maggio.
– Decreto Rilancio, via l’Irap di giugno, tensione sui migranti.
– Coronavirus, la fase due a macchia di leopardo in Europa.
– Silvia Romano torna nella sua casa milanese, polemiche sulla sua conversione.

PRIMO PIANO

Testata:  Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia 
Autore:  Cenci Federico 
Titolo: Intervista ad Alessandro Sansoni – Sansoni: «Così i media condizionano l’opinione pubblica»
Intervista ad Alessandro Sansoni, direttore di Culturaidentità, sul ruolo che sta svolgendo l’informazione durante l’emergenza sanitaria in corso: “Per molto tempo si è detto che, con l’avvento dei social network, il tubo catodico avesse perso autorità. L’emergenza coronavirus ha dimostrato il contrario: toccando i tasti giusti dei temi che interessano le persone, come quello della salute, la tv riesce a esercitare condizionamento”, spiega Sansoni, che poi aggiunge: “Un mese fa il governo ha istituito una task force di esperti con il compito di vigilare sulla diffusione di fake news relative al virus. Ammesso e non concesso che servisse un simile provvedimento, è singolare che l’osservatorio sia stato costituito dal governo, senza alcuna attenzione verso la necessità di preservare garanzie di pluralismo. Per evitare l’impressione che si fosse di fronte a un “ministero della verità” di orwelliana memoria, sarebbe stato meglio incardinarlo all’interno del Parlamento, e coinvolgere gli enti che già oggi hanno il ruolo di vigilanza rispetto alla corretta deontologia giornalistica, mi riferisco all’Agcom e all’Ordine dei giornalisti”.
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Testata:  Formiche 
Autore:  Morcellini Mario 
Titolo: Lo specchio – Disagi italici
Scrive Mario Morcellini, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Agcom: “La stragrande maggioranza degli italiani ha accettato ed elaborato gli inviti della comunità scientifica e del governo a trincerarsi in casa. Una reazione che va chiamata per quello che è: una scelta di responsabilità e condivisione con le istituzioni cui il nostro Paese non era abituato”. Secondo Morcellini, “colpisce di meno, a confronto, la coorte nettamente secondaria anche se vistosa dei furbetti del Coronavirus, dadaisti che non ce la fanno a stare con sé stessi, evidentemente in difficoltà ad attivare il pensiero.
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Politica interna

Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Fase 2: il 18 riapre tutto, parola alle Regioni – Riaperture, Regioni autonome ma il governo potrà bloccarle
Tema: Fase due dal 18 maggio

Arrivato ieri l’accordo tra Governo e Regioni nella cabina di regia a cui ha preso parte anche il premier Giuseppe Conte, insieme ai ministri per gli Affari regionali ,Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza: da lunedì 18 maggio riaprono ristoranti, bar, negozi , parrucchieri, barbieri, centri estetici. Ma anche di più, a partire dagli stabilimenti balneari, con le singole Regioni che saranno chiamare a valutare caso per caso nel rispetto dei protocolli di sicurezza redatti dal Comitato tecnico scientifico e dall’Inail e che saranno pubblicati entro giovedì. Una autonomia decisionale per i Governatori che significa quindi una differenziazione tra Regione e Regione. Al Governo resterà il compito di intervenire qualora si superassero le soglie di sicurezza nei contagi. Così come gli stessi Governatori potranno decidere anche se riaprire in modo omogeneo oppure differenziato all’interno della stessa Regione. Intanto continua la discesa dei numeri del contagio: ieri i malati di coronavirus erano 836 in meno rispetto a domenica. I guariti erano 1.401 in più.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Dai ristoranti ai negozi, si parte il 18 Alle Regioni il potere di scegliere
Tema: Fase due dal 18 maggio

La data da segnare in rosso sul calendario è il i8 maggio, giorno in cui (oltre ai negozi al dettaglio) riapriranno bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici. Questa la decisione arrivata al termine del confronto di ieri tra esecutivo e Regioni. Il premier Giuseppe Conte ha detto sì, ma adesso, come ha sottolineato il ministro Francesco Boccia, “inizia una nuova fase, la fase della responsabilità”. “I protocolli dell’Inail e del Comitato tecnico-scientifico saranno cruciali per riaprire in tutta sicurezza — ha raccomandato Conte —. Le Regioni resteranno in costante contato con il governo, così da intervenire subito se dovesse servire”.  I governatori potranno riprendersi i loro poteri decisionali, presentare un calendario e riaprire le attività in autonomia, ma se il virus dovesse tornare a mordere il governo interverrà «tempestivamente». Anche istituendo nuove zone rosse.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gasparetti Marco 
Titolo: Intervista a Enrico Rossi – «Giusto riaprire un po’ alla volta Se non vogliamo tornare indietro»
Tema: Fase due dal 18 maggio

