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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 febbraio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Il M5s si spacca sul consenso a Draghi
– Mario Draghi pronto a salire al Colle
– Commissione Ue intravede la crescita
– Impeachment a Trump: continua il processo al Senato

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto – Galluzzo Marco 
Titolo: Su Rousseau il 59,3% per il governo. Di Battista lascia: mi faccio da parte – Rousseau, il 59,3% per il governo Ma il blocco dei no agita i 5 Stelle
Tema: Spaccatura M5s

Poco prima di cena arriva il verdetto della piattaforma Rousseau. Mario Draghi, uno dei nemici storici del M5S, ottiene la fiducia della base del Movimento. I Cinque Stelle cambiano alleati per la terza volta in tre anni di legislatura e danno il via libera al sostegno del nuovo esecutivo guidato dall’ex governatore della Bce. Il risultato della votazione online non è plebiscitario, manifesta una spaccatura interna che non si è attenuata. La reazione più attesa è quella di Alessandro Di Battista che in tempo reale annuncia — in un video — il suo addio ai Cinque Stelle, visto che «non posso andare contro la mia coscienza, è stata una bellissima storia di amore fatta di battaglie vinte e alcune disattese ma da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento Cinque Stelle perché quest’ultimo non parla a nome mio. E dunque non posso fare altro che farmi da parte».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pucciarelli Matteo 
Titolo: Il sì a Draghi spacca i 5S – Sì di Rousseau a Draghi Ma il Movimento si spacca e Di Battista se ne va
Tema: Spaccatura M5s
Tensione nel Movimento 5 stelle. I militanti sulla piattaforma Rousseau danno il via libera al sostegno al nuovo governo guidato da Mario Draghi, con il 59,3% di sì. Ma il voto acuisce le divisioni interne, fino all’addio di Alessandro Di Battista: «Non ce la faccio ad accettare un movimento che governa con questi partiti. È stata una bella storia d’amore. Non posso andare avanti».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Rousseau vota Draghi, Dibba se ne va – Su Rousseau vince la linea governista Ma il M5S si spacca: Di Battista lascia
Tema: Spaccatura M5s
Il Movimento 5 stelle appoggerà il governo di Mario Draghi. Lo hanno deciso gli iscritti grillini interpellati nella giornata di ieri sulla piattaforma Rousseau, che ha registrato il 59,3 per cento di favorevoli su 74.537 votanti. I big pentastellati si riversano sui social per esultare di fronte alla «grande prova di responsabilità» della base e, anche se non si vede, si avverte nell’aria un collettivo sospiro di sollievo, perché per la prima volta nella storia dei Cinque stelle l’esito di un voto online non era affatto scontato. Erano preoccupazioni fondate, perché l’altra faccia del voto mostra il 40,7 per cento di contrari. È la fotografia di un partito disorientato e spaccato, dove una parte del Movimento festeggia e l’altra torna a parlare di scissione, con uno dei big della prima ora, Alessandro Di Battista, che annuncia la sua uscita dal M5S.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Da erede di Grillo a nostalgico del Vaffa la parabola del frontman
Tema: Spaccatura M5s
Alle nove della sera Dibba aziona il tasto video di Facebook dalla cucina, con alle spalle le posate appese al muro, e celebra il funerale del grillismo del Vaffa. «Non posso andare contro la mia coscienza», dice con la voce incrinata. E siccome tutto in lui è emotività e biografismo, aggiunge: «È stata una bellissima storia d’amore». Difficile inquadrarlo, perché è stato figlio di questo tempo senza più appigli. Ha personificato la confusione nella quale siamo precipitati, e perciò modernissimo. Per Trump e contro Obama. Ma anche zapatista e cooperante in Sudamerica. Per il governo con la Lega, ma con un passato giovanile di elettore di sinistra. A Cuba ha abbracciato la statua del Che anche se il padre ha il busto di Mussolini in casa. Alleato con i gilet gialli, eppur fiero del suo passato di catechista. Tutti si tiene, alla rinfusa, perché Dibba in fondo è «un blog fatto persona, un post vivente, un fate girare tutti!», come scrisse una volta l’Espresso.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Draghi alla stretta finale – Draghi è pronto a salire al Colle con la sua lista dei ministri
Tema: Verso il nuovo governo

