In evidenza sui principali quotidiani:
– Cashback: corsa a ostacoli
– Duello Renzi-Conte: la crisi sembra avvicinarsi
– Accordo con Polonia e Ungheria: sbloccato Mes e Bilancio Ue
– Angela Merkel commossa per la situazione sanitaria in Germania
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Repubblica
Autore: Ciriaco Tommaso
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte – Il premier: con le polemiche l’Italia perde, ma pronto a trattare – Il premier: “Pronto a trattare su cabina di regia e verifica del programma”
Tema: Governo
«A me non interessa se vince o perde Renzi, se vinco o perdo io. Qua vince o perde l’Italia, di fronte all’Europa, che aveva pregiudizi verso di noi e che li sta superando. Ma basta poco per disfare tutta la tela». A sera, al telefono, Giuseppe Conte lancia il suo appello. È stato bombardato da Matteo Renzi, duramente criticato dal Pd, non difeso neanche da Nicola Zingaretti. «Abbiamo un Paese in sofferenza – reagisce l’avvocato – Finora sul Recovery c’è stato un dibattito fuorviante. Tutte le forze di maggioranza e di governo devono avere a mente il contesto storico e sociale che stiamo attraversando, che ci impone di non farci distrarre da polemiche sterili».
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Testata: Repubblica
Autore: Cuzzocrea Annalisa
Titolo: Renzi-Conte, il grande duello Ora la crisi è più vicina – Renzi sfida Conte e il governo vacilla Il Pd: Palazzo Chigi trovi la soluzione
Tema: Governo
L’ultimo attacco di Matteo Renzi al governo di cui Italia Viva fa parte arriva nell’aula del Senato, alla vigilia di uno dei consigli europei più importanti degli ultimi mesi. Mentre l’ex premier parla, Giuseppe Conte lo guarda senza commentare, quasi senza muoversi, la mascherina chirurgica a coprire ogni reazione. Accanto al presidente del Consiglio, ci sono i ministri che ha scelto per coordinare la cabina di regia sul Recovery fund: Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli. Di fronte a lui, il leader di Italia Viva che mette in discussione l’intera impalcatura: i tempi, il metodo, ll merito.
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Testata: Repubblica
Autore: Vecchio Concetto
Titolo: L’arma in più di Renzi Nessuno crede al voto anticipato
Tema: Governo
«Rompo». «Stavolta rompo davvero». Da giorni Matteo Renzi fa filtrare messaggi sempre più audaci. Fa intendere che non ha paura di provocare la crisi dopo la legge di Bilancio perché la caduta di Giuseppe Conte non provocherebbe affatto il ricorso alle elezioni anticipate. Si farebbe semplicemente un altro governo. Ma da cosa nasce questa spavalderia? Perché ne è così convinto, al punto da tenere per il bavero il premier sul Recovery Fund? È certo, ad esempio, che il Movimento 5Stelle, ormai svuotato delle ragioni dell’antipolitica che l’hanno portato in Parlamento, accetterebbe un terzo esecutivo, pur di scongiurare urne rovinose.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Polito Antonio
Titolo: Il fragile equilibrio – Il governo supera la prova Ma arranca ancora sulle scelte per la ripresa
Tema: Governo
Ci sono momenti che dicono più delle parole. Per esempio quando Giuseppe Conte ha finito il suo intervento ieri mattina a Montecitorio senza che un vero e convinto applauso si levasse dall’aula. il logorio della seconda ondata scava inevitabilmente un solco tra il governo e l’opinione pubblica; ma anche tra il governo e la sua base parlamentare. La «guerra santa» dei Cinquestelle al Mes si è fermata prima di sparare il colpo che avrebbe potuto far cadere il governo, e con esso il Parlamento.
