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SINTESI IN PRIMO PIANO – 10 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Si prova ad evitare la crisi di governo
– Per il Covid è imminente un’altra stretta
– Nuovo decreto ristori in arrivo
– Impeachment per Trump: i democratici accelerano

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – Crisi, l’offerta di Conte – Rimpasto corposo e altre concessioni La mano tesa del premier (decisa con i dem)
Tema: Governo verso la crisi
Un’apertura netta, con l’offerta di un corposo rimpasto di governo e con una serie di concessioni alle richieste di Italia viva. La mossa «molto dialogante» e anche sofferta di Conte è stata concertata con i vertici del Partito democratico, che stanno affannosamente tentando di sminare il campo. Sapendo che Renzi è «pronto a staccare la spina» facendo dimettere le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti anche prima del prossimo Consiglio dei ministri, Dario Franceschini ha provato a scacciare dal cielo di Palazzo Chigi lo spettro di una crisi al buio. Si è appellato al «buon senso e alla buona volontà» e ha teso a Matteo Renzi un ramoscello d’ulivo, tre ore prima della riunione dei gruppi parlamentari di Iv: un tentativo in extremis di togliere al senatore ogni alibi e vedere se davvero vuole andare fino in fondo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: La mossa di Conte: Recovery, patto e rimpasto per arrivare al 2023
Tema: Governo verso la crisi

Ha deciso di andare dritto, il presidente del Consiglio. Di non assecondare oltre I capricci del leader di Italia viva, che — ormai l’ha capito — intende solo logorarlo. Determinato, mai come prima, a chiudere la partita sul Recovery al più tardi martedì in Consiglio dei ministri. Dove, come nella più classica delle partite a poker, Giuseppe Conte inviterà le due renziane di governo, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, a mostrare le carte: prendere o lasciare. Nella convinzione che, specie dopo il ramoscello d’ulivo recapitato in serata, non potranno far altro che dare via libera (o comunque non opporsi) a un piano da cui dipende il futuro del Paese.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Conte: supererò le fibrillazioni E il Pd chiede «buonsenso»
Tema: Governo verso la crisi
A due giorni da un Consiglio dei ministri che potrebbe essere decisivo per le sorti della legislatura, nonostante gli attacchi di Matteo Renzi e Italia viva, Giuseppe Conte fa «un’apertura nei confronti di Renzi» e sul Recovery plan dice che «ora serve un grande sforzo collettivo». Conferma, ancora una volta, che sta lavorando ad un rimpasto per «rafforzare la solidità della squadra di governo». Due profili senza i quali «diventa arduo perseguire obiettivi che richiedono piena dedizione e acuta lungimiranza». Il premier fa anche una considerazione che riguarda il suo carattere: sto ricevendo «molti inviti, anche autorevoli, ad essere paziente, ma io non sono affatto paziente, al contrario sono impaziente», in questo caso di «poter superare le fibrillazioni in corso».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Ora sul Recovery Conte cerca l’aiuto del Cavaliere
Tema: Governo verso la crisi

Proprio con Brunetta il premier si è sentito giovedì per concertare l’appoggio di un gruppo di forzisti al momento del voto sul Recovery in Parlamento, che però non si tradurrebbe in uno stabile appoggio esterno al governo. Il problema dei numeri, dunque, resterebbe. Soprattutto in Senato, dove la ricerca di responsabili da parte degliemissari di Conte non sta andando bene. Sono al lavoro i senatori Riccardo Merlo del gruppo del Maie, Sandra Lonardo Mastella e Saverio De Bonis del Misto, Raffaele Fantetti di Italia23, ma le adesioni non stanno raggiungendo numeri tali da mettere al sicuro la maggioranza. Prima del parlamento, però, ci sarà il passaggio in Cdm. E a palazzo Chigi hanno notato che sono scomparse le minacce di dimissioni delle due ministre renziane, ipotizzate in occasione del Cdm.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cappellini Stefano 
Titolo: Intervista a Matteo Renzi – Renzi a Conte: “Errore politico e numerico volere la conta in aula” – Renzi “Dal premier zero risposte Se vuole la conta in aula fa un errore politico e numerico”
Tema: Governo verso la crisi

