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Intervista A Maurizio Sella: «Diversificare E Puntare Sulle Nostre Fonti» | Sole 24 Ore – 1 marzo 2022

01.03.2022

L’intervista a Maurizio Sella, Presidente della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro, pubblicata sul Sole 24 Ore del 1 marzo 2022


Come mondo dell’impresa non possiamo che condannare l’escalation militare in Ucraina Condividiamo la posizione ferma del Presidente Draghi e delle istituzioni europee a favore di una soluzione pacifica della crisi. È questa una situazione che grava pesantemente anche sulle aziende e che genera grave incertezza, per le ricadute che avrà su diversi settori dell’economia, in primis dal punto vista energetico, oltre a ciò che riguarda l’import-export In questo momento storico, quindi, è ancora più importante impegnarsi per consolidare la ripresa economica che stavamo vivendo ed essere rapidi nelle derisioni e nell’attuazione dei programmi».

Maurizio Sella, presidente della Federazione Nazionale di Cavalieri del Lavoro, affronta il tema dei rischi economici che derivano dalla guerra in Ucraina.

Presidente Sella, l’economia nazionale vive da qualche tempo, una fase di ripresa, non senza incertezze pesanti aggravate dall’aggressione della Russia verso l’ Ucraina.
La crescita 2021 è stata importante, 6,5%e per il 2022 Si punta al 4%, che sconta anche la recente fase di ripresa del Covid. Ho un riscontro reale che i Cavalieri del Lavoro sostengono con entusiasmo e con successo questa fase di investimenti e di crescita, nel rispetto della sostenibilità. Ma c’è anche il problema – ora reso ancor più grave dalla situazione di incertezza derivante dalle operazioni militari russe in Ucraina – dei costi dell’energia derivante dal gas, che in un anno si sono quadruplicati. Questo ha fatto salire l’inflazione oltre ogni aspettativa, aprendo uno scenario di potenziale aumento dei tassi, forse prima in Usa.

L’energia è naturalmente il nodo principale su cui lavorare, in chiave di transizione ecologica.
L’Italia deve diversificare le fonti di energia, proprio a partire dal gas, riducendo la propria dipendenza da un solo fornitore. Dobbiamo anche puntare su fonti nostre, prima di tutto eolico e solare, che hanno costi più bassi dei combustibili fossili e sono più sostenibili Ma scontiamo enormi ritardi burocratici: il 91% delle richieste di nuovi impianti eolici ad uffici pubblici presentate dal 2017 attende ancora una risposta. Anche le procedure per installare impianti di energia solare sono troppo lente. È possibile andare avanti cosi?

II Pnrr dedica il 37% delle risorse alla transizione, ma non sempre investire in questo ambito è semplice.
È chiaro che serve un vero sblocco di eolico e solare. Il via libera per l’avvio di nuovi impianti deve essere dato entro sei mesi, anche con il silenzio assenso in caso di mancata risposta. Per guardare avanti bisogna aumentare la velocità. E il Covid tra i suoi effetti ha ridotto i tempi. Inoltre è necessario mettere in campo, come il Governo ha già iniziato a fare, oltre agli investimenti per la riconversione anche un efficace complesso di norme tra ammortizzatori e fiscalità.

C’è anche nostro gas nazionale.
I giacimenti dell’Adriatico e del Mar di Sicilia sono importanti, potrebbero contribuire a ridurre la nostra dipendenza dal gas importato dall’estero.

Torniamo al Pnrr, verso cui si rivolgono molte speranze.
Il governo sta facendo tutto il necessario per rispettare le scadenze verso la Ue, che, va riconosciuto, verso l’Italia ha avuto un atteggiamento molto positivo. Qualche difficoltà talvolta emerge, certo, ma sempre nel passato la dialettica politica ha generato dei momenti complicati. Ma è chiaro a tutti che non c’è alcun interesse, neppure politico, per mettere in crisi il governo e quindi mettere a rischio i fondi del Pnrr. Che sappiamo tutti non è un aiuto, ma una
nuova ripartenza, una grande occasione non facilmente ripetibile pensata a fondo in termini di efficienza, innovazione, riforme, dignità del lavoro.

A proposito di questo: non cessano gli incidenti mortali sul lavoro, una strage continua.
È una assoluta priorità: gli imprenditori – in particolare i Cavalieri del Lavoro – sono davvero molto impegnati su questo fronte, con investimenti continui. La cultura della sicurezza è fondamentale per imprenditori e lavoratori.

L’altro fronte delle sfide porta alla digitalizzazione, un cambio profondo anche dentro le aziende.
Si, riguarda tutti, le imprese da tempo investono molto in questo ambito. Ora credo che la vera rivoluzione riguardi la pubblica amministrazione, da finalizzare anche per la transizione ecologica. In particolare si dovranno gestire gli impianti e le reti di energia prodotta da eolico e solare. Questo avverrà in maniera decentrata e serviranno sistemi digitali efficaci.

Di tutte le sfide evocate chiudiamo con quella educativa: oltre alle vittime del Covid (e le persone ancora contagiate) chi ha più sofferto sono stati i giovani e la difficoltà nei programmi scolastici, soprattutto nel 2020. La Federazione dei Cavalieri del Lavoro ha una sua infrastruttura dedicata all’educazione.
È il nostro fiore all’occhiello. Il Collegio universitario Lamaro Pozzani, a Roma, che ospita complessivamente 7o studenti e 6 dottorandi di ricerca, provenienti anche dall’estero, per tutte le discipline. Studenti meritevoli scelti ogni anno sulla base di una selezione rigorosa che tiene conto anche delle condizioni economiche. Tra qualche mese ci sarà una cerimonia ufficiale per l’inaugurazione dell’anno accademico e in quell’occasione celebreremo i 5o annidi attività che ricorrono quest’anno.

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