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SINTESI IN PRIMO PIANO – 11 novembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Coronavirus: regioni gialle ad alto rischio
– Coronavirus: governo al lavoro per evitare lockdown; necessarie più chiusure?
– Recovery: ritardi per la manovra
– Elezioni Usa: ancora scontro sulla transizione

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Più vigilanza Ma l’antidoto è l’autocontrollo – Serve più vigilanza Ma anche autocontrollo
Tema: Coronavirus: regioni gialle ad alto rischio

L’allarme è arrivato fino al ministero dell’interno: «In diverse località del Paese si sono registrate situazioni di particolare assembramento, con una percentuale non irrilevante di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine», ha scritto il capo di Gabinetto del Viaminale e ai prefetti. Ordinando contromisure: convocazioni immediate dei comitati locali per l’ordine pubblico per disporre «controlli più serrati». Era inevitabile. Del resto, se le gite fuori porta non sono vietate diventa complicato contingentare le passeggiate; e se si chiudono i centri commerciali ma si lasciano aperti mercati come quello di Porta Portese a Roma, è difficile pensare che le persone non si ammucchino intorno ai banchi per accaparrarsi prima di altri la merce migliore. Si può immaginare di spedire più vigili, poliziotti, carabinieri e persino soldati a verificare il rispetto delle disposizioni, ma si tratterebbe di presidi comunque insufficienti. E in ogni caso vedere cittadini che passeggiano o si alternano nei luoghi di ritrovo, di commercio o di svago sotto lo sguardo delle forze dell’ordine pronte a intervenire per diradare o sfollare, sarebbe anch’esso uno spettacolo preoccupante.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Il governo chiede più chiusure – «Anticipare le restrizioni» Allerta per altre 4 regioni
Tema: Coronavirus: regioni gialle ad alto rischio

La Campania per ora resta zona gialla. E così pure l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, sebbene ieri il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, abbia parlato di «quattro regioni che vanno verso un rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare misure più restrittive». Si riferiva proprio a loro, Brusaferro, in base al monitoraggio settimanale della cabina di regia, composta da ministero della Salute e Iss, che analizza i 21 indicatori del contagio Covid in Italia. Cosi, le 4 regioni da ieri sono entrate comunque «nello scenario 4, quello più critico, in una fascia di rischio moderato ma con alta probabilità di progressione». I tecnici del ministero della Salute si sono presentati subito a Napoli per verificare la correttezza dei dati trasmessi a Roma in questi giorni dalla Regione governata da Vincenzo De Luca: sulla base di queste verifiche, poi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, forse già oggi prenderà la decisione. L’allarme dell’Iss, intanto, è scattato e i governatori sembrano tutti intenzionati a correre ai ripari. Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e Stefano Bonaccini, i presidenti rispettivamente di Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, stanno già studiando un’ordinanza in comune per introdurre forse da venerdì le misure più restrittive invocate da Brusaferro. L’obiettivo è presto detto: controllare le piazze della movida, evitare gli assembramenti, ottenere una più equilibrata mobilità delle persone. Ma l’Italia intera è in allarme.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Intervista a Paolo Gentiloni – «Recovery, percorsi speciali» – Gentiloni: procedure straordinarie – per il Recovery plan italiano
Tema: Recovery plan

L’accordo sul bilancio fra i governi europei e l’europarlamento è fresco di firma e ora Paolo Gentiloni vede la strada in discesa anche per Next Generation E.U. «Ci sono le condizioni perché il lavoro proceda più o meno con il calendario previsto», dice il commissario Ue all’Economia. I governi sono concentrati sulla pandemia. Questo può frenare i plani di rilancio? «In questa fase, l’emergenza e la prospettiva si incrociano. Una difficoltà sia a Bruxelles che nei singoli Paesi viene non solo dal carattere inedito di Next Generation EU, ma anche dal fatto che non ci sarà uno spartiacque netto tra emergenza e rilancio. Non avremo una crisi a V, non torneremo di slancio alla situazione di prima. Secondo le nostre previsioni, alla fine del 2022 non tutti i Paesi saranno ai livello pre-Covid e nessuno al livello che avrebbe avuto senza la pandemia, in termini di Prodotto interno lordo». Dunque i governi, Italia inclusa, devono rispondere all’emergenza e insieme pianificare il dopo? «Purtroppo sì. Se fronteggiare l’emergenza assorbe tutte le energie, siamo nei guai. Sarebbe grave non impostare questa opportunità con lungimiranza e questo vale per Bruxelles tanto quanto per le capitali nazionali. Non ne farei una questione di calendario: per ora alla Commissione abbiamo ricevuto solo tre piani nazionali in forma compiuta e altrettanti in forma parziale».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – La doppia linea su Biden a Destra e nella Lega
Tema: Biden e la destra italiana

