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Mattia Soldan, da Chicago a Bankitalia grazie al Gruppo Zegna

La legge è il suo lavoro, l’agricoltura il suo hobby. E così dalle colline di Conegliano, finito l’istituto agrario, si è trasferito a Roma, ospite del Collegio “Lamaro Pozzani”, per studiare giurisprudenza presso la Sapienza. Dalla struttura universitaria che fa capo alla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro trae una formazione di stampo economico e l’occasione giusta per venire a conoscenza delle borse di studio della Ermenegildo Zegna Founder’s Scholarship, iniziativa del Gruppo Ermenegildo Zegna che mette a disposizione un milione di euro l’anno con l’obiettivo di consentire a un ristretto numero di italiani eccezionalmente promettenti di intraprendere un percorso di ricerca o specializzazione post-laurea all’estero e di tornare in seguito in Italia per contribuire al futuro del loro paese. Così oggi Mattia Soldan, 27 anni, è negli Stati Uniti e qui, per un anno, frequenterà l’LL.M Program presso l’Università di Chicago. Per lui si apre un ampio ventaglio di opportunità lavorative, ma Soldan sin da ora ha le idee chiare e un percorso professionale chiaro: “Alla fine del programma – spiega – tornerò a lavorare in Bankitalia”.

Dottor Soldan, il Gruppo Zegna è in contatto con le più prestigiose università italiane e finanzia la specializzazione internazionale di giovani talenti italiani nei migliori istituti al mondo. Cosa le ha fatto scegliere l’Università di Chicago?

“Ho optato per la University of Chicago Law School in ragione dello storico approccio accademico che caratterizza l’istituto e che si fonda sull’analisi economica del diritto”.

Quali prospettive le si aprono grazie a questa esperienza?

“La specializzazione ottenuta permette di ampliare notevolmente il numero di opportunità lavorative, da una carriera come business lawyer a quella di investment banker o anche l’impiego presso un’autorità finanziaria di vigilanza. Io ho già fatto la mia scelta. Tutto questo è stato possibile grazie al Gruppo Zegna. E anche al Collegio ‘Lamaro Pozzani’”.

Un milione di euro all’anno per finanziare borse di studio per giovani meritevoli, a suo giudizio, qual è il valore aggiunto che l’iniziativa del Gruppo Zegna apporta nel panorama del sistema formativo italiano?

“Il sistema formativo italiano soffre di innumerevoli carenze. L’elenco sarebbe troppo lungo, mi limito a sottolineare la mancanza di una vera cultura del merito che ha come ultima conseguenza l’arresto della mobilità sociale: la migliore educazione è di chi se la può permettere e non di chi la merita. Il Gruppo Zegna offre una possibilità irripetibile per chiunque voglia perseguire un percorso di studi d’eccellenza all’estero e ne abbia le capacità ma non i mezzi. Se si decide di lavorare nel pubblico impiego, il costo di certi percorsi accademici non è sostenibile, data l’aspettativa di reddito”.

Cosa le resta dell’esperienza del Collegio?

“Una curiosità onnivora e l’abitudine a studiare a ritmi serrati, tutto frutto degli anni trascorsi in via Saredo. Dal punto di vista umano, mi restano grandi amicizie. Dal punto di vista professionale, il Collegio garantisce un’offerta formativa preziosa per chiunque voglia intraprendere una carriera nel mondo del business, sia come privato sia come membro di un’istituzione pubblica. Oltre al Corso di Cultura per l’Impresa, ricordo con grande piacere gli incontri serali con i Cavalieri del Lavoro, che ci hanno permesso di conoscere esperienze di vita uniche da cui trarre spunti di riflessione e ispirazione”.

Una massima che le piace ricordare?

In lumine Tuo videbimus lumen“.

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