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Pietro Salini: Serve un piano di infrastrutture pubbliche per ridare lavoro e speranza al Paese

«Conviene dirci subito come stanno le cose: se non ripartono l’economia e la produzione industriale, non riusciremo a mantenere il nostro livello di vita, i nostri stipendi e le nostre pensioni, il welfare e i diritti che abbiamo faticosamente acquisito. Oggi c’è in gioco non solo il nostro presente, ma anche il nostro futuro e quello dei nostri figli. Dobbiamo muoverci in fretta pensando a un piano a breve e un piano a lungo termine, un New Deal coordinato con tutte le forze in campo, politiche, imprenditoriali, sociali. Una parte di questo ampio disegno è rappresentato da un programma di infrastrutture pubbliche per far ripartire il Paese, salvare l’occupazione, mantenere in vita migliaia di piccole imprese». Pietro Salini guida uno dei piu grandi gruppi di costruzione europei. «Siamo alle prese con una delle piu gravi crisi dell’economia di sempre, ma occorre comprendere da dove e come ripartire. E occorre comprendere che siamo entrati in una nuova normalità, in un’era di convivenza con questo virus, e che dovremo attrezzarci con un profondo cambiamento negli stili di vita e nei modelli organizzativi di lavoro e produzione. Ma non fermarci». Da dove e come ripartire? «Questa pandemia come tutti i cambiamenti improvvisi avrà effetti dirompenti. E necessario dare immediata risposta per la ripresa del lavoro. Nei cantieri noi siamo già ripartiti, o in alcuni casi non ci siamo mai fermati, con il coinvolgimento dei sindacati, adottando nuovi protocolli di sicurezza. E smart working per chi lavorava negli uffici».

Leggi l’articolo sul Corriere della Sera

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