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Rapporto Crif 2023: occupazione, investimenti, valore aggiunto. Le performance delle imprese dei Cavalieri del Lavoro

27.02.2024

In uno scenario economico e geopolitico complesso, segnato dall’incertezza derivante dalle tensioni belliche e dall’andamento inflazionistico, le imprese dei Cavalieri del Lavoro – inclusi coloro nominati nel 2023 – hanno dimostrato nel corso del 2022 una notevole resilienza, registrando performance operative superiori alla media nazionale. Le evidenze raccolte confermano le eccellenti performance economico-finanziarie e occupazionali delle imprese dei Cavalieri del Lavoro, nonostante la maggiore esposizione ai mercati esteri, influenzati dall’attuale incertezza geopolitica globale. Il trend positivo di fatturato ed EBITDA testimonia la robustezza strutturale di queste aziende.

Un primo dato rilevante, che emerge dall’analisi svolta da CRIF Ratings, sottolinea il contributo centrale delle aziende dei Cavalieri del Lavoro al Sistema Paese, in termini economici e di occupazione. In primo luogo, confrontando il Valore Aggiunto generato dalle aziende dei Cavalieri del Lavoro (dati 2022) con il PIL italiano, emerge una rilevante contribuzione (5%) delle stesse aziende alla ricchezza del paese. In secondo luogo, analizzando l’andamento della forza lavoro impiegata dalle aziende negli ultimi cinque anni, si osserva che queste hanno mantenuto un trend di crescita, in controtendenza rispetto al dato nazionale: se il 2022 ha visto infatti un generale aumento del numero di occupati, le aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno proseguito il potenziamento del proprio organico già strutturalmente avviato e visibile negli ultimi anni.

Nel corso del 2022, la marginalità operativa ha mantenuto un livello a doppia cifra, superiore al benchmark nazionale. Ciò è stato possibile grazie a un’offerta di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, una presenza consolidata a livello internazionale e una solida organizzazione aziendale. Nonostante le dinamiche sfavorevoli dei costi, la propensione agli investimenti ha consentito di migliorare la marginalità.

Inoltre, appare consolidata la più elevata propensione agli investimenti da parte delle imprese dei Cavalieri del Lavoro. Dal punto di vista delle metriche creditizie, poi, le imprese dei Cavalieri del Lavoro mantengono una performance solida, caratterizzata da una struttura patrimoniale adeguata, un indebitamento finanziario sostenibile e ampie riserve di liquidità. L’elevata copertura degli interessi assicura inoltre una buona capacità di assorbire gli impatti negativi derivanti dall’incremento dei tassi di interesse. Nel complesso, ciò configura una “strategia lungimirante di diversificazione dei canali di finanziamento adottata dalle imprese oggetto di analisi, che apporta un importante beneficio alla flessibilità finanziaria delle stesse”.

“Per quanto riguarda il biennio 2023-2024 – si legge nel rapporto elaborato da Crif ratings – si prevede un generale rallentamento dell’economia, con politiche monetarie restrittive finalizzate a contenere l’inflazione, la quale mostra segnali di decelerazione. In questo contesto, le imprese dei Cavalieri del Lavoro, grazie a una solida copertura degli interessi e alla diversificazione delle fonti di finanziamento, sono presumibilmente in grado di mantenere elevate performance aziendali, limitando gli impatti negativi di un contesto ancora incerto”.

Dal punto di vista dell’occupazione, l’indagine condotta da Crif mostra come nel periodo tra il 2018 e il 2022, il numero di dipendenti impiegati dalle aziende dei Cavalieri del Lavoro ha registrato un trend di crescita in controtendenza con i dati nazionali.  Nel 2022 l’Italia ha assistito a un complessivo aumento del numero di occupati, pari al +4%, mentre al contempo le aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno registrato un potenziamento del proprio organico, corrispondente a 4,3%, confermando l’andamento degli anni precedenti.

Anche per quanto riguarda gli investimenti, le imprese guidate dai Cavalieri del Lavoro hanno dimostrato una maggiore propensione rispetto alla media italiana, con un’incidenza pari a circa tre volte il dato nazionale (4,3% vs 1,3%).

Nel 2022, il livello di investimenti delle imprese guidate da Cavalieri del Lavoro è stato doppio rispetto alla media nazionale con un contributo fondamentale da parte delle aziende dei neo-Cavalieri eletti nello stesso anno. Ciò configura una strategia lungimirante di diversificazione dei canali di finanziamento adottata dalle imprese oggetto di analisi, che apporta un importante beneficio alla flessibilità finanziaria delle stesse.

 

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