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SINTESI IN PRIMO PIANO – 1 aprile 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Covid-19: raggiunto picco contagi; ma il Sud rimane a rischio;
– Il Viminale: «Consentite la corsa vicino a casa e le passeggiate con i figli»;
– Emergenza economica: al via gli aiuti per 18 milioni di persone;
– Deficit italiano verso il 10%; per Confindustria il Pil calerà del 6%;
– Per l’Italia: aiuti dall’Ue; la Nato lavora su patto per resilienza civile;
– Libia: al via la missione Ue per blindare l’embargo sulle armi.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: «Virus, ora siamo al picco» – Contagi, crescita ridotta In Lombardia +2,5%
Tema: «Virus, ora siamo al picco»

Non avremo un picco, ma abbiamo già il «plateau». Ci siamo arrivati ieri. Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro l’ha spiegato così: «Dire che siamo arrivati al plateau vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta, è un pianoro da cui ora dobbiamo scendere». Scenderemo solo se siamo cauti, ha proseguito Brusaferro, «e continuiamo con il distanziamento sociale perché anche dal pianoro l’epidemia può ripartire. Non mollare sulle misure di contenimento è ancora più doveroso oggi». Il «pianoro» è comunque un’ottima notizia. Spiegato in termini epidemiologici, vuol dire che siamo vicini al valore 1 dell’indice di trasmissione del virus, il cosiddetto R con zero, che sta ad indicare che una persona che ha contratto il virus può contagiarne una soltanto e non tra 2 e 3, come era all’inizio dell’epidemia. Indice i non basta per tornare a valle, però, dice ancora Brusaferro, «dobbiamo arrivare ad un valore inferiore, intorno allo 0,5. Quando ci saremo arrivati dobbiamo mantenere nel tempo questo valore. Per raggiungere il valore zero contagi – ha concluso – ci vorranno mesi».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Intervista ad Angelo Borrelli – «Non siamo fuori Adesso il Sud rimane a rischio» – «Le regioni del Sud ancora a rischio In futuro sarà difficile colmare quel metro»
Tema: «Non siamo fuori Adesso il Sud rimane a rischio»

Dottor Angelo Borrelli quando ne usciremo? «Non lo sappiamo. Una cosa però è certa: senza le misure messe in campo dal governo, le nostre strutture ospedaliere avrebbero sofferto molto di più e oggi conteremmo un numero di morti decisamente superiore». Siamo nel picco? «Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva». Ci sono state polemiche e scontri con le Regioni. La macchina adesso funziona? «L’apertura di nuovi canali di approvvigionamento e la collaborazione con Domenico Arcuri ha permesso di far arrivare in Italia quantitativi importanti di Dispositivi di protezione. Grazie anche al personale della Difesa siamo riusciti a mettere in piedi un’efficiente rete di distribuzione dei materiali, che sta consentendo consegne ancor più tempestive a tutte le Regioni. Non esiste un’emergenza “a criticità zero”, l’importante è essere in grado di rispondere e superare tempestivamente le difficoltà che, mano a mano, si incontrano lungo il percorso».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Intervista a Domenico Arcuri – Arcuri “Presto saranno in farmacia Anche se non spetta a noi distribuirle”
Tema: Mascherine: intervista a Domenico Arcuri

Commissario Domenico Arcuri, se è vero che l’Italia ha in dotazione 300 milioni di mascherine, pari al fabbisogno de i prossimi due mesi, come mai gli ospedali continuano a denunciare di esserne sprovvisti e la gente fatica a trovarle in farmacia? «Siamo passati in una settimana da 330.000 a 2,4 milioni di mascherine al giorno. I dati non sono più un segreto: da oggi sono online. Il nostro lavoro sarà verificabile giorno dopo giorno. Il periodo più difficile è alle spalle. Forniremo al più presto anche chi lavora nelle farmacie. Faccio però notare che non è il governo né il Commissario che deve rifornire per la vendita le 19.448 farmacie e le 6365 parafarmacie italiane». Con i superpoteri che le ha assegnato il governo potrebbe comprare senza gara dispositivi di protezione ovunque, distribuirli utilizzando l’esercito (accade soltanto da tre giorni), accelerare le certificazioni. «Io sono il Commissario italiano all’emergenza, non il nuovo padrone del commercio mondiale. Ho il potere di requisire in Italia e lo sto esercitando pienamente. Non senza polemiche e con tante difficoltà». Iss e Inail stanno ricevendo tante richieste di certificazione dei dispositivi di protezione dalle aziende produttrici, col risultato di creare un imbuto e allungare i tempi della distribuzione. «Non c’è alcun ingorgo burocratico. Facciamo parlare i numeri. Sono state presentate ad oggi 258 domande: 129 sono state già respinte per assenza di presupposti, 52 hanno ricevuto un parere negativo e 40 sono state autorizzate a produrre. Le altre 37 sono in valutazione».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Il Viminale: «Consentite la corsa vicino a casa e le passeggiate con i figli». No di Lombardia e Campania: scelta devastante – Sì ai figli a passeggio con il genitore» Ma le Regioni attaccano il Viminale
Tema: Il Viminale: «Consentite la corsa vicino a casa e le passeggiate con i figli».