Le parole del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi: “Sarebbe stato un errore puntare su un’apertura totale e improvvisa. Sono molto favorevole alle riaperture, ma graduali e solo dopo attente valutazioni. E mi pare che il governo sia fortunatamente indirizzato su questa strada”, dice, commentando l’accordo raggiunto con l’esecutivo sulla fase due. “Sdesso bisognerà capire se le aperture delle fabbriche e di altre attività hanno avuto un impatto sul contagio nelle due settimane che separano queste due date. E poi, se le cifre come spero saranno positive, dovremo continuare ad aprire con gradualità. Eviterei di aprire in un colpo solo bar, ristoranti, spiagge. Ed è proprio per questo che la Toscana aveva chiesto al governo di riaprire dopo l’u maggio il commercio al dettaglio. La prudenza è importante in questa fase”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Il retroscena – Il M5S contro gli alleati Conte cerca la mediazione
Tema: Tensioni in maggioranza

La vicenda della regolarizzazione dei migranti per i lavori stagionali nell’agricoltura e per colf e badanti rischia di far scoppiare definitivamente la crisi tra M5S e Pd. Il premier Giuseppe Conte assiste prima con sorpresa poi con rabbia alla successione di critiche del Movimento che smantellano pezzo a pezzo un accordo che era stato trovato dopo lunghe trattative. Il sospetto del premier è che dietro alla posizione dei pentastellati ci sia il risentimento di Lugii Di Maio, nato dal non essere stato informato in tempo reale della liberazione di Silvia Romano. In serata il ministro dell’Economia Gualtieri annuncia un totale accordo politico sulle misure, spiazzando il M5S, che non aveva dato alcun via libera. Alle accuse di voler tutelare i «caporali» con lo scudo penale, Iv e Pd rispondono rilanciando alle agenzie quella parte dell’intesa nella quale si esclude l’immunità per i datori di lavoro indagati o condannati per reati legati al caporalato. Soprattutto da Italia viva sono infuriati: “Ma chi comanda tra i 5 Stelle? Ognuno dice la sua opinione e non si sa più con chi parlare”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Il retroscena – Di Maio, l’ora della fronda – Di Maio impone lo stop sconfessando i suoi ministri E cerca il ritorno da leader
Tema: Tensioni in maggioranza

Si fa sempre più numerosa la truppa di parlamentari pentastellati che si schierano contro la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nei campi o nelle case degli italiani. In prima fila naturalmente Luigi Di Maio, appoggiato però anche da Vito Crimi, che mettono in disparte le posizioni più concilianti del ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà o del presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia, vicini al presidente di Montecitorio Roberto Fico. E’ la porzione del M5S che si riconosce maggiormente negli ideali di destra quindi che, dopo aver combattuto la battaglia politica sul terreno del MEs, pone ora un veto per impedire al presidente del Consiglio Giuseppe Conte un’adesione sempre più evidente alle politiche del Pd. E per contrastare chi, come Alessandro Di Battista, potrebbe rubare quel campo da fuori.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Il Movimento ribolle tra chat e telefonate «Sinistra» all’angolo
Tema: Tensioni in maggioranza

I vertici M5S reagiscono con veemenza e sarcasmo all’ipotesi di intesa sul tema della regolarizzazione degli immigrati che circola dopo la riunione di domenica sera. Ultimo capitolo di una giornata ricca di tensioni con le altre forze della maggioranza, ma anche di contrasti all’interno del movimento stesso. Solo giovedì scorso l’eurodeputata Laura Ferrara parlava della norma come di «un provvedimento necessario e giusto». Ora però i falchi giocano di rimessa, sono all’angolo. «Sono molto triste» confida uno dei deputati più irriducibili. Non sono escluse sortite solitarie, prese di posizione, ma non tali da giustificare un cambio di rotta. La partita interna al Movimento sembra al momento avere un vincitore: l’accordo segreto tra i big (ieri silenti) pare superare la prova della sanatoria. Non mancano veleni trasversali verso i ministri che hanno condotto la trattativa. Tuttavia la linea dura imposta dal reggente Vito Crimi trova concorde una larga fetta dei Cinque Stelle, compresa la fronda ribelle.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pucci Emilio 
Titolo: La maggioranza al premier: basta escludere il Parlamento la stagione dei Dpcm è finita
Tema: Tensioni in maggioranza

