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SINTESI IN PRIMO PIANO – 11 dicembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Spostamenti, divieto allentato
– Conte offre correttivi al piano Renzi
– Accordo Ue, 209 miliardi all’Italia
– Da Bce 500 miliardi
– Brexit, intesa lontana

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Spostamenti, divieto allentato No di Speranza: grave errore
Tema: Spostamenti

«Voglio essere chiaro: io avevo proposto di fare zona rossa tutta Italia in quei tre giorni di festa. Non cambio idea. La penso come la Merkel, che sembra prepararsi a nuove restrizioni. II rischio di una terza ondata dopo il Natale preoccupa tutti i Paesi europei. Per me il limite agli spostamenti tra i comuni è una misura che rischia di essere troppo blanda, certo non troppo rigida». Roberto Speranza si è battuto per la linea del rigore, assieme a Francesco Boccia e Dario Franceschini. Ha compattato il governo attorno al blocco degli spostamenti. L’assedio parlamentare alla norma, però, rischia di sfociare in un liberi tutti. E nell’esecutivo, adesso, si cerca almeno una mediazione. L’idea è quella di “aprire” i confini tra piccoli comuni limitrofi, la soglia potrebbe essere quella dei centri con meno di cinquemila abitanti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Gentili Alberto 
Titolo: «Sì agli spostamenti tra Comuni» – Cade il blocco tra Comuni feste nella stessa Provincia
Tema: Spostamenti

Il sì non è ancora nero su bianco: il governo è diviso. Ma è molto probabile l’abolizione del divieto di superare i confini del proprio Comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e 1° gennaio. All’interno della propria Provincia e forse solo per i centri sotto i cinquemila abitanti. I dettagli verranno stabiliti questa sera, oppure durante il week-end, in un vertice tra Giuseppe Conte, i capidelegazione e i capigruppo della maggioranza. Stretto d’assedio su più fronti, ad aprire «la riflessione» sul giro di vite deciso con il decreto del 2 dicembre, è stato Conte che già mercoledì sera – parlando a margine del dibattito sul Mes con vari esponenti della maggioranza e con Matteo Salvini – aveva detto di essere disponibile a rivedere il divieto. Disponibilità confermata ieri in diversi contatti con esponenti rossogialli. A sollecitare questo epilogo sono stati Italia Viva, parte del Pd, i rappresentanti dei C omuni e delle Regioni e l’intera opposizione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – Ma Palazzo Chigi soppesa i rischi di andare avanti così
Tema: Tenuta di governo

Appena atterrato a Bruxelles, Giuseppe Conte ha enfatizzato la «coesione» con cui mercoledì sera le forze di maggioranza hanno salvato il governo sulla riforma del Mes. Ma dopo l’assalto di Matteo Renzi dal suo scranno di Palazzo Madama e la crisi schivata per un soffio, il presidente del Consiglio ha capito che la coesione dell’alleanza giallorossa non è mai stata così a rischio. E ha cominciato, agenda alla mano, a fare i conti con l’immediato futuro, senza escludere il voto anticipato in primavera. Perché un governo, come ha dichiarato tra sollievo e paura, «può proseguire nella sua azione solo sulla base della fiducia di ciascuna forza di maggioranza».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Conte offre correttivi al piano Renzi: non basta. Salta il Cdm
Tema: Tenuta di governo

Logorarlo. Rallentarlo. Affossarlo. Giuseppe Conte ha ben chiaro il gioco a perdere nel quale è finito in mezzo, diventando il bersaglio delle incursioni di Matteo Renzi. Sente la testa d’ariete premere alle porte di Palazzo Chigi, proprio mentre l’Europa cancella ogni residuo alibi sul Recovery, superando i veti dei frugali e lasciando il cerino nelle mani del premier. Avverte l’isolamento nel quale si è cacciato. Soffre la decisione di Nicola Zingaretti di farsi di lato, lasciandolo al duello con il leader di Italia Viva, perché questo è un nodo politico che deve risolvere l’avvocato, «non sarò io il mediatore». Non sarà il Pd a logorarsi. Per reagire, allora, Conte è disposto a mettere sul tavolo non solo un blando ridimensionamento della cabina di regia, ma anche una nuova redistribuzione delle quote del Recovery attribuite ai singoli progetti, come reclamato dal Nazareno, da Iv e anche da Roberto Speranza.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Zingaretti frena i due litiganti “Basta risse, adesso si cambi”
Tema: Tenuta di governo