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Testata: Stampa
Autore: Carratelli Niccolò
Titolo: Conte salvo sul Mes, Renzi attacca “Se vuole poltrone, ecco le nostre”
Tema: Governo
Il voto sul Mes, ma la testa alla partita del Recovery Fund. Questo ha detto il dibattito in Parlamento in vista del Consiglio europeo. Utile, per Giuseppe Conte, più a sondare gli umori dei partiti che lo sostengono che a contare i veri numeri della sua maggioranza. Che al Senato, comunque, è restata sotto la soglia fatidica dei 161 voti (156 i sì alla risoluzione), con 2 contrari e 5 assenti “non giustificati” tra le file del Movimento 5 stelle. Ma quello che conta, per il premier, è aver ottenuto il mandato pieno sulla riforma del Fondo salva Stati, per non perdere la faccia in Europa. Ieri, però, ha avuto la conferma che non era questo lo scoglio da superare. Lo ha capito precisamente alle 19.30, quando nell’aula di palazzo Madama ha preso la parola Matteo Renzi, che ha dedicato solo due minuti del suo intervento al Mes e il resto allo scontro sulla cabina di regia del Recovery.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica
Titolo: Conte fa un passo: «Nessun potere sottratto ai ministri, coinvolgeremo tutti»
Tema: Governance Recovery
«La governance del Recovery? Un colossale fraintendimento». Alle dieci di sera, determinato ad arrivare oggi a Bruxelles con la valigia mezza piena e la credibilità non sfregiata, Giuseppe Conte chiama i giornalisti dei principali quotidiani. Vuole convincerli che la maggioranza sul Mes «ha dimostrato forte coesione» e non è stata, per lunghe e drammatiche ore, sospesa sul baratro della crisi.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Meli Maria_Teresa
Titolo: «Collegialità o tutto è difficile» E Zingaretti stoppa il piano di Conte
Tema: Governance Recovery
Un pezzo di verità la racconta Matteo Richetti quando dice che «sul Mes la discussione è finta». Già, con una risoluzione di ben 14 cartelle la questione è stata (più o meno) risolta. È sul Recovery plan che la maggioranza sta vivendo una drammatica crisi. E raccontarla come l’ennesimo braccio di ferro tra Renzi e Conte sarebbe semplicistico. Di certo arricchirebbe l’aneddotica di palazzo ma non fotograferebbe la realtà di ciò che sta accadendo tra i partiti della maggioranza e Conte. La verità è che anche nel Pd la pensano come il leader di Italia viva, anche se preferiscono un atteggiamento più cauto. Dice infatti Nicola Zingaretti: «Ci vuole una maggiore collegialità nelle decisioni o tutto diventa più difficile».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza
Titolo: Tutte le misure del Natale – Anziani soli, quarantena rimborsi e negozi Che cosa si può fare fino al 15 gennaio 2021
Tema: Contagio e misure
Le restrizioni per fermare i contagi da Sars-Cov-2 proseguiranno fino al 15 gennaio 2021. Quel giorno scade infatti la validità del decreto in vigore dal 4 dicembre e nonostante il ritorno a scuola dei liceali con una percentuale pari al 75% sia stato fissato al 7 gennaio, molti divieti saranno validi per un’altra settimana. Così come l’obbligo di quarantena per chi trascorre le festività all’estero. A chiarirlo sono le Faq (risposte a domande frequenti) pubblicate sul sito del governo che forniscono risposte ai dubbi emersi in questi giorni sull’interpretazione delle norme. Soprattutto sul divieto di spostamento tra le regioni, anche se gialle, in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio.
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Testata: Stampa
Autore: Russo Paolo
Titolo: L’Italia intravede le soglie di sicurezza Lombardia e Piemonte “gialle” dal 13
Tema: Contagio e misure
Se i contagi continueranno a scendere con questo passo già tra una settimana potremmo rimettere la museruola all’epidemia. Quella che secondo le tabelle degli scienziati del Cts doveva scattare a Natale con quota seimila, il numero dei casi giornalieri che consente di fare bene il contact tracing. Ossia rintracciare e isolare tutti i contatti stretti di ogni nuovo positivo, impedendo ai focolai di trasformarsi in incendi. Ieri i nuovi casi erano 12.756, esattamente la metà di quelli contati una settimana fa, anche se allora il numero di tamponi era nettamente più alto. Ma pur con gli alti e bassi dovuti al numero altrettanto altalenante dei test eseguiti, è dal 13 novembre che la curva dei contagi ha iniziato a flettere.
