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Gruppo Centrale – La presentazione dei nuovi Cavalieri del Lavoro: soddisfazione per gli imprenditori insigniti

Giornata delle grandi occasioni per i Cavalieri del Lavoro del Gruppo Centrale per la presentazione dei nuovi colleghi insigniti il 2 Giugno scorso per la Festa della Repubblica. Sono stati accolti dal presidente Vittorio Di Paola con la gentile consorte signora Mimma, dal Presidente Onorario Francesco Merloni, dai membri del Consiglio e da un folto Gruppo di colleghi e amici, il 21 giugno scorso nella festosa cornice della Casina Valadier, a Roma.

Sono i Cavalieri del Lavoro Francesco Casoli di Ancona, Nicola Di Sipio di Pescara e Giuseppe Recchi di Roma, ai quali si è aggiunta come graditissima ospite la neo Cavaliere del Lavoro Licia Mattioli, torinese, ma con solidi legami di amicizia e simpatia con molti colleghi del Gruppo Centrale. Dello stesso Gruppo peraltro fanno parte, come da consuetudine, anche due Cavalieri del lavoro nominati per la quota assegnata all’estero: Luigi Aquilini (Industria costruzioni – Canada) e Juan Bautista Cuneo Solari (Grande distribuzione – Cile).

Il presidente Di Paola nel suo caloroso indirizzo di saluto ha espresso grande soddisfazione per l’alto livello di imprenditorialità e per l’immagine che da essa si riflette, fornita dai nuovi colleghi, espressione, ha detto che ben si identifica con le finalità dell’onorificenza al Merito del Lavoro. Una riflessione è stata poi dedicata ai tre nuovi Cavalieri, attribuiti al Gruppo Centrale insigniti quest’anno. Numero esiguo per il Gruppo Centrale che con i suoi circa 120 iscritti in ben sei regioni, insieme al Gruppo Lombardo, può considerarsi per potenzialità e diversificazione imprenditoriale degli iscritti, oltre che per avere sede nella Capitale del Paese, il principale Gruppo della Federazione. Un particolare riferimento è stato poi dedicato agli imprenditori che hanno continuato tra mille difficoltà ad operare nelle regioni terremotate, con un risultato finale che ha visto assenti tra gli insigniti gli imprenditori dell’Umbria e presente un solo rappresentante per le Marche, regione industrialmente tra le più attive del Paese.

Il mantenimento di un giusto equilibrio tra i Gruppi all’interno della Federazione, ha osservato Di Paola, costituisce uno dei punti cardine della vita associativa. Di tale tema il Presidente Di Paola ha parlato con il Presidente D’Amato al termine del Direttivo del 14 giugno u.s.. Il Presidente D’Amato si è mostrato sensibile al problema dichiarandosi disponibile anche a partecipare ad un prossimo Direttivo del Gruppo onde meglio chiarire la situazione.

Di Paola ha quindi passato la parola ai nuovi colleghi invitandoli a spiegare cosa rappresenti l’onorificenza per loro, per le loro famiglie e per la loro attività.

Per Licia Mattioli, spesso impegnata anche a livello di rappresentanza di categoria, in qualità di Vice Presidente di Confindustria, il successo all’estero del suo gruppo è motivo di orgoglio non solo personale ma anche per quanti sono impegnati nel suo gruppo attivo nel campo artigianale della gioielleria.

Francesco Casoli, alla guida di una azienda con 3700 dipendenti in Italia e all’estero che produce cappe da cucina di design e ad alta tecnologia, ha parlato dell’importanza di poter trovare colleghi con i quali confrontarsi per sviluppare un lavoro del quale è orgoglioso per sé e per i propri collaboratori.

Il pescarese Nicola Di Sipio, pur di fronte alle difficoltà e alle mutazioni del mondo del lavoro, ha affermato con forza che resta la certezza che ci sarà sempre un posto rilevante nel mondo per l’imprenditoria italiana.

Infine Giuseppe Recchi, discendente da una storica famiglia di imprenditori, ha parlato della fortuna ma anche del peso di avere grandi dimensioni e di operare, come con Telecom, in un settore che deve disegnare il futuro e che punta, nonostante le difficoltà, a perseguire grandi traguardi.

L’incontro di Casina Valadier si è concluso con il cordiale commiato del presidente Di Paola ai nuovi colleghi insigniti, “con questa magnifica onorificenza, dalle caratteristiche unicamente italiane”.

 

 

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