Nicola Zingaretti veste il saio di buon carmelitano, «basta risse, parliamoci», dice al premier per esortarlo a fare pace con Renzi, «perché così non si va avanti. Conte risolva i problemi e Renzi eviti i diktat». Ma dietro il priore, gli altri frati della parrocchia dem non sono tutti così inclini al perdono. «Magari Renzi facesse cadere il governo! Lo voglio vedere», esclama Francesco Boccia con i suoi colleghi di partito. Certo, l’ariete Renzi ha fatto sì che il Recovery possa cambiare nella governance, ma anche nel merito. «È una proposta aperta al confronto in Parlamento, anche con le opposizioni», dice Zingaretti, il quale è stato ben informato da Gualtieri di come Palazzo Chigi abbia avocato il dossier Recovery dopo averlo fatto istruire dal Comitato di Amendola e dal Mef. Per poi sfornarlo all’ultimo minuto. Ma se Zingaretti va dicendo che «il governo va avanti se fa le cose» , è perché teme «il rischio pantano».
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Testata:  Giornale 
Autore:  Di Sanzo Domenico 
Titolo: Il retroscena – I grillini pagano l’effetto Mes Via altri quattro deputati
Tema: M5S

I primi quattro se ne sono andati dal M5s per il gusto di non farsi cacciare. Ecco i nomi: Antonio Lombardo, Mara Lapia, Fabio Berardini, Carlo Ugo De Girolamo. Tutti deputati. Tutti firmatari della lettera contro il Mes consegnata al reggente Vito Crimi la settimana scorsa. Lapia, De Girolamo e Berardini sono tra i tredici che alla Camera hanno votato no alla riforma dell’ex Salva-Stati. Lombardo invece, insieme ad altri nove colleghi, non ha partecipato al voto. Per Berardini l’approvazione della riforma del Mes «è l’ultima goccia che fa traboccare un vaso pieno di tradimenti». De Girolamo è il più chiaro: «Silenzi e mancanza di ascolto mi hanno spinto sulla porta, li tolgo dall’imbarazzo di farmi uscire». Anche per Lombardo «la votazione sul Mes è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». I transfughi si sono iscritti al Gruppo Misto.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Russo Paolo 
Titolo: Intervista a Domenico Arcuri – Arcuri: “Ecco i piani per garantire a tutti il vaccino anti Covid” – “Vaccino disponibile per tutti esiste un piano B per le dosi”
Tema: Intervista a Domenico Arcuri

App e pc per far prenotare i più giovani. Telefono, familiari e medici di famiglia per contattare chi è più in là con gli anni, portando il vaccino nelle loro case se necessario. «Posso assicurarle che non ci perderemo nessun italiano per strada», si sbilancia Domenico Arcuri, il più longevo manager pubblico d’Italia, commissario di un’emergenza che come e quando potrà finire lo deciderà la campagna vaccinale alle porte, che in non piccola parte ricadrà sulle sue spalle. E anche il vaccino di AstraZeneca dovesse subire un ritardo c’è già un piano B, perché «l’Europa ha concordato con Moderna la possibilità di raddoppiare da 80 a 160 milioni le dosi da destinare al nostro Continente».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Jerkov Barbara 
Titolo: Intervista a Matteo Renzi – Renzi: «Se scoppia la crisi, si cerchi una maggioranza» – «Al voto in caso di crisi? No Si vede se c’è una maggioranza»
Tema: Intervista a Matteo Renzi

«Al voto in caso di crisi? No, prima occorre verificare se c’è una maggioranza». Matteo Renzi vuole chiarire la sua posizione intransigente: «Mi accusano di cercare la rottura ma lavoro per salvare il Paese. Scommetto su un’ampia compagine parlamentare per andare a elezioni nel 2023».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Aiuti Ue, Conte rassicura i partner «Ora avanti tutta sull’attuazione»
Tema: Aiuti Ue

