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Luisa Spagnoli, destinazione Oriente

27.02.2023

“Sarà un vero e proprio salotto, bello, J accogliente, con commesse super preparate, grande discrezione e professionalità. Tutto nel pieno rispetto dello stile Luisa Spagnoli». È un progetto importante quello “working in progress” con destinazione Dubai, al quale sta lavorando la maison di Perugia, guidata da Nicoletta Spagnoli, capitano d’azienda e direttore creativo. Entro la fine dell’anno, al Dubai Mall, uno dei più prestigiosi della città, si accenderanno le insegne di Luisa Spagnoli, con uno store a gestione diretta della maison.

«Per noi è un traguardo importante. Dubai è un crocevia strategico del turismo internazionale e quindi la nostra vetrina sarà come una finestra aperta sul mondo». Ma quella di Dubai non è che una delle tappe del piano di espansione verso l’estero di Luisa Spagnoli. «In tutto il Middle East apriremo con i nostri partner locali 9 negozi in franchising. Il brand piace ed è molto apprezzato per quel mix di innovazione, sartorialità e stile». ricorda Nicoletta Spagnoli, che ha dato al marchio di famiglia, fondato dalla bisnonna Luisa, una importante posizione nel mondo della moda. Il fatturato previsto a fine anno è di 140 milioni di euro.

«Abbiamo superato i dati del pre-Covid e quest’anno segna davvero la grande ripresa – ricorda Nicoletta Spagnoli – nei primi mesi dell’anno abbiamo già registrato un 30 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2022». L’Italia resta il mercato più importante della maison, dove si registra la quasi totalità del business. Infatti, sui 140 milioni di fatturato, l’estero arriva a 17 milioni. Come braccio destro, l’imprenditrice-creativa ha il figlio Nicola Barbarani, il cui contributo ha dato una svolta all’e-commerce. «È un’attività che abbiamo riportato in azienda e gestiamo direttamente da 3 anni – ricorda l’imprenditrice – siamo a quasi 5 milioni di euro, con risultati economici in crescita». Ma qual è la formula che sta dietro il successo di Luisa Spagnoli? «Sta nel valorizzare il nostro Dna. Io dico spesso che dobbiamo “guardare indietro per andare avanti” perché abbiamo un patrimonio di grande bellezza da cui partire e innovare sempre».

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Articolo pubblicato il 27 febbraio da La Repubblica – Affari & Finanza

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