Sarà anche vero che le elezioni americane non spostano nulla in Italia ma al momento hanno portato a galla alcune differenze non di poco conto nel centro-destra. Per esempio, ancora ieri Salvini non riconosceva la vittoria di Biden, contrariamente a Berlusconi ma pure a Giorgetti e Zaia. «Congratularmi con Biden? Attendo il risultato delle elezioni. Visto che c’è una discussione ancora aperta, e non in uno ma in diversi Stati, quando ci sarà il risultato definitivo avrà tutte le congratulazioni del caso». Ammesso che a quel punto le congratulazioni siano gradite, c’è da notare che continua l’allineamento tra Salvini e Putin: il presidente russo sta infatti aspettando la conclusione dell’iter americano per prendere atto del risultato, diversamente dai vari leader europei e dallo stesso presidente della Repubblica Mattarella. Insomma, Il Capitano resta sulla scia del presidente russo confermando l’assenza di novità nei suoi schieramenti internazionali. Pure se il responsabile Esteri della Lega è Giorgetti che ha subito dichiarato quanto sia necessario dialogare con gli Stati Uniti di Biden se si vuole governare in Italia, Salvini va per conto suo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – La destra italiana e i rischi del reduce
Tema: Biden e la destra italiana

Una settimana dopo il voto in Usa, è ormai evidente che Trump ha perso ma il “trumpismo” è vivo. Ha perso il repubblicano anomalo eletto a sorpresa quattro anni fa, dal momento che il 20 gennaio alla Casa Bianca entrerà il democratico Joe Biden. Non è stato sconfitto – non ancora, almeno – il “trumpismo” che ha raccolto oltre 70 milioni di voti e ha dato un’impronta nuova, forse durevole al partito che fu di Reagan e di McCain, personaggi diversi tra loro ma soprattutto diversi dal Trump di oggi. Si è detto che la fine dell’anomalia americana spazzerà via il populismo in Europa e in particolare in Italia. Ma la questione non è così semplice, poiché sotto l’ombrello di questa definizione generica si celano differenti realtà, ognuna con il proprio segno. Lasciando da parte il caso dei Cinque Stelle, è vero che i populismi di Salvini, di Giorgia Meloni e per molti aspetti di Berlusconi non sono sovrapponibili. I tre segmenti della destra stanno insieme perché non hanno un interesse politico ed elettorale a dividersi, ma sono mahdì che obbediscono a logiche diverse. Berlusconi aveva provato molto tempo fa, nei suoi anni d’oro, a sfidare l’egemonia tedesca appoggiandosi all’asse Bush-Blair, ma oggi è un fedele sostenitore dei Popolari europei e della loro leader Angela Merkel. La quale non vede certo di buon occhio l’alleanza di Forza Italia con Lega e Pdl. Ma tant’è: i numeri impongono la loro legge. È vero però che Berlusconi è pronto a stabilire rapporti con l’amministrazione di Biden, centrista moderato. Con quel che ne deriva per gli equilibri in Italia. Viceversa Salvini è più legato alla retorica di Trump, al punto che Giorgetti ha dovuto ricordargli- su quaesto giornale- che in fondo il presidente uscente ha fatto poco o niente per la destra italiana; anzi, ha simpatizzato con «Giuseppi» Conte.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: M5S, sabato al via gli Stati generali ma leadership non prima di Natale
Tema: M5S