«Renzi è Renzi, Io conosciamo bene..». Solo una battuta, lasciata cadere distrattamente nei corridoi del Justus Lipsius di Bruxelles pochi minuti prima dell’inizio del vertice Ue di ieri da alcuni diplomatici nordeuropei che fotografa bene la “percezione” delle fragilità istituzionali italiane da parte delle altre cancellerie europee. Conte rassicura i partner europei, cerca di fugare dubbi, perplessità e insiste sul dato positivo ossia il via libera alla riforma del Mes. «La cosa importante – dice arrivando a Bruxelles – è che ieri c’è stato questo passaggio parlamentare che ha sancito la coesione delle forze di maggioranza. Un passaggio che dà un chiaro mandato all’Italia a partecipare ai lavori del Consiglio Ue per completare la riforma del Mes». L’Italia, dice Conte, è pronta a ripartire e l’accordo per superare il veto di Polonia e Ungheria sul bilancio Ue ci consente ora di avere un orizzonte più si curo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Recovery sbloccato La Ue: Italia, corri o perderai i fondi
Tema: Recovery sbloccato

Al primo giorno del vertice di Bruxelles, i capi di Stato e di governo dell’Unione superano il veto di Polonia e Ungheria ai 1.800 miliardi per la ripresa del Recovery e del Bilancio Ue 2021-2027. «L’Europa va avanti», esulta Ursula von der Leyen. L’accordo porta la firma di Angela Merkel: è lei a scodellare una bizantina dichiarazione politica che di fatto regala ai sovranisti Orban e Morawiecki un anno e mezzo di tempo – prezioso in vista delle elezioni domestiche – prima che entri in vigore la norma che vincola l’esborso dei fondi Ue al rispetto dello stato di diritto. Al contempo gli altri partner riescono a dribblare il doppio veto senza cedere sulla legalità. «L’Europa non rinuncia ai suoi valori», afferma Emmanuel Macron. «Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre», commenta il premier Conte. Sembra voglia rassicurare i partner sulla capacità del governo di farsi trovare pronto allo storico appun tamento con i 209 miliardi del Recovery destinati al nostro Paese.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Accordo Ue, 209 miliardi all’Italia – Merkel media con Polonia e Ungheria Raggiunta l’intesa sul Recovery fund
Tema: Accordo Ue

Il Recovery fund è stato approvato dall’Ue dopo che Polonia e Ungheria hanno ritirato il veto. Il provvedimento per arginare l’impatto del virus sull’economia porterà all’Italia 209 miliardi. Il via libera è fondamentale per il nostro Paese come ha sottolineato il premier Giuseppe Conte in un tweet: «Questo significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all’Italia: 209 miliardi». E soddisfazione è stata manifestata dal ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, che domani incontrerà la Commissione, dal leader del Pd Nicola Zingaretti e dal M5S. Ma l’intesa rappresenta anche una svolta politica per l’Ue. Il presidente francese Emmanuel Macron lo ha definito uno «storico piano europeo di rilancio».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Da Bce 500 miliardi, nubi sulla ripresa Accordo Ue, il Recovery può decollare – La Bce allunga il Qe pandemico fino a marzo 2022
Tema: Bce

L’orizzonte della politica monetaria della Bce per contrastare la pandemia si allunga fino al raggiungimento dell”‘immunità diffusa”, ben oltre le prime vaccinazioni, fino al ritorno della normalità e fino a quando la ripresa si sarà ben radicata nel primo trimestre 2022. E la portata e soprattutto la flessibilità degli strumenti pandemici si rafforza. È quanto ha deciso ieri il Consiglio direttivo della Bce ed è quanto è stato scandito con vigore dalla presidente Christine Lagarde in conferenza stampa. La Bce, con l’annuncio di un poderoso nuovo pacchetto di misure, ha esteso ieri il ponte delle “condizioni favorevoli di finanziamento” e ha protratto e rafforzato in lungo e in largo la sua presenza sul mercato ricalibrando Pepp, Tltro, Peltro, pronti contro termine, swap, garanzie collaterali, aste a tasso fisso con piena aggiudicazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Lagarde: la Bce ricarica il bazooka Altri 500 miliardi – La Bce ricarica il bazooka altri 500 miliardi di prestiti
Tema:  Bce