Senatore Renzi, partiamo dalla fine: lei ha già deciso dl far cadere Conte. «Più che farlo cadere, vorrei vederlo muovere. Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio. Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi perla sanità. Vogliamo chiarezza su scuola, cultura, lavoro. Questo abbiamo chiesto al premier con lettere, sms, documenti, riunioni. La risposta è stata sprezzante e sorprendente: ci vedremo in Parlamento, ha detto Conte. Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia: mi sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all’Italia». I numeri per sostituire Italia viva in Senato non d sono? «È più facile che Salvini ne rubi altri tre al M5S che il contrario». Gliel’ha detto Salvini? «No. Ma conosco le aule parlamentari, io».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sorgi Marcello 
Titolo: Il taccuino – L’ultimo tentativo per evitare la crisi
Tema: Governo verso la crisi

E’ l’ultimo tentativo di evitare la crisi venendo incontro J alle richieste di Renzi, ma mettendo tra parentesi le sue pretese di portare Conte e il governo alle dimissioni. L’uno-due di ieri del premier e di Franceschini (difensore a oltranza, nel Pd, dell’esecutivo giallorosso) fa leva sulla necessità di portare in Parlamento al più presto il piano per il Recovery Fund per ottenerne l’approvazione e inviarlo a Bruxelles. Subito dopo – Conte s’impegna solennemente – si aprirebbe il negoziato sul rafforzamento del governo e sui problemi aperti nella maggioranza, che potrebbero essere affrontati in modo più disteso, senza l’urgenza, appunto, di dare una risposta che la Commissione europea attende e sollecita da tempo. Naturalmente un’offerta cosi accomodante, che vede il premier per la prima volta ammettere con chiarezza mai vista prima che il governo ha bisogno dì una messa a punto generale, ha anche una faccia assai meno morbida e indisponibile ad ulterio ri rinvii come quelli chiesti da Renzi negli ultimi giorni: martedì infatti dovrebbe tenersi il consiglio dei ministri per approvare il piano messo a punto dal ministro dell’Economia Gualtieri e che dovrebbe recepire molte delle osservazioni poste da Italia viva.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Altri 20 mila casi, ma il tasso di positività scende all’11,6%
Tema: Situazione contagi
Siamo sempre dentro la seconda ondata con il rischio, ormai sempre più concreto, di andare incontro ad una terza e ad un nuovo picco, senza essere usciti da quella precedente. Sono 19.978 i nuovi casi, ancora così vicini ai 20 mila, e 483 sono i morti in un giorno, per un totale di 78.394 vittime, secondo il bollettino di sabato 9 gennaio. Ma il tasso di positività ora scende, 11,6% mentre venerdì era 12,5%. Questo rapporto tra tamponi effettuati e positivi trovati, tuttavia, oscilla da settimane e non si abbassa mai di molto.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rigatelli Francesco 
Titolo: Intervista ad Andrea Crisanti – “Lockdown subito o saltano le vaccinazioni Ci sono troppe varianti”
Tema: Situazione contagi

«Me lo chiedete per ogni Dpcm e rispondo sempre che le misure non bastano. Serve un lockdown vero, duro, veloce e questo vale ancor di più ora che c’è da gestire una campagna di vaccinazione prima che le varianti complichino la situazione». Andrea Crisanti, 66 anni, romano, professore ordinario di Microbiologia a Padova dopo anni all’Imperial College di Londra, è il virologo del modello veneto diventato la bestia nera della Regione guidata da Zaia e pure del governo Conte. Come vede la campagna di vaccinazione? «A livello internazionale purtroppo ci sono dei ritardi, mentre in Italia tutto procede per il meglio. Va anche detto che il governo ha scelto la via più facile, cioè partire da medici e infermieri, mentre in altri Paesi sono state pensate altre priorità».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: La nuova stretta sulle zone rosse Allarme movida – Zone rosse, criteri più rigorosi Ma debutterà la «fascia bianca»
Tema: Misure anti Covid