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Testata: Repubblica
Autore: Bocci Michele
Titolo: Vaccino antivirus, tremila medici da arruolare – Vaccini, via a sedicimila assunzioni subito bando per medici e infermieri
Tema: Vaccinazioni in Italia
Ci vorrà tanto personale per portare avanti la vaccinazione anti Covid in Italia. Serviranno sia dipendenti del servizio sanitario nazionale sia neo assunti, più o meno 16 mila, dei quali circa 3mila sono i medici, secondo il programma del commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. I contratti verranno fatti a laureati in Medicina, specializaandi, pensionati, ma anche a infermieri e assistenti sanitari, e al personale amministrativo.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Trocino Alessandro
Titolo: Nel Movimento la ferita resta aperta Crimi minaccia sanzioni ai dissidenti
Tema: 5Stelle
I leghisti non la prendono bene e Claudio Borghi liquida sprezzantemente gli ex alleati: «Rinnegano qualsiasi valore: questa gente con me ha chiuso, piuttosto parlo con il Pd». Il Movimento esce dal voto sul Mes con un sospiro di sollievo, perché è riuscito ad evitare una defezione di massa che avrebbe messo a rischio il governo, ma deve prendere atto di una spaccatura importante con quasi 25 deputati e una decina di senatori che votano contro o non partecipano. Tanto che Vito Crimi minaccia sanzioni (che difficilmente ci saranno): «Nel Codice etico si parla di rispetto del principio democratico di maggioranza, chi ha votato contro si prende le sue responsabilità. Il M5S è un’associazione politica solidale, non è un’azienda».
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Testata: Repubblica
Autore: Lopapa Carmelo
Titolo: Mes, governo salvo sul filo Il M5S perde pezzi Dissidenti verso l’espulsione
Tema: 5Stelle
Nove senatori M5S non hanno par tecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza mentre due (Mattia Crucioli e Bianca Laura Granato) hanno votato no: «II Mes rappresenta tutto ciò contro cui il M5S si batte», dichiara Crucioli. Alla Camera sono 131 deputati che dicono no alla risoluzione, 9 gli assenti. Qui «un gore, a supplicare, il ricorso al Mes», motiva il suo no Andrea Colletti. Le acque nel Movimento erano agitate da settimane. E ora? Che accadrà ai dissidenti? Soprattutto a Palazzo Madama, dove la maggioranza non potrebbe permettersi di perdere altri pezzi? Il pasdaran Di Battista tace.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Perrone Manuela
Titolo: Recovery plan in stallo Mes, Conte al vertice Ue con l’ok alla riforma – Conte al Consiglio Ue con l’ok sul salva Stati ma senza il Recovery
Tema: Politica economica
Disinnescata la mina parlamentare del voto sulla riforma del Fondo salva Stati (risoluzione di Governo votata a maggioranza alla Camera e al Senato), Conte può partecipare al Consiglio Ue di oggi con un buon viatico. Ma senza un accordo di maggioranza sul Recovery Plan, il programma nazionale con le priorità di spesa dei fondi Ue del Recovery Fund. Anche ieri è sfumata la convocazione del Consiglio dei ministri che deve esaminare e approvare la governance del Recovery plan. Troppe tensioni ancora nella compagine di Governo e tra i ministeri coinvolti. Non si riesce a trovare l’intesa sulla gestione dei fondi, sulla cabina di regia dei progetti e delle verifiche, sui nomi e sui ruoli dei sei manager che dovranno sovraintendere ai programmi. Ma a Bruxelles il tempo comincia a stringere.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Patta Emilia – Perrone Manuela
Titolo: Mes, la maggioranza tiene Pd e Iv: «Ora si cambi passo»
Tema: Politica economica
Conte ha spostato l’asticella più in alto: struttura e funzione del Mes «debbono essere riconsiderate in modo radicale» e l’Italia, nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Unione europea, «si farà promotrice di una proposta innovatrice che porti a superare la sua natura di accordo intergovernativo, legato a un paradigma che ritengo ormai obsoleto rispetto alle sfide che abbiamo davanti».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Santilli Giorgio
Titolo: Infrastrutture, dal Recovery Plan niente risorse aggiuntive nel 2021-23
Tema: Politica economica