Una mozione sottoscritta da tutti i partiti che compongono la maggioranza di governo, impegna l’esecutivo a scegliere la strada dei decreti legge e ad abbandonare quella dei dpcm, strumento che potrà essere utilizzato solo qualora si dovesse operare un nuovo lockdown selettivo per l’emergere di nuove situazioni di emergenza sanitaria incontrollata. Ora, archiviata la fase uno, è tempo di coinvolgere con più continuità le forze politiche. Soddisfatto del lavoro della maggioranza il capogruppo dem, Delrio: «Si ridà centralità al Parlamento». E così anche Italia viva: «La gestione di questa fase deve essere condivisa. E’ la strada giusta», afferma il renziano Rosato. «La nuova fase richiede collaborazione tra Parlamento e governo», osserva il costituzionalista Ceccanti, uno dei promotori dell’iniziativa. Le prossime decisioni del premier quindi – a partire da quelle sull’eventualità di allentare le misure dopo il 18 maggio – dovranno essere illustrate preventivamente alle Camere che potranno fornire delle indicazioni. Questo principio già è contenuto nell’emendamento sul dl Covid che verrà approvato in settimana.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Bac Margherita – Sacchi Maria_Silvia 
Titolo: Mascherine, scorte finite: scontro farmacisti-Arcuri Le accuse di Confindustria
Tema: Caso mascherine

A più di un mese dall’inizio del percorso che avrebbe dovuto rendere disponibili le mascherine in tutta Italia e a un prezzo calmierato, si infiamma lo scontro con il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Mentre i dispositivi che proteggono dal virus continuano a mancare sul mercato. “Nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma, le mascherine chirurgiche sono già finite. Non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino”, denuncia Marco Cossolo, presidente di Federfarma. “Mi viene da dire che Arcuri è consigliato male”, ha incalzato a sua volta Gianfranco Di Natale, direttore generale per gli affari istituzionali di Confindustria moda. “La colpa non è mia, ma di distributori e farmacisti. Le farmacie — ha replicato Arcuri — non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso, non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere”. E ancora: “II prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini. Chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana fa le aveva e le faceva pagare ben di più ai cittadini”.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Veti e trattative sul decreto – Decreto Rilancio tra le tensioni Ultimo duello sui migranti
Tema: Decreto Rilancio

Il varo del decreto Rilancio forse arriverà oggi dopo un’ennesima giornata di scontri, discussioni e negoziati sui contenuti del provvedimento indispensabile per sostenere imprese, lavoratori e famiglie. Il pre-consiglio dei ministri che avrebbe dovuto accordarsi sul testo definitivo di un provvedimento di 444 pagine corredato da 258 articoli ha conosciuto una serie di rinvii, sintomo di una partita politica tutt’altro che semplice. Il dissidio principale si consuma sulla regolarizzazione dei migranti, oltre che dei braccianti agricoli, di colf e di badanti, lavoratori talvolta anche italiani. La proposta targata Italia viva di una sanatoria che regolarizzi queste categorie di lavoratori, facendo emergere il nero e dotandoli di un permesso di soggiorno temporaneo trova la ferma opposizione del MSS. Nella bozza più aggiornata la misura stabilisce che la sanatoria è rigettata se il datore di lavoro, che deve regolarizzare il dipendente, ha condanne per reati come favoreggiamento di immigrazione, sfruttamento della prostituzione o caporalato, risalenti agli ultimi 5 anni. Il ministro Gualtieri annuncia che nel decreto ci sarà l’eliminazione dell’Irap, ossia del pagamento del saldo-acconto previsto per il 16 giugno. A beneficiare di questo abbuono saranno tutte le imprese con un fatturato fino a 250 milioni di euro. Tra le misure introdotte nell’ultima versione del decreto figura la cancellazione della prima rata dell’Imu, prevista in giugno, su alberghi e pensioni, ma solo se i proprietari sono anche i gestori delle attività. La norma stabilisce l’abolizione della prima rata Imu anche per gli stabilimenti balneari. II governo attraverso il decreto conta poi di assegnare 1,5 miliardi alla scuola, impegnandosi a stabilizzare 16 mila insegnanti a settembre.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Via l’Irap di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni – Via l’Irap di giugno a tutte le imprese fino a 250 milioni
Tema: Decreto rilancio

