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SINTESI IN PRIMO PIANO – 1 giugno 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Coronavirus in Italia, casi in calo, dal 3 via agli spostamenti tra le Regioni.
– Spostamenti tra Paesi, la Grecia apre parzialmente all’Italia.
– Il ministro Gueltieri: “Non escludiamo il Mes”.
– Disordini negli USA, la rabbia per la morte di Floyd dilaga.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Meno malati. Oggi è il giorno di «Immuni»
Tema: Coronavirus in Italia

Numeri confrortanti dal bollettino di ieri sulla diffusione del coronavirus in Italia: calano i nuovi casi, 355 contro i 416 del giorno precedente, e calano anche in Lombardia (ieri 210, sabato 221). Appena 49 nuovi casi al di fuori delle tre regioni più colpite, Lombardia appunto, Piemonte (54) ed Emilia Romagna (31). In 5 regioni i contagi in 24 ore sono pari a zero. La percentuale di crescita del contagio resta dunque allo 0,2. Bene Milano città, dove ieri si sono registrati solo 13 casi in più rispetto al giorno prima. Anche i decessi diminuiscono, 75, mentre aumentano i dimessi, 1.874 persone in più rispetto a due giorni fa, per un totale di 157.507. Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza, perché sono stati sottoposti a tampone e regolarmente registrati, sono 42.075. Restano in ospedale ricoverati con sintomi 6.837 pazienti, con una diminuzione di 293 persone rispetto a sabato. Da oggi, intanto, l’app Immuni per il tracciamento anticontagio dovrebbe poter essere scaricabile dagli store di Apple e Google. Il download dell’applicazione potrà essere effettuato da chiunque, ma il sistema sarà attivo solo nelle regioni che aderiranno alla fase di sperimentazione. Quelle interessate dovrebbero essere quattro: Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: I turisti in arrivo da altre regioni saranno tracciati – L’intesa con le Regioni anti apertura Si potrà tracciare chi varca i confini
Tema: Coronavirus in Italia

Va avanti la mediazione tra governo e quelle regioni più scettiche per la riapertura degli spostamenti su tutto il territorio nazionale a partire dal 3 giugno. Il ministro Boccia avrebbe aperto all’ipotesi di tracciamento dei turisti e conservazione dei dati per due settimane. “Il rischio c’è e sarebbe sbagliato non riconoscerlo, quindi lo stiamo assumendo, provando a gestire una fase diversa”, ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza. Prima di mercoledì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe rivolgere un appello alla responsabilità individuale dei cittadini nell’affrontare questa nuova e delicata fase dell’emergenza da coronavirus. Ma non ci sarà bisogno di altri provvedimenti o Dpcm. Le regole fondamentali restano il distanziamento sociale, l’uso della mascherina quando non è possibile stare ad almeno un metro dagli altri e il rispetto del divieto di assembramento. I governatori potranno firmare ordinanze restrittive e in caso di nuovi focolai decidere «zone rosse» in accordo con il governo, ma nulla che possa limitare la libertà di movimento dei cittadini.  Il primo controllo sarà dunque effettuato al momento di prendere il volo o di imbarcarsi su navi e traghetti. Oltre alla misurazione della temperatura, i passeggeri saranno tracciati con le generalità e dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. All’arrivo in aeroporto o al porto bisognerà invece compilare un modulo con tutte le informazioni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno i governatori a dover decidere che tipo di informazioni richiedere. Nei luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina è possibile che si decida di delegare questa incombenza agli albergatori, o a chi gestisce le case in affitto. Esclusa la possibilità di poter imporre il test sierologico a chi arriva, rimane la possibilità di poterlo offrire e dunque di lasciare ai turisti la scelta di sottoporsi all’esame in maniera volontaria.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Diamanti Ilvo 
Titolo: Mappe – L’emergenza giustifica uno stop alla democrazia per 4 italiani su dieci
Tema: Coronavirus in Italia

Le elezioni regionali e amministrative che avrebbero dovuto svolgersi in queste settimane sono state rinviate. E non è ancora chiaro quando avverranno. A fine estate oppure in autunno. Si tratterà, comunque, di una verifica importante, che riguarderà Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. E coinvolgerà oltre mille comuni. Un test, dopo tre mesi di lockdown, che hanno cambiato il volto della politica e dell’oponione pubblica. I principali cambiamenti in corso sono chiari. Anche se “oscurati” dall’assedio virale. Anzitutto, c’è l’affermarsi della figura del Capo. II Capo del Governo, ma anche delle Regioni. Un Capo a cui i cittadini guardano non solo con rispetto, ma con deferenza e obbedienza. Una situazione di “democrazia sospesa”, quella passata durante l’epidemia, che secondo il 40% degli italiani, secondo una indagine Demos, è “ammessa”. Una quota che sale ulteriormente fra coloro che si sentono più inquieti, a causa del Covid. Lo stesso orientamento si osserva rispetto alla domanda di un “leader forte”, accolta con favore dalla maggioranza dei cittadini. Soprattutto fra i più preoccupati dal rischio di contagio. Mentre il 38% ritiene il ruolo dei partiti poco importante, se non dannoso, per il funzionamento della democrazia.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rizzo Sergio 
Titolo: L’Italia dei commissari Ormai se ne nomina uno ogni tre settimane
Tema: Burocrazia