È una mezza bomba in tema di finanziamento delle grandi opere infrastrutturali quella esplosa ieri alle ore 13,30 in chiusura del seminario organizzato da Confindustria, Ance, Luiss e Conferenza delle Regioni sul tema del blocco delle opere pubbliche. La ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha infatti confermato quello che già risultava da una interpretazione delle bozze del Recovery Plan e che nelle ultime ore circolava con molta insistenza fra gli addetti ai lavori: l’ingresso delle grandi opere strategiche già in corso di realizzazione ma aggiunge alcune informazioni che danno un quadro solo parzialmente diverso. «I fondi del Recovery Plan – dice De Micheli – saranno sostitutivi e non aggiuntivi nel primo triennio perché serviranno a sostituire debito già esistente con un debito che ha un costo più basso. I fondi saranno aggiuntivi, invece, nella fase pluriennale».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Aquaro Dario
Titolo: Cashback in panne, ristori Inps a ostacoli – Cashback ancora al rallentatore sulle carte di credito
Tema: App Io
Per quel che riguarda il cashback si sono riscontrate ancora difficoltà per la registrazione delle carte di credito sulla App «Io». Sono state superate le difficoltà per PagoBancomat. Sono oltre 8,2 milioni coloro che hanno scaricato la app «Io» e 2,8 milioni i cittadini che si sono iscritti al programma anche attraverso altri operatori privati.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Salvia Lorenzo
Titolo: Cashback, corsa a ostacoli Si tratta sulla proroga a gennaio
Tema: App Io
La situazione è in lento miglioramento. Sembra il bollettino meteo il bilancio della seconda giornata del cashback, il piano lanciato dal governo per spingere i pagamenti con moneta elettronica. Per gran parte della giornata di ieri l’app Io ha continuato a impallarsi, rendendo impossibile la registrazione di nuove carte di credito e bancomat. Troppe richieste, una piattaforma tarata per un traffico più basso. E, nonostante si ripetesse che tutti i problemi erano stati superati, l’app è andata a singhiozzo. L’aggiornamento rilasciato nel pomeriggio ha migliorato le cose. Ma non tutti i problemi sembrano ancora risolti.
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Testata: Repubblica
Autore: Pagni Luca
Titolo: L’industria non si ferma i consumi di energia superiori a un anno fa
Tema: Andamento industriale
L’attività industriale non si ferma. Non solo non sembra non risentire delle difficoltà del secondo lockdown, ma pare andare ancora meglio di dodici mesi fa, quando non era ancora scattato l’allarme pandemia globale. È quanto si può dedurre dal dati dei consumi elettrici in Italia, cosi come si leggono nel consueto report mensile da parte di Terna, la società a controllo pubblico che si occupa del dispacciamento dell’energia lungo tutta la Penisola.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Marro Enrico
Titolo: Sanità, la battaglia dei 9 miliardi Il Tesoro: più fondi limando altre voci
Tema: Fondi sanità
«Ci possono essere aggiustamenti quando si definiranno i singoli progetti, ma i saldi assegnati a ognuno dei sei capitoli del Pnrr sono quelli. E se si volessero dare più soldi alla sanità bisognerebbe toglierli ad altri settori», spiegano i tecnici che hanno passato le ultime notti a far quadrare i conti del Piano nazionale di rilancio e resilienza, che dovrebbe essere approvato nella prossima riunione del consiglio dei ministri (non ancora convocata) e poi dal Parlamento e quindi inviato a Bruxelles per ottenere i 209 miliardi promessi dall’Europa all’Italia.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Biondi Andrea
Titolo: Rete unica, gli operatori alzano la voce «Non siamo ancora stati coinvolti»
Tema: Tlc
Gli operatori alternativi, i concorrenti di Tim, tomano a farsi sentire sulla rete unica La richiesta alla Cdp è quella di una convocazione, oltre che di avviare un tavolo di confronto allargato «in relazione al progetto di realizzazione di una società unica proprietaria della rete fissa di telecomunicazione nazionale».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Ducci Andrea
Titolo: «Nuova Alitalia, due nomi per la partnership. Ita nasce ad aprile»
Tema: Crisi Alitalia
«I prossimi 11 mesi saranno di «navigazione a vista». A dirlo è Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita spa (Italia trasporto aereo), la newco costituita dal Tesoro da poche settimane per raccogliere in eredità la gestione di Alitalia. Uno dei primi passi poggia sulla presentazione del piano industriale entro died giorni, un passaggio obbligato seguito dal vaglio del Parlamento per un parere e, poi, dall’esame da parte della Ue. A Bruxelles hanno infatti chiesto che sia evidente la discontinuità economica tra la vecchia Alitalia e la nuova gestione.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: G.Tr.