La battaglia sull’Irap all’intemo della maggioranza è proseguita fino a tarda sera. Alla fine, cade il vincolo sulla perdita di fatturato per lo stop alla rata di giugno dell’Irap. Stop che quindi interesserà tutte le imprese fino a 250 milioni di volume d’affari. L’estensione dello sconto fiscale per le imprese sull’imposta regionale sulle attività produttive non cambia i saldi complessivi della manovra, che continua a valere 55 miliardi in termini di indebitamento e 155 come saldo netto da finanziare. Gli 1,9 miliardi necessari aevitare la rata di saldo e acconto di metà giugno vengono infatti raccolti limando qua e là i tanti capitoli di un provvedimento che è rimasto aperto fino all’ultimo. Tra le novità dell’ultima ora spunta anche un abbassamento della soglia di fatturato (fin qui prevista a 5 milioni) per accedere agli aiuti a fondo perduto. Una prima ipotesi aveva parlato di un abbassamento a 3 milioni, ma i calcoli sono proseguiti fino a tarda notte in vista di un consiglio dei ministri che potrebbe tenersi oggi. La mossa su Irap e aiuti a fondo perduto, che ora attende conferma finale dai testi che andranno in consiglio dei ministri, riduce un po’ lo sbilanciamento tra le imprese fino a 5 milioni di ricavi e quelle da 5 a 250 milioni. Per le più piccole, infatti, i 7 miliardi messi a disposizione consentirebbero di ottenere di fatto la cancellazione di tutta l’Irap, pari a circa 5 miliardi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ferraino Giuliana – Marro Enrico 
Titolo: Le misure. Fisco, lavoro e 16 mila prof in più
Tema: Decreto rilancio

Prende forma l’impianto del decreto Rilancio, che il governo aveva promesso per aprile, ma che forse solo oggi sarà approvato dal consiglio dei ministri, dopo che ieri fino a notte fonda si è lavorato per comporre i contrasti nella maggioranza. Tra le novità dell’ultim’ora, la cancellazione della rata dell’Irap del 16 giugno e l’abolizione del pagamento (sempre il 16 giugno) dell’Imu per alberghi e stabilimenti balneari. Previsti poi sostegni a fondo perduto per le piccole e medie imprese (fatturato fino a 5 milioni), a patto che esse abbiano subito un calo dei ricavi di almeno il 33% ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. Per le imprese con più di 5 milioni di fatturato è prevista la possibilità della Cassa depositi è prestiti di intervenire nella ricapitalizzazione. In arrivo un contributo fino a 1.200 euro per la babysitter, raddoppiato rispetto ai 600 euro stanziati dal Cura Italia. Il bonus potrà essere usato anche per i centri estivi. Per il sostegno dei genitori che lavorano viene confermato inoltre il congedo parentale pagato al 50% per chi ha figli fino a 12 anni per un periodo continuativo o frazionato non superiore ai 30 giorni. Altre nove settimane per la Cassa a cassa integrazione e l’assegno del fondo di integrazione salariale sono inoltre previste dal decreto, mentre ammonta ad un miliardo lo stanziamento previsto per il reddito di emergenza.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Intervista a Riccardo Fraccaro – «L’ecobonus trainerà l’economia Lo Stato deve supportare la ripresa»
Tema: Decreto rilancio

Il sottosegretario della presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, rivendica la paternità di una delle misure più importanti che saranno contenute nel prossimo Decreto Rilancio, quella sull’ecobonus: “Ho proposto il superbonus al 100% della spesa per ristrutturazioni energetiche e antisismiche perché interviene su un settore, come quello dell’edilizia, che ha un altissimo effetto moltiplicatore”, spiega, aggiungendo: “Costerà 7 miliardi fino al 2023 e le coperture ci sono. Non è stato semplice, ma lo abbiamo fatto perché uno degli obiettivi di questo governo fin dalla sua nascita è la crescita sostenibile e la riconversione energetica. Vogliamo trasformare le nostre case da centri energivori a produttori di energie alternative. L’Ance poi stima 21 miliardi di ricadute positive per l’economia, anche generare solo una parte sarebbe un grande risultato”. Infine, sul dibattito politico attorno alla regolarizzazione dei migranti, Fraccaro sostiene che “per noi il permesso di soggiorno deve essere collegato al contratto di lavoro”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Orlando Luca 
Titolo: Produzione industriale a -28,4% Cerved taglia le stime sul 2020
Tema: Crisi economica