Divieti e restrizioni prorogati, criteri più rigorosi per entrare in zona rossa, ma anche una zona bianca dove ci sarà libertà di spostamento e tutte le attività saranno aperte. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha convocato per domani mattina i governatori per affrontare e condividere ogni punto da inserire nel provvedimento. E a loro dovrebbe comunicare anche la decisione, peraltro scontata, di prorogare lo stato di emergenza almeno fino al 30 giugno. Un regime che consente l’emissione dei Dpcm e delle ordinanze del ministro della Salute e una serie di provvedimenti attribuiti proprio alle Regioni per procedere d’urgenza, ma anche di far proseguire lo smart working dei dipendenti pubblici. La fascia rossa L’altro argomento prioritario è quello dell’ingresso automatico in fascia rossa. Sono stati gli scienziati dell’Iss a formulare la proposta già condivisa dal Cts. Obiettivo è evitare che nelle Regioni ad alto conta gio da Covid-19 si rimanga in una fascia bassa di rischio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Virus, l’Italia non riapre – Nuove regole sui colori Da venerdì prossimo 3 regioni a rischio rosso L’ira dei governatori
Tema: Misure anti Covid
Il nuovo rapido aumento dei casi di infezione da coronavirus preoccupa il Comitato tecnico scientifico e lo spinge a preparare la seconda fase dell’intervento sul sistema di monitoraggio, che la settimana prossima, se il Dpcm sarà approvato prima della Cabina di regia, manderebbe tre Regioni e una provincia in rosso. L’azione che cerca di evitare una terza ondata ancora più forte delle due precedenti si può definire a tenaglia. Da una parte si è abbassato ri Domani l’incontro con il governo per discutere i criteri della stretta.Gli esperti avvertono: “L’epidemia in Italia è ancora fuori controllo” spettivamente a 1 e 1,25 il livello dell’Rt (il fattore di replicazione) che porta una regione gialla a diventare arancione o rossa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Amabile Flavia 
Titolo: Ecco le regole della stretta di gennaio Le Regioni: “Il governo ci penalizza”
Tema: Misure anti Covid
Dalla prossima settimana esisterà il «giallo rafforzato» con divieto di circolazione tra regioni sempre e comunque. Dopo aver rivisto la soglia dell’indice Rt, abbassandola a 1 per entrare in zona arancione (era a 1,25) e a 1,25 anziché a 1,50 per passare alla zona rossa, l’esecutivo vuole inserire nel Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio una nuova valutazione delle fasce di rischio. La proposta è stata avanzata dall’Istituto superiore di Sanità e condivisa dal Comitato tecnico-scientifico: se l’incidenza settimanale dei casi supera i 250 casi ogni centomila abitanti, la Regione è automaticamente in zona rossa. Per il momento si tratta ancora di un’ipotesi, verrà discussa domani mattina nell’incontro convocato dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia con le Regioni, che hanno già espresso molte perplessità per un automatismo che finirebbe per penalizzare soprattutto chi fa più tampon
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mondo Alessandro 
Titolo: Covid, arriva un’altra stretta Arcuri a caccia di infermieri – Troppi medici, pochi infermieri Corsa in salita per le vaccinazioni
Tema: Misure anti Covid
E’ in arrivo la stretta di gennaio per fermare l’aumento dei contagi legato alle feste di Natale. La proposta allo studio prevede che con 250 casi ogni centomila abitanti, la Regione entrerà automaticamente in zona rossa. Parlando dell’emergenza Covid, il ministro della Salute, Roberto Speranza spiega che ancora per qualche mese sarà dura. Il commissario straordinario Domenico Arcuri va a caccia di infermieri: al momento troppo pochi per fare i vaccini.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tonacci Fabio 
Titolo: Intervista a Luca Zaia – “Contagi impazziti per la variante inglese e le due nate in Veneto” – Zaia “Curva impazzita per la variante inglese ma restiamo un modello”
Tema: Variante Covid

La diffusione del ceppo britannico (rilevato in tre tamponi su un campione di 5 persone rientrate dall’Inghilterra) e di due varianti autoctone del coronavirus sono, a parere di Zaia e dei suoi epidemiologi, «il fattore x» che in Veneto ha fatto impennare la curva epidemiologica e riempire gli ospedali di malati Covid: 2.540 nei reparti e 349 in terapia intensiva, i dati di ieri. «Un 30-40 per cento in più rispetto ai picchi di marzo», ammette Zaia. Il Veneto modello di gestione della pandemia nella prima ondata oggi appare più in difficoltà e sotto pressione, soprattutto alla luce dell’incidenza positivi/abitanti più alta d’Italia. Cosa sta accadendo in Veneto? «Intanto chiariamo: il valore così alto dell’incidenza, 972 positivi per 100 mila abitanti, dipende dal numero di test molecolari. Ci sono regioni che ne fanno 400 al giorno e trovano 40 positivi. Noi ne facciamo in media 20 mila»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna – Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a Lucia Azzolina – «Scuole chiuse, la responsabilità è delle Regioni» – «Le Regioni senza scuola? Ma i giovani per i governatori possono bere aperitivi al bar»
Tema: Covid e scuole

