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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Recovery Plan, il governo si appresta a licenziare tre decreti.
– Panetta (Bce) invita i governi a fare presto su definizione dei Recovery Plan e riforme.
– Il ministro del lavoro Orlando: in attesa del Recovery mandare i lavoratori nei distretti produttivi attivi.
– Versioni discordanti tra Bruxelles e AstraZeneca sulla lettera che contesta i ritardi nella consegna delle dosi.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: L’Italia torna quasi tutta arancione ma le varianti frenano le riaperture
Tema: Protocollo covid

Il Comitato tecnico scientifico torna a riunirsi già oggi. Sul tavolo i parametri da valutare per le riaperture (quelli dei contagi ma soprattutto quello, da definire, sullo stato delle vaccinazioni) e i nuovi protocolli per la ripartenza di ristoranti, bar, cinema e teatri, aggiustamenti alle già rigide regole fissate alla luce della velocità di contagio della variante inglese ormai dominante. Si riaprirà gradatamente appena possibile (ma difficilmente già a fine aprile) e per non richiudere più. L’esperienza della Sardegna, passata nel giro di tre settimana dalla zona bianca alla rossa, insegna che le varianti restano la più grossa incognita sulle riaperture. E il governo ribadisce che si comincerà ad allentare le restrizioni solo dove le fasce più anziane della popolazione saranno vaccinate.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza – Trocino Alessandro 
Titolo: La corsa a trovare i vaccini – Vaccini, il nodo delle forniture Otto giorni per salvare il piano
Tema: Protocollo covid

Una settimana per capire se la guerra contro il Covid ha recuperato sulla tabella di marcia e può proseguire senza intoppi fino all’obiettivo finale, ovvero contenere il virus immunizzando il 70 per cento della popolazione entro la fine di settembre. Dipenderà in gran parte dalla tempestività delle forniture di vaccino, che se ritardassero farebbero sballare i piani del commissario Figliuolo, già rivisti al ribasso nelle ultime settimane. Tanto che al momento è arrivata la raccomandazione a non superare le 300 mila dosi al giorno in modo da tenersi al riparo di fronte a nuovi intoppi. Ostacoli causati dalle carenze dei contratti europei che il ministro Roberto Speranza continua comunque a difendere perché «è vero che paghiamo un prezzo per gli errori nella negoziazione degli accordi», ma «altrimenti avremmo avuto la guerra di un Paese contro l’altro». Per avere qualche certezza in più, il presidente del Consiglio Mario Draghi sta chiamando le società interessate per garantire la regolarità delle consegne. Uno spiraglio di luce arriva da Pfizer. L’azienda statunitense ha promesso di anticipare di un mese le consegne dei prossimi trimestri.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: “In estate saremo più sicuri – Speranza “Over 60 vaccinati entro giugno Richiami dopo 42 giorni per Pfizer e Moderna”
Tema: Intervista a Roberto Speranza

Roberto Speranza garantisce che la svolta è vicina e annuncia una novità: per Pfizer e Moderna i richiami saranno dopo 42 giorni. Il ministro su Salvini: sta al governo e si comporta come all’opposizione. Il divario sui vaccini con Francia, Germania e Spagna resta alto.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Il progetto di Meloni Soli contro tutti L’obiettivo è il 25%
Tema: Fratelli d’Italia