L’Istat illustra il crollo della produzione industriale tra febbraio e marzo, un -28,4% rispetto a gennaio, che diventa -29,3% rispetto a marzo 2019, che lascia pochi dubbi sulla portata storica del disastro, combinato disposto di due elementi: il rallentamento della domanda internazionale, ridotta per effetto dello stop cinese e dei primi impatti del virus sulle attività di altri paesi, e l’effetto del blocco per decreto di una parte sostanziale dell’offerta in Italia, con il varo del lockdown manifatturiero. Stop che peraltro si aggiunge al crollo verticale già sperimentato da alcuni settori dei servizi, tra cui turismo, alberghi, bar, ristoranti, vendite nei settori non food, il cui impatto è sintetizzato dal -20,5% delle vendite al dettaglio di marzo rispetto al mese precedente. A rendere meno amaro il bilancio della produzione sono i due comparti anticiclici per eccellenza, cioè alimentari e bevande, che riescono però solo a contenere il calo, rispettivamente al 6,5 e al 9,1% su base annua. Se l’Italia non è certo la sola a pagare dazio al virus, l’intensità della frenata è superiore al resto d’Europa. Con la Germania a cedere a marzo il 9,2% rispetto al mese precedente, la Francia il 16,2%, dati pessimi ma di gran lunga migliori rispetto alla performance italiana.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: «Risposta ambiziosa per la ripresa» – Confindustria, Bdi e Medef: serve un piano ambizioso per la ripresa
Tema: Crisi economica

Gli imprenditori italiani, tedeschi e francesi, con i presidenti Boccia (Confindustria), Kempf (Bdi) e Roux de Bezieux (Medef), hanno firmato un appello rivolto ai rispettivi governi e alle istituzioni Ue, indicando le “priorità per la ripresa europea”, che dovranno mettere al centro tre concetti: solidarietà, sostenibilità e digitalizzazione. Un’azione «solidale» con risorse comuni da destinare ai «paesi più fortemente colpiti», recita il documento. Di pari passo vanno spinti gli investimenti e bisogna utilizzare il New Green Deal «per dare nuovo slancio a infrastrutture materiali e immateriali, alla digitalizzazione» .Gli imprenditori chiedono «un ampio Piano europeo» e una «adeguata risposta da parte della politica». Le prime risposte sulla liquidità e sulla solvibilità delle imprese, l’azione della Bce , «sono state misure necessarie, ma non sufficienti». La crisi portata dal Coronavirus «è uno shock enorme», e «nonostante le misure già prese, senza precedenti, quest’anno le nostre economie subiranno un duro colpo», è scritto nel testo. Di conseguenza i governi «devono passare da misure di liquidità e sociali di primo intervento a piani d’uscita dall’emergenza e sostegno fiscale» azioni di attuare «in varie fasi per i prossimi tre o cinque trimestri».
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Netti Enrico 
Titolo: «Il Governo salva Alitalia, non alberghi e turismo» – L’ira degli albergatori: il governo salva Alitalia ma non il turismo
Tema: Crisi economica

Duro messaggio della Confindustria Alberghi che attacca il governo per l’operazione su Alitalia in un momento di crisi economica così diffusa: “Quello che ci lascia sbigottiti è la sproporzione tra queste due misure mentre non ci sono aiuti concreti e tangibili per le aziende alberghiere, soprattutto stralci di tasse e paracaduti a fondo perduto indispensabili alle aziende dell’ospitalità – è il secco commento di Elisabetta Fabri, presidente e Ceo di Starhotels, gruppo socio di ConfindustriaAlberghi. Il Gruppo quest’anno prevede un crollo del fatturato dell’80% -. Le nostre attività sono azzerate e con i dipendenti in Cig cosa riceviamo? ll nulla. Mancano le condizioni economiche per la riapertura e noi non riapriremo. Su questo siamo compatti. Chiediamo che vengano ascoltati gli esperti del settore ma evidentemente non è stata compresa la gravità della situazione”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Crivelli Giulia 
Titolo: Il tessile-abbigliamento perde 3,5 miliardi in un trimestre
Tema: Crisi economica

Marino Vago, industriale tessile e presidente di Sistema moda Italia (Smi), la componente più importante di Confindustria Moda, ieri ha presentato un’indagine a campione sul primo trimestre nella quale emerge una perdita media di fatturato nel settore del 25,4%, pari a 3,5 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. “Grazie all’accordo siglato il 20 marzo tra Confindustria Moda, Cna-Federmoda, Sportello Amianto e con la consulenza di PwC abbiamo reso possibile la produzione di milioni di mascherine, anche chirurgiche – spiega -. Oggi siamo in grado di produrne cinque milioni al giorno, grazie al coinvolgimento di circa 400 aziende, e la capacità aumenterà ancora. Ma le decisioni del commissario Domenico Arcuri ci hanno sorpreso e lo stesso vale per le sue reazioni alle critiche sull’imposizione del prezzo di 0,5 euro”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ghisleri Alessandra 
Titolo: Il Nord a rischio di tensioni sociali – E la fiducia nei politici va al minimo – Il virus alimenta le paure degli italiani “La crisi farà scoppiare rivolte al Nord”
Tema: Crisi economica

