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SIINTESI IN PRIMO PIANO – 24 febbraio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Draghi riunisce i ministri. In Lombardia zona arancione rafforzata a Brescia e in 8 comuni della Bergamasca. Restrizioni nel Lazio e in Emilia-Romagna.
– Piano Vaccini Italia. Il 30% dei flaconi è inutilizzato nei frigoriferi, pesa la babele dei 21 piani regionali.
– Approvato il Milleproroghe. FdI si astiene: «Stima verso Draghi». Bollette, si slitta al 2023.
– Ros e 007 in Congo per fare luce sull’ agguato all’ Ambasciatore italiano ucciso. Il superstite italiano uomo chiave del mistero.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Nuove chiusure per le varianti – Draghi, vertice sulle misure E vede Salvini: abbassare i toni
Tema: Dpcm e timori terza ondata covid

Vertice del premier Mario Draghi con ministri e tecnici per evitare lo scoppio della terza ondata della pandemia, mentre le Regioni chiudono le aree di maggior contagio. In Lombardia zona arancione rafforzata a Brescia e in otto comuni della Bergamasca. Le varianti estere del virus preoccupano e il Cts chiede «massima prudenza» e «rigore» nelle decisioni. Sui parametri per le possibili riaperture si studia se modificare alcuni indicatori per decretare le diverse fasce di colore. Con la variante inglese che a metà marzo sarà predominante in tutta l’Italia, Mario Draghi sceglie di continuare sulla linea della massima cautela. Nessuna riapertura, non ancora. Gli scienziati saliti a Palazzo Chigi hanno portato dati e tabelle per nulla incoraggianti e il presidente del Consiglio, che pure non è sordo alle pressioni politiche di chi invoca l’allentamento dei divieti, intende muoversi sulla base dei numeri e della curva del virus.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Bonaccini e la Lega, asse per riaprire Gelo di Zingaretti: no a false promesse
Tema: Dpcm e timori terza ondata covid

Usano entrambi la stessa espressione, «buon senso», per rilanciare una posizione aperturista spinta non solo sui ristoranti, ma anche su piscine, cinema e teatri. Il fatto è che sull’asse del «buon senso» si sono allineati due uomini politicamente agli antipodi: il leader della Lega Matteo Salvini e il governatore dem dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Un’alleanza inedita, con Bonaccini che definisce «ragionevole» la proposta di Salvini sulla riapertura dei ristoranti anche a cena, nelle zone a minore rischio. La prima lettura è quella di un’alleanza tra esponenti del Nord produttivo, sensibili alle ragioni di esercenti e commercianti. Salvini è reduce da un incontro con i ristoratori in rivolta a Roma. Bonaccini sente la pressione delle categorie. E anche il 5 Stelle Stefano Patuanelli, appena arrivato al dicastero dell’Agricoltura, ha deciso di sostenere le ragioni dei produttori. Ma c’è una seconda lettura, che ve de in questa strana alleanza un anticipo del congresso dem, con Bonaccini che insidia la leadership di Nicola Zingaretti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Battaglia sui sottosegretari, primo scoglio di Palazzo Chigi – Baruffa continua sui sottosegretari Il premier attende, ma fino a domani
Tema: Nomine sottosegretari

La deadline è fissata per domani: oltre quella data Mario Draghi non può e non vuole andare. Tempo ai partiti ne ha dato sin troppo, eppure le indicazioni sui nomi dei sottosegretari per completare la squadra ancora non arrivano. È una questione che il premier guarda con un distacco che ora dopo ora diventa insofferenza: non a caso ha delegato buona parte del lavoro di raccordo ai suoi più stretti collaboratori a Palazzo Chigi. Ieri sera, a ricevere il reggente dei 5S Vito Crimi, c’era Roberto Garofoli, il magistrato che l’ex presidente della Bce ha voluto al fianco nella sua nuova esperienza. Lui, Draghi, farà alcune scelte tecniche – vuole riservarsi ad esempio un’opzione per lo Sport – ma per il resto non intende sobbarcarsi l’onere di sciogliere i nodi politici della sua maggioranza: attende uno scatto d’orgoglio dalle forze che lo sostengono. E allora tutto è in stand-by: la partenza sprint, per il nuovo esecutivo, non c’è.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ghisleri Alessandra 
Titolo: Italiani, resta la sfiducia promossi solo i tecnici – I ministri piacciono solo a 3 italiani su 10 Vaccini ed economia le due priorità
Tema: Sondaggio