Nei prossimi quattro giorni il M5S proverà a ricucire le ferite e a ripartire da un pugno di temi identitari: ambiente, riforma del Titolo V, conferma del tetto di due mandati. Ma dovrà ricredersi chi si aspetta che domenica 15, al termine degli Stati generali rinviati dalla scorsa primavera e interamente virtuali, si conoscerà la nuova leadership pentastellata: in realtà si saprà soltanto che l’organo di vertice sarà collegiale e «in numero dispari» probabilmente con un primus inter pares (scelta indicata quasi all’unanimità dai documenti prodotti dalle assemblee regionali che dovranno essere sintetizzati in unico testo). Ma per riempire le caselle di nomi e volti e dire addio alla reggenza di Vito Crimi bisognerà attendere altri passaggi, a partire dalla modifica dello statuto, e poi nuove consultazioni. «Si andrà a dicembre, speriamo entro Natale», spiega fonte qualificata. Significa che anche la verifica aperta nel Governo tra il premier Giuseppe Conte e i leader della maggioranza è destinata ad andare per le lunghe rispetto alla scadenza di fine novembre che ci si era prefissati per stilare il «patto di legislatura» fino al 2023.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Angeli Francesca 
Titolo: Il vaccino c’è, Conte no – Incubo lockdown, stop assembramenti: contagi sotto la lente fino a domenica Altre quattro Regioni verso la zona rossa
Tema: Coronavirus, tra lockdown e vaccino

L’Italia è a un passo dalla «soglia critica» che vorrebbe dire lockdown per tutti. E questa volta si tornerebbe al regime duro, quello già vissuto nella prima fase della pandemia. La speranza è che le misure adottate con l’ultimo Dpcm siano sufficienti a riportare la situazione sotto controllo. Questo l’auspicio degli esperti che si prendono ancora qualche giorno per verificare l’efficacia delle ultime restrizioni. Poi se la curva non rallenta a sufficienza tra 4 giorni, dopo il 15 novembre, potrebbe arrivare la stretta. Ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanzae da oggi la provincia autonoma di Bolzano entra nella zona rossa dove già si trovano Lombardia, Piermonre, Calabria e Valle d’Aosta. Passano invece alla zona arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria,Toscana e Umbria, dove raggiungono Puglia e Sicilia. Le altre restano ferme al giallo ma ovviamente se i parametri peggioreranno passeranno con un meccanismo automatico all’arancione o al rosso. Di zone verdi purtroppo non ce ne sono più.[…] Il meccanismo introdotto con il nuovo Dpcm resta in vigore fino al 3 dicembre. Salvo ovviamente che il governo decida di intervenire di nuovo prima. […] Intensificare i controlli e chiudere piazze e strade a rischio assembramenti. Il Viminale chiede di intervenire in modo più «efficace e tempestivo» per evitare gli assembramenti nei fine settimana, anche attraverso una serie di iniziative da concordare con i sindaci sulla base degli strumenti previsti dall’ultimo Dpcm che consentono la chiusura di strade e piazze. E’ quanto prevede una circolare inviata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Bruno Frattasi ai prefetti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giannini Massimo 
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte: lavoro per evitare il lockdown – Conte: “I ristori anche nel 2021 uniti per non chiudere il Pese”
Tema: Intervista a Giuseppe Conte

«Dobbiamo aspettare e tenere i nervi saldi…». A notte quasi fonda, Giuseppe Conte è al lavoro a Palazzo Chigi. Al lavoro, come chiarisce lui stesso al telefono, «per evitare il lockdown totale…». Per il presidente del Consiglio questa sembra una linea del Piave invalicabile. Nonostante i contagi che dilagano (oggi arriveranno a un milione), i morti che aumentano, le terapie intensive che esplodono. «È vero—dice il premier—ci sono forti criticità, la curva sta salendo. Ma io mi aspetto che nei prossimi giorni, anche per effetto delle nostre misure, cominci a flettere. In ogni caso, lo ribadisco: il lockdown generalizzato non può essere la nostra prima scelta, avrebbe costi troppo elevati, significherebbe dire al Paese che non abbiamo una strategia. E invece noi una strategia ce l’abbiamo, e ci aspettiamo che dia risultati a breve». In questa intervista Conte prova a spiegarla, quella strategia. Lancia un appello agli italiani, perché capiscano e collaborino, perché «lo Stato siamo tutti noi». E annuncia che il governo è pronto ad aumentare i ristori per le categorie colpite dalle chiusure, «con una modifica del tendenziale di quest’anno» e poi, se serve, anche «con un nuovo scostamento di bilancio nel 2021».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Sattin Fabio 
Titolo: Una road map per il futuro di Borsa Italiana
Tema: Borsa

