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SINTESI IN PRIMO PIANO – 10 giugno 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Vaccinazioni: l’ok di Figliuolo anche in vacanza
– Draghi apre sui licenziamenti
– Astra Zeneca:stop per i giovani
– Biden al G7: piano vaccinazioni globale

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Vaccini in ferie, le regole – Vaccini in vacanza, sì di Figliuolo «Le dosi saranno bilanciate»
Tema: Covid pass
Ci si potrà vaccinare anche in vacanza, lontano dalla propria residenza, ma «solo per motivi eccezionali» e fornendo «un adeguato preavviso», durante soggiorni di almeno 14 giorni. Queste le regole dopo il via libera del commissario all’emergenza Covid Figliuolo. Su AstraZeneca i dubbi degli esperti per gli under 40: bloccati gli open day. Domani toccherà al Consiglio dare il via libera definitivo al certificato digitale Covid dell’Ue. Poi l’ultimo passaggio formale: la pubblicazione del regolamento in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore e l’applicazione immediata dal primo luglio. A quel punto il Covid pass dovrà essere riconosciuto da tutti i 27 Paesi Ue. Ieri sono stati comunicati i risultati della votazione con cui la plenaria dell’Europarlamento, a Strasburgo, ha dato a sua volta a larga maggioranza semaforo verde: 546 sì, 93 no e 51 astensioni. II Covid pass permetterà di ripristinare la libera circolazione nell’Unione dopo che nei mesi scorsi gli Stati membri hanno introdotto misure restrittive per contenere il diffondersi del virus.
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Testata:  Messaggero 
Titolo: «Sì al pass per la ripartenza» Ma l’Italia è ancora in ritardo – Nella Ue parte il pass ma l’Italia è in ritardo E a pagare è il turismo
Tema: Covid pass

Un milione di cittadini europei ha già ottenuto il Digital Covid Certificate della Ue. Tra loro però non c’è alcun italiano. Si perché il cosiddetto green pass della Unione, che ha appena incassato l’importante via libera del Parlamento europeo, in Italia non ha terminato la fase di test. A differenza di quanto invece è già avvenuto in ben nove Paesi del Vecchio Continente. Tra cui peraltro figurano anche Spagna, Grecia e Croazia, ovvero tre dei principali competitor a livello turistico per il Belpaese (gli altri sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Lituania e Polonia). E se è vero che il pass sarà attivo solo a partire dal primo luglio per tutti, lo è anche che questo ritardo crea confusione per i viaggiatori stranieri che hanno in mente di prenotare le proprie vacanze nella Penisola proprio a luglio e, consultando le indicazioni ufficiali disponibili sui nostri portali ministeriali, non trova traccia del green pass Ue. Non è quindi un caso se gli operatori turistici hanno già iniziato a protestare. E non lo è neppure se a questa confusione si somma quella denunciata dal governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga: «Sul Green pass stiamo chiedendo di avere chiarezza sull’applicabilità perché ad oggi non c’è quello europeo e dobbiamo dare certezze a delle categorie – ha spiegato ieri – penso ad esempio al wedding che è un settore già devastato dalla pandemia».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: Il retroscena – Matteo cerca ancora un civico (ma gli alleati spingono Lupi) La sfida a Sala complica la strada della federazione
Tema: Amministrative