Il traguardo, adesso, lo fissa Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d’Italia: «Possiamo arrivare al 25 per cento. E a quel punto dovremmo essere il primo partito…». Un azzardo? Forse. Ma bene racconta il clima di soddisfazione che si respira dentro la navicella di Giorgia Meloni. I numeri, ma non solo quelli, descrivono un fenomeno: raramente, nella storia della Destra, si era vista una crescita così veloce di una forza politica, che nel giro di due anni, dalle Europee del 2019 a oggi, ha triplicato i propri consensi. E ora, questa è la notizia, si può vantare di essere l’unica ad avere aumentato il proprio gradimento dall’avvento sulla scena di Mario Draghi, fatta eccezione per il dato dei 5Stelle “drogato” dalla nuova leadership di Conte. Mica male, per Fdi, che – particolare non secondario – è anche l’unico soggetto politico a non far parte della maggioranza. Un obiettivo è quello di continuare a rafforzarsi, da raggiu ngere senza alzare troppo i toni, senza mettere mai nel mirino direttamente Draghi, anzi con uno spirito di collaborazione plasticamente dimostrato dai due convegni organizzati da FdI nel fine settimana, ai quali hanno sfilato virtualmente ministri e sottosegretari di peso, dai tecnici Colao e Cingolani al “comunista” Speranza. «Un bel riconoscimento, certo, da parte del governo Draghi, anche perché non rispettare l’unica forza dell’opposizione significherebbe quasi accreditare l’idea di una dittatura…», sorride La Russa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Strappo Casaleggio-M5S sfida sul terzo mandato – Scontro sulla rifondazione del M5S di Conte Casaleggio accusa: vogliono il terzo mandato
Tema: M5S
Fallita ogni trattativa, Davide Casaleggio e il Movimento 5 stelle imbracciano le armi per una guerra. Si mostrano l’uno all’altro come due corpi estranei, inconciliabili. Tanto da spingere il figlio del fondatore a sollevare la teoria di un complotto ordito contro di lui: «Rousseau è stata messa in difficoltà finanziaria per rimettere sul tavolo il terzo mandato e altre regole fondamentali del MSS», dice ospite di Lucia Annunziata a In mezz’ora in più . Si riferisce ai mancati versamenti da parte dei parlamentari grillini, che avrebbero lasciato l’associazione Rousseau sommersa dai debiti, e guarda a se stesso come a un baluardo in difesa delle regole delle origini, ultimo argine alla «scelta sbagliata di trasformare il Movimento in partito, un’organizzazione del secolo scorso». Le sue parole sono pietre che piovono sui deputati e su Giuseppe Conte, in quello stesso momento riuniti in video collegamento per discutere del progetto di rifondazione del partito. L’ex premier, alle prese con la seconda giornata di ascolto del gruppo parlamentare, preferisce tenersi a distanza dalle polemiche: «Movimento o partito? Sono classificazioni che non ci importano. Il rapporto con Rousseau va chiarito – aggiunge poi -, ma io sono l’ultimo arrivato e non posso intervenire su un rapporto consolidato negli anni». E quindi il capo politico Vito Crimi che prende la decisione di replicare abbandonando ogni diplomazia: «Q uelle di Casaleggio sono parole non solo false, ma diffamatorie e misere»
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Il retroscena – Scontro sulla governance per i fondi del Recovery – Recovery, tensione sulla governance Draghi vuole un Comitato stile Cipe
Tema: Recovery Plan

Il governo si appresta a licenziare tre decreti, che saranno la cornice entro cui si svolgerà il Recovery Plan: uno sulla semplificazione legislativa, che in pratica estende il Modello Genova a tutti i prossimi cantieri; un decreto sulle assunzioni straordinarie necessarie a far correre la macchina burocratica; e infine un decreto sulla «governance» politica. Ovvero chi avrà il compito di spendere e dare conto all’Europa. E qui vengono i mal di pancia dei partiti. Una delle soluzioni attorno a cui si ragiona, e che porta ben evidente il marchio di Draghi in quanto profondo conoscitore dell’organizzazione dello Stato, è di modellare il futuro comitato per la governance del Recovery Plan sulla falsariga del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) a cui, fermi i ministri di carattere economico, di volta in volta partecipano gli altri ministri interessati dai singoli progetti in esame. Sarebbe insomma anche il comitato per l a Recovery un organismo a geometria variabile, con molti che entrano ed escono a seconda del menù, e altri ospiti fissi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dell’Oste Cristiano – Aquaro Dario 
Titolo: Bonus casa e 110%, i requisiti impossibile che bloccano i lavori – Bonus casa e 110%: tutti i freni agli sconti
Tema: Bonus casa

Limiti di spesa, lavori agevolati, edifici ammessi, mercato delle cessioni. Mentre nel recovery plan si aspetta l’ultima parola sulla proroga del superbonus al 2023, le richieste di semplificazione – arrivate da più parti – portano alla luce le incongruenze e i problemi applicativi dei bonus casa che non si fermano al 110%, ma investono le detrazioni ordinarie. Aiuti di proroghe e modifiche hanno generato una disciplina sparpagliata tra decreti legge e manovre finanziarie, a volte poco coerente. Non c’è da stupirsi allora che imprese e professionisti tornino a chiedere un pacchetto di semplificazioni, partendo proprio dal 110 per cento. L’esperienza di questi primi mesi di superbonus dimostra che spesso la complicazione delle regole e l’incertezza rendono difficile la pianificazione degli interventi e la gestione delle procedure.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Amoruso Roberta 
Titolo: Confindustria: «Fuori dalla crisi con prestiti lunghi e lavoro giovane» – «Prestiti più lunghi e lavoro giovane per superare la crisi»
Tema: Confindustria 