Titolo: Salva banche, BTp e prestiti leggeri gli assi dell’accordo
Tema: Sistema bancario
La novità più rilevante è quella che affida al Salva-Stati anche la funzione di sostegno al fondo di risoluzione unico per il sistema bancario. Il backstop, che sostituirebbe gli attuali prestiti finalizzati alle ricapitalizzazioni bancarie fin qui utilizzati solo il Spagna, è stata una delle richieste chiave nelle trattative portate avanti dal governo Conte giallo-verde con l’allora ministro dell’Economia Giovanni Tria.
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Testata: Messaggero
Autore: Bassi Andrea
Titolo: Roma e la beffa del Recovery – Il governo beffa Roma zero fondi per la Capitale
Tema: Roma Capitale
Nelle 125 pagine del Recovery plan Roma è citata soltanto due volte. Per l’investimento sulla linea ferroviaria Roma-Pescara (ampiamente previsto, è anche tra le opere da commissariare), e la seconda volta genericamente per dire che gli investimenti sul sistema ferroviario regionale avranno effetti importanti sul trasporto dei pendolari in città come Milano, Roma e Napoli. Poi zero. Niente. Eppure, poco più di un paio di mesi fa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva pronunciato parole che lasciavano poco spazio alle interpretazioni. «Nel Recovery plan», aveva detto intervistato da Maria Latella, «ci sarà un progetto importante anche per Roma».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Trovati Gianni
Titolo: Pubblico impiego, il primo sciopero in smart working è un vero flop – Sciopero Pa, per il governo adesione al 5 per cento
Tema: Occupazione
Le prime cifre uscite dalla Funzione pubblica disegnano un flop della protesta, con tassi di partecipazione intorno al 5%. Suona una musica opposta il comunicato di Cgil, Cisl e Uil, che parla di «una partecipazione fra le più alte degli ultimi anni». Lo sciopero arriva a scaldare un rinnovo contrattuale del pubblico impiego che dopo l’ultima aggiunta da 400 milioni prevista dalla legge di bilancio in discussione ora alla Camera ha a disposizione 3,8 miliardi nel fondo per i contratti 2019/2021 nella Pa centrale.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Corriere della Sera
Autore: Valentino Paolo
Titolo: E Merkel si emoziona: «State a casa, quei 590 morti sono inaccettabili»
Tema: Germania
Nessuno aveva mai visto Angela Merkel parlare con la voce rotta e un tono così carico di emozione e pathos. E successo ieri al Bundestag, durante il dibattito generale sul bilancio, tradizionale occasione di confronto della politica tedesca. In un discorso destinato a passare alla storia del suo cancellierato, Merkel ha chiesto nuovamente ai Länder, responsabili della Sanità, un lockdown più severo di quello attualmente in vigore in Germania per rallentare la diffusione del coronavirus. E ha appello alla responsabidella popolazione, perché teluca al massimo i contatti fa vista del Natale, altrimenti «ta pandemia sarà di nuovo fuori controllo».
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Testata: Stampa
Autore: Tortello Letizia
Titolo: Germania blindata, le lacrime di Angela “Ci sono troppe morti, è inaccettabile” – Le lacrime di Merkel davanti ai tedeschi “Troppi morti, facciamo un altro sforzo”
Tema: Germania
«Per quanto sia difficile, e so quanto amore ci sia dietro le bancarelle di vin brulé e waffel — incalza -, se la scienza ci supplica di fermare le scuole e ridurre i contatti una settimana prima, va trovata una strada». Merkel tiene il punto per 23 minuti, poi il suo tono si fa personale, commosso. L’appello è ai Länder, competenti per sanità e scuola, affinché impongano restrizioni prima e dopo Natale. Al momento, solo la Baviera (da ieri) e la Sassonia (da lunedì prossimo) hanno tirato il freno di emergenza, tornando in «lockd own duro», con negozi chiusi, la possibilità di uscire solo per lavoro o al massimo per passeggio, autorizzati ad incontrare poche persone anche per le feste.