Negli ultimi quattro anni, da quando nell’aprile 2016 è stato partorito il famoso nuovo Codice degli appalti, stati nominati 25 commissari diversi, con un crescendo graduale. Se dall’aprile 2016 all’aprile 2019 si era andati avanti con un commissario in media ogni 3 mesi e mezzo, dalla primavera dello scorso anno a oggi si è passati serenamente a un commissario ogni tre settimane. C’entra il coronavirus, ma non solo. L’ultimo arrivato è il commissario perla ricostruzione del viadotto di Albiano sul fiume Magra, venuto giù come un castello di carte un mese e mezzo fa. Prima di quello, però, ecco il commissario per la realizzazione dell’ospedale di Siracusa, e prima ancora il commissario per la funivia di Savona. Ancor prima ecco i commissari per i giochi olimpici di Milano e Cortina nonché per le Universiadi di Napoli e la partecipazione italiana all’Expo 2020 di Dubai. Siccome la burocrazia è asfissiante, le procedure sono infinite, i funzionari pubblici evitano se possibile di assumersi ogni responsabilità e gli appalti finiscono sempre in contenziosi biblici, il commissario è l’unica soluzione. Almeno così sembra, perché nella stragrande maggioranza dei casi anche lui finisce per incappare nel medesimo groviglio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Berizzi Paolo 
Titolo: giugno, allarme destra – Dalla Lega ai gilet arancioni destra alla carica sul 2 giugno
Tema: Manifestazioni del 2 giugno

Domani sono in programma diverse manifestazioni della destra italiana. Lega e FdI hanno organizzato flash mob silenziosi in 100 città e un enorme tricolore a piazza del Popolo, a Roma. Ma le opposizioni hanno inglobato una galassia variegata e borderline che va dai movimenti dell’ultradestra ai nazionalisti “spontanei” ed eversivi, fino ai nuovi Forconi dei gilet arancioni del generale Pappalardo e ai neofascisti dei gruppi ultras. Una chiamata a raccolta. Costruita sulla propaganda, sulla scia di quanto avvenuto sabato a Milano. «Libertà!». E’ uno degli slogan dei gilet che ancora domani saranno a Roma nel giorno dell’ “Orgoglio italiano” e di “Diamo voce agli italiani”: i due mantra coniati da Salvini e Meloni. È assai probabile che ai seguaci di Pappalardo si uniscano – come già successo sabato tra piazza Venezia e via del Corso – quei gruppi germogliati sulle chat di Telegram, attivi nel Lazio ma arrivati anche da Lombardia, Veneto e dal sud.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ajello Mario 
Titolo: Intervista a Giorgia Meloni – «Sarà un 2 giugno di piazza contro il disastro rosso-giallo»
Tema: Manifestazioni del 2 giugno

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni accusa il governo per l’autorizzazione negata a deporre una corona di fiori all’Altare della Patria a Roma, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno: “E’ grave il modo in cui Palazzo Chigi ha gestito questa vicenda. Il fatto che la stampa abbia conosciuto due ore prima di noi la risposta a una nostra legittima richiesta è una fotografia abbastanza nitida di come operano Conte e soci. Hanno usato anche una celebrazione emozionante come l’omaggio al Milite ignoto, per tentare di screditarci. Bastava dire: non si può andare a mettere la corona perché il 2 giugno può farlo solo il presidente delta Repubblica. Avremmo compreso benissimo”. La Meloni annuncia poi la manifestazione di domani: “Saremo a Piazza del Popolo. Naturalmente avremmo voluto una manifestazione piena di gente, ma vogliamo rispettare le regole e non vogliamo far correre rischi a nessuno. Ci saranno esponenti dei tre partiti del centrodestra, ognuno con la propria mascherina e saremo ben distanziati”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Piccolillo Virginia 
Titolo: Mea culpa di Palamara su Salvini: «Sbagliate le parole contro di lui»
Tema: Caso Palamara

L’ex presidente dell’Anm Luca Palamara parla per la prima volta in tv ad un anno di distanza dal suo interrogatoriod avanti ai pm di Perugia: “Su Salvini ho usato un’espressione impropria, non volevo offenderlo. Ma quella frase non rispecchia fedelmente il pensiero: è decontestualizzata, volevamo tutelare il pm che indagava”, ha detto ieri su La7. “Non sono io il male assoluto. Potrebbe far comodo a qualcuno pensarlo. Sono un uomo delle istituzioni e ho la toga nel cuore”, prova a difendersi, sottolineando: “Facevo parte di un organo collegiale composto da 27 persone. Ipotizzare che sia solo io, a far convergere tutte le situazioni verso una unica, dà una falsa rappresentazione della realtà”. Sulla questione della corsa di Nino Di Matteo a procuratore antimafia, aggiunge: “Il sistema di correnti si accordò su nomi diversi e il plenum ratificò, una sorta di manuale Cencelli. Il sistema premia chi appartiene alle correnti e negare che le correnti rappresentino una scorciatoia significa negare la realtà”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Malaguti Andrea 
Titolo: Intervista a Alfonso Bonafede – Parla Bonafede “Toghe e politica Ecco la riforma” – “Ora basta con il correntismo Un muro tra giudici e partiti”
Tema: Caso Palamara

