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Infrastrutture, il Gruppo Centrale: Così si paralizza l’economia nazionale

09.04.2019

Cantieri fermi o mai partiti, codice degli appalti dalle conseguenze paralizzanti, burocrazia elefantiaca: questo il panorama desolante della situazione di stallo in cui versa il nostro paese, che non riesce a trovare ricette idonee per porre riparo ad un quadro sempre più preoccupante.

Dunque un argomento caldo, che i Cavalieri del Lavoro del Gruppo Centrale hanno affrontato nella riunione romana di giovedì 4 aprile, in continuità, come ha precisato nella sua introduzione il presidente del Gruppo Vittorio Di Paola, con l’analisi sulla situazione economica generale del paese avviata nel precedente incontro dal Cavaliere del Lavoro Rainer Stefano Masera. Il compito di mettere a fuoco le numerose ombre di un settore che rappresenta pur sempre il 22 per cento del Pil nazionale, è stato affidato ad un interlocutore autorevole come il dott. Gabriele Buia, presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori italiani.

L’Italia è ferma,  uno dei settori trainanti, come quello delle costruzioni, ha registrato negli ultimi dieci anni un crollo di un terzo dei livelli produttivi, con oltre 120 mila imprese dissolte nel nulla, con 600 mila posti di lavoro perduti ed una infinita catena di fallimenti. Oggi sette tra le prime dieci grandi imprese italiane sono sotto procedura in quello che dovrebbe essere invece il settore trainante della crescita.

Dal 2009 al 2018 la spesa per investimenti pubblici si è ridotta da 54 miliardi a poco più di 30. Nelle stime del DEF di aprile 2018, la caduta degli investimenti pubblici ha sottratto quasi un punto percentuale l’anno alla crescita del PIL tra 2007 e 2017, ha detto Buia.  Il ruolo di sostegno e di volano che il governo intende delegare alla Cassa depositi e Prestiti, sembra non essere in grado di ottenere risultati rassicuranti, a fronte anche della palese inerzia della pubblica amministrazione nell’utilizzo delle risorse a disposizione. Non a caso il coacervo di norme prodotte dal Codice degli appalti e l’effetto frenante causato dalla funzione assunta dall’Anac, che ha trasformato il suo ruolo precipuo di controllore in quello di soggetto legiferante, hanno dato luogo ad una selva di lacci e laccioli per i quali i pubblici amministratori sono ormai decisamente alieni dall’assumere qualsiasi responsabilità decisionale. In sostanza si è creata una grande confusione invece di uno strumento le cui caratteristiche dovevano essere la semplicità e la rapidità. Siamo oggi in presenza, ha constatato amaramente il dott. Buia, di una società nella quale il continuo rimescolamento delle regole impedisce la possibilità di qualsiasi reale cambiamento. Gli imprenditori a fronte di tutto ciò, chiedono interventi non certo per assicurarsi mani libere, ma tali da garantire rapidità e trasparenza per fare uscire il paese da una drammatica inerzia.

Nel ribadire a sua volta l’esigenza dell’introduzione di regole certe e di investimenti reali e disponibili in infrastrutture, il Presidente Di Paola, ha aperto la serie degli interventi. Il Cavaliere del Lavoro Masera ha espresso preoccupazione sulla capacità di una reale tenuta del paese di fronte ad un insieme di problemi che rischieranno con l’incidere pesantemente sul tasso di crescita della produttività e sulla concreta possibilità di uscita dall’attuale stato di paralisi.

Il Cavaliere del Lavoro Maria Bianca Farina si è chiesta se di fronte all’ampiezza del fenomeno generale di inefficienza, lo stesso decreto “sblocca cantieri”, sarà realmente in grado di produrre i risultati attesi dal governo. Il Cavaliere del Lavoro Mauro Moretti ha dal canto suo espresso il convincimento che il semplice ricorso all’applicazione delle direttive europee sarebbe in grado di aiutare il paese a uscire dall’attuale stato di impasse. Sull’utilità del ricorso esclusivo a norme chiare ed europee ha parlato anche il dott. Giandomenico Ghella, mentre in risposta allo studente Lorenzo Farrugio, ospite del Collegio universitario della Federazione, che si è soffermato sul preoccupante  livello di malversazioni radicato in alcuni ambienti del paese, il dott. Buia ha osservato come proprio le sedimentazioni normative finiscano con l’innescare fenomeni corruttivi, per affrontare i quali servono semplificazioni delle norme e buoni controllori.

In chiusura il Presidente Di Paola ha annunciato che il prossimo incontro del Gruppo, in programma per 16 maggio, sarà dedicato alle elezioni europee, con analisi affidata al Cavaliere del Lavoro Franco Bernabè.

In apertura dell’incontro si è invece tenuto il Consiglio direttivo del Gruppo per l’analisi delle candidature per i nuovi Cavalieri del Lavoro.

 

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