Ad oggi le reali preoccupazioni per i cittadini sono attinenti prettamente alla vita quotidiana e alla viva speranza del suo ritorno ad una normalità. Secondo i cittadini al primo posto dell’agenda Draghi dovrebbero esserci le strategie per l’immunità (48.3%) prima ancora del piano per ridurre il carico fiscale (20.6%) e per accelerare i cantieri (7.7%). A Mario Draghi si chiede sicuramente di tirare fuori l’Italia dai guai, tuttavia le energie si potranno liberare solo quando saremo certi di aver, se non sconfitto, messo almeno sotto controllo il virus in tutte le sue varianti. Economia green e transizione energetica (6.8%), riforme e cambiamenti nel mondo dell’Istruzione (6.3%), transizione digitale (3.0%) e una migliore efficienza nelle cause civili (2.0%), seppur fondamentali per una ripresa nazionale complessiva, vengono considerate dai cittadini sicuramente prioritarie, ma secondarie rispetto a sicurezza sanitaria ed economica. Sondaggio condotto da Euromedia Rese arch.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Meloni: “Il governo è nelle mani del Pd la sinistra da salotto è sempre misogina” – Meloni: “Sinistra misogina da salotto governo Draghi nelle mani del Pd”
Tema: Intervista a Giorgia Meloni

Giorgia Meloni considera «razzista» la sinistra che la insulta e sfugge al confronto sul merito delle questioni. E non crede che ci sia un vero cambio di passo da parte del governo Draghi rispetto all’esecutivo Conte: per il momento ha l’impressione che né la Lega né FI incidano veramente. «La telefonata di Mattarella segna un limite, lo voglio sperare. Non sono nuova a questo genere di insulti ma ho notato che negli ultimi tempi il livello si è alzato. Non è più la persona nascosta dietro il profilo delle rete, ora si tratta di docenti, storici, giornalisti. È il frutto di diverse forme di razzismo».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Sarà Di Nuzzo (Ragioneria) a guidare la struttura per il Recovery – Il governo ha scelto: Carmine Di Nuzzo sarà Mister Recovery
Tema: Recovery Plan

Il governo ha deciso: sarà Carmine Di Nuzzo, dirigente della Ragioneria generale dello Stato, a guidare la «unità di missione» che al Mef si occuperà di coordinare il Recovery Plan. Sarà lui Mister Recovery, una sorta di general manager del Piano. Monitoraggio, rendicontazione puntuale degli investimenti programmati, come prevede la legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 1050), ma anche «compiti di coordinamento e raccordo» che non saranno limitati al Mef, ma saranno estesi all’intero governo. In altre parole, la struttura guidata da Di Nuzzo sarà il perno del confronto con gli altri ministeri per la predisposizione (e poi per l’attuazione) del nuovo Recovery.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bartoloni Marzio 
Titolo: Piano vaccini flop e Regioni divise Usata solo una fiala AstraZeneca su 10 – AstraZeneca, usata 1 dose su 10 Sui vaccini è caos tra le Regioni
Tema: Piano Vaccini

Piano vaccini italiano in ritardo. Non solo per i tagli nelle consegne delle aziende, ma anche per le difficoltà organizzative delle Regioni che, nel passaggio alle categorie non sanitarie (over 80, docenti, personale scolastico, forze dell’ordine) vanno a rilento. Al momento più di una dose su quattro rimane nei frigoriferi. Ma il ritardo più evidente riguarda il vaccino AstraZeneca: impiegata solo una dose su dieci. L’azienda, intanto, potrebbe dimezzare la fornitura alla Ue.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Dl ristori, pressing sul Governo per allineare aiuti e chiusure – Pressing di Regioni e partiti sul Governo per le riaperture
Tema: Dl Ristori

Il pressing sul Governo delle forze politiche e delle associazioni di categoria è forte sul fronte ristori. Da fine anno ormai gli indennizzi non viaggiano più in parallelo alle chiusure e ai divieti. Per questo nell’ultimo fine settimana i tecnici hanno iniziato a spingere sull’acceleratore per chiudere entro la fine del mese o al massimo il 1° marzo il nuovo decreto ristori. In questo senso si spiega anche la partecipazione del ministro dell’Economia Daniele Franco al vertice di governo sulle nuove misure restrittive, in una cabina di regia che prova a unificare provvedimenti sanitari ed economici.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fiammeri Barbara – Mobili Marco 
Titolo: Dl Milleproroghe, primo sì alla Camera Salvini dal premier – Milleproroghe, sì senza fiducia Rinviate le partite più difficili
Tema: Dl Milleproroghe

Primo via libera della Camera al Milleproroghe: il decreto legge passerà domani al Senato per il via libera definitivo (va convertito entro il 1° marzo). Tra le novità, la possibilità per le società di applicare fino al 31luglio le misure anti-Covid per le assemblee a distanza e la possibilità di approvare il bilancio entro 180 giorni dal termine dell’esercizio finanziario, e una proroga al 2023 del mercato tutelato per gas ed energia elettrica.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Rinvii per le trivelle e per l’energia Più tempo per la cassa integrazione
Tema: Dl Milleproroghe