Le parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “La qualità dei nostri magistrati è alta. Non sarebbe giusto fare di tutta l’erba un fascio. C’è stato un terremoto, mala grande maggioranza di giudici e pm porta avanti la macchina della giustizia ogni giorno. Aggiungo che sarebbe sbagliato considerare questa storia come un caso eccezionale che riguarda singole persone. Stiamo intervenendo in modo radicale sulle degenerazioni malate del correntismo. Ma i cittadini devono continuare a fidarsi del sistema”. Il ministro appoggia la linea del Capo dello Stato Mattarella contro la commistione tra toghe e politica: “Il presidente Mattarella ha ragione. Mi sto muovendo per combattere le degenerazioni del correntismo da un lato, ma anche per alzare un muro tra politica e magistratura dall’altro. In maggioranza c’è sintonia”. In questa direzione va “la norma simbolo della riforma che prevede che i magistrati che entrano in politica non possano tornare indietro una volta fatta la scelta. Stiamo pensando a delle limitazioni anche per chi si candida senza essere eletto. Il magistrato non deve solo essere terzo. Deve anche apparire tale”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Milella Liana 
Titolo: Intervista a Valerio Onida – Onida “La politica deve uscire dal Csm Vale per le correnti e anche per i laici”
Tema: Caso Palamara

Intervista al presidente emerito della Consulta Valerio Onida, che sulle correnti della magistratura dice: “Agiscano come aggregazioni culturali, e non come gruppi di potere”. Dal caso Palamara deriva un’Indlscutlble delegittlmazlone dl tutte le toghe. II malcostume investe il Csm e ne inficia la trasparenza. “Sembrano emergere fatti gravi”, dice ancora Onida; “una modalità di scelta dei titolari di incarichi direttivi guidata da trattative fra correnti e da interlocuzioni con esponenti politici, più che da un esame spassionato dei meriti e delle attitudini. Come se le qualità fondamentali di un magistrato che aspira a una carica consistessero più nella sua appartenenza a una corrente o nella abilità nel trattare dei suoi sponsor che non nella capacità dimostrata di saper guidare un ufficio”.
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Gualtieri pensa a una manovra pluriennale “Patto per la ripresa e non si esclude il Mes”
Tema: Coronavirus, le misure economiche

Ospite di “Mezz’Ora in più”, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri invoca un “patto sociale per la ripresa”, riprendendo il concetto espresso giorni fa dal Governatore di Bankitalia Visco. Gualtieri dice che la maggioranza deve andare avanti, dialogare con l’opposizione, i sindacati, Confindustria, costruire le condizioni perché il Paese resti unito e bolla come “ingenerose” le critiche arrivate da Confindustria. Sul tema europeo poi il ministro dice di “non escludere nulla”, compreso quindi l’utilizzo dei fondi del Mes o le risorse dei Recovery bond “disponibili dall’autunno”, anche se l’accordo politico dei leader europei non arriverà prima di luglio, e dopo di allora occorrerà qualche mese perché la burocrazia di Bruxelles passi dalle parole ai fatti. “Faremo la scelta più utile per il Paese, sono sicuro ci sarà senso di responsabilità”, aggiunge Gualtieri, che poi annuncia una Finanziaria “con obiettivi pluriennali di rilancio, senza precedenti”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Negozi, uno su tre rischia di chiudere Gualtieri: «Valuteremo il Mes»
Tema: Coronavirus, le misure economiche

Ieri la Confcommercio ha denunciato che un esercizio su tre fra quelli che hanno riaperto rischia la chiusura definitiva nei prossimi mesi. Il ministro dell’Economia nel corso di una intervista televisiva ha detto la sua sui prestiti del Mes, il fondo europeo salva Stati, argomento che divide la maggioranza (i 5 Stelle sono contrari, il Pd è favorevole) e lo stesso governo: “Valuteremo tutti gli strumenti più convenienti che ci sono, che siano del Mes o del Sure. Valuteremo e faremo la scelta più giusta e conveniente e sono sicuro che ci sarà un senso di maturità e di responsabilità”. A premere sul governo affinché chieda il prestito al Mes, che per l’Italia significherebbe più di 36 miliardi di euro per spese direttamente o indirettamente legate alla pandemia, sono le principali associazioni imprenditoriali, con in testa la Confindustria del nuovo presidente Carlo Bonomi, molto critico verso le misure messe in campo dall’esecutivo. Posizioni che Gualtieri giudica «ingenerose», assicurando che tutte le misure del decreto legge Rilancio saranno operative “entro giugno” e auspicando “un grande patto con tutte le forze sociali, economiche e produttive”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Aquaro Dario – Dell’Oste Cristiano – Latour Giuseppe 
Titolo: Superbonus del 110%: ecco i lavori in casa pagati dal Fisco
Tema: Coronavirus, le misure economiche