La tela difficile della federazione. Se mai Salvini ne avesse dubitato, la giornata di ieri glielo ha garantito: tenere insieme le forze, e magari attrarne di nuove, è un lavoraccio. Il che, va detto, non lo ha scoraggiato: i suoi lo descrivono come motivatissimo e pienamente calato nel ruolo di unificatore del centrodestra, «anche a costo di pagare qualche pedaggio». Sulla carta, infatti, per la Lega ieri è stato un giorno non proprio memorabile. Giorgia Meloni — che è Roma — ha portato a casa non solo il candidato sindaco per la Capitale, Enrico Michetti, ma anche il ticket — proposto da Vittorio Sgarbi — con una personalità di grande prestigio come la magistrati Simonetta Matone, che peraltro il leader leghista avrebbe voluto come candidata numero uno: negli ultimi giorni l’ha sentita più volte, incluso ieri sera prima di cena. Ma appunto, la parola d’ordine ormai è «federare»: e così, oggi incontrerà anche Michetti. Per contro, Salvini — che nelle mappe mentali è Milano — ha dovuto chiedere una settimana di tempo in più per individuare il frontman nel capoluogo lombardo. Nella partita milanese il leader leghista rischia di vedersi incalzato. Con Forza Italia e Fratelli d’Italia che gli ripeteranno ogni giorno — hanno già cominciato — che se a Milano non ci fosse un candidato civico competitivo con Beppe Sala ( «cosa che ormai appare complicata» dice un azzurro) avrebbe senso lanciare in corsa Maurizio Lupi, assai noto e universalmente identificato con il centrodestra. Un pressing discreto ma insidioso: se Salvini dicesse no, dovrebbe farsi carico completamente di un candidato dalle dubbie chance di successo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Il centrodestra sceglie Michetti e Damilano – Il candidato di Meloni per Roma Impasse del centrodestra su Milano
Tema: Amministrative

Alla fine ha vinto lei. Che ha voluto un candidato civico ancora poco noto al grande pubblico, che ha insistito quando tra gli alleati c’era chi ironizzava su di lui, che ha pressato gli alleati perché si chiudesse al più presto la partita di Roma. Dopo due ore di vertice, i leader del centrodestra annunciano dunque l’accordo, ancora a metà perché su Milano si deciderà solo la prossima settimana: nella Capitale a sfidare Raggi, Calenda e (sarà formalizzato con le primarie dello giugno) Gualtieri, scende in campo Enrico Michetti, il «tribuno della plebe», del quale Giorgia Meloni è stata fin dall’inizio strenua sostenitrice. Accanto a lui, in ticket, Simonetta Matone, magistrato, proposta da FI che poi ha lasciato campo libero all’alleata. Visto che, si è detto nel vertice, entrambi i possibili candidati hanno caratteristiche di valore, perché non chiedere a lei di fare la vice? Salvini si è incaricato di telefonarle e chiederle la disponibilità, la Matone ha detto sì. E Sgarbi si è aggiunto: «Potrei fare l’assessore alla Cultura». Si vedrà se domani, nella presentazione della squadra, si aggiungeranno altri al team. Se il tormentone Roma si risolve, con la Meloni che nega si tratti di una sua vittoria — «Ila vinto la coalizione e si lavora per vincere. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, offriamo un modello diametralmente opposto, sono professionisti competenti».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pucciarelli Matteo 
Titolo: Doppio mandato Grillo mette il veto Conte in difficoltà
Tema: M5S

Giuseppe Conte è da mesi in mezzo a due fuochi: da una parte i maggiorenti del M5S con la testa già al 2023 (o prima?), quando scadranno i due mandati elettivi e quindi in teoria la propria carriera politica nelle istituzioni, ragione per la quale premono per immaginare delle deroghe o un superamento tout court dell’antica regola aurea dei 5 Stelle; dall’altra il garante Beppe Grillo, con il quale il lavoro per il nuovo Statuto e codice etico del M5S in queste settimane è coordinato e che, anche nelle ultime ore, ha posto il veto. Per il fondatore la regola non va cambiata, ne va dello spirito e della natura della sua creatura. Il comico del resto aveva già avvertito i gruppi parlamentari lo scorso marzo durante un’assemblea online, parlando del tetto dei due mandati come di «un pilastro» per il Movimento. Una faccenda che, comunque andrà a fmire, lascerà sul campo stuoli di scontenti (eufemismo).
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il retroscena – La tentazione del governo Il 31 luglio stop all’emergenza ma Figliuolo resterà al lavoro
Tema: Riaperture

