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Incontro col ministro Galletti – Prossimo cambio al vertice del Gruppo

L’annuncio della proposta del Consiglio direttivo  di presentare alla prossima assemblea, prevista per il 10 dicembre a Roma, la candidatura del Cavaliere del Lavoro Vittorio Di Paola alla presidenza del Gruppo Centrale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, e un interessante intervento del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, sul tema di estrema attualità dei cambiamenti climatici, hanno costituito i momenti di rilievo dell’incontro dei soci del Gruppo Centrale tenutosi a Roma l’11 novembre scorso.

La candidatura all’unanimità di Vittorio Di Paola, attuale vice presidente del Gruppo, annunciata dal presidente uscente Corrado Antonini giunto alla conclusione del suo secondo mandato, è stata accolta con vivo compiacimento dai presenti che hanno rivolto al Cavaliere del Lavoro Antonini i più sentiti ringraziamenti per l’impegno profuso in questi anni alla guida del Gruppo.

Il presidente Antonini nell’introdurre la conversazione del ministro Galletti ha sottolineato come la conferenza internazionale sul clima di Parigi in calendario dal 30 novembre rappresenta l’ultima opportunità nella sfida che si pone a milioni di esseri umani per non vivere in un pianeta avvelenato.

Al Cop21 di Parigi – così è stato battezzato lo storico evento – si deciderà il futuro ed i 193 paesi partecipanti dovranno raggiungere un accordo sui cambiamenti climatici impegnando gli Stati in una sfida in primo luogo per non aumentare la temperatura del pianeta di più di due gradi centigradi nel prossimo futuro.

Oggi si può infatti dire, con assoluta certezza scientifica, ha detto il Ministro, che l’attività umana accelera i cambiamenti climatici e ciascun paese si deve di conseguenza impegnare a frenare il fenomeno nel limite stabilito con azioni efficaci da effettuare al proprio interno: il target vincolante europeo è di ridurre del 40 per cento la presenza di anidride carbonica entro il 2030 pena pesanti sanzioni, e del 50 per cento entro il 2050.

Naturalmente questo avrà una serie di riflessi anche sul modo di produrre delle aziende, in particolare per quanto riguarda il consumo di energia e la produzione di rifiuti. Innovazioni che non devono però essere viste come una penalizzazione, ma come un’opportunità con l’introduzione di modelli di produzione diversi e più avanzati rispetto a quelli adottati nel secolo scorso.

L’Italia, che ha raggiunto gli obiettivi di Kyoto in tema di emissioni di Co2, è già sulla buona strada. Da Parigi verranno ora nuove indicazioni fondamentali sui principali fattori di produzione per la nostre imprese: consumare meno energia, produrre meno rifiuti, utilizzare meglio le risorse. In pratica cambiare modo di produrre puntando ad un efficientamento energetico.

Nel quadro di tale impegni e di questi nuovi ambiziosi obiettivi l’Italia dovrà darsi, ha aggiunto il Ministro Galletti, un piano per fornire alle imprese precisi segnali, con indirizzi di lungo periodo per guidare il paese verso un’economia verde.

Non meno fondamentali e urgenti saranno le priorità da affrontare in tema di dissesto idrogeologico per il quale il nostro governo ha già predisposto finanziamenti per 800 milioni di euro a condizione che questi siano utilizzati per opere immediatamente cantierabili.

Non è mancato da parte del Ministro anche un richiamo di piena condivisione all’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco ed al suo messaggio di fortissima responsabilità anche personale in difesa del creato.

Sempre in tema di salvaguardia ambientale e facendo eco al Cavaliere del Lavoro Gianluigi Angelantoni, il Ministro Galletti ha concordato sull’opportunità di pervenire ad una sistema di governance unitaria capace di mettere insieme tutti paesi mondo.

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