Nel Decreto Rilancio è messa nero su bianco una detrazione del 110% valida per le spese di ristrutturazione dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, da recuperare in cinque anni o da trasformare in sconto in fattura, oppure da cedere a banche e fornitori. Ciò che si chiedono adesso milioni di proprietari di immobili – e le imprese – è come passare ai fatti. Gli interventi “principali” su cui si applica il 110% sono i cappotti termici, inuovi impianti di riscaldamento ad alta efficienza e il sismabonus, oltre agli interventi collegati. I lavori edilizi tradizionali, quindi, non hanno il 110%, ma l’aspetto interessante è anche queste agevolazioni – compreso il bonus facciate al 90% e l’ecobonus “ordinario” del 65% – diventano cedibili e trasformabili in sconto. Per entrare nella fase operativa ci sono due strade. La prima è rivolgersi a una Esco (società di servizi energetici) o una utility (società che fornisce energia) che esegue una diagnosi energetica dell’edificio e propone un pacchetto di lavori.  La seconda strada è farsi fare una diagnosi e un capitolato da uno o più consulenti indipendenti e poi raccogliere preventivi, alla ricerca dell’offerta migliore. È chiaro, però, che il decreto legge va convertito (entro il 18 luglio), le Entrate devono diramare le istruzioni e le assemblee condominiali devono fare i conti con la fase-2.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Borgia Pier_Francesco 
Titolo: «Sto con Confindustria: assurdo non usare il Mes» – «A fianco di Confindustria Assurdo non utilizzare il Mes»
Tema: Coronavirus, le misure economiche

Silvio Berlusconi prende posizione a fianco di Confindustria nelle critiche al governo per la gestione della crisi economica e avverte: dal Recovery Fund al Mes, tutto può essere utile purché non sia sprecato in modo clientelare. Il leader azzurro non sarà in una delle piazze italiane per partecipare alla manifestazione indetta dal centrodestra ma sottoscrive gli appelli lanciati dalla Confindustria: “Penso in particolare ai fondi del Mes – spiega il leader azzurro -, che sarebbe assurdo non richiedere, visto che abbiamo la possibilità di finanziarci con un tasso vicino allo zero. Possiamo investire nella sanità anche per non arrivare impreparati a una eventuale seconda ondata della pandemia. Potremo costruire nuovi ospedali, ammodernare quelli esistenti, realizzare dipartimenti sanitari nelle case di riposo per anziani e nelle carceri, investire di più nella ricerca, assumere più medici e infermieri e pagare di più quelli che già lavorano, potremo occuparci delle persone la cui salute è a rischio e di chi si trova in una situazione di grave povertà”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Zatterin Marco 
Titolo: Intervista a Maurizio Landini – “Aiuti al lavoro o sarà crisi sociale” – “Avanti col blocco dei licenziamenti E serve un nuovo contratto sociale”
Tema: Coronavirus, le misure economiche

Intervista a Maurizio Landini, segretario Cgil: “Il momento è difficile – dice – così il “fare presto” è la condizione per sostenere la fiducia e ricostruirla laddove s’è persa”. Sulle critiche di Confindustria al governo, Landini dice: “Ognuno sassuma le proprie responsabilità, ma sarebbe bene che gli aiuti alle imprese, gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti d’inizio pandemia andassero oltre la fine agosto. Così si potrebbe guadagnere ossigeno”. E ancora: “È chiara la consapevolezza che l’occasione del rilancio non è ripetibile. Lo è per le risorse europee, e perché la pandemia ha fatto emergere tutte le fragilità e le diseguaglianze che già esistevano nel paese. Da questo punto di vista, essere responsabili e voler fare gli interessi di tutti, significa rimettere al centro la giustizia sociale, il lavoro e rispondere alla domanda di sicurezza e stabilità sociale”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bennewitz Sara 
Titolo: I paletti della Bce sull’offensiva di Del Vecchio – Sulla strada di Del Vecchio le condizioni della Bce per salire in Mediobanca
Tema: Mediobanca