Segnali di «normalità»: ecco cosa insegue il governo che prepara l’uscita dalla fase critica della pandemia. Con un passaggio che potrebbe indicare plasticamente la luce in fondo al tunnel: lo stato d’emergenza, che scade il 31 luglio, potrebbe non essere rinnovato. Resterebbe però in piedi, per il tempo necessario e comunque di certo fmo agli ultimi mesi del 2021, la struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo. Nel frattempo, la vaccinazione di massa assumerà i contorni dell’ordinario anche attraverso il “pensionamento” dei mega hub sparsi in giro per le città, finendo per essere affidata ai medici di famiglia. Mario Draghi ci crede davvero, a questa svolta. Per il premier, il vaccino è antidoto alla crisi: a quella sanitaria, ma anche economica. L’attesa è per un vero e proprio rimbalzo del Pil già nei prossimi mesi, ossigeno per gli italiani e dimostrazione concreta che il Covid è fmalmente sotto controllo. In questo quadro, non è escluso che l’esecutivo, come detto, scelga di non rinnovare lo stato d’emergenza.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Canali per i migranti Il Pd respinge Meloni “Noi sulla linea Harris”
Tema: Immigrazione

Ad avvelenare i pozzi democratici ci prova un mattino Giorgia Meloni: «Le parole di Kamala Harris contro l’immigrazione illegale dimostrano che nel mondo tutti si preoccupano di difendere i propri confini, tranne la sinistra italiana, che continua a tenere spalancati i porti. Blocco navale subito!». Ti aspetti che il centrosinistra insorga. Che ripeta a memoria le parole di Alexandria Ocasio-Cortez, sinistra della sinistra Usa, la prima a schierarsi contro la vice di Biden. E invece no: più scavi, più scopri che il Pd sta con Kamala. Con lei e con l’istituzione di canali regolari per chi cerca asilo o vuole migrare alla ricerca di un lavoro. Quei canali massacrati in Italia dalla filosofia della Bossi-Fini. «Giorgia, tu speculi — reagisce dunque Enrico Letta, che in passato con Mare Nostrum salvò migliaia di vite — Draghi ha ottenuto di discutere al prossimo Consiglio Ue di come gestire meglio il problema migratorio. Siamo in sintonia con il governo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Luna Riccardo 
Titolo: Intervista a Patrizio Bianchi – Bianchi: “Apriamo con voi il cantiere scuola”
Tema: Scuola

«Stiamo lavorando per ridare a questo paese una cosa che in questi anni è mancata: la centralità della scuola. Per questo dico: apriamo qui, assieme, un cantiere sulla scuola del futuro, sui contenuti della scuola e sul modo di trasmetterli. C’è una grandissima voglia di aprire una fase nuova». Il ministro Patrizio Bianchi è negli studi di Repubblica tv ospite di TechTalk, l’appuntamento quotidiano per parlare di tecnologia, innovazione e futuro di Italian Tech. E nel rispondere alla domanda: a che cosa serva spendere tanti soldi per portare la banda ultralarga in tutte le scuole con i fondi del Pnrr, se la didattica resta la stessa del secolo scorso, racconta la sua idea di scuola. Partiamo dall’anno scolastico appena finito: l’anno della Dad è concluso. Si può dire finalmente? «La didattica a distanza ha insegnato a tutti che ci sono anche altri mondi. Possiamo archiviare quell’esperienza ma dobbiamo saper trarre vantaggio da quello che abbiamo imparato». Perché è sostanzialmente fallita? «Non sono convinto di questo. La didattica a distanza è arrivata non come alternativa alla presenza ma all’assenza. Senza, c’era solo l’abbandono. Sono emerse problematiche, è vero, ma c’erano anche prima».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cellino Maximilian 
Titolo: Ritardi nei pagamenti e mutui: doppia procedura Ue contro l’Italia – Mutui, il richiamo dell’Ue: «Più concorrenza sui mutui» – Credito, richiamo Ue per l’Italia «Aprire il mercato dei mutui»
Tema: Mutui, l’Ue richiama l’Italia