Oggi è un anno che Lucia Azzolina siede alla scrivania di Benedetto Croce, domani ci saranno gli studenti e i genitori in piazza. La ministra dell’Istruzione si è scontrata anche con il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti, ma con la crisi di governo alle porte evita di inasprire la polemica con il Pd e attacca presidenti delle Regioni. Domani le scuole superiori non ripartono in presenza se non in tre regioni. Ci saranno proteste e sit-in: genitori e studenti ce l’hanno anche con lei, ministra. «Rispetto alle superiori il governo ha fatto tutto quello che poteva e gli impegni li ha mantenuti grazie anche al lavoro importante dei prefetti e della comunità scolastica. Vorrei ricordare che il 23 dicembre è stata firmata all’unanimità l’intesa con le Regioni che prevedeva il rientro il 7 gennaio».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Piccolillo Virginia 
Titolo: Il Papa: vaccinarsi è un dovere, io lo farò E il suo medico muore per Covid
Tema: Vaticano

Il vaccino? «Io mi sono prenotato: sì, sì, si deve fare». Stavolta a promuovere l’opzione vaccinazione non è un virologo, ma il Papa. Lo fa proprio nel giorno in cui piange la morte del suo medico personale, Fabrizio Soccorsi, dovuta a complicanze polmonari indotte dal coronavirus. E lo fa con il suo stile: parole semplici, diritte al punto. «Quando ero bambino ricordo che c’è stata la crisi della poliomielite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici. Per questo c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero, poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini: per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gio.Bia 
Titolo: Open Arms, Salvini nell’aula bunker: «Ho difeso l’Italia»
Tema: Processo Salvini

Quando il Tar del Lazio sospese l’ordine di ingresso nelle acque nazionali firmato da Salvini, la nave è approdata legalmente in Italia e a quel punto c’era l’obbligo di concedere l’autorizzazione allo sbarco. «Ma il comandante era indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e a bordo c’erano due persone poi arrestate perché sospettati di essere scafisti», ribattono l’imputato e il suo difensore. Tuttavia, a parte che il comandante è stato successivamente prosciolto, e che i due presunti scafisti sono stati individuati proprio perché fatti scendere dalla Open Arms e identificati dagli altri migranti, sono considerazioni che per l’accusa non incidono sulle responsabilità dell’ex ministro. Dell’eventuale rinvio a giudizio si riprenderà a discutere nella prossima udienza, fissata per il 20 marzo, con gli avvocati delle i8 parti civili ammesse (tra singoli profughi e associazioni schierate al loro fianco) e sulla base d ei documenti presentati dalla difesa.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Intervista a Roberto Gualtieri – «Ora evitiamo il caos Presto altre misure» – «Adesso il Recovery è più robusto Da subito altre risorse per la Sanità»
Tema: Recovery plan

Roberto Gualtieri, come ministro dell’Economia, non è un tecnico come tanti suoi predecessori. Eppure di rado è stato al centro della scena politica come in questi giorni: dal Recovery plan italiano di cui ha preso saldamente le redini solo da poco dipende la stabilità di governo. Al punto da indurre Gualtieri a tenere da parte, per il momento, quasi tutti gli altri dossier meno il più urgente: un nuovo scostamento di bilancio entro fine mese che, dice il ministro, potrebbe valere circa 24 miliardi di euro. Quanto vale lo scostamento? «Stiamo valutando un intervento da un punto e mezzo di prodotto interno lordo». Cioè circa 24 miliardi? «Sì, di cui circa un miliardo e mezzo per l’acquisto, la distribuzione e la somministrazione dei vaccini. Sulla Sanità nel provvedimento in arrivo sono previsti nel complesso più di tre miliardi supplementari. Poi ovviamente rifinanzieremo il sostegno ai Comuni e la copertura de lla Cassa integrazione. Non solo i ristori».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Subito nuovi ristori, deficit verso 25 miliardi La pandemia colpisce di più Nord e servizi – La crisi pesa su Nord e servizi Nuovi aiuti verso i 25 miliardi
Tema: Decreto ristori