Secondo l’ultimo rapporto di Euromedia Research, 7 italiani su 10 temono che la crisi economia possa far esplodere le rivolte sociali, soprattutto al Nord. E soltanto il 5% dichiara di avere fiducia nei politici. Le informazioni per quanto spesso contraddittorie e a volte confuse sui fondamentali, hanno instillato il seme della paura e gli italiani hanno rispettato i limiti imposti. Interrogati nel merito dopo 4 giorni di Fase 2, solo l’1,3% ha dichiarato che di essere uscito anche durante il lockdown. Dai numeri ci si rende conto che la responsabilità degli italiani ha risposto positivamente quando ha dovuto rispettare le regole, lo stesso rispetto che ora la gente chiede in cambio alle istituzioni. Gli gli italiani insieme alla paura scoprono la preoccupazione della mancata ripresa: il 56,8% teme l’aggravamento della situazione economica mentre il 40,1% rimane ancora concentrato sul contagio.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Soave Irene 
Titolo: Dalla «bolla» ai babysitter di Sao Così (a macchie) riapre l’Europa
Tema: Coronavirus, la situazione all’estero

Fase due a macchia di leopardo in Europa: in Francia riapre oggi qualche scuola, senza obbligo di frequenza per gli studenti, mentre ieri hanno riaperto 400 mila fioristi, parrucchieri, librerie e negozi di abbigliamento. In Gran Bretagna, Boris Johnson ha avviato una ripresa in quattro scaglioni (con bar e ristoranti chiusi però fino a luglio); alcuni Paesi sono stati più veloci: la Danimarca che per prima ha riaperto le scuole (il 15 aprile), la Norvegia che parla già di «fase 3», l’Austria dove il 13 aprile è iniziata la «resurrezione di Pasqua» (come definita dal cancelliere Kurz); la maggioranza degli altri ha avviato la «fase 2» lunedì scorso, insieme all’Italia, e solo l’Irlanda attende il 18 maggio. Molti Paesi guardano con attenzione all’esperimento belga della «bolla»: da domenica scorsa, Festa della mamma, ogni famiglia può indicare fino a quattro persone care che potrà vedere senza restrizioni. Il punto più delicato rimane la scuola: in Portogallo l’anno scolastico si concluderà a casa, così come in Irlanda, Romania e Spagna, che però prevede centri per bambini sotto i 6 anni che non hanno chi li guarda. Lo stesso accade in Irlanda, dove dal 18 maggio lo Stato invia babysitter e educatrici a casa di cinquemila lavoratori essenziali con figli piccoli. Tra oggi e il 18 maggio si torna in classe, per gradi, in Francia (volontariamente), Olanda (elementari), Belgio (massimo 10 per aula). In Repubblica Ceca il 25 maggio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Tomaselli Paolo 
Titolo: Johnson dà il via allo sport inglese «Il calcio in tv rialza il morale»
Tema: Coronavirus, la situazione all’estero

Il governo britannico di Boris Johnson dà iln via libera per la ripresa del campionato di calcio e per altri “eventi culturali e sportivi a porte chiuse”. Il premier ha sottolineato come le “partite trasmesse in televisione contribuirebbero a rialzare il morale nazionale”. Ipotesi ripartenza quindi l’8 o il 12 giugno. Ma in realtà i dubbi rimangono molti: un nutrito gruppo di calciatori resta perplesso sulla ripresa e anche alcuni club sarebbero contrari rispetto all’idea di giocare tutte le partite in 8-10 campi neutri. Accordo totale invece sul prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno: ma con il consenso di tutte e due le parti, società e giocatore.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ricci Sargentini Monica 
Titolo: Un ragazzo, 86 contagi Il super-diffusore di Seul riapre l’incubo in Corea
Tema: Coronavirus, la situazione all’estero

Nuovo improvviso focolaio a Seul. La capitale sudcoreana aveva ripreso a vivere da due settimane con l’apertura di locali, bar e discoteche quando, sabato scorso, il sindaco Park Won-soon è stato costretto a ordinare una nuova chiusura. È bastato un «super diffusore», un ragazzo di 29 anni, a far salire di nuovo l’allarme nel Paese che era stato additato a modello nella gestione della pandemia. Il focolaio, 86 contagi in 48 ore (35 solo domenica scorsa), si è sviluppato ad Itaewon, un popolare quartiere della vita notturna della capitale. L’uomo è stato scoperto grazie alla app governativa di tracciamento, tra le meno rispettose della privacy al mondo, e subito è scattato il controllo di massa. Ieri il governo ha deciso di rinviare la riapertura delle scuole, prevista per domani: «Una decisione inevitabile» ha detto il vice ministro dell’Istruzione Park Baeg-beom. Una doccia fredda per la popolazione.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pompetti Flavio 
Titolo: Vaccino, allarme dell’Fbi «La Cina vuole rubarlo»
Tema: Coromavirus, la situazione all’estero

