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L’isola che non c’era

20.04.2023

La protezione delle isole minori inizia con la consapevolezza della fragilità degli ecosistemi. Di tale assioma ne è sicura la famiglia Perotti, che nel 2021 ha creato la Fondazione Sanlorenzo proprio per preservare le comunità che abitano nelle isole minori. Si partirà da Palmaria, di fronte a Portovenere, con un progetto pilota che poi potrà essere esteso. Un modo con cui il costruttore italiano di yacht, guidato da Massimo Perotti, vuole dare il suo contributo alla collettività attraverso la sostenibilità. «Il nostro approccio è sempre lo stesso, ovvero guardare alla sostenibilità». Ne è sicuro Perotti, che sta puntando anche per il suo settore di riferimento, quello degli yacht sopra i 30 metri lineari, alla massima riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Basti pensare, spiega, che «nel 2024 sarà lanciata la prima imbarcazione equipaggiata con fuel cell a metanolo per l’alimentazione dei servizi di bordo», per poi arrivare al 2028, con «il primo superyacht alimentato unicamente a metanolo».

Di pari passo, però, l’impegno sul territorio. La Fondazione Cecilia Gilardi, in partenariato con Fondazione Sanlorenzo, ha lanciato un bando per borse di studio per una tesi o un progetto inerente le isole minori italiane. Gli occhi, come fa notare Perotti, sono puntati «sulla sostenibilità ambientale e sull’adattamento ai cambiamenti climatici». Ma anche «sull’agraria, sull’agricoltura, sulla tutela della biodiversità», senza dimenticare però il turismo sostenibile e la preservazione «delle tradizioni e delle consuetudini» delle singolarità. Tutti valori intrinseci nella cultura aziendale di Sanlorenzo, che guarda con attenzione a ciò che osserva la propria clientela.

«C’è richiesta di più attenzione alla sostenibilità, specie nelle nuove generazioni», osserva Perotti. La scelta per il progetto pilota è caduta su Palmaria. Primo, perché è assai prossima ad Ameglia (La Spezia), dove hanno sede i cantieri navali di Sanlorenzo. Secondo, perché “può essere il giusto punto di partenza”, in quanto relativamente piccola e con una storia di rilievo. Molte costruzioni di carattere militare sono di enorme interesse storico, fa notare Sanlorenzo. Come nel caso del forte Conte di Cavour (anche noto come forte Palmaria), che oggi è adibito a centro per l’educazione ambientale. O tutte le postazioni d’artiglieria costiera e contraerea per lo più inaccessibili in quanto abbandonate e invase dalla vegetazione. Poi, qualora funzioni, si passerà alle altre isole minori italiane, replicando lo stesso modello capace di guardare alla sostenibilità di lungo periodo, tanto dell’ambiente quanto delle culture specifiche di ogni singolo paese. «È un progetto ambizioso, ma siamo fiduciosi», dice Perotti. Le sensazioni sono positive, come il responso delle autorità locali. Con una sorta di partnership pubblico-privato, si potrebbe creare un circolo virtuoso. Resta fisso il legame con le radici e con una visione di lungo termine capace di essere il meno invasiva possibile.

«Sanlorenzo — sottolinea Perotti – è sempre pronta a sostenere il territorio dove lavora, compiendo opere di bene sia a Spezia, che ad Ameglia, Massa e Viareggio. La holding “Happy Life”, socia di maggioranza, la holding di famiglia, ha formato una fondazione di beneficenza con cui aiuteremo le persone bisognose, in particolar modo i giovani». Con un portafoglio ordini di circa 1,2 miliardi di euro, fatto al 91% da clienti finali, i margini per agire e investire sono elevati. Palmaria può essere la piattaforma per lanciare una tendenza tale da contribuire alla sensibilizzazione e attirare nuove risorse. Un compito tutt’altro che impossibile.

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Articolo pubblicato il 18 aprile da Nord Ovest Economia

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