La circolare del Viminale che ribadisce la possibilità per i bambini di passeggiare con uno dei genitori purché stiano nei pressi dell’abitazione scatena l’ira dei governatori. Alla vigilia della firma del decreto che nelle prossime ore prorogherà i divieti di spostamento, torna all’attacco chi invoca «misure severe e chiusure» per contenere il contagio da coronavirus. La decisione del governo non cambia, tutto chiuso fino a Pasqua. Ma la comunicazione ai prefetti su passeggiate e jogging viene letta come una «possibile apertura» in molte Regioni e in serata da Nord a Sud arriva un netto altolà. Nel pomeriggio di ieri era stato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno a chiarire che «è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione». Precisazione ritenuta necessaria visto che molti cittadini avevano subito controlli dopo essere stati sorpresi a passeggiare con i figli. Il governo, che ha istituito una task force, è comunque intenzionato alla serrata totale almeno fino al 13 aprile. E farà slittare la chiusura di parchi, ville e giardini, negozi di abbigliamento, bar, ristoranti, centri estetici, parrucchieri. Insomma di tutte quelle attività, aziende e fabbriche che non appartengono alle filiere agroalimentari e sanitarie, o che non producono beni di prima necessità. Ieri sera il premier Giuseppe Conte ha riunito in videoconferenza i capi delegazione e i ministri Roberto Gualtieri e Roberto Speranza, che ha invitato a procedere con grandissima cautela: «Dobbiamo riaprire un passo alla volta, con gradualità. Dopo Pasqua e oltre».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Amabile Flavia 
Titolo: Intervista a Elena Bonetti -“I nonni non potranno occuparsi dei nipoti Per un po’ sarà diverso”
Tema: Intervista alla ministra per le Pari Opportunità Bonetti

Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia: dal ministero dell’Interno è arrivata una conferma alla sua richiesta di far uscire bambini e adolescenti. «Le misure di contenimento sociale andranno avanti molto più a lungo di quello che potevamo sperare perché più a lungo dobbiamo pensare al distanziamento sociale, ma non possiamo pensare di tenere ancora chiusa un’intera generazione». No alla partita di calcio, sì a una passeggiata? «Non sarà permessa la partita per evitare il contatto con altri né si prevede di andare a giocare al parco con i compagni ma di un’attività solitaria in esterno per i minori». Anche gli adolescenti dovranno essere accompagnati? «La figura dell’adulto in questo caso rappresenta un elemento di sicurezza in modo che si rispetti il distanziamento sociale ma le regole precise verranno definite dal comitato tecnico scientifico. A noi interessa introdurre in modo graduale per tutti i minori un’attività di relazione ma accompagnandoli nella consapevolezza che le uscite non saranno più le stesse di prima ancora per molto tempo». Come immaginala ripartenza? «È necessario programmarla in modo preciso e credo lo si debba fare anche attraverso uno screening sierologico che ci dica se ci sono categorie di contagiati che possono aver maturato una certa immunità, in modo da avere una mappa della parte di società che può tornare in campo prima, in attesa di avere l’immunità di gregge».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sorgi Marcello 
Titolo: Taccuino – Solite polemiche ma poche idee Il post-virus è un’incognita
Tema: Il post-virus è un’incognita

Il primo timore di Palazzo Chigi è che, dando già da lunedì la sensazione che l’epidemia sia in via di risoluzione, possano modificarsi gli atteggiamenti fin qui disciplinati dei cittadini, che da tempo sperano in una schiarita. Alle porte, oltre alla settimana di Pasqua, della quale, al momento, è meglio non tenere conto, c’è tutta quella serie di «ponti» sul calendario, vergato nevroticamente dei prossimi due mesi, che consentono in genere di allungarsi nel primo assaggio di vacanze primaverili. In sostanza: i lunghi week end potrebbero rappresentare un’esca a portata di mano degli appassionati della vita all’aria aperta da troppo tempo reclusi a casa. Di qui la prudenza di Palazzo Chigi, che intanto prepara un prolungamento del «lockdown» per altri quindici giorni, fino a dopo Pasqua, ma è pronto a proseguire fino a14 maggio. È attorno a queste date che sta prendendo corpo una dura polemica nella maggioranza, tra Renzi, da una parte, che insiste per accelerare l’uscita dal «lockdown», almeno per categorie, come quelle delle imprese metalmeccaniche, che essendo aperte in Paesi come Francia e Spagna, rischiano di compromettere il mercato di quelle italiane. Mentre Pd e 5 stelle resistono, accusando il leader di Italia viva di speculare sull’emergenza. Sotto la cenere del coronavirus, insomma, cova il fuoco delle solite polemiche.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buccini Goffredo 
Titolo: Un federalismo solidale dopo la lezione del covid-19
Tema: Federalismo solidale

Cambieremo. E il tempo nuovo potrebbe richiedere un nuovo assetto della nostra Repubblica. Quello basato su venti Regioni, ottomila Comuni e centomila lacciuoli amministrativi ha il passo del secolo scorso, troppo lento quando occorre decidere: ha ragione Beppe Sala. E un feroce stress test dei nostri sistemi questo virus. E non mette sotto pressione solo terapie intensive, relazioni lavorative e reti mediatiche; non sfida soltanto la resilienza delle nostre imprese e la nostra reazione all’isolamento. Sono gli equilibri istituzionali dell’Italia i primi a sentire la scossa. La crisi ha enfatizzato il già precario rapporto tra centro e periferia, soprattutto in materia di sanità ed emergenza nazionale. Provvedimenti contraddittori ed estemporanei si sono accumulati ogni giorno dalla Lombardia alla Sicilia. Le tensioni tra il ministro Boccia e i governatori del Nord sono diventate ricorrenti: e indicative di un vero malessere. In momenti di pericolo per la nazione è sensibile lo scricchiolio generato dal moto centrifugo dei poteri locali. Avvertendolo da uomo delle istituzioni, il sindaco di Milano ha lanciato in un’intervista al direttore della Stampa l’idea di una Costituente per ridisegnare il Paese. Il problema è (e sarà) lo scontro tra spinte opposte.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Armaroli Paolo 
Titolo: L’analisi – Parlamento scongelato dal Capo dello Stato
Tema: Il ruolo del Parlamento