La richiesta di Leonardo Del Vecchio di poter raddoppiare la propria partecipazione in Mediobanca verrà valutata oggi dai funzionari della Vigilanza di Francoforte, che decideranno se l’imprenditore ha o meno i requisiti per poter possedere un quinto del capitale della più grande banca d’affari italiana. Venerdì Del Vecchio ha chiesto alla Banca d’Italia di trasmettere alla Bce la richiesta per salire dal 9,9 fino al 20% di Mediobanca. In passato Francoforte è sempre stata riluttante su operazioni di questo genere e ora potrebbe chiedere a Del Vecchio se intende essere un azionista attivo o silente: in proposito l’imprenditore aveva parlato di una partecipazione «finanziaria». Qualche perplessità potrebbe destarlo lo statyto della cassaforte lussemburghese di Del Vecchio, la Delfin. Tuttavia dato che il Lussemburgo è un Paese Ue e che i consulenti di Delfm in questi mesi sono stati più volte ricevuti dalla autorità competenti, questo ostacolo potrebbe essere stato già smussato in via preventiva.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Manacorda Francesco 
Titolo: Il retroscena – Piazzetta Cuccia “Luxottica punta alle Generali” – Il gelo di piazzetta Cuccia “Operazione anti mercato Vuole solo le Generali”
Tema: Mediobanca

La mossa di Leonardo Del Vecchio su Mediobanca non è piaciuta ai diretti interessati che stanno al vertice della banca. Secondo diverse voci, l’ad di piazzetta Cuccia Alberto Nagel non avrebbe gradito il tentativo di Del Vecchio di salire al 20%, per una serie di motivi che esulano dai rapporti personali con il patron di Luxottica. Il merito, prima di tutto. Perché l’istituto che per decenni è stato camera di compensazione del potere industriale e finanziario italiano, da quando Nagel è diventato amministratore delegato nel 2008 si è impegnato a imboccare una strada diversa: meno partecipazioni da “salotto buono”, lasciando solo la quota del 13,2% in Generali e quella del 6,2% in Rcs, e più gestione industriale. Adesso invece Mediobanca rischia di ritrovarsi caso unico, con azionista di maggioranza un industriale che non l’ha fondata. Nagel e i suoi sono convinti che Del Vecchio parli di Mediobanca ma punti a Generali: con il 5% che possiede in proprio e in aggiunta il 13% che l’istituto ha della principale compagnia assicurativa italiana, il patron di Luxottica potrebbe in un prossimo futuro agevolmente cercare di avere un controllo di fatto sulle Generali. Quelle stesse Generali che invece – si sgolano a ripetere in Mediobanca – hanno appena varato uno stattito in hase al quale sarà il management a proporre la propria lista per il consiglio di amministrazione.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tropeano Maurizio 
Titolo: Il pressing di Gualtieri su Atlantia “Intesa rapida o addio concessione”
Tema: Autostrade

Le parole del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri sul caso Autostrade: “Ci sarà una soluzione in tempi brevi”, dice il titolare del Mef, aggiungendo che “il governo mostrerà unità e impegno a sostegno dell’interesse comune” e che “c’è la possibilità di una transazione che però ha come presupposto del nuovo regime tariffario che l’Autorità indipendente ha varato”.  In queste settimane una serie di ostacoli sembrano essere stati superati e l’ipotesi di una revoca della concessione sembra finita in archivio ma il nodo più difficile da superare è quello legato futuro assetto azionario di Aspi. Prima ancora però, c’è da trovare l’intesa sulle tariffe: “Abbiamo avuto in passato condizioni eccessivamente favorevoli ai concessionari”, dice ancora Gualtieri. Sull’entità di questo taglio non c’è ancora un pieno accordo tra le parti e dentro la maggioranza – si parla di una forbice tra il 5 e il 10% in meno – anche se le distanze sembrano affievolirsi. Più complicata, invece, la partita dell’assetto azionario di Aspi anche se qualcosa si sta muovendo. Nei giorni scorsi Atlantia si é detta disponibile ad aprire ad investitori di minoranza.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bruno Eugenio 
Titolo: Intervista a Lucia Azzolina – Azzolina: «Tutti i docenti in cattedra a settembre» – «Graduatorie digitali e call veloce per ridurre le supplenze»
Tema: Scuola

La responsabile dell’Istruzione Lucia Azzolina conferma: “Mi piacerebbe avere e sto lavorando per avere tutti i docenti in cattedra da settembre. Al 30 settembre 2019 risultavano sottoscritti 109.195 contratti a tempo determinato (27.563 fino al 31 agosto e 81.632 fino al 30 giugno), di cui oltre 44mila sul sostegno. E quest’anno, secondo Azzolina, ci assesteremo su numeri analoghi se non più bassi. Se è vero che il concorso straordinario da 32mila cattedre si svolgerà solo in autunno, da settembre ci sarà uno strumento in più per frontegguare il boom di supplenze, la “call veloce”, che “ci permetterà di distribuire a livello nazionale le immissioni in ruoli rimasti vacanti”, spiega la ministra.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gabanelli Milena 
Titolo: Dataroom – Evasori, ladri di ambulanze – Sanità, strade e scuole Quanto ruba l’evasore – In fuga 20 miliardi di profitti delle multinazionali: realizzati in Italia, finiscono in «paradisi fiscali»
Tema: Evasione