Riassumendo per titoli Il suo progetto, respingendo ogni suggerimento sulla composizione della maggioranza, evitando di parlare della squadra di governo, aveva spiegato ai partiti che stava per iniziare «un’altra epoca». La novità non sarà legata al dosaggio tra tecnici e politici di cui si comporrà il suo gabinetto. Non si ritroverà neppure nel numero di ministri che ne faranno parte, una ventina. Le differenza sta nella volontà di Draghi di presentarsi con il suo programma solo quando entrerà in Parlamento. Sta nella decisione di scegliersi la squadra senza mediazioni L’ex presidente della Bce sa che i partiti stanno soffrendo questa condizione, lo vede dai loro atteggiamenti, dalle liste che gil vengono inviate per gli incarichi, da certe aspettative che sono inversamente proporzionali alla qualità necessaria per governare il Paese in questa difficile fase. Oggi si capiranno le sue scelte. Domani sarà il giorno de l giuramento e martedì il battesimo in Parlamento per la fiducia, che inizierà al Senato.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Draghi atteso oggi al Colle Nella nuova maggioranza la mina vagante è Salvini
Tema: Verso il nuovo governo

Sembra ormai certo che la composizione del governo sarà un mix tra tecnici e politici. Con qualche sorpresa. Per esempio, per quanto riguarda il superministero della Transizione ecologica, il pegno pagato da Draghi per ottenere il via libera di Grillo. Dovrebbe nascere sulla struttura del solo ministero dell’Ambiente, senza fondersi con lo Sviluppo economico, integrato con altri dipartimenti presi altrove, come l’Energia. Per guidarlo Draghi vuole un tecnico di «altissimo profilo», che però non sarà indicato dai 5 Stelle. Il premier non intende partire con un primo evidente compromesso che potrebbe costargliene altri, se tutti i partiti dovessero poi pretendere di decidere chi mandare dove. Draghi vuole minimizzare le incognite, anche se ha già capito, come lo hanno avvertito sia il Pd, sia il M5S, sia il Colle, che rischia di ritrovarsi una mina vagante dentro il governo. Basta vedere il primo commento che spunta appena vengono pubblicati i ri sultati del voto degli iscritti del M5S
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto – Galluzzo Marco 
Titolo: Franco e Cartabia in pole position L’ipotesi Bianchi per l’Istruzione
Tema: Verso il nuovo governo

A poche ore dallo scioglimento della riserva da parte di Mario Draghi, alla vigilia della presentazione della squadra di governo, leader politici, dirigenti di prima e seconda fascia, si sentono fra loro, tutti per porgere la stessa domanda: «A te ti ha chiamato?». Risposta costante e sconfortata: «No, nessuno». Ogni tanto si contatta anche Bankitalia, ieri mattina Mario Draghi vi ha trascorso alcune ore, è stato segnalato anche Fabio Panetta, membro del board della Bce, grande stima reciproca.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Le rose dei nomi offerte dai partiti Tra oggi e domani la lista dei ministri
Tema: Verso il nuovo governo

Non resta che la lista ufficiale dei ministri a dividere Mario Draghi da Palazzo Chigi. Il silenzio che avvolge la formazione dell’esecutivo, in queste ore, è rotto soltanto dalle battaglie sotterranee nei partiti. i contatti tra le segreterie e il presidente del Consiglio incaricato sono mediati dagli ambasciatori del Colle. Nel frattempo, i leader inviano le rose di aspiranti ministri, ben sapendo che sarà l’ex banchiere centrale a chiudere la partita assieme a Sergio Mattarella. Lo farà nonostante la dolorosa competizione nel Pd, la disgregazione del Movimento, l’ambizione frustrata di Matteo Salvini. La tempistica, a questo punto, conta relativamente. «Mi prendo i giorni necessari per decidere – avrebbe fatto sapere Draghi ai partiti . perché non posso sbagliare la squadra».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Malfetano Francesco 
Titolo: Nasce il governo Draghi – Draghi, sì dai 5Stelle Il premier è pronto a sciogliere la riserva
Tema: Verso il nuovo governo

Mario Draghi è pronto a sciogliere la riserva e salire al Colle. Dopo il sì dei 5Stelle il premier incaricato tra domani e lunedì dovrebbe arrivare la lista dei ministri e quindi il giuramento. Sui nomi sentito solo il presidente Mattarella: metà sono donne, fuori i leader politici. Nessuna indicazione è arrivata ai partiti sulle scelte. Intanto sulla piattaforma Rousseau il 59,3% ha votato per il sì a SuperMario.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: Il commento – Il sì dei partiti fragili – Il via libera dei partiti fragili
Tema: Verso il nuovo governo