La partita dei ristori si gioca tutta con un occhio al passato e uno al futuro. per quanto riguarda il recente passato l’agenzia delle Entrate ha liquidato quasi 3,3 milioni di bonifici per un totale di lo miliardi tra fondo perduto, ristori e contributi peri centri storici. E in queste cifre sono già compresi i 22mila bonifici per 628 milioni di euro di sostegni economici automatici previsti dal decreto di Natale. magna, Veneto, Lombardia, Calabria Guardando, invece, al presente e e Sicilia, che lunedì resteranno in zona all’immediato futuro, per la prima arancione e chiedono ristori adeguati volta le misure anti-Covid adottate e immediati perle attività soggette a dal Governo non sono state accompa- restrizioni o chiusure.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Decreti Ristori Già distribuiti dieci miliardi – Servono 176 decreti per far partire la Manovra
Tema: Decreto ristori

In ballo cl sono 176 decreti attuativi collegati alla legge di Bilancio, così come le misure per il quinto decreto ristori. Interventi economici appesi allo spettro di una crisi di governo e all’inevitabile corredo di instabilità politica, con la prospettiva di vedere, insomma, impantanarsi un corposo pacchetto di provvedimenti urgenti. La conversione in legge della manovra per il 2021 che vale circa 40 miliardi, di cui 24 coperti con un aumento del deficit, non basta infatti a renderla pienamente operativa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: In fumo 20 miliardi per i ristori rischi e costi della crisi di governo
Tema: Decreto ristori

Nelle maglie della crisi, di qui a qualche giorno, rischiano di restare imbrigliati venti miliardi di euro. Sono i fondi del cosiddetto “decreto Ristori 5”, ovvero una serie di indennizzi per le imprese penalizzate dalle chiusure disposte dal governo e legate all’emergenza Covid. Un esecutivo dimissionario, è il parere degli esperti, non potrebbe proporre al Parlamento uno scostamento di bilancio di queste dimensioni, assimilabile a una manovra e dunque a un atto politico vero e proprio. Lo stop ai ristori, che lo stesso Palazzo Chigi adombra, sarebbe l’effetto più immediato di un precipitare della situazione in seguito agli attacchi di Renzi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pagni Luca 
Titolo: Energia, l’industria non si ferma la domanda sale dell’11,4% sul 2019
Tema: Produzione industriale

Crescono i consumi elettrici. Ma cresce, soprattutto, la domanda di energia da parte dell’industria. A leggere i dati a disposizione di Terna, la società a controllo pubblico che gestisce la rete nazionale ad alta tensione, l’economia italiana potrebbe non apparire in difficoltà per le conseguenze della pandemia. A dicembre, la domanda di energia elettrica da parte delle imprese “energivore” è salita per il terzo mese consecutivo. Una crescita costante che rispetto a novembre è aumentata dello 0,4% rispetto allo scorso novembre. Ma il balzo è ancora più significativo se si paragonano i numeri dell’ultimo mese con lo stesso periodo di un anno fa. In questo caso, si tratta di un +11,4%. In altre parole, questo significa che l’industria sta lavorando molto più di quanto non facesse a fine 2019, in un periodo in cui si nemmeno ci si immaginava che si arrivasse a fermare per un periodo la maggior parte delle attività.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Bonus fiscali, Iva e scontrini bloccati dai decreti attuativi – Bonus fiscali bloccati dai decreti mancanti
Tema: Ritardi legislativi

Il credito d’imposta per gli aumenti di capitale delle imprese con volumi di fatturato compresi tra i 5 e i 50 milioni di euro, ma anche, in ambito sportivo, la detassazione degli atleti e degli sponsor. Per proseguire con le norme Iva sui depositi di merci e con i rapporti commerciali con l’estero. Sono tante le “promesse” di un’agevolazione, di un credito d’imposta , o di un regime speciale, che nella maggior parte dei casi restano in attesa del cosiddetto provvedimento attuativo.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Brambilla Alberto 
Titolo: Inganno cashback tutti i motivi di un fallimento – L’inganno del cashback zero effetti sull’evasione
Tema: Evasione fiscale