Due buone notizie, e di questi tempi è grasso che cola. La prima è che il presidente del Consiglio ha rimesso piede nei due rami del Parlamento dopo lunga pezza E per ben due volte di seguito, dopo aver ricevuto a Palazzo Chigi i leader dell’opposizione di centrodestra. Non era scontato. E, non è un mistero, lo ha fatto di malavoglia La verità è che è stato convinto dal capo dello Stato. Sergio Mattarella è un palermitano che ha la flemma di un baronetto inglese. Non alza mai la voce e ha una pazienza di Giobbe. Ma quando gli salta la mosca al naso, sono dolori per i suoi interlocutori. Soprattutto se sordi per non voler ascoltare. Ecco, per dirla tutta, Mattarella ha messo Conte con le spalle al muro. E gli ha prospettato in sostanza un aut aut: o i capi dell’opposizione li ricevi tu, e non domani o dopodomani ma subito, oli ricevo io, facendoti fare una brutta figura. L’inquilino del Colle è un uomo devoto al Parlamento. Sa bene come siano importanti i rapporti corretti tra maggioranza e opposizione. Avrà pensato, prima di fare la predica a Conte, al famoso paralogismo kantiano sulla colomba e l’aria Solo un ingenuo può pensare che l’aria freni il volo della colomba. Mentre invece la sorregge, altrimenti non potrebbe spiccare il volo. Fuor di metafora, la colomba è il governo e l’aria il Parlamento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 Economia & Società – Il pressing su Gualtieri che ha lo scudo di Pd (e Colle)
Tema: Il pressing su Gualtieri

C’è sempre un momento anche in tempi ordinari e non eccezionali come questo, in cui il ministro dell’Economia diventa bersaglio del pressing dei partiti, delle volte degli stessi leader. Normalmente avviene nella stagione della legge di bilancio e non solo per spingere sull’entità delle risorse e sulle misure ma soprattutto per forzare il rapporto con l’Europa. A Roberto Gualtieri sta succedendo adesso, con qualche differenza rispetto ai suoi predecessori innanzitutto perle circostanze che non appartengono certo alla normalità delle scadenze finanziarie. Ma l’altra differenza, quella più consistente, è che intorno a lui il partito fa quadrato: nel senso che Zingaretti, Franceschini e Gentiloni lo sostengono convintamente e lo stesso accade con il capo dello Stato che viene costantemente aggiornato dal ministro. Insomma, la sindrome d’assedio potrebbe cogliere anche l’attuale titolare dell’Economia ma a rassicurarlo ci sono non solo i principali esponenti del suo partito ma pure il Colle. E per una ragione che non si declina solo con la necessità di stabilità in una fase come questa ma ha a che fare coni suoi rapporti in Europa.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine – Mobili Marco – Pogliotti Giorgio 
Titolo: Emergenza, corsa agli aiuti per 18 milioni – Via ai primi aiuti, ma il Governo allarga la platea fino a 18 milioni
Tema: Emergenza, corsa agli aiuti per 18 milioni

Una platea di circa 18 milioni di persone sarà interessata dalle misure contenute nel decreto di aprile che il governo si appresta a varare. Tra i lavoratori coinvolti, i 9,8 milioni di potenziali beneficiari della nuova cassa integrazione d’emergenza (tra assegni ordinari e sussidi in deroga), operativa già da qualche giorno e con una durata massima di nove settimane. A questi lavoratori dipendenti si aggiungono 5 milioni di autonomi, dagli stagionali del turismo, agli operai agricoli e ai professionisti privi di cassa di previdenza, beneficiari del bonus di 600 euro (marzo di marzo), destinato in aprile a salire a 800. Ai professionisti iscritti ai fondi privati di previdenza guarda invece il fondo con il reddito di ultima istanza. Reddito d’emergenza (ancora però da definire) per colf, badanti e precari a termine. Allo studio soluzioni per i lavoratori in nero. Accordo infine con l’Abi: le banche anticiperanno gli assegni della Cig.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide – Marroni Carlo 
Titolo: Bankitalia gira al Tesoro una cedola da 7,8 miliardi
Tema: Bankitalia

Dopo quattro anni di crescita ininterrotta, il 2019 ha segnato un primo leggero calo degli attivi in bilancio della Banca d’Italia legati alle operazioni di politica monetaria. Doveva essere l’anno del progressivo alleggerimento dei programmi espansivi dell’Eurosistema, soprattutto per gli acquisti dei titoli pubblici, il Qe di Mario Draghi. E in effetti così è stato, con un calo del 2,3% dei titoli detenuti, da 393 miliardi a 384. Eppure anche l’anno scorso ha segnato un nuovo record storico a livello di utile netto della nostra Banca centrale: 8,2 miliardi, 2 miliardi in più rispetto al precedente esercizio. «Si tratta del risultato più elevato mai raggiunto nella storia dell’Istituto» ha detto nella sua relazione all’assemblea dei partecipanti il governatore, Ignazio Visco, dopo le parole gravi dedicate all’emergenza sanitaria in pieno corso che «oltre a minacciare gravemente la salute della popolazione e a mettere sotto estrema pressione i sistemi sanitari, ha sconvolto le nostre abitudini di vita, i processi di lavoro, il funzionamento delle scuole e delle università; l’impatto sul sistema economico-finanziario sarà di proporzioni molto ampie e profonde». Perle martoriate casse dello Stato il “dividendo” approvato equivale a un’importante boccata d’ossigeno: 7,8 miliardi (controil 5,7 dell’anno scorso). E a questa moneta si aggiunge un altro miliardo di poste fiscali. Una maxi cedola destinata a ripetersi l’anno venturo con un nuovo record di bilancio, visto che il nuovo “Pandemic Emergency Purchase Programme” lanciato due settimane fa dalla Bce si protrarrà per tutto il 2020, se non oltre, e spingerà ancor più in alto le dimensioni del bilancio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Boccia: urgenti prestiti a 30 anni Le imprese rispettino i pagamenti
Tema: L’appello del Presidente di Confindustria