A questo punto, dopo un esercizio di pazienza e disponibilità verso i rituali stanchi del M5S, una soluzione rapida della crisi è prevedibile e necessaria. Il presidente incaricato oggi pomeriggio andrà al Quirinale a sciogliere la riserva con la lista dei ministri. Domani giurerà e martedì andrà in Senato per la fiducia. ll capo dello Stato, Sergio Mattarella e Draghi sono d’accordo che occorra stringere i tempi. Le resistenze e i distinguo che affiorano nelle forze politiche sono solo echi di una fase superata e di equilibri stravolti dal nuovo schema dell’esecutivo e della maggioranza. Quello che si profila è in primo luogo il governo dl Palazzo Chigi e del Quirinale, avvolto da un alone di riservatezza e quasi di mistero.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Intervista a Silvio Berlusconi – “Io e Salvini per la svolta moderata sì al green, ma non blocchi le opere”
Tema: Trattative di governo

Silvio Berlusconi è rimasto «commosso» per l’accoglienza ricevuta a Roma. Ha deciso di partecipare alle consultazioni perché «il momento è drammatico». Ma ritiene che Draghi abbia la sensibilità politica per guidare non «una maggioranza politica», ma «una risposta eccezionale a circostanze gravissime».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Spostamenti vietati tra regioni fino al 5 marzo – Resta fino al 5 marzo il divieto di spostarsi Poi la scelta su piscine, palestre e cinema
Tema: Covid

Lo spostamento tra le regioni, anche gialle, sarà vietato fino al 5 marzo. Torna a salire la curva epidemica e il governo uscente approverà questa mattina un decreto che proroga la misura. Una scelta condivisa con il Quirinale per impedire che nelle prossime settimane ci sia un «liberi tutti». Passa la linea dei ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che negli ultimi giorni hanno gestito l’emergenza mettendo in guardia dai rischi di un allentamento, soprattutto per la presenza delle varianti e perché coincide con la riapertura degli impianti sciistici. Supportati da un documento firmato ieri dai governatori che va proprio in questa direzione.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: La Ue vede la ripresa ma l’Italia arranca – Economia Ue a livelli pre pandemia nel 2022
Tema: Le stime di Bruxelles

L’economia europea dovrebbe tornare ai livelli pre-Covid entro il 2022. È la previsione «cautamente ottimista» della Commissione Ue che vede «la luce in fondo al tunnel», con una crescita del 3,8% sia quest’anno che l’anno prossimo. Tuttavia, avverte l’esecutivo comunitario, è prematuro per ora ritirare le misure di sostegno all’occupazione. Superato un primo trimestre difficile a causa delle nuove misure di confinamento adottate in molti Paesi europei, l’economia dovrebbe rimbalzare in primavera e nella seconda parte dell’anno. L’ottimismo è legato soprattutto ai nuovi vaccini che dovrebbero essere finalmente a disposizione di gran parte della popolazione dell’Unione. L’impatto della pandemia colpisce gli Stati membri in modo diverso. L’Italia, alla fine del triennio 2020-2022 secondo le previsioni sarà il Paese più in ritardo: mancheranno ancora quasi 2 punti e mezzo di Pil per tornare ai livelli del 2019.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: «Italia, la ripresa da metà anno» Gentiloni: incertezza ma si vede la luce
Tema: Le stime di Bruxelles

«C’è finalmente la luce in fondo al tunnel» per il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. Ma a partire dalla seconda metà dell’anno, anche se resta una situazione di «incertezza». La Commissione europea ieri ha pubblicato le previsioni macroeco nomiche d’inverno: il Pil dell’Area euro crescerà del 3,8% sia nel 2021 sia nel 2022, quello dell’Ue a 27 del 3,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022. L’Italia si riprenderà più lentamente: la nostra crescita sarà del 3,4% quest’anno e del 3,5% il prossimo. «L’economia europea ritornerà ai livelli precrisi già nel 2022 — ha detto Gentiloni — anche se la crescita nel 2021 dovrebbe essere leggermente inferiore a quanto previsto in precedenza».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Il nodo crescita irrompe sul tavolo del Governo – Rimbalzo lento dopo la caduta: Italia la peggiore nell’eurozona
Tema: Le stime di Bruxelles