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Testata: Repubblica
Autore: Mastrobuoni Tonia
Titolo: Merkel sbatte i pugni e si emoziona “Dobbiamo agire”
Tema: Germania
È stato un crescendo. E alla fine si è trasformato nel discorso più emotivo, più esasperato e a tratti disperato di Angela Merkel. La cancelliera era attesa ieri al Bundestag per il suo ultimo discorso sul bilancio. È partita piano, snocciolando con voce piatta le cifre del disastro, difendendo le ragioni di un debito alle stelle senza mai scomporsi. Ma passando ad altri numeri, quelli della pandemia — nel giorno in cui la Germania conta il record assoluto di 590 morti — Merkel non è riuscita più a trattenere le emozioni.
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Testata: Repubblica
Autore: D’Argenio Alberto
Titolo: La Ue trova l’accordo che supera il veto di Polonia e Ungheria
Tema: Accordo per l’Ue
È praticamente chiuso l’accordo per rimuovere il veto di Ungheria e Polonia al lancio del Next Generation Eu da 750 miliardi e del Bilancio Ue 2021-2027 da quasi 1.100 miliardi. L’intesa è stata cucita dal governo tedesco, presidente di turno dell’Unione, e come chiedevano Europarlamento e partner Ue evita di modificare il meccanismo che lega i fondi Ue al rispetto dello stato di diritto contestato da Viktòr Orban e Mateusz MorawiecIci. L’ipotesi di accordo si fonda su una dichiarazione politica interpretativa della nuova regola ed è stata informalmente accettata dai due di Visegrad.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Spiraglio sul negoziato europeo – Prima intesa tra Germania, Polonia e Ungheria sullo Stato di diritto
Tema: Accordo per l’Ue
Polonia e Ungheria hanno trovato un compromesso con la Germania per sbloccare il Recovery e il bilancio Ue, tenuti in ostaggio dalla minaccia di veto di Budapest e Varsavia per il dossier sullo stato di diritto. L’accordo è passato all’esame degli altri Paesi e oggi sarà in discussione al vertice europeo. L’altra sfida per l’Europa è Brexit: lo sblocco delle trattative sulla partnership Ue-Gran Bretagna è nelle mani del premier Johnson e della presidente della Commissione Ue von der Leyen, che si sono visti ieri a cena a Bruxelles.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Ippolito Luigi
Titolo: Boris cena a Bruxelles: è l’ultimo atto
Tema: Brexit
C’è tempo fino a domenica per trovare un accordo sulla Brexit, che ieri sera appariva ancora lontano. Boris Johnson è volato a Bruxelles per l’incontro decisivo con Ursula von der Leyen: una cena a base di capesante e rombo che aveva l’obiettivo si sbloccare I negoziati. In caso di fallimento, si sarebbe spalancato il baratro del no deal, un divorzio senza accordi il 31 dicembre che comporta il ritorno a dazi e dogane e, soprattutto, una frattura geopolitica fra la Gran Bretagna e l’Europa. La cena non ha portato i frutti sperati, ma almeno non c’è stata la rottura definitiva: resta ancora qualche giorno per correre ai ripari.
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Testata: Repubblica
Autore: Garton Ash Timothy
Titolo: Tra la Brexit e l’Ungheria
Tema: Brexit
“Brexit significa Brexit” – il mantra dell’ex premier Theresa May merita di comparire nei libri di storia come massimo esempio di frase priva di significato contenente il verbo “significare”. Ma non illudiamoci che quando finalmente scopriremo se tra Regno Unito ed Unione europea ci sarà un accordo minimo o un no deal, allora capiremo il senso della Brexit. Ci vorranno almeno cinque anni, probabilmente dieci, prima che si delinei ai nostri occhi un quadro chiaro del nuovo rapporto tra le isole e il continente. A quel punto l’Ue potrebbe essere una comunità assai diversa e il Regno unito potrebbe non esistere più.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Bongiorni Roberto
Titolo: Netanyahu-Gantz, la sfida dei budget che rischia di riportare Israele al voto
Tema: Israele
Questione di feeling? Sicuramente. Ma anche, e soprattutto, questione di budget. A far scivolare Israele verso le quarte elezioni politiche in soli due anni, lo scenario tanto temuto dal presidente della Repubblica Reuven Rivlin, è stato, ancora una volta, un disaccordo sul budget nazionale. Non è un segreto che tra lo scaltro Benjamin Netanyahu, attuale premier e leader dei partito conservatore Likud, e Benny Gantz, ex capo di Stato maggiore e leader del partito centrista Blu e Bianco, non è mai corso buon sangue. Al di là del nome – Benjamin – i due hanno poco in comune.
