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Il Museo della Liquirizia Amarelli entra nella rete del Sistema Museale Nazionale

27.03.2018

Il museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” entra nella rete del Sistema Museale Nazionale. “Abbiamo inaugurato il museo nel 2001 – spiega il Cav. Lav. Pina Amarelli, Presidente del museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” – e la risposta è stata immediata. Non siamo mai scesi sotto i 30.000 visitatori e l’anno scorso c’è stato un exploit, grazie anche alle tecnologie touch screen in alcune sale e di un factory store. Ormai siamo entrati a far parte dei circuiti turistici della Calabria. Anche se l’ingresso è gratuito, riusciamo a mantenerci e a garantire l’apertura praticamente tutto l’anno”, conclude il Cavaliere del Lavoro.

Nel Paese sono 64 i musei che conservano, tutelano e valorizzano la memoria di altrettante aziende. Lo scorso anno, il museo e l’archivio storico della Piaggio a Pontedera (PI) ha registrato 57.000 presenze, il museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” a Rossano (CS) 50.000 e il museo Ducati a Bologna 40.000.

Sono queste stesse presenze che testimoniano l’interesse e la rilevanza sociale della cultura d’impresa come parte integrante del patrimonio culturale nazionale. Elementi questi che sono stati pienamente rilevati dal Ministero dei Beni Culturali con la recente nascita del Sistema Museale Nazionale. Una rete di 5.000 istituti pubblici e privati, di cui oltre 4.000 musei, gallerie e collezioni, 300 siti archeologici e più di 500 complessi monumentali che, oltre a prevedere nuovi servizi per i visitatori e modelli di gestione sostenibili, definisce le modalità di accreditamento dei singoli luoghi di cultura e adotta i Livelli uniformi di qualità (LUQ) ai quali ogni museo deve adeguarsi per poter entrare nel Sistema nazionale.

Il museo della liquirizia di Rossano, inserito nella rete del Sistema Museale Nazionale, con la presenza di un archivio che raccoglie documenti della famiglia e dell’impresa Amarelli dal 1445 ad oggi e l’unicità di una collezione in cui sono raccolte incisioni, opere librarie, foto d’epoca, abiti antichi, arredi e strumenti agricoli, è un significativo esempio del richiamo che i luoghi d’impresa esercitano, del loro contributo alla crescita e allo sviluppo dei territori e alla diffusione della memoria delle competenze, della creatività e dell’ingegno imprenditoriale italiano.

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