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Premio Alfieri del Lavoro al campus di Vetrya, finestra sul futuro del mondo digitale

Un futuro contrassegnato da opportunità straordinarie si apre alle nuove generazioni: un futuro digitale, denso di sfide e di scommesse, in cui la velocità del cambiamento è destinata a trasformare ogni settore della nostra vita, dal lavoro allo studio, dalla cultura all’economia.

Questa nuova realtà è stata presentata, il 21 aprile scorso a Orvieto, ad una motivata platea costituita dai migliori studenti delle scuole medie superiori delle regioni Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, selezionati per partecipare al Premio Alfieri del Lavoro, istituito nel 1961 e riservato annualmente a 25 studenti italiani che hanno conseguito la media complessiva più alta nel ciclo di studi medi superiori accompagnata dal massimo dei voti nell’esame di Stato. Un numero ristretto, significativamente collegato a quello dei Cavalieri del Lavoro che il Presidente della Repubblica nomina il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica.

Il futuro digitale – ha detto Vittorio Di Paola, presidente del Gruppo Centrale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro – è un argomento di fondamentale importanza che presuppone lo sviluppo di conoscenze e competenze alle quali si deve guardare con molto ottimismo.

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L’ospitalità del Cavaliere del Lavoro Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato di Vetrya, gruppo leader nello sviluppo innovativo di servizi digitali, in una sede con caratteristiche avanzate anche sotto il profilo strutturale e logistico, ha fornito un valore aggiunto all’appuntamento che ha registrato gli interventi del Cavaliere del Lavoro Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, e del prof. Alberto Marcati responsabile dei corsi di formazione del Collegio dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani, e la presenza dei Cavalieri del Lavoro Giuseppe Bonollo, Enrico Loccioni, Giampietro Nattino, Ercole Pellicanò e Gian Luigi Tosato.

La scelta di Orvieto, ha precisato il presidente Di Paola, ha anche inteso dare un ulteriore segno di attenzione e di solidarietà, non solo sotto il profilo affettivo, alle regioni così duramente colpite dai disastrosi eventi sismici. Nel porgere un cordiale benvenuto agli oltre 50 studenti presenti, ai loro genitori ed agli insegnanti che li accompagnavano, il presidente Di Paola ha anche suggerito loro di valutare la possibilità di partecipare alle prove di selezione per l’ammissione al Collegio dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani che ospita gratuitamente a Roma i giovani iscritti ai corsi universitari negli atenei della Capitale. In particolare agli studenti abruzzesi che supereranno le prove di ammissione saranno assegnati anche quest’anno le borse di studio del Fondo Nicola e Perfetta Jacovitti.

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Il tema di fondo del seminario, dedicato al futuro digitale, ha trovato nell’intervento del Cavaliere del Lavoro Elio Catania le linee guida. Entrando nel merito delle straordinarie potenzialità che scaturiscono dal futuro digitale, Catania ha elencato le direzioni ed i settori nei quali sono previste le più straordinarie e significative accelerazioni. Esse attengono allo sviluppo dei sensori, in grado ormai di effettuare qualsiasi tipo di misurazione; la capacità di trasferire dati a velocità sempre crescente e la loro elaborazione a costi accettabili.

Nel mondo delle imprese, ha proseguito il dott. Catania, il futuro digitale consentirà di rimettere in discussione i sistemi economici sotto il profilo dell’innovazione. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, il mancato appuntamento con Internet è costato pesanti ritardi allo sviluppo del Paese. Oggi sembra si possano cogliere al riguardo segni di risveglio e finalmente una presa di coscienza del problema anche da parte del mondo dell’impresa. Gli stessi imprenditori pare abbiamo capito la lezione chiamando finalmente a raccolta le imprese.

Catania ha chiuso le sue riflessioni rivolgendo un pensiero ai giovani ospiti per i quali si aprono opportunità straordinarie, purché tengano ben presenti alcuni presupposti irrinunciabili: la voglia costante di mettersi in discussione; lo studio e l’aggiornamento continuo poiché non si può contare su posizioni acquisite; il costante impegno con grande passione, qualunque sia il settore di attività prescelto.

Sugli effetti del digitale sull’industria delle notizie e sulle relative strategie editoriali si è invece soffermato il dott. Marcati. Un segmento – ha detto – abbastanza contenuto come dimensione  rispetto ad altri investiti dal mondo della globalizzazione, ma non per questo meno importante e significativo.

Le modalità di fruizione delle notizie – ha osservato – sono cambiate. Il web ha conquistato uno spazio di crescita maggiore nei confronti del mondo cartaceo ma nel complesso il numero dei lettori e la consistenza degli investimenti pubblicitari ad esso collegati hanno denunciato, nel periodo 2010-2015, un quadro di grandi difficoltà. Gli editori hanno reagito a questo fenomeno sviluppando strategie incentrate sui giornali on line e applicando modelli di business diversificati tra testate off line e testate on line, e sviluppando giornali gratuiti soprattutto nel settore cartaceo anche se resta per quest’ultimo il rischio di un ulteriore depauperamento.

Al presidente di Vetrya il compito di trarre le conclusioni dell’incontro. Partendo dai presupposti, ben sintetizzati nel volume “Vite connesse. La sfida del futuro nell’era digitale” da lui scritto e offerto a tutti i presenti all’incontro di Orvieto, il Cavaliere del Lavoro Luca Tomassini ha affermato che oggi, direttamente o indirettamente, tutti siamo connessi a Internet, cioè alla rete. La velocità del cambiamento digitale – ha aggiunto – si sta trasferendo ad ogni settore della nostra vita, dal lavoro allo studio, dall’economia alla cultura, dal modo di relazionarsi alla comunicazione, e diversamente da altri periodi di cambiamento, questa volta gli effetti sono planetari. Tutto questo movimento di dati e identità nasce con un obiettivo preciso, rendere cioè il mondo un luogo accessibile e gestibile. Mettere l’uomo al centro di tutte le cose, al centro della sua vita. E per inquadrare storicamente la nuova dimensione culturale che si è determinata in seguito alla rivoluzione digitale, l’autore parla di nuovo umanesimo: di rinascimento digitale. “Noi comunque lavoriamo  – ha concluso- per costruire un mondo migliore. L’industria 4.0 vedrà la digitalizzazione dei processi industriali in modo molto spinto: l’Internet che conosciamo oggi è destinato a scomparire”. Ma sarà assicurata comunque una garanzia fondamentale e cioè che sarà l’uomo a guidare le macchine e non viceversa.

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Terminato l’incontro, è seguita una visita alle sede di Vetrya guidata anche dalla signora Katia Tomassini consorte del presidente. Interessanti domande  sono poste da alcuni studenti: sulle possibilità di arginare le incursioni degli hacker; su come impedire che l’intelligenza artificiale prevalga su quella degli stessi programmatori e come evitare che una generalizzata connessione in rete finisca per contaminare la vera natura del mondo.

Nel ringraziare il collega Tomassini anche a nome di tutti i presenti, il presidente Vittorio Di Paola ha espresso ottimismo sul futuro al quale si affacciano le nuove generazioni, dicendosi certo che la trasversalità delle conoscenze e dei valori garantirà un valido fattore di equilibrio.

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