«Abbiamo davanti due guerre. Una al virus e una alla recessione: dobbiamo evitare che si trasformi in depressione, cioè una recessione strutturale. E che la preoccupazione si trasformi in ansia e l’ansia in panico». Vincenzo Boccia conclude la presentazione del Rapporto del Centro studi. Servono scelte immediate, insiste il presidente di Confindustria, e la più urgente riguarda la liquidità. Bisogna agire sul rafforzamento del Fondo di garanzia: «con un fatturato pari a zero o con cali rilevanti servono scelte immediate, bisogna costruire un percorso che aiuti il paese a rimettersi in carreggiata». Un impegno forte ad affrontare questa fase che Boccia ha chiesto anche ai suoi associati, con una lettera inviata ieri in cui sollecita il pagamento di clienti e fornitori: «la tenuta del sistema economico e delle filiere dipende anche da noi, dalla nostra etica della responsabilità e dai nostri comportamenti. Questo è il tempo della coerenza e dellaresponsabilità, che richiede essere all’altezza, esemplari e consapevoli che i nostri comportamenti saranno parte determinante del futuro che costruiremo», ha scritto Boccia.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Stretta sul decreto: si tratta su un deficit da almeno 1,5 punti
Tema: Deficit italiano verso il 10%

L’approssimarsi del consiglio dei ministri che domani dovrà decidere il nuovo deficit per finanziare la seconda ondata di misure a sostegno dell’economia fa crescere la pressione della maggioranza per spingere in alto i numeri del decreto Aprile, con i Cinque Stelle e parte del Pd che punta ad arrivare a 50 miliardi. Ma alimenta i timori di Via XX Settembre sulla tenuta dei conti. Anche perché è dato per certo un nuovo intervento a maggio, che dovrebbe occuparsi delle misure per la ripartenza una volta chiusa la fase più serrata dell’emergenza. In un braccio di ferro che ruota su un disavanzo aggiuntivo vicino all’1,5% del Pil (28 miliardi) per finanziare un decreto da almeno 35 miliardi: ma può spingersi fino al 2% secondo la linea più ambiziosa. Accanto al disavanzo c’è in gioco un recupero almeno parziale dei fondi europei non ancora impegnati, e perché una quota della spesa per gli ammortizzatori sociali incide sul saldo netto da finanziare ma non sull’indebitamento. Numeri e prospettive sono finite ieri sui tavoli della “cabina di regia” economica al Mef, con ministro, vice, sottosegretarie Italia Viva. Obiettivo della riunione è stato quello di condividere le priorità sfrondando una lista di proposte che cuberebbe oltre 50 miliardi. Non per prudenza ragionieristica, avrebbe ribadito Gualtieri nella riunione, ma per tracciare un percorso che sia giudicato sostenibile dai mercati proprio nelle ore in cui arriva agli snodi decisivi la Stretta sul decreto: si tratta su un deficit da almeno 1,5 punti rete dei confronti bilaterali in vista dell’Eurogruppo del 7 aprile: altro fronte che agita parecchio la maggioranza per la questione Mes, e che promette di scaldare anche l’incontro che il premier Conte ha in programma stamattina con l’opposizione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Confindustria: il Pil calerà dei 6% Piano di piccole e medie imprese – Confindustria: il Pil scenderà dei 6% Rischio depressione
Tema: Confindustria: il Pil calerà dei 6%

Effetto coronavirus. Al termine del primo semestre di quest’anno il prodotto interno lordo italiano (Pil) segnerà una flessione del 10% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, ossia una perdita di circa 42 miliardi di ricchezza. I consumi delle famiglie alla fine del 2020 avranno registrato un calo del 6,8%, le esportazioni del 5,1% e le stime indicano una flessione degli occupati del 2,5%. Un quadro dove la cifra saliente risiede nel calo annuale del 6% del Pil (mentre nel 2021 e attesa una crescita del 3,5%), con conseguenze sul rapporto tra deficit e Pil destinato a salire al 5% e un rapporto tra debito e Pil al 147%. I numeri e le stime forniscono le prime evidenze del peso dell’emergenza sanitaria sull’economia, a riassumerle è il centro studi di Confindustria nel documento «Le previsioni per l’Italia. Quali condizioni per la tenuta ed il rilancio dell’economia?». La dimensione dell’emergenza è confermata dal fatto che tra i dati storici del centro studi non figurano precedenti, a cominciare da un calo dei consumi del 9% in meno di 50 giorni, un tempo rapidissimo. «Mai nella storia ci si è trovati ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni», spiega il documento, una condizione con rischi di «depressione» che spinge Confindustria a chiedere di «tutelare il tessuto produttivo e sociale, lavoratori, imprese e famiglie, con strategie e strumenti inediti e senza lesinare risorse. Occorre agire subito».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Conte, soldi a imprese e a chi non ce la fa – Decreto di Pasqua Pronti 10 miliardi per la serrata delle aziende
Tema: Decreto di Pasqua

Cinquanta miliardi complessivi, dieci dei quali destinati a indennizzi a favore delle aziende per la chiusura imposta dall’emergenza virus. Il 10 aprile, venerdì di Pasqua, il governo approverà il nuovo decreto antirecessione. Cinque i filoni sui quali si sta concentrando il lavoro dei tecnici: rinnovo dei fondi per la cassa integrazione, sussidio di emergenza per autonomi e poveri esclusi dal reddito dicittadinanza, nuova sospensione dei tributi nazionali e locali, liquidità a lungo termine per le imprese. Gli indennizzi sono la parte più delicata del decreto, perché costerà carissima e occorre trovare un meccanismo equo per i mancati introiti nel periodo di chiusura. Una cosa è certa: il risarcimento verrà riconosciuto solo per i giorni di effettiva chiusura. Spiega una fonte di governo: «Di più non si potrà fare, anzi, direi che sarebbe impossibile». La complicazione nasce anche da qui: non si sa ancora quando finirà il lockdown, e se sarà scaglionato per tipo di aziende. Nella maggioranza c’è chi preme per il 18 aprile – Italia Viva – e chi come il ministro della Salute Roberto Speranza vorrebbe far slittare tutto al 4 maggio, giorno di probabile riapertura delle scuole. Alcuni settori soffriranno a lungo, ad esempio nel turismo. In questi casi si potrà ricorrere a prestiti a lunghissimo termine garantiti dallo Stato. Confindustria, che teme una moria di aziende nel corso dell’estate, sta facendo pressione per ottenere il massimo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bei Francesco 
Titolo: Intervista a Nunzia Catalfo – Intervista alla ministra del Lavoro Catalfo: “Reddito di emergenza fino a 600 curo e subito il denaro per la cassa integrazione” – “In aprile reddito di emergenza da 500-600 euro a chi sta male”
Tema: Intervista alla ministra del Lavoro Catalfo