Dopo alcuni mesi di incertezza e tanti dibattiti, finalmente l’operazione su Borsa Italiana ha trovato una sua conclusione. A questo punto è necessario pensare al futuro, identificando cosa sarebbe utile e opportuno fare per proseguire nel virtuoso percorso di miglioramento che l’ottimo management che ha guidato questa istituzione dalla privatizzazione in poi è riuscito a realizzare. Un primo importante tema da esaminare riguarda gli investimenti Le necessità dei mercati, i dirompenti cambiamenti tecnologici e la sempre più accentuata internazionalizzazione impongono notevoli sforzi anche finanziari per rimanere al passo con le altre nazioni, mantenendo una posizione di leadership anche tecnologica indispensabile per consolidare ed espandere l’attività in un contesto sempre più concorrenziale. Sarà quindi necessario sviluppare al più presto un business plan con orizzonte quantomeno quinquennale, volto a identificare le aree di intervento e a decidere come e dove allocare al meglio le risorse a disposizione, che comunque dovranno essere presenti e consistenti.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Manovra impantanata nei ritardi, avanzano Ristori-ter e scostamento – Manovra impantanata nei ritardi Avanzano Ristori-ter e scostamento
Tema: Recovery: ritardi per la manovra

Cresce la tensione sui ritardi nell’arrivo della manovra in Parlamento. Ma nel frattempo la rapida evoluzione del quadro pandemico sposta i riflettori sulle prossime mosse necessarie a sostenere un’economia nuovamente colpita dalla crisi sanitaria. Si tratta di un decreto Ristori-ter e del nuovo scostamento di bilancio, che torna prepotentemente al centro della scena spinto dalla corsa delle misure restrittive antiCovid. Che in soli due giorni hanno cambiato il colore a cinque regioni e hanno messo sotto stretta osservazione altri quattro territori. Mentre tutto lascia pensare che nemmeno queste siano le ultime mosse. In 48 ore, insomma, la cartina disegnata dall’ultimo Dpcm sembra già archeologica. E proprio la rapidità di questa dinamica spinge ad aggiornare immediatamente l’agenda del ministero dell’Economia. Come mostra la lunga riunione che ieri il ministro dell’Economia Gualtieri ha tenuto con viceministri e sottosegretari, in cui si è parlato esplicitamente di un decreto Ristori-ter, possibile già la prossima settimana, e dell’ennesimo scostamento di bilancio. Tempi e dimensioni del nuovo aumento degli obiettivi di deficit non sono ancora definiti.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Bilancio Ue: 16 miliardi in più per il 2021-2027 – Accordo sul bilancio, 16 miliardi in più per i programmi europei
Tema: L’UE aumenta il bilancio

Dopo una faticosa trattativa, Parlamento e Consiglio hanno trovato ieri una intesa sull’ammontare del bilancio comunitario per il 2021-2027. L’accordo è stato lungamente atteso, e rappresenta uno di quattro tasselli di un complesso pacchetto finanziario. Alle parti non rimane che negoziare il testo legislativo che regolerà l’uso del Fondo per la ripresa da 750 miliardi di euro. Un voto in Parlamento sull’intero pacchetto potrebbe giungere nella settimana del 23-26 novembre. Sul bilancio vero e proprio, la trattativa – in tutto 12 tornate negoziali – è stata resa difficile dal desiderio del Parlamento di aumentare il tetto, fissato dal Consiglio a 1.074 miliardi di euro. I Ventisette erano contrari a qualsiasi incremento, preoccupati all’idea di riaprire un accordo politico difficilissimo da trovare in estate. Le parti hanno quindi siglato un compromesso che viene incontro ad entrambi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Bilancio e Recovery Fund Con 16 miliardi in più l’Europa trova l’accordo
Tema: L’UE aumenta il bilancio

Finalmente è accordo tra Parlamento europeo e governi sul Bilancio Ue 2021-2027, premessa per il lancio del Recovery Fund da 750 miliardi creato a luglio dai capi di Stato e di governo del Ventisette. Dopo 10 settimane di scontri tra eurodeputati e presidenza tedesca, che rappresenta le capitali, la fumata bianca è stata raggiunta grazie a 16 miliardi aggiuntivi al budget dell’Unione ottenuti dall’Eurocamera per aumentare i programmi bandiera Ue come Erasmus, Horizon (ricerca) e Eu4Health (salute), cultura e migranti. Un accordo che si aggiunge a quello, non meno difficile, siglato la scorsa settimana su come vincolare i fondi Ue al rispetto dello stato di diritto. Il Bilancio vale ora 1.074 miliardi e servirà anche a garantire gli Eurobond emessi da Bruxelles per raccogliere sui mercati i soldi del Recovery. Eppure per la nascita del Recovery restano ancora incognite.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Amazon, inchiesta Ue sui dati dei venditori – La Ue contro Amazon: concorrenza distorta
Tema: Amazon

La commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha rimproverato ieri ad Amazon di usare impropriamente i dati dei suoi fornitori. L’attesa decisione è giunta mentre la Commissione europea sta preparando nuove norme con le quali valutare eventuali posizioni dominanti, dannose alla concorrenza, nel campo delicatissimo dell’economia digitale. È prevedibile un confronto acceso con gli Stati Uniti, nonostante il cambio della guardia alla Casa Bianca. «Dobbiamo garantire che le piattaforme (…) non distorcano la concorrenza. I dati relativi all’attività di fornitori terzi non dovrebbero essere utilizzati a beneficio di Amazon quando agisce da concorrente di tali fornitori. Le condizioni di concorrenza sulla piattaforma Amazon devono essere eque. Le sue regole non devono favorire artificialmente le offerte al dettaglio di Amazon o le offerte dei rivenditori che utilizzano i servizi logistici e di consegna della stessa Amazon», ha detto la commissaria.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mancini Giovanna 
Titolo: Produzione industriale in calo del 5,6%nel mese di settembre
Tema: Industria

Settembre gela le speranze di una rapida ripresa dell’industria dalla crisi innescata dal Covid. Dopo quattro mesi di crescita e soprattutto dopo il forte rimbalzo di agosto, l’Istat registra infatti un calo della produzione italiana del 5,1% su base annua e del 5,6% rispetto ad agosto. Ma sarebbe sbagliato vedere in questo calo i primi effetti della recrudescenza della pandemia: «I dati di settembre vanno letti ancora all’interno del forte rimbalzo della produzione che c’è stato dopo il primo lockdown e sono da considerare una correzione di questo rimbalzo», osserva Sergio De Nardis, senior fellow alla Sep-Luiss. Lo dimostra il fatto che, nella media del terzo trimestre, il livello della produzione cresce del 28,6% rispetto al trimestre precedente e che, rispetto a luglio, settembre segna comunque un aumento dell’1,3%. «Potremmo forse aspettarci un ottobre ancora tutto sommato positivo: temo che il peggio arriverà con i mesi successivi, quando cominceranno a farsi sentire gli effetti della seconda ondata dei contagi e delle conseguenti chiusure», aggiunge De Nardis. Guardando ai singoli settori produttivi, l’Istat registra in settembre riduzioni tendenziali particolarmente marcate perle industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori (-20,8% rispetto a settembre 2019), così come per il comparto petrolifero (-204%). In controtendenza solo le attività estrattive (+2,7%) e la fornitura di energia (+2%).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  M.Mo. – G.Tr. 
Titolo: Il primo ampliamento estende gli aiuti a 536mila imprese
Tema: Industria

Con il decreto ristori bis già trasformato in emendamento al suo predecessore immediato all’esame del Senato, si allunga l’elenco di bar, ristoranti, alberghi e attività economiche in genere destinatarie dei bonifici dell’agenzia delle Entrate. II contatore degli aiuti si attesta ora a 536.257. I nuovi ingressi, rappresentati dagli esercizi commerciali nelle zone rosse e le categorie ripescate in extremis, come le scuole di danza, i bus turistici e i pirotecnici, riceveranno 253 milioni. Ma questo è solo il primo movimento di una estensione del meccanismo degli aiuti a fondo perduto che continua ad essere in movimento nell’affannossa rincorsa alle restrrizioni anti-Covid che ogni giorno conquistano nuovi territori. I due decreti ristori, insomma, si presentano come un antipasto a una nuova tornata di interventi chiamati a sostenere un’economia tornata in grave affanno dopo il rimbalzo estivo. E già è possibile intravedere le tre prossime tappe che saranno percorse dal sistema di sostegni statali alle attività economiche.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Barlaam Riccardo 
Titolo: Biden, transizione al veleno Guerra legale con Trump – Joe Biden, la transizione avvelenata Con Trump guerra di azioni legali
Tema: Elezione di Biden

