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Masera: Quando il debito non è veleno per le generazioni future

18.06.2020

Non è vero che il debito pubblico rappresenta sempre un’eredità avvelenata per le generazioni future. Se a fronte del debito ci sono capitale fisico e umano, ricerca e sviluppo, infrastrutture sociali, servizi pubblici e public utilities, progetti e programmi perla mitigazione del rischio ambientale, l’eredità che viene trasmessa è positiva, feconda e necessaria per la crescita sostenibile”. L’economista Rainer Masera, con un passato di banchiere, ed ex ministro del Bilancio e dei Rapporti con l’Unione europea ai tempi del governo Dini, spiega in un colloquio con il Foglio la sua idea di politica fiscale e la proposta presentata anche alla Banca europea degli investimenti per la creazione di uno strumento innovativo di debito pubblico “reale” e coerente con la proposta di Recovery fund elaborata dalla Commissione guidata da Ursula von der Leyen su cui dovrebbe esprimersi il Consiglio europeo in programma domani: “La nostra è una soluzione che collega il nuovo indebitamento al finanziamento delle grandi infrastrutture produttive dell’Unione europea – dice Masera – E’ questa la vera sfida a cui devono essere chiamati anche i paesi del nord Europa, rassicurandoli che il nuovo debito produttivo europeo sarebbe la base per la costruzione di un’Unione fondata su rigore, crescita e valorizzazione del risparmio, ma disponibile a superare il dogma del pareggio di bilancio”. Il fiscal compact è stato introdotto nel 2012 e da allora gli stati membri dell’Unione hanno rincorso l’equilibrio dei conti pubblici senza potere in cambio disporre di strumenti adeguati per fronteggiare eventuali choc esterni.

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