Ennesimo rinvio della fine del mercato tutelato dell’energia, slittamento dei termini per le domande di cassa integrazione, proroga del blocco delle trivelle e del bonus vacanze. E più tempo per finire gli esami e laurearsi. Ma anche il potenziamento della task force del ministero dell’Economia per il Recovery plan. Sono alcune delle novità contenute nel decreto legge Milleproroghe approvato a larghissima maggioranza (solo due no) ieri sera alla Camera. Fratelli d’Italia, pur stando all’opposizione, si è astenuto «per profonda stima nel presidente Draghi». Tra gli ordini del giorno approvati, importante quello in materia di tasse, che impegna il governo «con il primo provvedimento normativo utile», probabilmente il decreto legge Ristori 5, a varare «un ulteriore differimento dei termini degli atti di accertamento» dell’Agenzia delle entrate, fissato ora al primo marzo. Il mercato di maggior tutela dell’energia, quello cio&egrav e; sottoposto alle tariffe decise dall’Authority, che doveva cessare il primo gennaio 2022 per lasciare tutto il campo alla libera concorrenza, resterà in vita per un altro anno, fino al primo gennaio 2023. Ci sarà invece una mini-proroga del blocco delle nuove concessioni per le trivelle: fino al 30 settembre, termine per l’approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Battistini Francesco 
Titolo: Assalto in Congo C’è un’inchiesta sulla scorta assente – Agguato in Congo, rientrate le salme Si indaga sul perché non c’era la scorta
Tema: Congo

l Ros sta indagando sull’agguato costato la vita all’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e al carabiniere Vittorio Iacovacci. Il convoglio umanitario era stato autorizzato a viaggiare senza scorta perché la strada era ritenuta sicura. Dubbi anche sulle cause. I ribelli hutu, sotto accusa, però si difendono. Le salme rientrate a Roma.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bonini Carlo 
Titolo: L’analisi – Ambasciatore ucciso: il superstite italiano uomo chiave del mistero – Il rapimento diventato strage – Gli italiani venduti alle milizie Dal superstite al ruolo dell’Onu tutti i misteri del sequestro
Tema: Congo

Doveva essere un sequestro a scopo di estorsione. L’incrocio con una pattuglia di ranger del parco dei vulcani Virunga lo ha trasformato in un bagno di sangue. Lo suggeriscono le circostanze di quanto accaduto prima e dopo il sequestro, sulla cui matrice, terroristica o criminale, è buio fitto. La dinamica con cui si è consumato e concluso. E la cortina sollevata in queste prime ventiquattro ore a protezione di chi ne è stato a sua volta vittima e testimone chiave. È un italiano. Si chiama Rocco Leone. È vice-direttore del World Food Programme in Congo. Lunedì mattina viaggiava su uno dei due veicoli del convoglio caduto nell’imboscata alle porte di Kibumba. È riuscito a comunicare telefonicamente sia con la moglie che con la sorella che vivono a Firenze, ma ai suoi ricordi non è stato dato sin qui accesso né agli uomini dell’Aise (la nostra intelligence estera), né ai carabinieri del Ros arrivati da Roma, perch&ea cute; “ricoverato in stato di choc in un ospedale di Goma”. Forse, oggi, i nostri investigatori avranno più fortuna.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrogiacomo Daniele 
Titolo: In cella Lady narcos Gli Usa arrestano la moglie del Chapo
Tema: USA-MESSICO

Emma Coronel, 31 anni, chiude la sua carriera di rispettata consorte del più potente narcotrafficante della storia messicana all’aeroporto di Dulles, in Florida. Un arresto sospetto che può aprire scenari del tutto nuovi. Troppo deboli le prove, troppo improvviso il cambio di rotta della giustizia americana. Pesa il precedente del generale Salvador Cienfuegos, ex potente ministro della Difesa messicano, chiuso in carcere per narcotraffico e poi liberato e restituito al suo paese con tanto di scuse. Perché questo arresto improvviso? A meno di pensare che Emma Coronel sia diventata la reggente di un Cartello dissolto in mille rivoli. Le prove offerte dalla giustizia americana non dicono questo. Allora sorge un’altra ipotesi, ben più dirompente per il governo messicano e i rapporti difficili con quello Usa. La moglie del Chapo messa al sicuro perché il boss ha deciso di collaborare.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Saviano Roberto 
Titolo: Il misterioso arresto della moglie del Chapo – Emma, la moglie del Chapo e la verità sull’arresto: il boss sta collaborando?
Tema: USA-MESSICO

Coronel è accusata di aver preso parte a un’associazione a delinquere finalizzata all’importazione negli Stati Uniti di cocaina, metanfetamine, eroina e marijuana; di aver aiutato il Chapo ad evadere dal carcere nel luglio del 2015, quando scappò su una motocicletta modificata attraverso un tunnel scavato sotto la doccia della sua cella; e di aver concorso a pianificare un’altra evasione dopo l’arresto del Chapo nel 2016, un progetto andato in fumo con la sua estradizione negli Stati Uniti. Se il boss di Sinaloa si pentisse e cominciasse a collaborare con le autorità americane, potrebbe riuscire a negoziare riduzioni di pena e protezione anche per sua moglie. II Chapo potrebbe fare a meno dei suoi eredi nella gestione del cartello di Sinaloa ma non di Emma, il loro destino è annodato nella buona ma soprattutto nella cattiva sorte.
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