«Non vedo l’ora di parlare con lei, signor presidente», fa sapere da Wilmington Joe Biden, il presidente eletto. Aggiunge che il mancato riconoscimento della sconfitta da parte di Donald Trump è imbarazzante, ma aggiunge che la transizione è comunque iniziata: «Nulla ci può fermare». E a marcare la svolta, ai leader internazionali che sta via via sentendo per telefono – ieri Angela Mekel, Emmanuel Macron – Biden fa sapere che «l’America è tornata». Ma per ora, dall’altra parte, è silenzio. «Vinceremo!» ha twittato Donald Trump barricato nella Casa Bianca. Continua a insistere sulla tesi delle frodi. Il ministro alla giustizia William Barr ha avviato un’inchiesta federale sulle presunte irregolarità del voto. Ennesima puntata di questa tormentata e velenosa transizione. Subito dopo la decisione di Barr si è dimesso per protesta Richard Pilger, direttore della divisione dei reati elettorali del Dipartimento, il procuratore che avrebbe dovuto guidare l’inchiesta. In un’e-mail inviata ai colleghi, ha annunciato le dimissioni in aperta polemica con il ministro per quella che giudica una interferenza politica sui risultati: «Una nuova importante decisione che abrogala quarantennale politica di non interferenza per le indagini sulle frodi elettorali nel periodo antecedente alle certificazione dei risultati elettorali», ha scritto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Panebianco Angelo 
Titolo: Le illusioni su Biden in Europa – Le illusioni in Europa Sugli Stati Uniti di Biden
Tema: Elezione di Biden

Le risposte ancora non ci sono. Ma forse è almeno possibile formulare le domande giuste. Che cosa significa per noi europei la presidenza Biden? C’è la faccia americana della medaglia e c’è quella europea. Si tratterà in primo luogo di capire se l’Amministrazione Biden avrà o no la forza di ricucire i legami interatlantici lacerati dal nazionalismo trumpiano. Non ci sarebbero solo conseguenze per le politiche interne ma anche per le relazioni internazionali dell’America se, secondo le previsioni di molti, Biden confermasse di essere un presidente debole, un re travicello, incapace di fronteggiare tanto l’estremismo del «radicali» (la frangia di estrema sinistra) del suo partito quanto quello del repubblicani pro-Trump. Chissà? Magari le previsioni non risulteranno corrette e Biden non andrà ad allungare la lista dei presidenti deboli della storia americana. Qualche volta è la carica ricoperta a dare la carica a un uomo. In secondo luogo, si tratterà di comprendere come evolveranno i rapporti fra l’Amministrazione e il Congresso. La generale previsione è di una polarizzazione politica — che da un lato riflette e dall’altro esaspera, la polarizzazione della società americana — la quale cosa renderà difficilissima ogni mossa dell’Amministrazione. Forse sì e forse no.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Scott Antonella 
Titolo: I carri armati russi nel Karabakh: l’Armenia accetta la «pace» di Putin
Tema: Armenia

Le forze azere erano ormai alle porte di Stepanakert, capoluogo del Nagomo-Karabakh, quando il leader dell’enclave armena, Arayik Harutunyan, ha dato il proprio assenso alla tregua dettata da Mosca per mettere fine alla guerra. E ora saranno 2.000 militari-peacekeepers russi – già sul luogo – a garantire la stabilizzazione lungo la frontiera tra la regione separatista e l’Azerbaijan – Stato di cui teoricamente fa parte – e nel corridoio che collega il Karabakh all’Armenia. Dopo più di un mese di combattimenti, e 5.000 morti almeno, nella notte di lunedì Armenia e Azerbaijan hanno firmato (a distanza) la “pace” di Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. Una pace che a Erevan è una sconfitta anche se Nikol Pashinyan, il premier armeno, cerca di fare buon viso a cattivo gioco: «Questa non è una vittoria – ha ammesso mentre i primi dimostranti si raccoglievano davanti alla sua residenza -, ma non esiste sconfitta finché non ti consideri sconfitto. E noi non ci sentiremo sconfitti, questo sarà l’inizio di una nuova era di unità e rinascita nazionale».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mi. Pi. 
Titolo: Terrorismo, la nuova stretta Ue passa dal web
Tema: Lotta al terrorismo