Secondo l’ultima relazione del Parlamento Europeo, l’Italia ha il record dell’evasione fiscale e contributiva; ogni anno i mancati pagamenti dovuti allo Stato ammontano a 190,9 miliardi di euro; seguono la Germania, con 125,1 miliardi, e la Francia, con 117,9 miliardi. E quali sono le attività nelle quali è maggiore l’evasione? Sono quelle, anche per gli importi medi per operazione, della fornitura diretta di servizi alle famiglie, operazioni sulle quali grava un pesante carico fiscale sia diretto che indiretto (Irpef, contributi e Iva).
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Livini Ettore 
Titolo: Bitcoin, la folle corsa della criptovaluta che può scalzare l’oro
Tema: Criptovalute

La Bitcoin-mania sfida la forza di gravità e regala un’altra settimana da incorniciare alle monete virtuali. Il mercato delle criptovalute — malgrado i timori di una gigantesca bolla speculativa — continua a correre senza freni e in questi giorni ha raggiunto un valore di mille miliardi di dollari, una cifra pari al pil del Messico. La quotazione. del Bitcoin, che da solo vale 750 miliardi, ha superato quota 20 mila dollari il 6 dicembre, ha polverizzato i 30 mila il due gennaio e cinque giorni dopo è arrivata a 40 mila. «È il momento di una correzione al ribasso» hanno buttato 11 gli analisti più cauti. Si sbagliavano. Dopo una seduta di pausa, il Bitcoin ha rimesso il turbo e venerdì ha segnato un altro record storico (l’undicesimo nelle ultime dodici sedute) a quota 41.530.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Minenna Marcello 
Titolo: L’intesa tra Ue e Londra è partita nel modo giusto – L’accordo Regno Unito-Ue? Un buon punto di partenza
Tema: Scambi commerciali

A fine dicembre il Regno Unito e l’Unione europea, dopo quattro anni di discussioni e faticosi negoziati, hanno finalmente raggiunto un accordo commerciale che da quest’anno ne disciplinerà le relazioni bilaterali. Quote e tariffe sono state scongiurate: vi saranno invece (anzi già ci sono) barriere non tariffarie a partire dalle regole sull’origine delle merci che viaggiano tra le due sponde della Manica con speciale riguardo alla percentuale di componenti locali. Per evitare i dazi, i beni scambiati dovranno infatti contenere una proporzione minima di componenti locali. Un calo nel giro d’affari degli scambi Unione e Regno Unito sarà pressoché inevitabile, mala sua entità dipenderà dalla capacità di implementare valide soluzioni di semplificazione burocratica.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Fontanarosa Aldo 
Titolo: Intervista ad Annamaria Furlan – Furlan “Non si licenzia ma serve una legge per imporre l’obbligo”
Tema: Occupazione

Annamaria Furlan segretaria generale della Cisl: le aziende possono licenziare II dipendente che rifiuta di vaccinarsi? «Se una legge non stabilisce l’obbligo di vaccinarsi, allora nessun datore di lavoro può arbitrariamente decidere il licenziamento. Ma una legge ad hoc servirebbe, eccome: è urgente e opportuna, visto il numero dei morti che contiamo ogni giorno». La legge per ora non c’è. E se II dipendente non vuole vaccinarsi mentre l’impresa considera indispensabile il vaccino, litigare sarà inevitabile. «Bisogna evitare liti e carte bollate. A marzo, in un clima responsabile, le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati hanno raggiunto un ottimo accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che è tuttora un’arma valida contro il Covid-19. Propongo di ripercorrere quel cammino di dialogo tra le parti sociali, nel privato come nel pubblico impiego. Gli accordi però sono la strada per prevenire i conflitti. Sono po i le istituzioni che si devono assumere le loro responsabilità. II Parlamento legiferi subito».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: E i dem accelerano l’impachment-lampo (guardando al 2024)
Tema: Trump

I democratici vanno avanti a passo di carica verso il secondo impeachment di Donald Trump. La procedura verrà aperta domani alla Camera con la presentazione di un atto d’accusa per «incitamento all’insurrezione» basato su un unico articolo. Esaminato martedì nelle commissioni parlamentari, l’impeachment, già firmato da oltre la metà dei deputati del partito di Biden, potrebbe essere votato mercoledì dall’aula: stavolta i fatti sono tutti noti, non servono lunghe indagini. A quel punto toccherà al Senato (guidato ancora per qualche giorno dal repubblicano Mitch McConnell) costituirsi come tribunale che dovrà processare il presidente uscente ed emettere la sua sentenza. La condanna di Trump richiede 67 voti, i due terzi del Senato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Conto alla rovescia per l’impeachment I dem premono: aprire un’inchiesta
Tema: Trump