La presidente della Bce ha annunciato un arricchimento dell’acquisto di titoli pubblici “Pepp” da 500 miliardi (salgono complessivamente a 1.850), ne ha esteso la durata di nove mesi, fino a marzo del 2022, ha rivelato che ci sarà il lancio di nuovi programmi di prestiti alle banche tltro e un prolungamento delle condizioni più morbide per i collaterali. E Francoforte è pronta ad adattare gli acquisti “whatever is needed” – una formula che echeggia il “whatever it takes” di Draghi -, modulandoli senza limiti a seconda delle esigenze. Nella prima ondata da pandemia l’istituzione guidata da Christine Lagarde aveva avviato un pacchetto di stimolo ingente per attutire i colpi della recessione e mantenere calmi i mercati. Ora, nel mezzo della seconda ondata, la Bce ha dimostrato di voler continuare a garantire un ombrello all’eurozona per scongiurare una seconda recessione. La parolina magica, il termine chiave per capire l’efficacia del nuovo pacchetto è &laqu o;flessibilità».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Autostrade, la vendita slitta ancora Cdp e fondi chiedono il rinvio a gennaio
Tema: Autostrade

Una lunga call telefonica. In vista della scadenza del prossimo 14 dicembre, giorno in cui è convocato il consiglio di amministrazione di Atlantia, chiamato a valutare la potenziale offerta della cordata capitanata da Cpd per l’88% di Autostrade per l’Italia, la holding, Cassa e i fondi Blackstone e Macquarie ieri si sono sentiti nel pomeriggio per fare il punto della trattativa. L’esito è che ancora una volta non è stata raggiunta una quadra. In particolare, i fondi avrebbero chiesto ulteriore tempo per esaminare le carte auspicando così che il termine per la proposta vincolante possa essere spostato a gennaio. D’altra parte, il piano economico finanziario di Aspi non ha ancora completato l’iter autorizzativo e sebbene tutto sembri ben instradato gli acquirenti puntano ad avere uno scenario privo di incertezze. Inoltre i documenti da analizzare sono particolarmente corposi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide – Rogari Marco 
Titolo: Manovra, proroga di tre anni per gli scivoli con isopensione
Tema: Manovra

Una proroga “soft” di tre anni dell’isopensione per lasciare aperta la possibilità di scivolo alternativa ai contratti d’espansione in versione rafforzata. E’ qualcosa di più di una semplice richiesta quella che arriva dalla maggioranza nel dibattitto appena avviato alla Camera sulla legge di bilancio. Nell’elenco degli oltre 900 emendamenti alla manovra “segnalati” dai gruppi parlamentari rientra anche questa proposta del Pd. Che punta a prolungare fino a tutto il 2023 lo “strumento” (in scadenza 1131 dicembre di quest’anno) che consente di anticipare, in caso di crisi aziendale, fino a 7 anni l’età di pensionamento con oneri completamente a carico dell’impresa. Un vincolo, quest’ultimo, che ha reso fin qui non troppo appetibile l’isopensione, introdotta con durata quadriennale ai tempi della riforma Fornero.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  I.B. 
Titolo: La seconda ondata del virus frena il passo della ripresa
Tema: Previsioni macro-economiche

II Pil dell’area dell’euro tornerà gradualmente ai livelli pre-crisi per metà 2022: crescerà meno del previsto nel 2021 ma è capace di grandi rimbalzi. E, grazie al mix della politica monetaria accomodante e delle misure fiscali nazionali ed europee con il NextGenerationEU di stimolo e di sostegno, i danni provocati dalla crisi pandemica all’economia saranno limitati e già nel 2023 il Pil dovrebbe portarsi al 2,5% sopra i livelli pre-crisi del 2019. Il deterioramento peggiore del previsto sul breve termine nel quarto trimestre 2020 e inizio 2021, a causa della gravità della seconda ondata e delle nuove restrizioni, non compromette dunque il buon andamento dell’economia sul medio-lungo termine nello scenario di base delle nuove proiezioni macroeconomiche della Bce.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  De Cicco Lorenzo 
Titolo: Il retroscena – Raggi: «La pazienza è al limite, Roma va presa sul serio» – Raggi: «La pazienza di Roma al limite subito poteri e fondi per la Capitale»
Tema: Roma