“Dataroom” di Milena Gabanelli dedicata al tema dell’evasione fiscale: l’Italia è fra i Paesi europei che evade di più e punisce meno. La cifra è pari a 100 miliardi ogni anno. Per farsi un’idea: tutta la spesa per i servizi vale 335 miliardi (sanità, istruzione, difesa, ordine pubblico, affíconomici, servizi generali, protezione sociale). Con 100 miliardi in più all’anno si possono costruire infrastrutture: dalla banda ultralarga (quasi n milioni di italiani non sono connessi) ai porti attrezzati, senza doversi vincolare al denaro cinese; assumere più medici, pagare meglio gli insegnanti, avere più asili nido, servizi decenti per gli anziani, spendere in formazione. Il furto impedisce di abbassare le tasse, sgretola la qualità dei servizi, blocca il Paese e pesa come un macigno sulla disgrazia che ci ha colpiti quest’anno, in cui tanti di coloro che hanno sempre pagato non riusciranno a farlo. In più c’è il furto su circa 20 miliardi di euro di profitti realizzati in Italia da aziende multinazionali e trasferiti ogni anno verso «paradisi fiscali». Di questi, oltre 17 affluiscono in Paesi europei a fiscalità «favorevole»: Lussemburgo, Irlanda, Olanda, Belgio, Cipro e Malta.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Soave Irene 
Titolo: Scontri, morti: la rabbia dilaga
Tema: Disordini negli USA

Auto incendiate, negozi saccheggiati, quattro morti nei tafferugli tra Minneapolis, Indianapolis, Detroit; la Guardia Nazionale che arriva a Los Angeles e trova palazzi in fiamme. E la dura repressione della polizia, con agenti a cavallo o in auto che travolgono i manifestanti, come accadito a New York. Proteste di giorno pacifiche — come a Denver, dove ci si sdraia per terra — di notte degenerano in violenza.  E’ stato ieri il sesto giorno di rivolta in almeno 75 città degli Stati Uniti per la morte di George Floyd, l’afroamericano soffocato martedì dal poliziotto Derek Chauvin, a Minneapolis. Chauvin è in carcere da venerdì, ma le rivolte non si placano: se nei primi cortei la rabbia era solo dei movimenti antirazzisti, vi si è aggiunta quella della diseguaglianza sociale acuita dal lockdown, con 44 milioni di americani senza lavoro.  Alla repressione incita Donald Trump: in un tweet prometteva di sparare sui saccheggiatori e ora twitta che «antifa» sarà considerato un termine terrorista, che gli «anarchici radicali» saranno sedati dai «cani più feroci dei servizi segreti», e così via.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: La protesta incendia gli Usa – Le macerie, i selfie e le voci sul Klan Qui Minneapolis
Tema: Disordini negli USA

I militari della Guardia Nazionale USA sembrano aver ripreso il controllo di Minneapolis, dopo i violenti scontri dei giorni passati, scatenati dall’omicidio di George Floyd. Ma i disordini ormai sono dilagati in tutte le più grandi città statunitensi. Le «giornate di Minneapolis» consegnano al Paese un altro problema, che si materializza ritornando sulla East Lake Street, l’epicentro della rivolta. Anche ieri la via è stata meta di un surreale pellegrinaggio, gente che curiosava, che faceva selfie o foto posate. Senza esagerare: uno scenario da post bombardamento. Il Terzo Distretto di Polizia, quello cui faceva capo Derek Chauvin, è stato il primo edificio dato alle fiamme.  Il governatore Walz ha suggerito l’idea che «i suprematisti bianchi» si siano infiltrati e abbiano fomentato la furia dei manifestanti. Nella notte tra sabato e domenica una voce, poi risultata infondata, aveva segnalato persino un raduno del Ku Klux Klan in un parco. Da Washington il presidente Trump annuncia che «il gruppo della sinistra radicale Antifa verrà dichiarata organizzazione terroristica», perché «sta alimentando le rivolte nelle città americane».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Armstrong Robert_J. 
Titolo: Nelle vie di Minneapolis il tam tam e la paura “Non uscite più di casa”
Tema: Disordini negli USA

Quarantotto ore dopo l’arresto dell’agente Derek Chauvin, autore del brutale assassinio dell’afroamericano George Floyd, episodio che ha scatenato la rabbia di migliaia di manifestanti per giorni, finalmente la polizia cittadina, quella statale e i riservisti della guardia nazionale, uno schieramento di 4000 persone in divisa, hanno ripreso il controllo delle strade. Chiuse le principali arterie di Minneapolis e St. Paul. Allo stesso tempo, si sono susseguiti gli appelli ai residenti affinché rimanessero a casa, obbedendo al coprifuoco. Appelli arrivati su cellulari e social un po’ da tutti. Ma gli sforzi per mantenere la calma non hanno infatti impedito a centinaia di persone di continuare la protesta. Manifestazioni pacifiche, senza gli atti di vandalismo e gli incendi, visti le sere prima. Ancora qualche momenti di tensione, come quando la polizia ha aperto il fuoco con proiettili di gomma verso alcuni residenti colpevoli solo di essere rimasti all’esterno delle loro case, nell’area sud di Minneapolis. Nel frattempo, le autorità sembrano smentire quel che avevano detto il giorno prima: i dati sulla presenza di agitatori esterni ai tafferugli sarebbero stati gonfiati. Sabato si parlava dell’80 per cento degli arrestati per atti vandalici, come provenienti da fuori. Ora si conferma che solo il 20 per cento non vive in Minnesota.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Intervista a Hawk Newsome – “Continueremo a combattere in strada Gli States capiscono solo la violenza”
Tema: Disordini negli USA