C’è il capo d’imputazione: “Istigazione all’insurrezione, tradimento della Costituzione”. Ci sono già le prime firme di deputati democratici. E almeno una senatrice repubblicana, Lisa Murkowski dell’Alaska, che medita di cambiare partito dopo l’orrore del 6 gennaio. I preparativi del secondo impeachment di Donald Trump sono avviati. La presidente della Camera, la democratica Nancy Pelosi, sta decidendo in queste ore se mettere il procedimento d’interdizione all’ordine del giorno dei lavori parlamentari già lunedì. “Come interdire un presidente in 12 giorni”: così il New York Times intitola un manuale d’istruzioni per l’uso. All’interno del partito democratico la convinzione che sia la cosa giusta da fare è più forte oggi rispetto al primo impeachment di 11 mesi fa.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Guaita Anna 
Titolo: Trump, il Congresso lancia l’impeachment lampo Si temono ancora attacchi
Tema: Trump

Negli Stati Uniti la parola “chatter” è stata finora strettamente collegata alle minacce del terrorismo islamico. Sin dall’Undici Settembre si sente parlare delle minacce percepite nel “chatter”, le chiacchiere dei militanti on line. Ma di colpo, a dimostrare quanto sia cambiata la situazione con l’attacco al Campidoglio, la parola salta fuori per rivelare una possibile nuova offensiva delle milizie pro-Trump a Washington, come risulta proprio dal chatter degli attivisti che già programmano manifestazioni il 17 gennaio e anche il 20, data dell’insediamento di Joe Biden, promettendo di «arrivare bene armati» e raccomandandosi l’un l’altro «di allenarsi al tiro».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Riotta Gianni 
Titolo: Twitter silenzia Donald non chiamatela censura – Disinformazione, menzogne, calunnie Ecco perché i social silenziano Donald
Tema: Usa

Twitter prima e poi Facebook, temporaneamente e quindi definitivamente, hanno sospeso e bloccato gli account di Trump, incluso quello istituzionale @potus (President of the United States), non si è trattato di «censura», come chi non è familiare con il dibattito sullo status, legale e professionale, delle piattaforme social media pretende, ma di tardiva azione di autodifesa, per evitare ulteriori tragiche violenze e conseguenze dirette agli azionisti. Da sempre le piattaforme si son trincerate dietro la parola d’ordirle «Non siamo editori, come giornali e tv, non filtriamo contenuti, siamo libere aree di accesso al pubblico» mentre, in privato, manager di Apple, Google, Twitter, Facebook, in America come in Europa, riconoscevano di non poter «bannare», sospendere in gergo, il presidente degli Stati Uniti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Trump fermato da Twitter E lo «Sciamano» viene arrestato – Trump «spento» da Twitter «Non ci ridurranno al silenzio»
Tema: Usa

È stata, soprattutto, una misura di ordine pubblico. Venerdì sera, 8 gennaio, Twitter ha deciso di «sospendere definitivamente» l’account più seguito nel mondo, il più amato o disprezzato: @realDonaldTrump, 88 milioni di follower. In quelle stesse ore l’Fbi cominciava a esaminare migliaia di messaggi bellicosi inviati sulla Rete dai supporter trampiani. Secondo i dati raccolti da Writer, una società di consulenza di San Francisco, addirittura il 32% dei tweet postati il 6 gennaio negli Stati Uniti erano «tossici», cioè offensivi, aggressivi se non violenti. L’onda di odio, segnalano da Twitter, è ancora alta e pericolosa. «Attenzione a domenica 17 gennaio — avverte la società guidata da Jack Dorsey —. Per quella data, dentro e fuori Twitter, stanno già proliferando piani per future proteste armate, compreso un secondo attacco al Congresso e ad altri edifici pubblici».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: QAnon, Italia nel mirino: “Trump derubato per colpa vostra” – Gli ultrà di Trump accusano l’Italia “Avete rubato le elezioni a Donald”
Tema: Usa