Il dipartimento della Homeland Security di Washington sta per formalizzare l’accusa contro la Cina dopo le inchieste dell’Fbi:  hackers al servizio del partito del popolo avrebbero attaccato siti del laboratori e degli ospedali statunitensi che lavorano alla realizzazione di un vaccino contro il coronavirus. Nei giorni scorsi il segretario ad interim del ministero Chad Wolf ha alzato il tiro, attribuendo al governo cinese la paternità delle manipolazioni. Non si è ancora spenta l’eco della precedente accusa, quella sostenuta una settimana fa da Trump e dal suo segretario di Stato Mike Pompeo, secondo la quale il virus è stato creato in un laboratorio di virologia di Wuhan.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Andreis Elisabetta – Giuzzi Cesare 
Titolo: Il saluto dalla finestra – Silvia tra abbracci e veleni «Ora più rispetto»
Tema: Silvia Romano

Silvia Romano ieri è tornata nella sua casa a Casoretto, nella periferia milanese, dopo 18 mesi di prigionia. “Sto bene”, dice scendendo dall’auto con cui è arrivata da Roma insieme alla mamma Francesca e alla sorella Giulia. La Prefettura di Milano valuta una sorveglianza più rigorosa al suo palazzo da parte di polizia e carabinieri per paura di qualche gesto di intolleranza dopo gli insulti che sono stati rivolti alla ragazza sui social per la sua conversione all’Islam. “E’ una situazione molto pesante per tutti noi. Silvia deve essere il simbolo della libera scelta di ciascuno. Non di odio”, dice lo zio Alberto. Una situazione così pesante da portare il pm Alberto Nobili, capo del pool Antiterrorismo della Procura di Milano, a valutare nelle prossime ore l’apertura di un fascicolo d’indagine per «minacce» nei suoi confronti. La mamma di Silvia chiede rispetto per la figlia, che non si concede alle telecamere se non per un sorriso di pochi secondi. “Silvia è molto provata, scossa, molto più di quanto non si sia visto in televisione. Forse terminato il periodo di quarantena per il rischio Covid, avrà bisogno di sostegno psicologico — racconta un parente —. Non si può giudicare la vita di una ragazza di 24 anni che ha passato tutto questo. Ora ha bisogno di silenzio e normalità”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pisa Massimo 
Titolo: Il giorno della gioia rovinato dall’odio “Non ce l’aspettavamo è una ragazza pura”
Tema: Silvia Romano

Il ritorno nella sua casa milanese di Silvia Romano è avvenuto ieri tra due ali di giornalisti, fotografi e forze dell’ordine. Silvia sorride timida ma deve lottare per farsi largo, sotto braccio a un capitano dei carabinieri e protetta fino al viso dall’abito tradizionale somalo verde. Non ha la forza di parlare nemmeno dalla finestra: un largo ciao con la mano, un tocco sul petto e poi dentro a inseguire la normalità. Ma le polemiche per la sua conversione non si placano. Don Enrico non fa suonare nemmeno le campane, che per due giorni avevano accompagnato gli applausi dai balconi: «Mi hanno criticato, mi hanno accusato di aver trasformato il campanile in minareto», lamenta. “Mia sorella Francesca — spiega Alberto Fumagalli, zio di Silvia — che è sempre stata un caterpillar, mi ha chiesto una mano, mi ha chiesto aiuto. Sta crollando. È sotto shock. Questo proliferare di oliatori, di commenti su Silvia, mette paura. Le hanno dato della traditrice, l’hanno linciata per la storia dell’Islam. E invece non capiscono che magari questa conversione è frutto di un patto per liberarla”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Il retroscena – Silvia, la partita chiusa in Qatar Poi il viaggio su un trattore – I tre video e le soffiate per alzare sempre il prezzo La partita finisce in Qatar
Tema: Silvia Romano