La ministra del lavoro Nunzia Catalfo, cinque stelle catanese, risponde al telefono con un filo di voce: è reduce dall’accordo siglato la notte precedente tra banche e sindacati per accreditare soldi freschi sul conto corrente di chi, in queste settimane di lockdown, è stato costretto a restare a casa senza stipendio. Sarà il solito delirio burocratico? «Assolutamente no. Basterà che il lavoratore compili i moduli previsti dalla convenzione per ottenere l’anticipo in banca. Con l’lnps stiamo lavorando per semplificare al massimo le procedure ma l’istruttoria richiede comunque dei tempi tecnici. L’accordo con le banche ci consente di fare arrivare subito i soldi a chi ne ha bisogno». Ministra, va bene dare la cassa integrazione a tutti. Ma quei lavoratori, una volta che li lascerete liberi di uscire di casa, rischiano di non trovare più le fabbriche aperte. Confindustria prevede un Pil a meno 6%. Cosa intendete fare per le imprese? Pensiamo ad allargare a tempo il reddito di cittadinanza anche ai proprietari di casa «Sostenere il reddito dei lavoratori significa anche sgravare le aziende di un costo notevole e consentire agli imprenditori di respirare. Inoltre, nel decreto Cura Italia abbiamo previsto un aumento del fondo di garanzia per le Pmi: con la riapertura degli uffici e delle fabbriche prenderemo sicuramente altre misure per favorire la crescita».
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Cannavò Salvatore 
Titolo: Intervista a Roberto Gualtieri – “Imprese, 500 miliardi garantiti Poi un decreto molto sopra i 25” – “Garanzie per 500 miliardi e sul Mes l’Italia non cederà”
Tema: Intervista al ministro dell’Economia Gualtieri

II punto che al ministro dell’Economia sta più a cuore è un messaggio alle imprese. Per questo, nel corso di questa intervista, annuncia che nei prossimi giorni sarà pronto un provvedimento per ampliare le misure di liquidità con uno sforzo complessivo di 500 miliardi. Annuncia anche un “decreto Aprile” che sarà “significativamente” più ampio del precedente e smentisce qualsiasi differenza di linea con il premier Conte sulla Ue. La crisi è sotto gli occhi di tutti: che stime fa sul Pil italiano dopo che Confindustria prevede un -6% a fine anno? “Purtroppo sono stime realistiche. Le nostre sono in corso di elaborazione e lepubblicheremo nel Def. Allo stesso tempo possiamo ambire a una ripresa vigorosa. Più saremo rigorosi ed efficaci nell’azione di contrasto all’epidemia, prima potremo ripartire. Le misure economiche che stiamo adottando per evitare licenziamenti, sostenere il reddito e fornire tutta la liquidità necessaria a evitare una riduzione di capacità produttiva sono la necessaria premessa”. Finora avete stanziato 25 miliardi. Quale sarà l’importo del decreto Aprile? “Sarà significativamente superiore al precedente e sufficiente a fornire per tutta la durata della crisi il doveroso sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: La mediazione di von der Leyen, nuovo debito basato sul bilancio Ue
Tema: Strategia comune Ue per la ripresa

Dopo il diverbio fra i leader di Italia e Germania, giovedì notte Ursula von der Leyen è uscita scossa dal Consiglio europeo. Giuseppe Conte chiedeva il lancio di un eurobond in risposta alla devastazione economica dell’epidemia. Angela Merkel insisteva che i Paesi in difficoltà si devono rivolgere al fondo salvataggi europeo, il Mes. I due governi – e i due blocchi che rappresentano – hanno chiuso la teleconferenza senza neanche l’ipotesi di un accordo. La presidente della Commissione ne ha concluso che tocca a lei. Questa ex ministra di Berlino e la sua squadra a Bruxelles cercheranno di gettare un ponte prima che i due fronti arrivino a una rottura pericolosa per la tenuta dell’euro. Ora l’iniziativa della Commissione sta prendendo forma e somiglia da vicino a un meccanismo per emettere debito comune europeo. L’idea di von der Leyen è di modificare il Quadro finanziario pluriennale – cioè il bilancio Ue, che vale ogni anni circa l’1% del prodotto dell’Unione – per permettere emissioni di debito. La proposta implica una revisione delle regole del bilancio di Bruxelles: oggi questo è alimentato dai contributi degli Stati e da quote di entrate doganali e dell’Iva; in futuro dovrebbe diventare possibile un ulteriore finanziamento a debito sui mercati garantito, in ultima analisi, dallo stesso bilancio europeo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pica Paola 
Titolo: Intervista a Gabriele Buia – «Burocrazia zero, salvare i cantieri Subito le risorse ai Comuni»
Tema:  Intervista al Presidente Ance

«Cosa potrebbe fare il governo per far ripartire subito il Paese? Attivare quelle stazioni appaltanti che sono gli 8 mila Comuni italiani, conferire ai sindaci un mandato a spendere subito tutte le risorse economiche disponibili per riaprire i cantieri. La situazione è disperata e non c’è più tempo da buttare con i burocrati». Gabriele Buia, imprenditore delle costruzioni, esponente di quarta generazione di una famiglia di Parma, è il presidente dell’Associazione di categoria, l’Ance. Un mondo fatto di grandi, medie, piccole e piccolissime imprese che paga una crisi lunga più di 10 anni con la perdita di un milione di lavoratori con l’indotto, 130 mila aziende e le storie drammatiche di chi è arrivato a togliersi la vita. Tema sul quale Buia è intervenuto all’Assemblea annuale, prima di scrivere una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Nel frattempo, sul settore che rappresenta quasi un quarto del Pil italiano (il 22%) è arrivato lo tsunami Coronavirus ad azzerarne fatturato e salari. Mentre da più parti si guarda a un grande piano di opere pubbliche per sventare il rischio depressione. «Questo non è il 2008, è un ’29. Se i cantieri non ripartono, molti di essi non riapriranno più. E sarà la fine di quasi tutto».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mania Roberto 
Titolo: Intervista a Luca Cordero di Montezemolo – “Decidiamo oggi che Paese saremo” – Montezemolo “Si riparte con più innovazione e meno burocrazia”
Tema: Intervista a Luca Cordero di Montezemolo