Aprire íl mercato dei mutui agli intermediari del credito in modo da renderlo più competitivo, anche nell’interesse delle famiglie italiane alle prese con le rate. Questa in sintesi l’indicazione della Commissione Ue, che ieri ha inviato al nostro Paese una lettera di costituzione in mora attraverso la quale sl chiede senza mezzi termini di ottemperare all’obbligo di attuare tutte le disposizioni della direttiva sul credito ipotecario (direttiva 2014/17/UE). Nel dettaglio, la Commissione chiede all’Italia di adottare e notificare le disposizioni sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione dei servizi degli intermediari del credito, nonché sulla loro vigilanza. L’obiettivo della direttiva sul credito ipotecario è infatti proprio quello di aumentare la protezione dei consumatori nel settore dei prestiti ipotecari e di promuovere la concorrenza aprendo i mercati nazionali agli intermediari del credito: «Una maggiore concorrenza – ricorda a questo proposito Bruxelles – dovrebbe andare a vantaggio dei consumatori, consentendo una scelta più ampia e a costi inferiori». Ad avviare la procedura non è stato il verificarsi di un singolo caso o l’esistenza dl un cartello bancario nel nostro Paese, ma il fatto che la Ue, che regolarmente verifica l’applicazione nei Paesi delle proprie direttive, abbia riscontrato come questa non sia avvenuta pienamente nel nostro Paese. Vi sono adesso due mesi a disposizione per rispondere alle richieste, un lasso di tempo al termine del quale, se le autorità nazionali non dovessero replicare in modo soddisfacente, la Commissione può decidere di inviare un parere motivato all’Italia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Stringa Giovanni 
Titolo: Procedura Ue sui mutui italiani: più concorrenza
Tema: Mutui, l’Ue richiama l’Italia

I fari del mercato sono puntati oggi su Francoforte, dove la presidente della Bce Christine Lagarde parla al termine del board della banca centrale. Sul tavolo ci sono il futuro ritmo degli acquisti di obbligazioni nel programma di emergenza pandemica, il cosiddetto Pepp, e le stime sull’inflazione, che molto probabilmente saranno corrette al rialzo. I mercati si aspettano che Lagarde escluda qualsiasi avvio di discussione sul tapering, la riduzione degli acquisti, anche se negli Stati Uniti crescono le voci a favore di una retromarcia nella politica monetaria espansiva, nello specifico per un aumento dei tassi di interesse. Intanto in Cina i prezzi alla produzione a maggio — segno dell’aumento delle pressioni inflazionistiche — sono saliti a un ritmo che non si vedeva dal 2008: l’indice Ppi è cresciuto del 9% su base annua, contro il 6,8% di aprile. Tuttavia, nonostante l’aumento dei prezzi e la ripresa dell’economia a livello internazionale, in molti Paesi tra cui l’Italia il Pil resta ancora ampiamente sotto i livelli pre crisi. Proprio Ieri l’Istat ha pubblicato nuovi dati sul crollo dei consumi durante la crisi pandemica: nel 2020 la spesa delle famiglie è calata del 9%, la contrazione più forte dal 1997 (annodi inizio della serie storica): una discesa che riporta il dato al livello del 2000. E nel primo trimestre si è registrato un ulteriore calo del 3,49. Sul fronte dell’Unione europea, a Bruxelles la Commissione ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia chiedendo di applicare pienamente la direttiva ile sul credito ipotecario, in particolare le disposizioni su libertà di stabilimento, libera circolazione e vigilanza dei servizi degli intermediari del credito. L’obiettivo della direttiva, ricorda Bruxelles, è aumentare la protezione dei consumatori nel settore dei mutui e promuovere la concorrenza.
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Autore:  Mania Roberto 
Titolo: Licenziamenti, Draghi disposto a cambiare ma con l’intesa di tutti – Draghi cerca la grande intesa sul blocco dei licenziamenti
Tema: Draghi apre sui licenziamenti

