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SINTESI IN PRIMO PIANO – 1 febbraio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Oggi il maxi tavolo tra i partiti di maggioranza. Spiragli, ma si attende Renzi su Conte.
– Il presidente Fico: c’è disponibilità al confronto. Di Maio: fare in fretta, serve stabilità. Confindustria: Gualtieri resti.
– Recovery e parità dei sessi, il Commissario europeo Gentiloni: «un’occasione straordinaria di recupero».
– Russia: cinquemila arresti e cortei per protestare contro l’arresto di Aleksej Navalny. Gil Usa: difendere i diritti.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: La prima prova è il programma – Fico: dai partiti disponibilità Via ai tavoli sul programma
Tema: Crisi di governo

Alle 4 del pomeriggio il presidente della Camera Roberto Fico si presenta nella Sala della Regina di Montecitorio e tira le somme: «Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto sui temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi». Poche parole che prefigurano l’inizio di un nuovo percorso, con una serie di tavoli che servirebbero a stilare i punti del «contratto di governo». Il condizionale resta d’obbligo perché le incognite per la risoluzione della crisi sono ancora tante, ma ora sembra intravedersi uno spiraglio. Oggi si comincerà alle 9.30, probabilmente nella Sala della Lupa. In quella sede l’esploratore Fico si ritroverà con i capigruppo dei partiti che in Parlamento hanno sostenuto Giuseppe Conte in occasione dell’ultimo voto di fiducia. Luigi Di Maio, intanto, prova a dare una scossa per cercare di avvicinare le parti: «In questi momenti serve un esecu tivo forte, mentre noi agli occhi del mondo appariamo deboli». Ma Alessandro Di Battista prende di mira il leader di Italia viva rilanciando un articolo del 22 gennaio: «Renzi contro la revoca ai Benetton: un motivo in più per tenerlo fuori dal governo». Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Boschi e Delrio, poi i tecnici Panetta e Severino il puzzle ministeri
Tema: Crisi di governo

Prima i temi, ripetono tutti. Ma è un rito verbale logoro perché le idee camminano sulle gambe delle persone e i nomi, le poltrone, sono decisivi per raggiungere la quadra. In queste ore, dunque, l’analisi dei temi si intreccia con l’«assetto» del governo. Il primo ruolo da assegnare è quello del premier. L’ipotesi che prevale è quella di un Conte ter (l’alternativa sarebbe un governo istituzionale, con la suggestione di Mario Draghi non premier ma superministro dell’Economia). La poltrona decisiva è proprio quella del Mef. Matteo Renzi, nelle consultazioni con Roberto Fico, avrebbe chiesto almeno due ministeri, indicando quattro ipotesi: Economia, Istruzione, Infrastrutture e Lavoro.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Conte adesso spera ma sarà guerra anche sulla squadra Il piano B istituzionale
Tema: Crisi di governo

Renzi scopre una carta alla volta e nelle ultime ore ha mandato segnali di apertura: «Come sempre proverò a stravincere, ma potrei anche accontentarmi di vincere». Riflessioni che gli ambasciatori del Pd hanno fatto arrivare a Chigi, con annesse postille e raccomandazioni dirette a Conte: «Ora che Matteo siederà al tavolo di Fico, toccherà a te Giuseppe non far saltare tutto con impuntature sul programma o sui ministri». E accettare il rischio di finire commissariato dai partiti, che faranno asse perché Conte si rassegni a digerire la formula dei due vicepremier, uno dei Cinque Stelle e l’altro del Partito democratico. E non è tutto. A Palazzo Chigi serpeggia il timore che le forze politiche impongano a Conte un sottosegretario alla presidenza che non sia un suo fedelissimo e una sorta di cabina di regia permanente con i leader: un luogo politico dove prendere collegialmente le scelte cruciali, a cominciare dai miliardi del R ecovery.
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Testata:  Giornale 
Autore:  de Feo Fabrizio 
Titolo: Il centrodestra si schiera contro il bis giallorosso Berlusconi: «Hanno fallito»
Tema: Crisi di governo, la posizione della destra