«Se non decidiamo oggi che Paese vogliamo, quando finirà questa terribile emergenza sanitaria rischiamo di non uscire più dalla crisi economica e sociale in cui siamo entrati», dice Luca di Montezemolo, 72 anni, ex presidente della Ferrari, della Fiat e della Confindustria, oggi presidente di Italo, la società dei treni ad alta velocità che ha fondato insieme ad altri imprenditori italiani. Difficile, pero, immaginare quando e come ne usciremo. Non crede? «Infatti non ritengo che il governo, come la politica e gli esperti di sanità debbano occuparsi del futuro. il loro compito, giustamente, è quello di affrontare l’emergenza. E tutti noi non dobbiamo mollare di un millimetro le indicazioni che ci hanno dato i medici e i tecnici. Per ragionare sull’talia del dopo-crisi, invece, bisognerebbe costituire una sorta di task force, composta dalle migliori espressioni della nostra imprenditoria, da scienziati e ricercatori per definire gli assi sui quali puntare per il futuro. Se in Italia esiste ancora una classe dirigente questo è il momento di scendere in campo non certo per competere sul tema della politica ma su quello delle proposte, dei progetti, e delle iniziative. Chi ha un qualche ruolo di responsabilità ha il dovere oggi come non mai di pensare al bene collettivo».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mucchetti Massimo 
Titolo: Evitare le scalate straniere – Più peso agli azionisti stabili contro le scalate predatorie
Tema: Evitare le scalate straniere

Il crollo dei valori di Borsa, determinato dalla recessione indotta dal Covid-19, può regalare a soggetti esteri ricchi di liquidità l’opportunità di conquistare le migliori società italiane senza un forte azionariato di controllo. Maggioranza e opposizione intendono scongiurare un tale rischio. Accantonano, insomma, la linea secondo la quale non contano la qualità e la nazionalità degli azionisti di controllo perché, alla fine, il mercato selezionerà gli investitori migliori Basterà che le authority assicurino la correttezza della contesa per i diritti di proprietà. È una linea che venne seguita, ancora nel 2013, dal governo Letta, quando la spagnola Telefonica cercò di conquistare il controllo di fatto di Telecom Italia, mentre Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca si defilavano. Oggi quella linea (peraltro corretta dai governi successivi proprio su Telecom con scelte peraltro poco coerenti come furono il lancio di Open Fiber e l’ingresso diretto in Telecom Italia) viene percepita come non più attuale. In questa emergenza, la classe politica non si chiede se, ma come lo Stato debba intervenire nell’economia.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Stella Gian_Antonio 
Titolo: Anziani, fragili: quando si sceglie di non salvare – La lotta per la vita e il diritto alla cura per anziani e disabili: «Non discriminateli»
Tema: Onu

«Allora guai a tutti noi, quando sare mo vecchi e decrepiti! Se si possono sopprimere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi…». Son passati quasi ottant’anni da quel 3 agosto 1941 in cui il vescovo Clemens Von Galen, il Leone di Münster, scagliò la sua formidabile invettiva contro la selezione genetica dei disabili avviata da Hitler e spacciata per «concessione d’una morte pietosa» alle «vite indegne di essere vissute». E nessuno ha mai più osato teorizzare, ovvio, nulla Garanzie L’Onu chiede garanzie: la sopravvivenza delle persone con disabilità sia vista come priorità di simile. C’è un’inquietudine crescente, però, tra gli anziani e i «figli di un dio minore» in tutto il pianeta, davanti alla rassegnazione, diciamo cosi, manifestata davanti alla ineluttabilità delle scelte «di guerra» imposte dall’onda assassina e dilagante del coronavirus. Scelte che la Siaarti, Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, ha spiegato con parole sofferte ma inequivocabili: a fronte di «un enorme squilibrio tra le necessità cliniche reali della popolazione e la disponibilità effettiva di risorse intensive ogni medico può trovarsi a dover prendere in breve tempo decisioni laceranti da un punto di vista etico oltre che clinico: quali pazienti sottoporre a trattamenti intensivi quando le risorse non sono sufficienti per tutti i pazienti che arrivano, non tutti con le stesse chance di ripresa» e occorre «privilegiare la “maggior speranza di vita”».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Scott Antonella 
Titolo: Arriva la mano tesa dell’Europa
Tema: Aiuti Ue e Nato

«In Russia – raccontava nei giorni scorsi all’agenzia Agi Serghej Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia – c’è un detto: non esiste il dolore di altri». Tanto più vero per chi appartiene a un’Unione. Eppure, nei giorni in cui l’emergenza coronavirus sembrava ancoraun problema solo italiano, con il resto d’Europa a guardare dall’esterno e più preoccupato a proteggersi, i primi a riempire il vuoto raccogliendo le richieste di aiuto sono stati i russi, i cinesi, i cubani. Un monito alla solidarietà europea: venuta dopo, meno appariscente. Ma una scelta obbligata. Come quella della Nato, che sta trasmettendo la richiesta di assistenza internazionale inoltrata dal ministero italiano dell’Interno al Centro euro-atlantico per il coordinamento della risposta alle emergenze (Eadrcc). E mentre il virus straccia un confine dopo l’altro, accomunando il mondo intero nel dramma e nel bisogno di aiuto, la Commissione Ue ha pubblicato un documento per dimostrare che, sia pure in ritardo, la «mano tesa» ai vicini esiste. Anche se è ormai una mano da tendere in tante direzioni, perché sempre più mani si tendono chiedendo aiuto.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stefanini Stefano 
Titolo: La Nato lavora ad un patto per la resilienza civile contro la pandemia
Tema: Nato

