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Preziose storie di famiglia

11.12.2023

Pensare un gioiello è il lavoro di chi vive fra due mondi: dalla materia millenaria di metalli e gemme preziose, al sogno invisibile di chi lo sceglierà. Già negli anni Venti l’orafo Enrico Grassi Damiani portava i propri sogni in collezioni modemissime. Come quei gioielli Belle Époque ispirati alla forma delle prime pellicole, in cui racchiuse il suo amore per il cinema. Celebrando star amate quanto i diamanti dei gioielli da lui creati per le più grandi famiglie del Paese.

Quello che nel 1924 nacque come uno splendido affare di famiglia italiano oggi non ha confini… Nel mondo, ogni 2 minuti, viene acquistato un gioiello Damiani. «Mio nonno nacque nel 1904. Cagionevole di salute non fece la guerra e nella sua Valenza, con l’atelier di gioielli, divenne subito noto servendo le più grandi famiglie nobili dell’epoca da Torino a Genova, per le quali si creavano solo pezzi esclusivi: gli si consegnava anche la cera, per garantirne l’unicitá» racconta Silvia Grassi Damiani, erede del marchio di famiglia con i fratelli Guido (Cav. del Lavoro Guido Grassi Damiani) e Giorgio. Un’eredità portata con orgoglio, consapevoli di come, nel mondo della gioielleria, essere ancora un marchio di famiglia nelle mani dei fondatori sia ormai una rarità.

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