Il premier Mario Draghi è disposto a cambiare un’altra volta le regole sul blocco dei licenziamenti purché sull’eventuale nuova formulazione ci sia l’accordo di tutti, dai partiti di maggioranza alle parti sociali, sindacati e Confindustria. È questa la linea che avrebbe espresso il presidente del Consiglio negli incontri separati che ha avuto nei giorni scorsi con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Draghi, dunque, non difende a tutti i costi la soluzione presa con il decreto Sostegni bis (blocco fino a giugno nell’industria e nell’edilizia; blocco fino ad ottobre per le piccole imprese dei servizi) ma vuole essere certo che una modifica non porterà con sé altre polemiche e altre richieste. E questo non è affatto scontato, da qui l’estrema cautela del presidente del Consiglio. Che ha deciso di rifletterci, di prendersi del tempo considerando che anche le posizioni (o le strategie) sindacali, al di là delle dichiarazioni formali, non sono del tutto coincidenti. Un compromesso potrebbe essere quello di imboccare la strada della proroga selettiva del blocco dei licenziamenti: non si può licenziare fino ad ottobre nei settori industriali ancora profondamente in crisi, misura che riguarderebbe soprattutto le filiere produttive della moe prende tempo perché tutti chiariscano le loro posizioni da, del tessile e del calzaturiero. E un’opzione sostenuta dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd), appoggiata dal Partito democratico e da Liberi e Uguali.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Licenziamenti apertura di Draghi adesso la palla passa ai partiti – Licenziamenti, apertura di Draghi il premier attende partiti e sindacati
Tema: Draghi apre sui licenziamenti

«Non so che decisione prenderà il governo, ma modificare il decreto in Parlamento non sarebbe sufficiente». Maurizio Landini, e con lui gli altri sindacati e la gran parte dei partiti, non mollano la presa su Mario Draghi perché cambi la norma che il primo luglio fa venir meno il blocco dei licenziamenti nelle imprese più grandi e nell’edilizia. Il premier ha aperto alla possibilità di cambiare nuovamente decisione con un emendamento parlamentare, purché ci sia l’accordo di tutti. Ma l’accordo ancora non c’è, la maggioranza resta divisa e i giorni passano. Il leader Cgil sottolinea che la conversione del decreto «Sostegni-bis» non avverrebbe in ogni caso prima della scadenza del blocco, e in quel caso si aprirebbe una finestra temporale che permetterebbe alle imprese di licenziare. Ecco perché la Cgil auspica un «decreto ponte», l’unico modo per fermare in tempo l’entrata in vigore della norma. Nelle ultime 48 ore Draghi ne ha discusso riservatamente con i leader dei tre sindacati. Ha chiesto la disponibilità ad una mediazione, purché permetta di chiudere una volta per tutte il dossier. Il problema di Draghi è che la mediazione al momento non c’è.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Piano sblocca costi per l’edilizia – Costi edilizi alle stelle, interviene il governo
Tema: Edilizia

Il governo interverrà per temperare «eccezionalmente» gli effetti del caro materiali sugli appalti di lavori pubblici. La norma è all’esame dei ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e potrebbe essere inserita in un decreto legge che il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, dovrebbe portare la prossima settimana in Consiglio dei ministri (difficile si faccia in tempo per oggi). In questo decreto anche le norme per semplificare l’approvazione del contratto di programma di Rfi 2020-21. Non ci sono ancora decisioni, invece, per quel che riguarda il Superbonus, dove pure i rincari hanno rallentato lavori ii cui Importo era calcolato su preventivi fatti precedenti agli aumenti. Dopo tre mesi di pressing fortissimo dell’associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), che ha spiegato come i rincari abnormi della prima parte del 2021 penalizzino duramente le imprese appaltatrici e potrebbero portare al blocco dei cantieri in corso, il governo batte ora un colpo, riconoscendo che quelle richieste avevano un fondamento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Confindustria e Medef, un piano italo francese per la ripresa economica
Tema: Piano Italia Francia per la ripresa
Italia e Francia insieme per rispondere ai cambiamenti post pandemia e alle trasformazioni del mondo industriale, dal digitale alla sostenibilità. Le imprese dei due paesi dialogano e si uniscono su obiettivi comuni, rivolgendosi alla politica. Con queste premesse si avvia la terza edizione del Forum economico Franco-Italiano tra Confindustria e Medef, la corrispondente organizzazione francese. I due presidenti, Carlo Bonomi e Geoffroy Roux de Bézieux, apriranno i lavori oggi pomeriggio (si terranno in presenza, nel rispetto delle norme sanitarie). Italia e Francia sono rispettivamente il secondo e il terzo paese manifatturiero d’Europa: è rilevante, quindi, che facciano sentire la loro voce, indicando ai propri governi e alle istituzioni Ue le priorità per crescere, creare lavoro, rispondere alle disuguaglianze. Un confronto che assume un rilievo ancora più strategico in vista della prossima presidenza francese della Ue. L’industria è motore della crescita, come testimoniano i numeri. Occorre reagire alla crisi. Sarà determinante l’attuazione dei Piani di ripresa e resilienza: il punto di vista dell’Italia sul Pnrr sarà uno dei temi di oggi pomeriggio, mentre domani il dibattito si concentrerà sul Pnrr francese.
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Dragoni Gianni
Titolo: Alitalia ha le casse vuote, Ita anche Braccio di ferro con l’Ue sui biglietti
Tema: Alitalia