Il centrodestra, di fronte a questo panorama politico avvolto nelle nebbie, ribadisce il suo «no» alla riproposizione di un governo e di una maggioranza che hanno fallito nella gestione della pandemia. Bisogna cambiare «profondamente strada», pur con «sensibilità diverse», dice Silvio Berlusconi. E una eventuale differenziazione sul sì o no a un governo istituzionale «non è il tema», perché il centrosinistra sta provando «a ogni costo» a rimettere assieme una maggioranza che ha fallito, commettendo «un grave errore». «L’Italia in questo momento drammatico avrebbe bisogno di un governo di alto profilo, con tutte le forze migliori del Paese, mettendo da parte i conflitti e gli interessi di parte». Giorgia Meloni sostiene che questo Parlamento «non ha i numeri per una soluzione efficace, come dimostra la storia dell’ultimo anno. E se si farà un governo sarà perfino più debole di quelli passati, indipendentemente da chi esplori».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: Salvini: governo dei migliori? Non con questi
Tema: Crisi di governo, la posizione della destra

«È surreale immaginare che con il Parlamento dei peggiori possa arrivare il governo dei migliori. Per la Lega, i migliori sono gli italiani». Matteo Salvini non nasconde qualche insofferenza quando con i suoi commenta la richiesta di Silvio Berlusconi per un «governo di altro profilo, con tutte le forze migliori del paese». Il commento è secco: «Come ha giustamente detto Giulio Tremonti, per il governo dei migliori abbiamo già dato, con la brutta sorpresa del Monti-Fornero». Salvini non nasconde l’insofferenza anche per il tentativo del presidente Fico: «Anche le ultime ore di manfrina ce lo confermano, conta il tirare a campare».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Casadei Marta – Finizio Michela 
Titolo: Recovery, tre test per l’Italia divisa – Recovery, tre cure per l’Italia dei divari
Tema: Recovery plan

Digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale sono i tre assi del Recovery plan italiano da 209 miliardi. Sfide che devono tenere conto degli squilibri tra i territori. La cartina di tornasole dei divari in questi tre ambiti è offerta da 12 indicatori della Qualità della vita del Sole 24 Ore , aggiornati e riletti per capire dove gli investimenti sono più urgenti o necessari. Emergono ritardi nel digitale, con appena il10,9% dei residenti che ha accesso a internet veloce e uno sbilanciamento verso le grandi metropoli. In campo ambientale, Pordenone svetta per investimenti in riqualificazioni energetiche (164 euro per abitante). Leader nell’ecommerce, Milano arranca per i consumi eccessivi di acqua e la quota più bassa di imprese femminili. Sud in grave ritardo per giovani, livelli di studio e occupazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Gentiloni: nei Piani l’impatto di genere
Tema: Recovery plan

«Mi attiverò per far sì che la valutazione di impatto di genere venga fatta» nei Recovery Plan. Partecipando a “ Il Maniferto – Idee per una ripartenza alla pari ” organizzato da “Donne per la salvezza-Half of it”, il commissario Ue agli Affati economici Paolo Gentiloni ha ricordato che dopo una discussione tra Commissione e Parlamento, finalmente è passato il principio che «la valutazione di impatto di genere debba essere trasversale e includere anche i grandi investimenti ambientali e digitali». Su questi obiettivi Gentiloni ha promesso sorveglianza stretta.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Perina Flavia 
Titolo: Sassoli: “Europa pronta ad aiutare sul Recovery ma l’Italia pare distratta” – “Ue pronta ad aiutare sui fondi europei L’Italia pare distratta”
Tema: 
Intervista a David Sassoli
Il presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli ricorda all’ltalia che esiste uno strumento di consulenza tecnica per i Recovery Plan nazionali, lo ha voluto e finanziato un’ Europa “non più dirigista”, consapevole del fatto che dalla crisi o si esce tutti insieme o non si esce. E tuttavia l’Italia è finora sembrata “un po’ distratta” rispetto a questa opportunità. Nel corso del convegno delle “Donne per la salvezza” che ieri ha discusso il tema del Next Generation Ue con riferimento al contrasto alle diseguaglianze di genere, è emerso uno spunto importante ma finora sottovalutato per la configurazione dei progetti italiani. «Ci sono squilibri in tutti i Paesi europei: ora sarà possibile riequilibrare, ma molto dipenderà dagli Stati nazionali. Abbiamo messo a disposizione dei Paesi delle opportunità, il Mes sanitario, il Recovery. Tutti si devono prendere le loro responsabilità, questa stagione ci offre tante lezioni c he non dobbiamo dimenticare nel cassetto. Noi dobbiamo stimolare e sostenere, mettere tutti nelle condizioni di agire. La ripresa dei Paesi deve coincidere con l’obiettivo di avere un’Europa più forte. Però il Recovery deve partire adesso e l’instabilità può mettere a rischio la ripresa».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Amato Rosaria 
Titolo: Bonomi apre il caso Gualtieri “Deve restare per il bene del Paese”
Tema: Ministro dell’Economia

