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Intervista a Francesco Starace: «Con le rinnovabili l’energia costerà meno»

02.12.2021

Nel vostro piano c’è un forte aumento degli investimenti. Con quali obiettivi?

«L’aumento c’è, ma non così forte come sembra», risponde l’amministratore delegato dell’Enel Francesco Starace, che dal 2008 ha trasformato Enel Green Power in uno dei leader mondiali nel settore delle rinnovabili. «Chi prima e chi dopo, tutti negli ultimi dieci anni hanno capito che le rinnovabili sono competitive, convenienti e sono l’asse portante della generazione di energia elettrica dei prossimi anni. E ormai un fatto condiviso. Per l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) cresceranno di cinque volte nei prossimi anni. E non è un fenomeno circoscritto al mondo dell’energia elettrica, perché quando quest’ultima è prodotta con le rinnovabili sovverte alcuni canoni. Comincia a costare molto poco, stabilmente. Quindi diventa disponibile per usi diversi. Ora si elettrificano i trasporti, poi i consumi per il calore, quelli per cucinare e tanti altri. Questa è la parola del decennio: elettrificazione».

Lei ha detto: «Se avessimo oggi il target del 2030 di rinnovabili del Piano nazionale per l’energia, la volatilità del gas avrebbe un impatto più basso del 40% ». Enel prevede un calo fino al 40% della spesa energetica dei clienti. Può spiegare?

«I prezzi dell’energia sono la diretta conseguenza dei prezzi del gas naturale, la cui impennata è la causa scatenante. Il gas influisce sulla bolletta perché il costo marginale dell’energia elettrica dipende dal prezzo del gas, che in Italia è prevalente».

Il prezzo per tutti lo decidono gli impianti che piazzano le ultime offerte fra le più economiche e di fatto il prezzo dell’energia lo fa il gas. La sua previsione implica un cambio del sistema?

«No, perché il costo marginale dell’energia è in funzione della tecnologia che domina il mix. Se avessimo il mix previsto per il 2030, con prevalenza delle rinnovabili, la dipendenza dal gas sarebbe molto ridotta. Il prezzo marginale lo farebbe il gas, ma per pochissime ore al giorno l’anno. Quindi il prezzo medio dell’energia sarebbe molto più basso. Il prezzo medio dell’energia è vicino a zero. Più rinnovabili abbiamo nel mix, meno il gas pesa sulla spesa degli italiani».

Visto che i consumi elettrici dovrebbero raddoppiare al 2040, come garantire il sistema nelle ore in cui non c’è sole né vento? Servono batterie ad altissima capacità, con costi enormi e difficoltà tecniche…

«Dieci anni fa si diceva che un pannello solare non avrebbe mai generato l’energia che serve per produrlo. Era falso. Noi siamo abituati agli smartphone, il cui peso è dato per circa il 90% dalla batteria. Per questo e stata sviluppata una tecnologia agli ioni di litio, che è un buon compromesso fra prestazioni, peso e costo della batteria. Si applica alle auto elettriche. Non è l’unica tecnologia disponibile ma oggi si sta utilizzando. Anche noi useremo batterie agli ioni di litio, che soddisfano le necessità di stabilizzazione della rete nell’arco fra una e quattro o cinque ore. Ma se serve una batteria che copra la notte e il giorno, quella non è la batteria giusta. Ce ne sono altre».

Un’accelerazione tecnologica risolverà il problema?

«Ci sono già altre tecnologie: le batterie al sodio o altre che coprono già intervalli temporali più lunghi. Quando ci servissero, le metteremmo a terra. Non è un problema».

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Articolo pubblicato su Corriere della Sera il 2/12/2021

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