Il dibattito italiano degli ultimi giorni, prima di sospendersi nell’attesa del responso della piattaforma Rousseau, si è appassionato sulle etichette dei nuovi «superministeri» e sulle formule del governo, tecnico, politico o «tecnico politico». Ma il problema principale per Draghi è altrove. Lo si incontra nella tabella a pagina 48 del documento con le previsioni economiche invernali diffuse ieri dalla commissione europea. La tabella passa in rassegna le prospettive della crescita di ogni Paese dopo la caduta prodotta dalla pandemia. I numeri misurano per ogni Stato l’entità del rimbalzo atteso per quest’anno e il prossimo. E le cifre italiane sono modeste, dopo un 2020 nel quale l’Italia con il suo -8,8%ha subito uno tra i colpi più duri dell’area euro (meglio solo di Malta, Grecia e Spagna).
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Dombrovskis: “Adesso i soldi del Recovery sono in mani sicure” – Dombrovskis: “Con Mario al timone i fondi del Recovery sono al sicuro”
Tema: Recovery Fund

«Il Recovery Fund rappresenta «un’opportunità unica per l’Italia, per invertire la rotta della sua economia, rendendola più forte e adatta per il futuro». E Mario Draghi è «un ottimo capitano che può portare a termine questo lavoro». Perché il premier incaricato è «capace di stare saldamente al timone anche durante la tempesta» e «non fugge di fronte alle decisioni difficili». Solitamente misurato e piuttosto asettico nelle sue dichiarazioni, Valdis Dombrovskis fa uno strappo alla regola e abbandona il classico aplomb per lasciarsi andare in una serie di elogi all’indirizzo di Draghi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Gentiloni: l’ambiente una priorità. L’Ue: 60 giorni per il Recovery – La spinta di Gentiloni Dall’Ue 60 giorni per il nuovo Recovery
Tema: Recovery Fund

«Esperienza, idee e capacità del premier incaricato contribuiranno ad un governo efficiente ed europeista». Mentre presenta le previsioni economiche di Bruxelles, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, dedica più di un passaggio alla nascita dell’esecutivo Draghi. Dopo l’incoraggiamento su riforme e Recovery giunto sabato scorso dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco, ora tocca al responsabile Ue aprire la strada al lavoro del futuro capo del governo. Un dialogo a distanza tra personalità che parlano lo stesso linguaggio, quello europeo, e comprendono il compito gravoso che attende il presidente del Consiglio incaricato: riscrivere il Recovery italiano entro 60 giorni. Questo è l’obiettivo temporale che circola tra Roma e Bruxelles, al quale si aggiunge una seconda sfida, sempre da giocare in sinergia: ammorbidire il Patto di stabilità.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Poletti Fabio – Rigatelli Francesco 
Titolo: “Recovery, riforme e ripresa dell’export” Così il Nord ha spinto Salvini alla svolta
Tema:

Nord spinge per avere le riforme e averle subito. Dalle Regioni governate dalla Lega, sono gli imprenditori a farsi motore e indirettamente a spingere Matteo Salvini a sostenere il governo di Mario Draghi. Ettore Riello, presidente di Verona Fiere e dell’azienda di famiglia leader nei sistemi di riscaldamento, è forse il meno stupito della svolta europeista della Lega: «La politica è dinamismo, la coerenza è il rispetto degli elementi fattuali». Paolo Agnelli, indfustriale del settore alluminio con sede a Lallio vicino a Bergamo, il re delle pentole di alta gamma, spinge la politica italiana e non solo: Non sarà facile con un governo dentro tutti. Ma Mario Draghi ha domato la Merkel, figuriamoci se non riuscirà con i nostri politici.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rivara Lavinia 
Titolo: C’era una volta il Mes la bandiera dei renziani che non sventola più
Tema: Fondo salva-Stati

C’era una volta il Mes. Ma anche la riforma della prescrizione, l’abolizione del reddito di cittadinanza, la bicamerale per le riforme, il ponte sullo stretto di Messina, il cambio dei vertici all’Inps e all’Anpal, la testa di Arcuri. E naturalmente il Recovery plan. Erano i pilastri dell’offensiva renziana nella maggioranza giallorossa, le rivendicazioni al centro della trattativa. Gli scogli su cui si è infranto il tentativo del Conte ter. C’erano una volta appunto, ma ora come per incanto non ci sono più, spariti dal tavolo delle consultazioni di Mario Draghi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rizzo Sergio 
Titolo: Meno leggi, più digitale lotta alla burocrazia per tornare a crescere
Tema: PA