Parla Hack Newsome, il leader del movimento “Black lives matter”, nato in reazione alla morte di George Floyd a Minneapolis e protagonista delle tante manifestazioni e proteste in corso negli USA: “Noi stiamo chiedendo una soluzione politica, a un evidente e antico problema di abusi ed emarginazione. Se la politica non ci ascolterà, non si lamenti poi delle violenze che continueranno. Ne sarà responsabile”, dice Newsome, che poi aggiunge: “Il Minnesota aveva già avuto gravi problemi di violenza prima che arrivassimo noi, come l’omicidio di Philando Castile da pane della polizia. Le persone con cui protestiamo sono cittadini di questo Stato, e Black Lives Matter del Minnesota ci ha invitati, per aiutarli ad organizzare le manifestazioni. Ormai poi la protesta è un fenomeno nazionale, e quindi è ridicolo lamentarsi del fatto che qualcuno venga da fuori per cavalcarla sul piano locale. L’amministrazione Trump cerca solo capri espiatori, per i problemi che non vuole risolvere”. Newsome aggiunge: “Faremo richieste, che saranno anche le condizioni per fermare le proteste. La prima è l’approvazione del “I Can’t Breathe Act”, ossia una legge che impone di incriminare i poliziotti, se una persona dice loro che non può respirare e viene ignorata. È un atto simbolico, ma anche pratico, per dare un segnale che gli abusi non saranno più tollerati”.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Mazza Viviana 
Titolo: Intervista a Jesse Jackson – Jesse Jackson entra in campo «Incoraggio le proteste ma con maggiore disciplina La cultura Usa è violenta»
Tema: Disordini negli USA

Il reverendo Jesse Jackson, leader dei diritti civili settantottenne, che fu compagno di lotta di Martin Luther King, giovedì è arrivato a Minneapolis per riunirsi in chiesa con la famiglia di George Floyd, incontrare una trentina di leader della comunità nera e le autorità cittadine: “Noi incoraggiamo le proteste, ma con disciplina”, dice;  “Stiamo combattendo due guerre allo stesso tempo: una contro il “codice del silenzio” che garantisce l’impunità alla polizia, l’altra contro il Covid-19. Molti nella comunità sono furiosi per questo omicidio, che è una cosa tangibile. Siamo arrabbiati anche perché la pandemia ha colpito in modo esorbitante gli afroamericani ma non possiamo processare il virus”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cavalli Giovanna 
Titolo: Atene bandisce il Nord Italia E Zaia: non ci rivedranno più
Tema: Coronavirus, spostamenti tra Paesi

La Grecia riapre le porte (e gli aeroporti) agli italiani. Ma non da subito, non per tutti e con parecchie complicazioni, quarantena inclusa, per chi parte da Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, regioni parte di una vera a propria “lista nera”. Dura la replica del governatore veneto Luca Zaia: “Se ci chiudono la porta in faccia, non ci vedranno mai più”. L’Italia inizialmente era stata esclusa totalmente dai 29 Paesi da cui la Grecia avrebbe accettato turisti, ma poi – dopo le polemiche politiche e le esternazioni del ministro degli Esteri Di Maio –  il suo omologo greco Nikos Dendias ha riammesso gli italiani, ma con molte limitazioni. Dal 15 giugno i voli internazionali saranno operativi soltanto con destinazione Atene o Salonicco. Chi proviene dalle zone più a rischio appena sbarcato dovrà sottoporsi al test obbligatorio del coronavirus, passare la prima notte in un hotel che gli verrà assegnato, quindi prepararsi ad una auto-quarantena di 7 giorni in caso l’esito sia negativo, o ad un isolamento controllato di 14, qualora risulti contagiato. Non apprezza il trattamento il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Non si giustificano atteggiamenti punitivi verso l’Italia, visto che la nostra situazione attuale è di livello superiore rispetto alla media degli altri Paesi dell’Ue”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Dusi Elena 
Titolo: Grecia, mezza retromarcia Test agli italiani in arrivo La minaccia di Zaia: mai più
Tema: Coronavirus, spostamenti tra Paesi