«Il governo non abusi della pazienza dei romani». È il messaggio in bottiglia che Virginia Raggi spedisce a Palazzo Chigi, dopo che II Messaggero ha svelato l’assenza, nella bozza italiana del Recovery Fund, di quel «progetto importante per la Capitale» promesso dal premier Giuseppe Conte due mesi fa. La sindaca non vuole strappi, nonostante questo nuovo affronto. Con i fondi del Recovery «vogliamo dotare la città di nuove infrastrutture come tram, metropolitane e sistemi tecnologici di ultima generazione». Il concetto di fondo è uno, sostiene Raggi: «Dobbiamo far girare l’economia».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Intervista a Vincenzo Amendola – Amendola: «Piano e cabina di regia, pronti al confronto» – «Recovery, proposta che si può cambiare»
Tema: Intervista a Vincenzo Amendola

«Ci atteniamo alle tempistiche di Bruxelles, il ritardo del nostro piano è un ritornello da giorni. Il vero ritardo l’ha causato il veto di Polonia e Ungheria che ora è caduto. Alcuni pensano che questo piano sia una legge di bilancio o la panacea di tutti i mali, invece segue le linee indicate dall’accordo del 21 luglio dove si decise di investire nella transizione ecologica e digitale». Il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, risponde alle polemiche su tempi, governance e contenuti del piano che saranno discussi «in Consiglio dei ministri e in Parlamento, dove tutti potranno proporre soluzioni migliorative, consapevoli del cronoprogramma».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Brexit, Johnson: «Il no deal è una possibilità forte» – Johnson: «Ormai è molto probabile che usciremo dall’Unione senza intese»
Tema: Brexit

Il no deal per il dopo Brexit «è una forte possibilità» ed è venuto il momento che la popolazione britannica e il mondo del business vi si preparino. Lo ha detto il premier Johnson, commentando per la prima volta di persona l’esito negativo dell’incontro con la presidente della Commissione Ue von der Leyen. Londra sembra aver già bocciato la proposta europea di mantenere lo status quo sulla pesca.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ma.Bre. 
Titolo: Brexit, intesa lontana: allo studio il piano per il no deal
Tema: Brexit

A tre settimane dall”`ora X”, l’Unione europea e il Regno Unito vedono sempre più concreta l’ipotesi di un addio senza accordo per gestire le relazioni future post Brexit. La cena di mercoledì sera tra Ursula von der Leyen e Boris Johnson ha certificato le distanze che dividono le due parti e così la Commissione europea ha subito iniziato a preparare le misure di contingenza, vale a dire i rimedi per evitare il caos alle frontiere marittime, terrestri e aree dal 1° gennaio. I due hanno deciso di risentirsi «entro la fine di questa settimana», ma ieri “BoJo” ha ammesso che «ci sono forti possibilità» di non chiudere l’accordo. Almeno non entro il 31 dicembre, giorno in cui scade il periodo transitorio che non può essere più prorogato. Per questo sono scattati i preparativi. «Dobbiamo essere pronti a tutte le eventualità» ha spiegato Ursula von der Leyen.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sacchettoni Ilaria 
Titolo: «Va ritirato l’ambasciatore» – I genitori: «E il governo cosa fa per la verità? Ritiri l’ambasciatore»
Tema: Regeni

Un nuovo richiamo affinché «l’Italia ritiri il suo ambasciatore dall’Egitto» e un altro appello perché il governo, in un «sussulto di dignità», anteponga la strada per la difesa dei diritti umani alle ragioni della realpolitik. Poi Paola Deffendi, mamma di Giulio Regeni, rivolge un messaggio alle madri egiziane: «Alle donne che ci hanno chiesto “parla tu che puoi”. Ebbene noi abbiamo parlato anche per voi, sapendo quello che state soffrendo». La lotta per raggiungere la verità sul rapimento, la tortura e l’omicidio di Giulio può coincidere con la lotta per un Egitto meno repressivo dicono, in sintesi, i genitori durante la conferenza stampa convocata nel giorno della conclusione delle indagini della Procura e introdotta da Giuseppe Giulletti, presidente della Fnsi. Lo sottolinea il presidente della Camera Roberto Fico quando parla di «debolezza del sistema europeo che marcia separato su una questione di tale importanza».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Premier in silenzio, Fico attacca “Lottare ancora per la verità”
Tema: Regeni