Sono in due ad aver finito i soldi. Non solo Alitalia, ma anche Ita, la Newco pubblica che dovrebbe rilevare le attività della compagnia commissariati. Il negoziato del governo con la Ue però non è concluso. Si litiga sui biglietti prevenduti per i voli futuri. La Ue non vuole che i biglietti venduti da Alitalia vengano usati per volare con Ita. Il decollo di Ita slitta di nuovo, probabilmente potrà volare solo da novembre, nella stagione invernale. Alitalia ha le casse vuote. I commissari hanno detto ieri ai sindacati di non aver incassato i 100 milioni accordati dal governo, né i 4 milioni residui del fondo indennizzi Covid. Non d sono i soldi per stipendi di giugno e quattordicesime. I commissari sperano che i 40 milioni arrivino in una dedna di giorni. Per i ioo milioni invece dvuole undecreto Mise-Mef, potrebbero servire un paio di mesi. Ita ha esaurito i 20 milioni della dote iniziale. Dopo aver temporeggiato perché puntavano a partire con la stagione estiva, mettendo in difficoltà Alitalia, i vertici di Ita (Francesco Caio presidente, Fabio Lazzerini ad.) puntano a ottenere un aumento di capitale dal Mef di 800 milioni per fine mese.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Biden in Europa per rilanciare l’alleanza contro le crisi globali
Tema: Alleanza USA-EU

È il primo viaggio in Europa. Tutto nel segno della ricucitura tra le due sponde dell’Atlantico dopo l’era Trump, con la volontà di chiudere la pagina triste della pandemia, rilanciare l’economia mondiale e ridare slancio al sistema multilaterale degli scambi. Ma anche un viaggio che dovrebbe sancire l’alleanza tra Ue e Usa per contenere le ambizioni economiche e geopolitiche della Cina. Il presidente americano Joe Biden, accompagnato dalla moglie Jill, è da oggi nel Regno Unito per un colloquio con il premier inglese Boris Johnson, preludio al vertice G7 che si apre domani a Corbis Bay in Cornovaglia. Poi, il 14 e 15, Biden sarà a Bruxelles per il vertice Nato e il vertice Ue-Usa. Sulla scorta dei risultati del G7 e della Nato il 16 giugno a Ginevra il presidente americano incontrerà il presidente russo, Vladmir Putin, per un confronto ad ampio spettro che dovrà gettare le basi per il futuro rapporto tra Washington e Mosca.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi – Sarcina Giuseppe 
Titolo: Biden e patto con l’Europa: uniti di fronte a Russia e Cina – Biden promette alleanze e vaccini «Europa, il nostro patto è forte»
Tema: Alleanza USA-EU