Si potrebbe cominciare da un atto elementare: obbligare lo Stato a osservare la legge. Per esempio una del 1990, ribadita poi nel 2000, che vieta agli uffici pubblici di richiedere ai cittadini e alle imprese documenti già in suo possesso. Sarebbe sufficiente applicarla alla lettera per scatenare una rivoluzione virtuosa nella burocrazia. Perché le amministrazioni sarebbero costrette a far dialogare fra loro le rispettive banche dati, che invece causa gelosie restano recinti sigillati. Ecco la prima vera semplificazione, invece dei pomposi disegni di legge con cui ogni governo regolarmente inonda il Parlamento, e altrettanto regolarmente senza alcun risultato.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Patta Emilia 
Titolo: Intervista a Matteo Renzi – Renzi: «È tornata la fiducia, ora priorità agli investimenti» – «Con Draghi torna la fiducia, priorità agli investimenti»
Tema: Investimenti

Draghi ha un po’ a sorpresa inserito la riforma fiscale tra quelle necessarie a implementare il Piano di rilancio: non teme che possa ritornare la tassazione sulla prima casa o l’aumento delle imposte indirette? “Le parole del Presidente incaricato sono state chiare: no a nuove tasse. Capitolo chiuso. La riforma fiscale è ovviamente una priorità e io spero che Draghi rilanci la semplificazione nel pagamento delle tasse: la precompilata, la fatturazione elettronica, l’incrodo delle banche dati possono rendere più semplice il rapporto Stato-cittadini. Per me prima delle aliquote viene la semplificazione: insistiamo anche su questo.” Per molti mesi l’attivazione del Mes sanitario è stato tema divisivo tra il M5s da una parte e Iv e Pd dall’altra. Ora sembra essere uscito di scena. “Il miglioramento della situazione finanziaria – grazie alla positiva conclusione della crisi di governo – rende rneno conveniente di prima l’attivazione del Mes. Ma io non avrei du bbie lo prenderei comunque: abbiamo bisogno di interventi massivi su sanità, ricerca, medid e infermieri. In ogni caso rispetteremo le decisioni del Premier sul punto. Lo abbiamo fatto con Conte, figuriamoci se non lo faremo con Draghi.”
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Impeachment, i video che turbano l’America «Lottavano per Truinp»
Tema: Usa

Nei primi due giorni del processo, in corso nell’Aula del Senato, i «pubblici ministeri» democratici, hanno provato a dimostrare due tesi. La prima: l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio fu non solo «incitato», ma anche “premeditato” da Trump. La seconda: «The Donald» ha abbandonato tutti i parlamentari e lo stesso vice presidente Mike Pence alla rabbia della folla. Ieri l’ultimo passaggio: il pericolo non è finito. Il vento dell’insurrezione non si è placato. Trump, «l’Incitor in Chief» deve essere non solo condannato, ma escluso a vita da ogni incarico federale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: L’impeachment contro Trump “Va condannato oppure io rifarà” – “Condannate Trump, può rifarlo” L’accusa è un film violento
Tema: Usa

«Donald Trump non si è mai pentito. Lo rifarebbe, metterebbe in pericolo altre vite umane, se gli consentiamo di ripresentarsi». Al terzo giorno di processo l’impeachment è sempre più un film, dieci, cento film. I video riempiono l’aula del Senato, le immagini agghiaccianti del 6 gennaio inondano gli schermi di tutti i network, i siti che seguono in diretta. La violenza dell’assalto al Congresso si ripete all’infinito, risucchia molti senatori, deputati, cittadini o poliziotti nella stessa angoscia, nello stesso terrore provato 36 giorni fa. L’accusa, cioè il partito democratico, spera di riuscire ancora a far breccia in un pezzo di establishment repubblicano moderato: secondo le ultime stime mancano all’appello 11 voti per la maggioranza qualificata che condannerebbe Trump, ma qualche repubblicano forse sta vacillando sotto l’impatto di quelle immagini tremende.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Usa Biden alla battaglia sui diritti per indebolire Mosca e Pechino – Biden e la battaglia sui diritti per indebolire Russia e Cina
Tema: Usa contro Cina

I diritti umani sono tornati al centro della politica estera americana. Biden non perde occasione per sottolinearlo, con forte enfasi, anche per marcare la differenza da Trump. E’ importante però capire che non si tratta solo di un ingenuo afflato ideologico, ma di uno strumento per ottenere risultati concreti. Dopo la telefonata di mercoledì col cinese Xi, la Casa Bianca ha scritto che il presidente «ha sottolineato le sue preoccupazioni fondamentali riguardo la repressione ad Hong Kong, gli abusi dei diritti umani nello Xinjiang, e le azioni sempre più assertive nella regione, inclusa Taiwan».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tramballi Ugo 
Titolo: L’analisi – Quando l’interazione economica è il solo canale di dialogo
Tema: Usa contro Cina