Il viaggio di liberazione di Silvia Romano dalla sua prigionia è cominciato il 5 maggio: tre giorni a bordo di un trattore per arrivare al luogo concordato per la consegna dell’ostaggio. Nulla si sa della contropartita versata ai sequestratori. Il 18 novembre 2018 Silvia venne rapita nel villaggio di Chakama, in Kenya. “Mi hanno dato dei vestiti, un paio di pantaloni, una maglietta e un maglione. Poi mi hanno tagliato i capelli. Dovevamo camminare tra i rovi, mi hanno detto che era meglio”, scrive la ragazza nel diario dove ha appuntato tutti i particolari di questi mesi. Un mese dopo, mentre tutti la cercano in Kenya, Silvia è già in Somalia. Gli estremisti hanno già pronte le condizioni per ottenerne il rilascio. Prima viene detto che è stata coinvolta in una sparatoria, poi che potrebbe essere rimasta vittima di un’infezione a un piede che non si è riusciti a curare. In Kenya la cercano con i droni e con le battute nella foresta. Più volte la polizia locale annuncia che «la liberazione della cooperante italiana è imminente». Ma è soltanto un bluff. In realtà Silvia è lontana e cambia almeno due volte il covo, come dimostrano i filmati diffusi. “Ero tenuta in ostaggio da sei persone. Arrivavano a gruppi di tre. Avevano sempre il volto coperto ma con il tempo ho imparato a capire le differenze tra loro. Soltanto uno parlava inglese, e credo fosse il capo. E stato lui a ordinare che cosa dovevo dire mentre mi riprendeva con il telefonino. Il mio nome e la data del giorno. Io tenevo il tempo scrivendo il diario”, racconta ancora la ragazza, che spiega: “Ho chiesto di leggere e mi hanno portato il Corano. Così ho trovato conforto”. La carta decisiva, come del resto è accaduto anche in altri sequestri, si gioca attraverso il Qatar. E II, tra fine aprile e i primi giorni di maggio, che i mediatori consegnano l’ultima prova in vita e ottengono il via libera al pagamento del riscatto. Poi viene dato il segnale che la partita è chiusa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: L’aiuto degli 007 turchi e poi i veleni “Falsa la foto con il loro giubbotto”
Tema: Silvia Romano

la liberazione di Silvia Romano è stata una lunga corsa ad ostacoli. Ci sono stati molti momenti drammatici: la giovane è stata male a lungo per la febbre gialla o forse per la malaria o febbre gialla. Intere settimane trascorse da sola con il febbrone, buttata sul giaciglio che le avevano preparato. La conversione all’Islam matura in questa solitudine e disperazione estrema. Nel frattempo gli 007 la cercavano tra mille difficoltà. Per fortuna, a Mogadiscio le nostre forze armate hanno un agguerrito contingente di 200 istruttori tra carabinieri, paracadutisti e varie altre specialità. Dopo l’ultimo video di agosto, la cellula dell’Aise ha capito che sarebbe stato necessario rivolgersi al Mit, i servizi turchi. Ma dopo la liberazione, all’Aise non hanno apprezzato la fotografia che il Mit ha voluto far circolare, con Silvia che indossa un giubbotto antiproiettile a marchio turco. La foto suggerisce che il lavoro l’avessero fatto tutto i turchi. E invece no. “Quella foto potrebbe essere un fake – fanno sapere – perché è stata recuperata dagli uomini dell intelligence italiana con quello stesso giubbetto che si vede nella foto, che è dotazione rigorosamente italiana, e che le è stato dato nell’immediatezza senza alcun simbolo”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Mazza Viviana 
Titolo: Chi era Aisha, il nome scelto da Silvia
Tema: Silvia Romano

Il nome scelto da Silvia Romano dopo la sua conversione all’Islam è Aisha, che significa “viva”. Fu il nome della sposa più amata da Maometto dopo la morte della prima moglie Khadija. Fungeva da leader politica, lo accompagnava a dorso di cammello che andasse in battaglia o a negoziare trattati. Era la sola persona che poteva rispondergli a tono. Oggi è citata da fronti opposti: c’è chi si richiama a lei per difendere la pratica delle spose bambine, ma è stata anche simbolo delle femministe saudite.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Guanella Emiliano 
Titolo: Così l’Argentina scivola verso la bancarotta – Mense per i poveri e latte a prezzi record L’Argentina verso un’altra bancarotta
Tema: Argentina

L’Argentiva verso un nuovo default. Scaduto il termine per ristrutturare un debito di 69 miliardi, l’ultimo round di negoziati (con scadenza il 22 maggio) non promette nulla di buono. Questa la dichiarazione del ministro d’economia Martin Guzman nella presentazione del piano di ristrutturazione del debito estero. “Non possiamo pagare, chiediamo al mondo un atto di buena fè, di fiducia nella nostra volontà di onorare gli impegni presi senza soffocare la nostra gente”.Buenos Aires ha un’esposizione di 69 miliardi di dollari spalmata su dieci obbligazioni internazionali con scadenze dal 2030 al 2047. Propone una riduzione del 6% del capitale, dei 62% degli interessi e tre annidi moratoria assoluta. Rispetto al default del 2001, questi tango bond non sono stati venduti a piccoli risparmiatori ma appartengono a grandi fondi americani, che hanno già rifiutato l’offerta. Ora si apre l’ennesimo contenzioso internazionale.
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