L’unica cosa che filtra, da Palazzo Chigi, è che l’Italia non smetterà mai, in ogni occasione di incontro o contatto con Abdel Fattah al-Sisi, di mettere al primo posto la richiesta di verità e giustizia per Regeni. Una formula che però, finora, non ha portato a nulla. Se è vero quello che il procuratore di Roma Prestipino ha detto in audizione alla Camera e cioè che nessun tipo di collaborazione è arrivata dalla procura egiziana. Tanto che ancora si aspetta la comunicazione del domicilio dei 5 agenti dei servizi segreti accusati dell’omicidio. Mentre ad andare avanti, con la vendita di armi e delle fregate Fremm, sono stati i rapporti commerciali con l’Egitto. In seratra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rompe un silenzio imbarazzato: «Il dialogo tra la procura di Roma e quella egiziana è stato un passo avanti ma evidentemente non basta. Quanto descritto dalla magistratura Italiana su Giulio è inquie tante. Chiediamo al Cairo un chiaro cambio di passo. Basta tentennamenti, basta attese».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pirone Diodato 
Titolo: Fallimento del modello Svezia terapie intensive piene al 99%
Tema: Svezia

La seconda ondata del Covid-19 sta facendo saltare il sistema sanitario della Svezia, uno dei più solidi del mondo. Ieri le autorità del Paese scandinavo hanno diffuso una drammatica fotografia della situazione degli ospedali che registrano l’esaurimento delle terapie intensive: a Stoccolma 99 letti di rianimazione su 100 sono occupati. Lo ha reso noto il direttore sanitario regionale Bjorn Eriksson che ha lanciato un appello a «non assembrarsi nei negozi per lo shopping di Natale e nei locali per un bicchiere dopo il lavoro». Perché le conseguenze, ha avvertito, sono «orribili».
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Testata:  Corriere della Sera 
Titolo: Un ruolo chiave per Susan Rice
Tema: Usa

Joe Biden sceglie Susan Rice, già consigliera per la sicurezza con Obama e ex ambasciatrice Usa all’Onu, per guidare il consiglio di politica intera della Casa Bianca. E l’organo che avrà il compito di concretizzare l’applicazione del “Build back better”, il piano per la ripresa economica post Covid. A differenza della nomina a segretario di Stato — ruolo più in linea col suo profilo — questa scelta non necessita dell’ok del Senato, dove Rice incontrerebbe il veto del repubblicani.
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Testata:  Corriere della Sera   
Titolo: E il Marocco riconosce Israele
Tema: Paesi arabi

L’annuncio lo dà per primo Trump: «Due nostri grandi amici, Israele e il Regno del Marocco, si sono accordati per avere dei pieni rapporti diplomatici. Una grande svolta per la pace in Medio Oriente!» twitta orgoglioso il presidente Usa, al suo quarto ‘ successo — dopo Bahrein, Emirati e Sudan — per riavvicinare lo Stato ebraico ai Paesi arabi. Il premier israeliano Benmin Netanyahu ha ringraziato il re del Marocco e «Trump per questa pace storica».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Trump non ferma il boia e riscrive la storia con lui alla Casa Bianca esecuzioni record
Tema: Usa, esecuzioni record

Il giustiziere più prolifico dell’ultimo secolo. È uno dei primati con cui Trump lascerà la Casa Bianca, se riuscirà a condurre le cinque esecuzioni che ha programmato da qui al 20 gennaio, quando Biden prenderà il suo posto con l’obiettivo dichiarato di mettere fine alla pena di morte federale. La prima era prevista ieri notte, dopo la chiusura del giornale. Era dal 1986 che nelle carceri federali non c’erano tante vittime. II presidente ignora il patto non scritto di moratoria durante la transizione.
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