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Testata: Messaggero
Autore: Pompetti Flavio
Titolo: Usa, prima tegola su Biden il figlio indagato per le tasse
Tema: Usa
Hunter Biden, il figlio del presidente che tra quattro giorni sarà confermato dai grandi elettori dei cinquanta stati degli Usa, è sotto indagine da parte di un procuratore federale del Delaware. E’ stato lo stesso interessato a divulgare la notizia, appena lui stesso ne è venuto a conoscenza. L’inchiesta sembra avviata già dà qualche tempo, ed ha a che fare con la legalità delle cartelle fiscali presentate da Hunter presso il minuscolo stato della costa orientale, a pochi chilometri da Washington, dove gran parte delle aziende e dei grandi imprenditori statunitensi eleggono domicilio fiscale, attratti da una legislazione generosa nei confronti dei grandi contribuenti.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarcina Giuseppe
Titolo: Biden, il figlio è indagato per evasione fiscale
Tema: Usa
La Procura generale del Delaware indaga sulle dichiarazioni dei redditi di Hunter Biden, figlio del presidente eletto degli Stati Uniti. E lo stesso Hunter ad annunciarlo con un comunicato, evidentemente per prevenire fughe di notizie e attacchi politici all’indirizzo del padre. Nella nota si legge che l’inchiesta riguarda alcuni affari realizzati all’estero, durante l’ultima campagna presidenziale, conclusasi con la vittoria di Joe Biden nelle elezioni del novembre. «Prendo molto sul serio questa faccenda — osserva Hunter — e sono fiducioso che una indagine accurata dimostrerà che io ho gestito i miei affari legalmente e in modo appropriato, grazie anche alla consulenza di consiglieri fiscali professionisti».
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Testata: Repubblica
Autore: Guerrera Antonello
Titolo: E Londra blocca le dosi a chi soffre di allergie “Solo una precauzione”
Tema: Vaccinazione in Gran Bretagna
Parola d’ordine, a Londra e nel mondo: niente panico. «II vaccino anti Covid di Pfizer e BioNTech è efficace e sicuró» confermano le autorità sanitarie britanniche, la stessa Pfizer, ma anche il Canada, che ieri ha approvato il vaccino (oggi si parte) dopo il Regno Unito e l’imminente ok degli Usa, Israele che lo inizierà a somministrare il 27 dicembre e l’Italia dalla seconda metà di gennaio. Insomma, per molteplici autorità e scienziati internazionali, il vaccino anti coronavirus che l’altro ieri, nel “V-Day”, il governo di Boris Johnson ha iniziato a somministrare a 6-7mila britannici al giorno, non ha alcun problema. Si va avanti secondo i piani.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Sorrentino Riccardo
Titolo: La Francia presenta la legge contro l’islamismo radicale
Tema: Islam
La religione separata dalla politica. Nella giornata nazionale della laicità, il 9 dicembre, con l’obiettivo di contrastare l’islamismo radicale, che ha lasciato in Francia – ma non solo – un lunga e odiosa scia di sangue, e di estendere anche ai musulmani i grandi principi repubblicani, il presidente Emmanuel Macron e il suo governo hanno presentato un progetto di legge che segnerà, insieme al piano di rilancio economico, la strategia dell’ultima fase del quinquennato.
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PRIME PAGINE
IL SOLE 24 ORE
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LA REPUBBLICA
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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LIBERO QUOTIDIANO
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IL FATTO QUOTIDIANO
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***nafra/