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Il ricordo di Marino Golinelli. Quel sogno lungo un secolo (di Fabio Storchi)

24.02.2022

di Fabio Storchi
Presidente Gruppo Emiliano-Romagnolo Cavalieri del Lavoro
Articolo pubblicato sul Resto del Carlino del 24 febbraio 2022


Di Marino Golinelli serbo un ricordo che mi è molto caro. Quattro anni fa ebbi modo di dirgli che di lì a pochi giorni si sarebbe tenuta un’assemblea in cui avrei svolto una relazione intitolata la Città del futuro’ e incentrata sulla realtà locale, sul suo sviluppo, sui giovani e sul contributo che gli industriali intendevano dare alla società. Golinelli mi ascoltò con grande attenzione e prese l’impegno a partecipare all’evento. Nonostante i limiti imposti dall’età mantenne la promessa e al termine dei lavori si congedò con un forte abbraccio. In questo suo entusiasmo giovanile e nella sua insaziabile curiosità c’è la cifra distintiva di uno tra i più grandi imprenditori italiani del ‘900. Oggi, pensando a lui, mi vengono alla mente le parole di Kierkegard: “Cos’è la giovinezza? Un sogno. Cos’è l’amore? II contenuto del sogno”. Marino Golinelli è riuscito a sognare per oltre un secolo. Così è riuscito non solo a rimanere giovane, ma anche a indicare a ogni uomo e a ogni donna intraprendente che è l’amore, l’energia che muove il mondo, le imprese e la società. Il suo impegno imprenditoriale, la sua capacità di anticipare il
futuro e il suo impegno filantropico sono l’esempio migliore dei valori etici e sociali dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Golinelli è stato nominato Cavaliere il 2 giugno del 1979 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ci ha insegnato con i fatti e con l’esempio cosa significa responsabilità sociale dell’impresa. Golinelli era molto affezionato al Collegio dei Cavalieri del Lavoro, la struttura che da 50 anni ospita a Roma studenti sulla base di una rigorosa selezione di merito. Nel 2018, in occasione di una visita di un gruppo di studenti all’Opificio, non fece mancare le sue parole di incoraggiamento e di ispirazione ai ragazzi. Dopo una visita della struttura volle pranzare insieme a loro perché, di fatto, era uno di loro.

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