«Prestiti più lunghi e lavoro giovane per superare la crisi». Le proposte di Confindustria per rilanciare il pil italiano. Spostare, ad esempio, i rimborsi delle imprese a 10 anni può liberare 7 miliardi da investire solo nel 2021. Ora per restituire i debiti accumulati servono fmo a sette anni di “cassa” prodotta, oltre il doppio del pre-covid. Cruciale, per Confmdustria, anche la spinta al rafforzamento patrimoniale e alle politiche sull’occupazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Orlando: subito patti territoriali per mandare i lavoratori dove servono di più – Orlando “Per il lavoro strumenti eccezionali Via ai patti territoriali”
Tema: Intervista ad Andrea Orlando

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd): «Per le piccole imprese dobbiamo accelerare la riforma degli ammortizzatori. Per le grandi dobbiamo ragionare in modo selettivo, anziché proseguire con trattamenti uguali per situazioni diverse. Non tutta l’economia si è fermata. È possibile individuare strumenti mirati o potenziare quelli esistenti, ad esempio i contratti di espansione e di solidarietà, senza per questo incoraggiare l’espulsione di lavoratori over 50. Se prorogassimo per tutti il blocco ai licenziamenti, vorrebbe dire che siamo in ritardo con la campagna vaccinale e anche con la riforma degli ammortizzatori». «Il blocco dei licenziamenti è stato tutt’altro che inutile. C’è comunque un rischio di sfasatura tra domanda e offerta, accentuata dalle ristrutturazioni: le imprese non trovano il personale che cercano. Per questo tra due settimane sottoporrò alle Regioni e alle parti sociali una road map sulle polit iche attive e per individuare strumenti eccezionali da mettere in campo subito. Chiederò un censimento territoriale delle opportunità di lavoro. In attesa del Recovery, dobbiamo concentrarci sui distretti dove la ripresa è più vivace e lì convogliare i lavoratori che riusciremo a formare. Penso a una sorta di “patti territoriali”. Dopodiché la lentezza con cui alcune Regioni procedono all’assunzione degli 11.600 nuovi addetti dei Centri per l’impiego, stabilita da una legge del 2019, è inaccettabile».
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Testata:  Giornale 
Autore:  De Francesco Gian_Maria 
Titolo: «Serve più ambizione o il virus lascerà danni peggiori del previsto»
Tema: Recovery Plan

La pandemia di coronavirus lascerà all’economia europea danni maggiori di quelli che vediamo ora. Fabio Panetta, componente dell’esecutivo della Bce, chiede perciò maggiore ambizione nella politica monetaria e fiscale per stimolare l’inflazione e la crescita nella zona euro. «Potremmo aver definitivamente perso due anni di crescita, l’inflazione rimarrà al di sotto del nostro obiettivo del 2% a medio termine», ha dichiarato in un’intervista a El Pais sottolineando che «dobbiamo essere più ambiziosi per aumentare il potenziale di crescita e avvicinare l’inflazione al nostro obiettivo, dobbiamo dare ai consumatori e agli investitori maggiori garanzie sulle prospettive dell’economia europea». Anche se si riuscisse a uscire presto dalla pandemia, il danno potrebbe essere maggiore di quello osservabile attualmente. Per questo motivo Panetta ha evidenziato che «l’economia deve essere sostenuta con il livello appropriato di stimolo monetario e fiscale: la prudenza ci dice che è meglio iniettare troppi stimoli che non essere all’altezza».
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: “Tutta Italia aperta entro il 2 giugno” – “Pronti ad anticipare il pass europeo Obiettivo: tutto riaperto il 2 giugno”
Tema: Intervista a Massimo Garavaglia

Il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia conferma che nei prossimi giorni la cabina di regia comincerà a programmare alcune aperture, sempre sulla base dei dati scientifici e dell’andamento dei contagi. Settore per settore: «Ogni settimana che passa perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere». E per quanto riguarda la stagione turistica l’esponente della Lega dice di lavorare per farla ripartire «a maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all’inizio». Per Garavaglia comunque la cosa più importante è dare una prospettiva. «Ovvio che sarei più contento se le spiagge, come l’anno scorso, aprissero a metà maggio». In ogni caso, enfatizza, entro la festa della Repubblica dovrà essere aperto tutto o quasi tutto.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: L’Europa pressa AstraZeneca: aspettiamo ancora risposte
Tema: Ue – AstraZeneca