Covid-19 irrompe nell’Alleanza Atlantica. I “rischi alla salute” sono parte del “contesto di sicurezza” la cui protezione è compito principale della Nato. Lo dice limpidamente il concetto strategico dei 2010. Toccherà ai ministri degli Esteri, domani in riunione virtuale, dimostrarlo. Da tempo l’Alleanza riconosce che resilienza civile e capacità militari sono due facce della stessa medaglia difensiva. Mettendo in ginocchio la sanità pubblica e paralizzando volano economico e produttivo dei Paesi membri, la pandemia attacca la prima e mina le seconde. Anche la Nato deve pertanto farsi carico della risposta al coronavirus. La dichiarazione d’impegno comune, Nato e Alleati, sarà il segnale che il G7 non era riuscito a dare. Ma c’è bisogno d’interventi concreti e rapidi. L’Italia, in prima linea insieme alla Spagna, intende innanzitutto chiedere l’utilizzo e il rafforzamento degli strumenti esistenti. Roma si è già mossa in questa direzione nei contatti telefonici fra il ministro Di Maio e il Segretario Generale Stoltenberg. La fornitura di diecimila tute protettive da parte della Repubblica Ceca è passata attraverso il canale del centro Nato per le emergenze civili (Eadrcc). L’Italia sta ricevendo assistenza bilaterale anche da altri sette Paesi Nato: Usa, Germania, Albania, Polonia, Lussemburgo e Turchia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Rosaspina Elisabetta 
Titolo: La Spagna verso i 100 mila casi Madrid e l’ospedale senza bagni
Tema: Spagna

Naviga a vista in piena tempesta Covid-19 l’«Arca di Noè», l’ospedale da campo allestito nel giro di pochi giorni all’Ifema, la fiera di Madrid, per offrire riparo a 5.500 malati (meno gravi) e alleggerire il sovraffollamento delle corsie ospedaliere. I letti, i primi pazienti, i medici e gli infermieri volontari sono arrivati, ma mancava quasi tutto il resto, a cominciare dalle distanze di sicurezza tra i ricoverati. Mancano bagni a sufficienza, spogliatoi per il personale, costretto a fare la fila per cambiarsi, almeno chi riusciva a trovare camici, guanti e mascherine. Scarseggiano inevitabilmente anche i respiratori per i malati eventualmente in debito di ossigeno: «Sembra un accampamento militare» titola il quotidiano El Pais. «Abbiamo lavorato con un solo termometro per 50 pazienti e un elettrocardiogramma per tutto il padiglione» ha protestato qualche medico attraverso le rappresentanze sindacali. Non era stato attivato neanche il programma informatico, indispensabile per ricostruire la storia clinica di ogni ricoverato. La Comunità di Madrid ha risposto che c’è stato effettivamente «qualche problema organizzativo», ora in via di soluzione con l’arrivo dei rifornimenti necessari. Per la Spagna sono giorni decisivi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: L’ospedale da campo a Central Park – Le tende dei samaritani nel parco più amato di New York
Tema: New York
La vetta dell’Empire State Building, illuminata ogni sera con colori diversi, adesso è sul rosso fisso con un faro intermittente in cima. Un omaggio al grande cuore di New York, dicono i gestori del grattacielo. Ma quella macchia rossa che pulsa lassù a molti ricorda il lampeggiante di ambulanze e auto della polizia, fa aumentare l’angoscia. I simboli visibili dell’emergenza si moltiplicano: dalla gigantesca nave-ospedale bianca della Marina attraccata in porto all’ospedale da campo montato a tempo di record nei prati di Central Park, nel cuore di Manhattan: oggi già riceve i primi pazienti Covid. Ho passato un pomeriggio coi volontari della Samaritan’s Purse, la stessa organizzazione cristiana di soccorso che ha costruito l’ospedale mobile di Cremona, mentre lunedì montavano una struttura per 68 malati di coronavirus più dieci posti in rianimazione. «Ce la stiamo facendo in poco più di 24 ore», mi diceva con orgoglio la coordinatrice di Samaritan’s, Melissa Nystrom. «Abbiamo qui almeno 70 tecnici e volontari. Collaboriamo col Mount Sinai Hospital, ma i materiali sono tutti nostri, compresi i preziosissimi respiratori: ne avevamo una riserva».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Panorama – Embargo sulle armi, al via la missione Irini
Tema: Libia

L’operazione Sophia da ieri lascia il passo all’operazione Irini che farà rispettare l’embargo Onu sulle armi alla Libia attraverso l’uso di aerei, satelliti e navi: in particolare la missione Ue condurrà ispezioni in alto mare al largo delle coste libiche, su navi sospettate di trasportare armi o materiale da e verso la Libia, in accordo con la risoluzione Onu del 2016. Il Consiglio europeo ha adottato ufficialmente la decisione del lancio della missione a partire da oggi. Si tratta inoltre di monitorare e raccogliere informazioni sulle esportazioni illecite di petrolio della Libia (greggio e prodotti raffinati); contribuire al potenziamento delle capacità e alla formazione della Guardia costiera e della Marina militare nelle attività di contrasto in mare contribuire alla distruzione del modello di business del traffico di essere umani attraverso la raccolta di informazioni e il pattugliamento degli aerei. L’operazione Irini durerà un anno e sarà guidata dal contrammiraglio Fabio Agostini e avrà sede a Roma.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ventura Marco 
Titolo: Al via la missione Ue per blindare l’embargo sulle armi alla Libia
Tema: Libia