Ripensare Schengen e le attuali norme sul diritto di asilo, sanzionando i migranti che rifiutano l’integrazione e prestando particolare attenzione a rischi e minacce che passano dalla rete. Di fronte al riemergere della minaccia del terrorismo islamico, l’Europa si prepara a reagire. E a dettare la linea è ancora una volta Emmanuel Macron, presidente di una Francia che negli ultimi anni ha pagato il pedaggio più alto all’estremismo. Ieri Macron ha ricevuto a Parigi il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, proiettato in prima linea dall’attentato islamista della settimana scorsa a Vienna; i due hanno poi discusso il tema in videoconferenza con Angela Merkel, presidente di turno Ue, con i presidenti della Commissione, Ursula von der Leyen, e del Consiglio europeo, Charles Michel, e con il premier olandese, Mark Rutte, unitosi agli altri leader in seguito alle preoccupazioni crescenti nei Paesi Bassi per un insegnante costretto a nascondersi dopo aver mostrato in lasse una vignetta che raffigurava un jihadista: uno scenario non troppo distante da quello che ha portato all’assassinio di Samuel Paty in Francia. «Le nostre capitali sono state colpite» dal terrorismo, ha detto Macron. «È una realtà europea a cui dobbiamo far fronte: ecco perché abbiamo bisogno di una risposta comune, coordinata e rapida, come sta accadendo oggi». Serve dunque accelerare sullo «sviluppo di banche dati comuni, lo scambio di informazioni e il rafforzamento delle politiche penali».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ginori Anais – Mastrobuoni Tonia 
Titolo: L’Italia esclusa dal vertice europeo per il nuovo patto anti terrorismo – “Controlli su social e imam” Patto Ue anti-terrorismo Ma al vertice l’Italia non c’è
Tema: Lotta al terrorismo

Dalla formazione di imam europei alla revisione di Schengen, da controlli mirati su WhatsApp e Telegram alla cancellazione entro un’ora dei contenuti in Rete che incitano all’odio. L’Europa lancia la sfida al terrorismo islamico, dopo la nuova ondata di attacchi che ha colpito Francia e Austria. Emmanuel Macron ha ricevuto ieri all’Eliseo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz per un pranzo di lavoro. «Serve una risposta rapida e coordinata», ha detto Macron. «Il terrorismo non conosce frontiere», ha aggiunto Kurz. I due leader hanno allargato la discussione in modalità virtuale alla cancelliera tedesca Angela Merkel, al premier olandese Mark Rutte e ai due vertici dell’Ue, Ursula Von der Leyen e Charles Michel. Assente l’Italia perché, spiegano dall’Eliseo, la scelta è stata riunire alcuni dei Paesi direttamente colpiti in questi anni dal terrorismo. Esclusi in questa fase, in attesa di un consiglio europeo, tutti i Paesi di “primo approdo”, Italia dunque ma anche Grecia e Spagna, spiegano da Palazzo Chigi. Allo studio dei leader Ue un pacchetto di nuove misure, un “European Act”, che sarà discusso venerdì nella riunione dei ministri dell’Interno e poi esaminata dal Consiglio di Il leaderfrancese: riformare Schengen.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Verrazzo Simona 
Titolo: Il Nobel per la pace non è tanto pacifico In Etiopia bombardamenti e guerra civile
Tema: Nobel per la pace

Dal premio Nobel per la Pace alla guerra civile. E’ quello che sta succedendo in Etiopia, che a un anno dall’assegnazione del prestigioso riconoscimento si trova di nuovo sotto i riflettori ma per il motivo opposto, sull’orlo di un conflitto interno che rischia di riportare il paese africano nella spirale di violenza, fame e morte in cui ha vissuto per decenni. Da settimane sono in corso combattimenti nella regione settentrionale del Tigray (o Tigré), al confine con l’Eritrea e il Sudan, e gli ultimi aggiornamenti parlano di attacchi aerei che hanno fatto dozzine di vittime. Un’escalation che ha spinto a intervenire, chiedendo che si fermino le armi, anche le Nazioni Unite e l’Unione Africana, con quest’ultima che proprio ad Addis Abeba ha il suo quartier generale. E come un anno fa l’attenzione è tutta per il primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali. Sembra passato un secolo ma era l’ottobre dei 2019, quando gli è stato assegnato il premio Nobel per la Pace per il suo impegno sfociato con la ripresa dei rapporti diplomatici con la vicina Eritrea. Eppure oggi Abiy, che con i suoi 44 anni è il leader più giovane d’Africa, è finito nel mirino per l’uso della forza nel Tigray.
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