Bonomi scende in campo per Gualtieri, i sindacati chiedono un governo subito. Non coincide del tutto in questo momento la visione delle parti sociali della crisi di governo: intervenendo a “ In Mezz’ora in più ” su Rai3, il presidente di Confindustria afferma che «per il bene del Paese alcune persone devono restare, e faccio riferimento al ministro dell’Economia». Mentre la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, pur premettendo di «avere stima per la competenza del ministro Gualtieri, anche per il ruolo che ha ricoperto in Europa», giudica «Inopportuno che in un momento così complicato per la vita del Paese ogni parte sociale indichi i nomi dei futuri ministri. Spetterà solo all’incaricato di formare il nuovo governo di proporli al presidente della Repubblica». Per Bonomi invece il ruolo giocato dall’attuale titolare dell’Economia è difficilmente sostituibile intanto perché «quel che portiamo a casa con il Recovery Fund è merito del ministro Gualtieri». E poi per la capacità di ascolto: «Su molti argomenti non siamo stati d’accordo, fa parte della dialettica di un Paese», ammette , aggiungendo che però Gualtieri «ha sempre ascoltato, ha dimostrato capacità di comprendere i temi, molte volte non è andato nella direzione che auspicavamo, ma questo non vuol dire che non sia una riserva della Repubblica».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Il retroscena – Il ministro del Tesoro nel mirino di Renzi Ma l’Ue lo difende
Tema: Ministro dell’Economia

Gualtieri? Non si tocca. I mercati, secondo quanto riportato tempestivamente dall’agenzia di stampa Bloomberg considerano il ministro dell’Economia una «garanzia di stabilità» e la sua rimozione «sarebbe motivo di preoccupazione». Un giudizio netto e positivo, in ambienti solitamente piuttosto avari di lodi verso l’Italia, che spiega in parte anche la reazione assai contenuta dello spread nell’ultima settimana di fronte ad una crisi politica burrascosa e poco comprensibile all’estero: è vero che c’è la Bce con il suo paracadute, ma la presenza di Roberto Gualtieri potrebbe aver fatto la differenza. A sollevare la “questione Gualtieri” è stato Matteo Renzi che, dopo settimane di schermaglie, ha alzato il tiro e ha mirato dritto alla polpa del potere economico del governo: il ministero del Tesoro. La carta che gioca, a quanto fanno filtrare ufficiosamente i suoi, è un ticket Gentiloni-Draghi. Il cambio della guardia a Via Venti Settembre per l’Italia sarebbe una mossa rischiosa, nel momento in cui parte la presidenza del G20 e sono aperti dossier cruciali come il Recovery Plan.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Melis Valentina 
Titolo: Smart working lungo: si ripensano premi e servizi di welfare – Lavoro agile, premi aziendali alla prova
Tema: Imprese e covid

Lo smart working, che resterà anche dopo l’emergenza sanitaria (si stimano 5,3 milioni di lavoratori tra privati e pubblici), potrebbe incidere sulle politiche premiali e sui piani di welfare delle aziende. In futuro i risparmi legati al taglio di straordinari, assenze e costi delle sedi potrebbero avere più peso nella definizione degli incentivi di produttività Sul fronte del welfare aziendale, rispetto ai servizi legati alla sede, come navette, bonus sui trasporti o asili nido, potrebbero rispondere meglio ai nuovi bisogni i sistemi di flexible benefits, che lasciano la possibilità ai lavoratori di costruire il proprio pacchetto, con un budget predefinito.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Cortei per Navalny, cinquemila arresti Gli Usa protestano – Il pugno di Putin sulle piazze russe: caccia ai manifestanti, 5.000 arresti
Tema: Russia