Secondo un sondaggio del Csis, il Centro studi strategici di Washington, il 79,2% degli esperti di sicurezza internazionale pensa che gli Stati Uniti prevarrebbero in un conflitto con la Cina nel Pacifico occidentale. Ma il 54% è convinto che se scoppiasse fra dieci anni prevarrebbero i cinesi. In ogni caso il 60% crede che una guerra sia possibile, ma non probabile. Preoccupa che il 40% delle “teste d’uovo” pensi il contrario. Giusto per capire che il confronto fra Usa e Repubblica Popolare non sarà definito da una . telefonata di Joe Biden. Fra alti e bassi, momenti di gelo e disgelo, riguarderà più presidenti americani. Per Xi Jinping dipende dalla salute, governando la Cina a vita. Comunque scontro e/o collaborazione occuperanno come minimo la prima metà di questo secolo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Il Cremlino spinge lo Sputnik V, ma Putin non si fa l’iniezione
Tema: Russia

Lo Sputnik V è «il miglior vaccino del mondo» ma il presidente russo Vladimir Putin per ora si guarda bene dal farselo iniettare. E, secondo molti russi che hanno letto le sue dichiarazioni, sembra accampare scuse che non sono credibili al 100%. Deve ancora fare la profilassi contro l’influenza e lo pneumococco e i medici sconsigliano di fare più vaccini assieme. Solo che in Russia, come in tutti gli altri Paesi, a influenza e pneumococco normalmente si pensa tra ottobre e novembre, non a febbraio. In ogni caso tra un mesetto Vladimir Vladimirovich sarebbe pronto per passare ad altro, archiviate queste due immunizzazioni.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Guetta Bernard 
Titolo: Sul caso Navalnyj l’abilità smarrita di Putin – L’abilità smarrita di Putin
Tema: Russia

Putin ha fatto una mossa che va contro gli interessi del suo Paese, e con l’occasione si è dato anche la zappa sui piedi. Il dittatore russo sta perdendo la mano, si fa prendere dal panico e si illude. Che cosa ha fatto quando l’Unione europea gli ha inviato il capo della sua diplomazia per cercare di evitare che l’affare Navalnyj finisse per compromettere ogni azione coordinata dei 27 e della Russia sulle aree di interessi comuni? Invece di constatare che gli europei condannavano – naturalmente, ovviamente – questo accanimento giudiziario contro Aleksej Navalnyj, ma restavano desiderosi di non rompere del tutto con Mosca, li ha pubblicamente maltrattati, per non dire schiaffeggiati.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Remuzzi Giuseppe 
Titolo: Israele immunizzato, così calano i contagi – Il «test Israele», vaccinare tutti fa scendere i contagi di oltre un terzo
Tema: Medio Oriente

Da mesi ormai si parla dell’efficacia dei vaccini. Per esempio, 95% per Pfizer-BfoNTech, altrettanto (o quasi) per Moderna. L’ultimo dato per AstraZeneca (il lavoro sarà presto pubblicato nel Lancet) e 76% di protezione dopo la prima dose e adesso sappiamo anche che questo vaccino riduce la trasmissione della malattia del 67%. Sputnik, il vaccino russo, ha un’efficacia del 92%, JohnsoneJohnson del 72% e Sinovac, il vaccino cinese, del 78%, per quello che sI sa. Tutto questo viene dagli studi di fase III, quelli che servono per presentare il dossier alle autorità regolatorie che ne dovranno certificare efficacia e sicurezza.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: L’Aiea lancia l’allarme sul nucleare “L’Iran produce uranio metallico”
Tema: Medio Oriente

L’Iran ha lanciato un nuovo segna- lo stesso Biden ha confermato gole agli Stati Uniti sul suo program- chi giorni fa che è impossibile torma nucleare. L’Aiea, l’agenzia nu- nare semplicemente al Jcpoa: l’Icleare dell’Onu, certifica che il Pae- ran ha sviluppato una capacità se ha prodotto 3.6 grammi di ura- missilistica, ha un arsenale militanio metallico nel suo impianto di re capace di creare una minaccia Isfahan.
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