Joe Biden è arrivato in Cornovaglia per il G7 a guida britannica. Si è fatto precedere da questa dichiarazione, mentre era già sulla scaletta dell’Air Force One: «L’obiettivo del viaggio? Rafforzare l’alleanza e mandare un messaggio a Russia e Cina: il legame tra Stati Uniti ed Europa è molto stretto e il G7 comincerà ad agire». Biden ha anche rivelato ai cronisti «di avere un piano per fronteggiare la pandemia a livello mondiale», aggiungendo «presto lo spiegherò pubblicamente». Secondo le indiscrezioni pubblicate dal New York Times, oggi il leader della Casa Bianca rivelerà di aver concluso un accordo con Pfizer per la fornitura di 500 milioni di dosi da distribuire a oltre 100 Paesi nel mondo. Il governo americano dovrebbe pagare un prezzo ridotto. L’operazione avverrà in due fasi: 200 milioni di fiale consegnate nel 2021; 300 milioni entro il 2022. Albert Bourla, ad di Pfizer, parteciperà alla cerimonia studiata per l’annuncio. II 5 maggio scorso Biden aveva appoggiato la proposta di sospendere la protezione dei diritti intellettuali sui vaccini per tutta la durata del contagio. Una mossa che aveva spiazzato e diviso i Paesi europei. ll presidente Usa, quindi, seguendo anche il consiglio del virologo Anthony Fauci, avrebbe intanto preso un’altra strada, più pragmatica. Peraltro la Casa Bianca si era già impegnata a distribuire 80 milioni di dosi entro giugno. ll progetto iniziale era attingere anche ai 60 milioni di confezioni Astrazeneca, stoccate negli stabilimenti in attesa del via libera della Food and Drug Administration. Tempi troppo lunghi, evidentemente. Per gli americani il contrasto al Covid-19 può rientrare nella più ampia strategia di contenimento nei confronti della Cina. Quando Biden dice che vuole «rafforzare l’alleanza» intende che è necessario un chiarimento di fondo tra gli alleati. Sarà il passaggio più complicato dell’intera missione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R. Es. 
Titolo: Biden annuncia un programma mondiale per la vaccinazione – Biden: «Al G7 annuncerò un piano per il mondo» Approvato passaporto Ue
Tema: Biden: vaccinazioni globali

La promessa di Joe Biden, pronunciata proprio prima di decollare alla volta dell’Europa per il suo primo viaggio all’estero da presidente degli Stati Uniti, è un piano di vaccinazioni per il mondo. Un piano che secondo anticipazioni di stampa comprenderebbe l’acquisto da parte degli Usa di 500 milioni di dosi di vaccino Pfizer da donare ai Paesi a basso reddito. Uno dei risultati più concreti attesi dal G7 a cui Biden parteciperà insieme ai capi di Stato o di Governo di Gran Bretagna, il Paese ospitante, Francia, Italia, Germania, Giappone e Canada. Chiamati a dimostrare nei fatti la capacità di risolvere i problemi globali dei Paesi più fortunati, ai primi posti nelle percentuali di persone vaccinate. Tanto che, per quanto riguarda la Ue, il Parlamento europeo ha potuto dare semaforo verde al «Digital Covid certificate». L’Europarlamento ha approvato, a larga maggioranza, il regolamento che istituirà il certificato Covid Ue digitale, o Green Pass. Lo ha annunciato a Strasburgo il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Il pass attesterà l’avvenuta vaccinazione completa (con validità a partire da 14 giorni dopo l’ultima dose), la guarigione dal Co vid-19 (fa fede il tampone positivo, dopo l’undicesimo giorno per 180 giorni) e l’esito negativo di un test (72 ore di validità per il molecolare, 48 ore per il rapido). Il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice Qr. In pratica, si tratta di tre certificati distinti per la vaccinazione, la guarigione e il test. Un quadro comune della Ue renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l’Unione europea.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.Es. 
Titolo: Uccisione di Attanasio in Congo, indagato funzionario dell’Onu
Tema: Caso Attanasio, accuse al funzionario Onu

Se il giorno del tragico tentato rapimento in Congo il convoglio sui cui viaggiavano l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci fosse stato supportato, così come stabilisce il protocollo di sicurezza Onu, da una scorta annata, forse si sarebbe potuta evitare la morte dei nostri connazionali. È il ragionamento fatto dai magistrati di Roma che hanno proceduto alla prima iscrizione nel registro degli indagati: si tratta di un funzionario congolese del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia delle Nazioni Unite, cui vengono contestate una serie di omissioni. L’ambasciatore e il militare dell’Arma, di fatto, non avevano alcun tipo di copertura annata e questo li ha fatti diventare facili bersagli di un eventuale rapimento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.Es. 
Titolo: Uccisione di Attanasio in Congo, indagato funzionario dell’Onu
Tema: Caso Attanasio, accuse al funzionario Onu