Ancora nessuna risposta, secondo la Commissione Ue, da parte di AstraZeneca alla lettera di diffida inviata il 19 marzo scorso al gruppo farmaceutico anglo-svedese per inadempimento contrattuale sulla produzione e la fornitura iniziale all’Ue di 300 milioni di dosi di vaccino anti Covid. AstraZeneca aveva venti giorni di tempo per rispondere, il termine e scaduto l’8 aprile, ma la Commissione sta «ancora aspettando» ha spiegato ieri un portavoce. Ma il direttore Global Media di AstraZeneca, Matthew Kent — riferisce Reuters — ha detto che il gruppo farmaceutico ha risposto nel tempo previsto e che il loro team «ha avuto un incontro molto collaborativo con la Commissione la scorsa settimana».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Il retroscena – La replica dell’azienda: «Stiamo lavorando duro per fornire tutte le dosi» Difficoltà sui componenti
Tema: Ue – AstraZeneca

Resta il problema di fondo: l’accordo di agosto impegnava AstraZeneca a impiegare «la massima diligenza ragionevolmente possibile» per fornire all’Ue 300 milioni di dosi entro la prima metà del 2021; invece se ne sono viste per 30 milioni fino a marzo e dovrebbero arrivarne altri settanta milioni entro giugno. In totale, appena un terzo del previsto. A Bruxelles si sostiene che l’azienda avrebbe commesso vari errori: non si sarebbe impegnata a sufficienza per procurarsi i principi attivi; avrebbe prenotato la stessa capacità produttiva dei suoi impianti britannici sia per rifornire la Ue che iI governo di Londra, finendo per privilegiare quest’ultimo; e avrebbe chiesto in ritardo le autorizzazioni sui vaccini al regolatore europeo Ema.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Soeder e Laschet Sfida a due per il dopo Merkel – Soeder l’incontenibile e Laschet il moderato Due per il dopo Merkel
Tema: Germania

Markus Soeder ha sciolto le riserve e ha rivelato ieri il segreto di Pulcinella: si candida per il dopo Merkel. Il leader della Csu ha lanciato il guanto di sfida ad Armin Laschet, presidente della Cdu. «Sono pronto», ha detto al vertice dei due partiti conservatori alleati da sempre. Dopo mesi di stentoree promesse cui nessuno aveva creduto – «il mio posto è in Baviera» – il leader della sorella minore dei conservatori si è detto pronto ad agguantare lo scettro di Merkel. Sempre che nei prossimi giorni vinca la contesa con Laschet. E sempre che la Cdu/Csu riesca a vincere le elezioni. Il che non è affatto scontato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Valentino Paolo 
Titolo: Dopo Merkel: in lizza Söder, Herr Baviera
Tema: Germania

L’annuncio è stato dato insieme dai due premier, entrambi pronti ad accettare l’investitura del fronte conservatore. Saranno le direzioni dei partiti a decidere, forse già oggi. L’accelerazione segnala il nervosismo crescente nell’Unione, che con l’uscita di Angela Merkel non è più cosi certa di vincere le elezioni di settembre. Contro Laschet, candidato naturale in quanto leader del partito maggiore, giocano i cattivi sondaggi e i molti errori commessi durante la pandemia nel suo Land, stigmatizzati perfino dalla cancelleera. Soeder è popolare, ma la sua caratterizzazione regionale potrebbe rivelarsi un handicap: nel 1980 e nel 2002, l’Unione ha scelto un candidato cristiano-sociale bavarese e due volte ha perso.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Il caso Zaki non ferma gli accordi militari Roma consegna la seconda fregata al Cairo
Tema: Italia – Egitto

Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla concessione della cittadinanza a Patrick Zaki, l’Egitto si appresta a ricevere una seconda nave militare dall’Italia. Tutto come previsto dai contratti firmati un anno fa, ma anche una coincidenza spiacevole sottolineata dalle ong pacifiste e in difesa dei diritti umani. Sono stati gli attivisti a notare gli ultimi movimenti «sospetti» della fregata ex Emilio Franchi, adesso ribattezzata Bernees, nel porto della Spezia. La scorsa settimana c’è stato il cambio di bandiera, mentre in quelle precedenti si è provveduto a smontare gli armamenti a tecnologia più sensibile, come i sistemi di guerra elettronica, jammers ed Recm Nettuno-4100. La nave, della classe franco-italiana Fremm, sarà riarmata secondo le esigenze della Marina egiziana, come è già avvenuto con la Spartaco Schergat, ribattezzata Al-Galala, partita dal porto spezzino lo scorso 23 dicembre e arrivata ad Alessandria il 30 del lo stesso mese. Le tensioni sul caso Zaki, come su quello Regeni, non hanno quindi fin qui rallentato la collaborazione militare fra Italia ed Egitto, che per Il Cairo è fondamentale soprattutto sul fronte marittimo.
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