Si gioca a terra, paradossalmente, al confine tra Libia ed Egitto e lungo le rotte terrestri del traffico d’armi, il successo della missione “Irini” (Pace in greco) che parte oggi per un anno sotto il comando del contrammiraglio italiano Fabio Agostini. Le unità navali, gli aerei di ricognizione, i droni e i satelliti europei dovranno vigilare, infatti, sull’osservanza dell’embargo sulle armi verso la Libia imposto da una risoluzione Onu nel 2016, e mai rispettato, anche dall’alto. Il dispositivo di “Irini”, la cui dotazione aero-navale paese per paese sarà decisa in questi giorni dai 27 della Ue, potrà procedere a ispezioni di mercantili sospettati di trasportare rifornimenti militari, e avrà come compito secondario quello di contrastare il traffico di migranti, il contrabbando di petrolio nonché, in positivo, l’addestramento di personale della guardia costiera libica. Ma il monitoraggio attraverso i droni e i satelliti di quanto avviene sulle rotte desertiche, di terra, sarà fondamentale. Nel caso poi in cui la presenza della Flotta si rivelasse un magnete capace di “attrarre” barconi di migranti, la missione verrebbe sospesa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: La Ue lancia la missione Irini “Stop al traffico d’armi in Libia”
Tema: Libia

Cala definitivamente il sipario sull’operazione Sophia. Il mandato della missione navale nel Mediterraneo, che aveva fatto litigare i governi Ue sui porti di sbarco dei migranti, è scaduto ieri. Da oggi sarà sostituita da “Irini” (nome che nella mitologia greca corrisponde alla dea della pace), una nuova operazione che sarà attiva più a Est rispetto a Sophia e che avrà come missione principale il controllo dell’embargo Onu sulle armi alla Libia. Il comando dell’operazione – che avrà un mandato iniziale di 12 mesi – rimane italiano: sarà guidata dal contrammiraglio Fabio Agostini e avrà sede a Roma. Disporrà di risorse marittime, ma anche satellitari e aeree. Tra i suoi compiti ci saranno anche il monitoraggio e il contrasto dei traffici illeciti di petrolio, oltre che l’addestramento della Guardia Costiera libica per contrastare la tratta di esseri umani. Come Sophia, le attività di ricerca e salvataggio non fanno parte del suo “core business”, ma ovviamente – in linea con il diritto internazionale – le navi avranno l’obbligo di salvare i naufraghi trovati in mare.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Brexit: i cittadini Ue chiedono a Londra il «diritto di restare»
Tema: Brexit

L’emergenza coronavirus ha fatto passare tutto in secondo piano, Brexit compresa, ma rischia di avere un impatto negativo sui cittadini europei che ancora non hanno ottenuto il diritto di residenza permanente in Gran Bretagna. Per questo è stata appena lanciata una campagna per chiedere al Governo britannico di abbandonare le procedure in vigore e di garantire per legge a tutti i cittadini Ue attualmente residenti in Gran Bretagna il diritto a restare. Il sistema attuale prevede che i cittadini Ue facciano domanda per ottenere il “settled status”, o diritto di residenza permanente, se vivono qui da oltre cinque anni, e il “presettled status”, una sorta di anticamera d’attesa, se residenti da meno tempo. Finora oltre 3 milioni di cittadini europei hanno chiesto e ottenuto il diritto a restare, in forma definitiva o temporanea. I cittadini hanno tempo fino al giugno 2021 per fare domanda, quindi sei mesi dopo l’uscita definitiva della Gran Bretagna dalla Ue al termine del periodo di transizione íl 31 dicembre.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cotroneo Rocco 
Titolo: Bolsonaro: «Normale influenza». I social bloccano il video
Tema: Brasile

Rimasto isolato persino dall’amico Donald Trump e da altri ex ostinati negazionisti come il messicano López Obrador, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro insiste nella sua linea sulla pandemia, creando l’ennesimo caso internazionale e un impasse interno di rara complessità. «Meglio morire di coronavirus o di farne?», è l’ennesima provocazione lanciata ieri ai giornalisti che lo attendevano fuori dalla residenza ufficiale, e ai quali Bolsonaro ha dedicato la dose quotidiana di insulti. Negli ultimi giorni il leader di estrema destra è stato sommerso dalle critiche per aver passeggiato tra la folla alla periferia di Brasilia, e aver spinto per il ritorno al lavoro e alla normalità. Contro le indicazioni dello stesso ministro della Salute, la cui poltrona è in serio pericolo, e di quasi tutti i governatori e i sindaci che con le loro ordinanze hanno chiuso i brasiliani in casa. Dopo che Bolsonaro e i suoi tre figli hanno postato in modo provocatorio i video del bagno di folla di domenica, i social hanno optato per una decisione umiliante. Facebook, Instagram e Twitter hanno cancellato i messaggi del clan presidenziale, perché, hanno detto, «la disinformazione» in essi contenuta può provocare «gravi danni alle persone».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Iran, attiviste per i diritti umani in prigione «C’è chi tossisce e sta molto male»
Tema: Iran

L’Iran ha rilasciato «temporaneamente» 85.000 detenuti per la crisi del coronavirus, che ha fatto oltre 2.800 morti (44.000 i casi confermati). Ma restano in carcere tre note attiviste per i diritti umani: Narges Mohammadi, che deve scontare 16 anni, 10 dei quali perle attività contro la pena di morte; Atena Daemi, rinchiusa per 7 anni; e l’avvocata Nasrin Sotoudeh, condannata a 33 anni e 148 frustate per aver espresso le sue opinioni, difeso dissidenti e manifestato contro la pena capitale. Lo denuncia Iran Human Rights, organizzazione che monitora la pena di morte e che ha pubblicato ieri il suo rapporto annuale: 280 esecuzioni nel 2019. Mohammadi, secondo una lettera della madre, potrebbe aver contratto il coronavirus: «Sta molto male, continua a tossire e ha problemi respiratori», spiega Mahmood Amiry-Moghaddam di Iran Human Rights.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  … 
Titolo: Iran Aiuti europei sanzioni aggirate
Tema: Iran

Tre Paesi europei (Francia, Germania e Regno Unito) hanno inviato aiuti medici all’Iran attraverso la prima transazione eseguita con Instex, il meccanismo europeo per commerciare con la Repubblica islamica evitando le sanzioni americane. Lo ha reso noto ii ministero degli Esteri tedesco.
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