Città completamente bloccate dalle forze dell’ordine e di nuovo il ricorso alla violenza, con oltre 5.000 arresti, per tentare di frenare le proteste. Ma nonostante tutto, ancora decine di migliaia di russi sono scesi nelle strade di tantissime città per protestare contro l’arresto di Aleksej Navalny, il principale avversario politico di Vladimir Putin. La gente si limitava a essere lì, senza danneggiare alcunché, senza bruciare cassonetti o automobili come avviene spesso nelle manifestazioni che si svolgono in altre città europee. I pacifici russi agitavano scopini da wc e lanciavano rotoli di carta igienica, per ricordare il castello di Putin denunciato da Navalny, dove un solo scopino sarebbe costato oltre settecento euro. Gli Stati Uniti hanno deplorato l’uso di tattiche dure contro «manifestanti pacifici e giornalisti» e si sono attirati una piccata risposta russa: «Grossolana ingerenza negli affari interni… fake news… app elli ad azioni non autorizzate… sostegno alla violazione della legge». Condanna anche dalla Ue e dalla Farnesina, che parla di «brutali repressioni».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Il messaggio di Washington: prima i diritti, poi gli accordi
Tema: Russia – Usa

Per ora è solo «una condanna» via Twitter. Ieri il Segretario di Stato americano Antony Blinken, ha postato una breve dichiarazione: «Gli Stati Uniti condannano il persistente utilizzo di tattiche dure contro i manifestanti pacifici e i giornalisti da parte delle autorità russe, per la seconda settimana consecutiva. Rinnoviamo l’appello alla Russia di rilasciare le persone arrestate per aver esercitato i loro diritti umani. Tra loro c’è anche Aleksey Navalny». A Mosca, il ministero degli Esteri ha reagito alla vecchia maniera: «Quella di Blinken è una grossolana interferenza nei nostri affari interni… E’ la prova che ci sia Washington dietro queste manifestazioni non autorizzate». Il Dipartimento di Stato ha contattato i principali governi europei, partendo dall’indignazione corale. La mossa più immediata potrebbe essere quella di sanzioni concordate tra Usa e Ue.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  F.Bat. 
Titolo: Gli eurodeputati in Bosnia: «Freddo e fame Lipa è un lager per migranti»
Tema: Bosnia

In Bosnia nevica forte quando Pietro Bartòlo, il medico che accoglieva barconi e ora è un eurodeputato, esce dal campo migranti di Lipa: «Non so neanche raccontare. Questo è un lager: 30-40 in una tenda, uno sopra l’altro, in coda per un pezzo di pane. Io avevo calzamaglia e giaccone e dopo dieci minuti congelavo: loro stanno lì mesi con le infradito. C’era un pachistano di 17 anni, educatissimo, intelligentissimo: è arrivato fino in Italia, è stato respinto, poi i croati gli hanno preso le scarpe e il cellulare, tutto quel che aveva. Mi ha detto che vorrebbe fare il medico, come me. Mi sono commosso. Che vergogna: li trattiamo così perché speriamo che ci muoiano, in quella foresta maledetta?». Alla fine l’eurodelegazione Pd, bloccata sabato dalla polizia croata al confine bosniaco, ce l’ha fatta: Bartòlo, Alessandra Moretti, Brando Benifei e Piefrancesco Majorino sono riusciti a entrare e vedere. E quel che raccontano smentisce le parole rassicuranti di Drahoslan Siefanek, rappresentante del Consiglio europeo, per il quale «le foto pubblicate non corrispondono a quel che ho visto» e non ci sono motivi per aprire campi più attrezzati: «No, le condizioni sono disumane — conferma Majorino —, acqua, bagni e riscaldamento scarsi. E gente che vive in aree dismesse, senza nulla. Le ong, specie italiane, fanno un gran lavoro. E capisco che la situazione sia complessa, le autorità bosniache siano in difficoltà, ci siano campi migliori… Non dico di no. Ma a Lipa la situazione è inaccettabile».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Von der Leyen ottiene più dosi da AstraZeneca “Ma è stata lei a creare il problema forniture”
Tema: Ue e vaccini covid

Da un lato il rischio che i limiti produttivi delle case farmaceutiche non permettano di rispettare i tempi delle consegne. Dall’altro il timore che i vaccini prenotati dall’Ue non siano in grado di garantire un’adeguata copertura contro le varianti del virus. Ursula von der Leyen ieri ha convocato tutti i vertici delle principali case farmaceutiche per chiedere chiarimenti, anche se restano gli interrogativi. Ha invece incassato l’impegno di AstraZeneca a consegnare 9 milioni di dosi in più entro fine marzo: ne arriveranno così 40 milioni, comunque la metà di quelle previste dal contratto. E da Dublino a Berlino crescono i malumori verso la presidente della Commissione, accusata di aver fallito nella gestione del piano Ue per i vaccini.
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