Violazione del protocollo di sicurezza dell’Onu denominato Sop, Standard operating procedure. È quanto la procura di Roma contesta al funzionario congolese del Programma alimentare mondiale dell’Onu, finito nei registro degli indagati in uno dei filoni dell’indagine relativa all’uccisione in Congo dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio lacovacci. L’iscrizione è arrivata al termine di un’attività istruttoria durata circa tre mesi nel corso della quale sono stati ascoltati altri funzionari dell’Onu e alcuni testimoni oculari del rapimento, dell’agguato e delle uccisioni avvenuti il 22 febbraio scorso. Agli atti dell’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Sergio Colaiocco, anche il dossier delle Nazioni Unite che sostanzialmente converge con quanto accertato dagli inquirenti: la missione del diplomatico italiano nella zona del parco di Virunga, sarebbe stata organizzata in modo non corretto, senza la presenza di una scorta armata di supporto al convoglio. Un’accusa già mossa nei confronti dell’Onu da Zakia Seddiki, la compagna di Attanasio: «Dovevano pensare alla sua sicurezza», aveva dichiarato. Il secondo filone di indagine, in cui si ipotizza il reato di tentato sequestro di persona con finalità di terrorismo, è al momento senza indagati.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Brexit, «la pazienza della Ue è al limite»
Tema: Brexit

Londra e Bruxelles sono più lontane che mai. La speranza di un compromesso sull’Irlanda del Nord prima del summit del G7 è naufragata dopo l’ennesimo round di negoziati infruttuosi ieri a Londra. Non è stato possibile trovare un accordo ma almeno non c’è stata una rottura definitiva, ha dichiarato Lord Frost, il ministro responsabile di Brexit, al termine dell’incontro con il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic. Dopo le «discussioni franche e oneste» di ieri d saranno quindi altri incontri, secondo il negoziatore britannico, per trovare una soluzione al problema dei controlli alla frontiera sulle merci che arrivano in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna e «permettere un ritorno alla normalità». Sefcovic ha usato parole più dure. Restano «notevoli lacune» nel modo ín cui Londra sta attuando il protocollo irlandese e la pazienza della Ue «è arrivata davvero al limite», ha detto ieri. Il negoziatore Ue ha anche avvertito che Bruxelles non esclude azioni legali, l’imposizione di tariffe commerciali e altre ritorsioni «ranide e risolute» contro la Gran Bretagna se continuerà a non rispettare l’accordo concordato «in tutte le sue parti». Il Protocollo irlandese, accettato e firmato dal premier Boris Johnson in dicembre per concludere Brexit, ha portato disagi e problemi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marroni Carlo 
Titolo: Riciclaggio, l’Europa promuove il nuovo corso delle Finanze vaticane
Tema: Vaticano

Il giudizio era atteso, specie dopo la tempesta perfetta scatenata dentro i Sacri Palazzi dallo scandalo di Sloane Avenue. Dopo una lunga ‘ispezione’ Moneyval, l’organismo del Consiglio d’Europa preposto alle politiche antiriciclaggio e finanziamento al terrorismo ha promosso la Santa Sede, anche se con qualche critica e raccomandazioni per una stretta sui reati finanziari. E per un maggior controllo dei rischi derivanti da comportamenti illeciti (corruzione, riciclaggio, ecc.) da parte degli insider, cioè funzionari e prelati di Curia. Ieri Moneyval ha pubblicato il rapporto sulla legislazione: il Vaticano ha ottenuto cinque giudizi di efficacia «sostanziale» e sei di efficacia «moderata», in nessun caso è stato espresso un giudizio di efficacia «bassa». Soddisfazione da parte di Carmelo Barbagallo, da un anno e mezzo presidente dell’Asif, l’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria, che ha guidato la delegazione vaticanadurante il processo di valutazione.
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***chita/

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