Mercoledì mattina, poco prima del discorso con cui i Trump aveva incitato isuoi sostenitori ad assaltare il Congresso, tra i manifestanti all’Ellipse si aggirava un signore col cartello «Italy Did It!», «È stata l’Italia». Alla domanda su chi fosse e cosa intendesse, aveva risposto così: «Mi chiamo Bob Both, e stamattina alle 2 ho sentito su Internet che il vostro governo ha rubato le elezioni a Trump». Questa teoria cornplottista è completamente falsa, però gira tra migliaia di trumpisti. È fondamentale evitare ogni allarmismo, perché non esistono minacce contro il nostro Paese, però visto cosa è successo mercoledì è prudente proteggersi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Arrestato Jake «lo sciamano»: «Abbiamo ubbidito al presidente»
Tema: Usa

Jake Angeli, lo «sciamano» seminudo, con la pelliccia e le corna da bisonte, è stato arrestato ieri e interrogato dall’Fbi. E il suo momento di celebrità. A torto o a ragione è diventato il simbolo dell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio. La Procura Generale del District of Columbia, Washington, lo accusa di «essere entrato con violenza, seminando disordine, negli ambienti del Congresso». Nel comunicato ufficiale non si fa riferimento ad armi o a specifiche azioni contro parlamentari o componenti dello staff. Lo «sciamano», secondo notizie di agenzia, avrebbe contattato gli agenti federali per costituirsi e agli inquirenti avrebbe dichiarato: «Sono entrato da una porta già aperta e ho fatto quello che aveva chiesto il presidente Trump».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giannini Massimo 
Titolo: L’editoriale – Noi, l’America e l’ondata dei populisti
Tema: Usa e Italia

Fascista o no, quel “popolo”, emarginato, arrabbiato e radicalizzato, esiste anche da noi. E con quel popolo l’Occidente deve fare i conti. Possiamo pure ironizzare sull’azione sovversiva di Washington, per metà letteraria (“il complotto contro l’America” di Philip Roth) e per metà cinematografica (“il dittatore dello Stato libero di Bananas” di Woody Allen). Ma anche se non si veste con le corna e la pelle di bufalo come Jake Angeli, quel “forgotten man” abita anche nelle nostre periferie. Si perde nelle stesse moltitudini solitarie, si nutre dello stesso risentimento e dello stesso cibo velenoso offerto dalla tavola calda per antropofagi del Web, coltiva la stessa sfiducia nei confronti della democrazia, che non lo vede, non lo aiuta, e dunque non gli serve.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Garibaldi Pietro 
Titolo: Usa, se i Ceo uccidono la democrazia Sono la nuova oligarchia, alimentano i populisti
Tema: Mondo finanziario Usa

Il fenomeno sociale alla base della crisi americana è la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi amministratori delegati (i cosidetti Ceo, Chief Executive Officers in inglese) delle più grandi banche, società tecnologiche e società industriali. L’esercito di amministratori è la nuova oligarchia americana, il vero nucleo di potere del sistema. Dal 1980, la retribuzione media di un Ceo è cresciuta del 940 per cento, mentre quella del lavoratore medio americano del 12 per cento. Oggi il 20 percento della ricchezza totale americana è in mano allo 0,1 per cento più ricco – un gruppetto di miliardari che corrisponde a circa 160 mila famiglie americane.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Germania, il grande anno elettorale
Tema: Il dopo Merkel

Il  2021 sarà l’anno dell’uscita di scena di Angela Merkel dalla vita politica della Germania e dunque la fine dell’epoca merkeliana, come lei stessa ha confermato nel suo messaggio di fine 2020. La prima svolta arriverà il 16 gennaio con la nomina del numero uno dell’Unione cristiano-democratica tra tre candidati: Friederich Merz, arcirivale storico di Merkel ed ex-BlackRock espressione dell’ala destra del partito; Armin Laschet, moderato filo-Merkel ministro presidente della Renania settentrionale-Vestfalia e Norbert Röttgen, presidente del comitato affari esteri del Bundestag. Il 2021 sarà anche un’annata superelettorale: si terranno le elezioni generali e si andrà al voto in sei Länder, quattro entro giugno, in tempo per captare gli orientamenti dell’elettorato prima del voto federale.
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