Anche gli italiani potranno andare in vacanza in Grecia dal 15 giugno, ma con il tampone obbligatorio per chi viene dalle quattro regioni più colpite dal coronavirus: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Anche in caso di risultato negativo servirà una settimana di autoisolamento. Poi, dal primo luglio, non ci saranno più distinzioni fra paesi. Tutti i viaggiatori, qualunque sia la loro provenienza, potranno essere scelti casualmente per un tampone. Se il risultato sarà negativo, non dovranno più sottostare alla settimana di autoisolamento. Dal 15 al 30 giugno i due unici aeroporti internazionali aperti saranno Atene e Tessalonica. Sembrano prescrizioni facilmente aggirabili, ma prevedono multe fino a 5 mila euro. I turisti delle aree calde non vengono insomma “banditi”, ma di certo sconsigliati.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: Il retroscena – La Ue: riaprire Schengen E Roma punta ai tedeschi
Tema: Coronavirus, spostamenti tra Paesi

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha in agenda un tour in alcune capitali tra cui Atene, dove sarà il 9 giugno. Prima volerà in Slovenia e prima ancora a Berlino quando il 5 del mese incontrerà il collega Heiko Maas. La telefonata di oggi del titolare della Farnesina con l’omologo greco Nikos Dendias, serve quindi per preparare l’incontro, ma anche per iniziare a chiarire i termini delle restrizione; ma l’appuntamento più importante del tour del ministro degli Esteri è quello a Berlino e riguarda più gli arrivi in Italia che le partenze. I flussi turistici dalla Germania sono fondamentali per le nostre imprese turistiche. Anche se la Germania di fatto non ha mai chiuso e ha spinto affinché l’Austria realizzasse una sorta di corridoio per permettere ai propri cittadini di arrivare in Italia dopo il 3 di questo mese, l’opinione di Berlino è in grado di condizionare motti Paesi del Nord Europa. Poi c’è la partita europea: la Commissione ha posto un termine, il 15 giugno, per l’azzeramento delle rinate frontiere interne. Far rispettare la data non sarà però facile anche se le decisioni dei singoli paesi mutano di giorno in giorno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Intervista a Luigi Di Maio – «Chiuderemo le porte a chi tiene fuori gli italiani» – «Porte in faccia a chi vuole escluderci Noi lavoriamo nello spirito Ue»
Tema: Coronavirus, spostamenti tra Paesi

Le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a proposito delle chiusure dei flussi turistici annunciate da alcuni Paesi: “La partita si aprirà il 3 giugno, perché andare a trattare con uno Stato estero mentre noi abbiamo ancora delle regole restrittive è complicato”, dice, aggiungendo: “Crediamo nella collaborazione ma anche nella reciprocità. E lo spirito che porterò nei miei viaggi in Germania, Slovenia e Grecia. L’Italia si è distinta per la trasparenza e i nostri dati sono molto confortanti. Non vogliamo sollevare polemiche, ma se qualcuno pensa di chiuderci la porta in faccia solo per i propri interessi, allora risponderemo. Davanti ai personalismi la porta la chiuderemo anche noi. Ma c’è un dialogo costruttivo da parte di molti Stati. Con il collega tedesco Mass i rapporti sono ottimi, il 5 andrò a Berlino per discutere di Libia e flussi turistici. Di fronte alle nostre preoccupazioni su presunti corridoi sulla base di accordi bilaterali, la Germania ci ha rassicurato”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Lario – Mastrolilli Paolo 
Titolo: Trump chiama Putin: G7 allargato anti-Cina L’Italia resta scettica
Tema: G7
Il presidente USA Donald Trump ha proposto di rimandare il G7 a settembre ed allargarlo anche a Russia, Australia, India e Corea del Sud, allo scopo di creare una nuova alleanza anti-cinese. Prudenza negli altri alleati, Italia compresa. Trump, dopo aver inizialmente previsto il summit a metà giugno in forma telematica, aveva cambiato idea, invitando i leader mondiali a Camp David: contrari la cancelliera tedesca Merkel e il premier canadere Trudeau, incerto il giapponese Abe, sabato Trump ha di nuovo spiazzato tutti con la nuova controproposta. Gli europei sono scettici, perché non vogliono diventare strumento della campagna elettorale di Donald, di cui non condividono l’attacco alla Cina e l’abbandono dell’Organizzazione mondiale della Sanità. E questo riguarda anche Roma. Sono passati due anni da quando Giuseppe Conte, durante il suo primo G7 in Canada, si augurò di rivedere la Russia seduta tra i grandi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Ucciso un palestinese invalido e disarmato Proteste contro la polizia israeliana
Tema: Palestinese ucciso

Israele chiede scusa per la morte di Yihad Elkhalak, un palestinese di 32 anni autistico ucciso nella Città Vecchia a Gerusalemme dalla polizia nel sospetto che portasse un’arma che invece non aveva. Una vicenda che ha alimentato la tensione crescente da parte palestinese e che è avvenuta a poche ore dalla riapertura della Spianata delle Moschee dopo due mesi di chiusura per il coronavirus. Uno dei due agenti ritenuti responsabili dell’uccisione è agli arresti domiciliari, mentre l’altro, il suo superiore, è stato rilasciato con limitazioni agli spostamenti.
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