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Grimaldi crede nell’auto elettrica altre cinque navi per il trasporto

17.01.2023

Il 2023 si apre con un nuovo ordine del gruppo Grimaldi, che porta a 1,58 miliardi di euro gli investimenti messi in pista dall’azienda italiana tra ottobre 2022 e gennaio dI quest’anno. La compagnia partenopea guidata da Emanuele e Gianluca Grimaldi ha commissionato ai cantieri Shanghai Waigaoqiao shipbuilding company e China shipbuilding trading company, due società che fanno parte di China state shipbuilding corporation, la costruzione di cinque nuove navi pure car e truck carrier (Pctc), con l’opzione per due ulteriori unità, che porterebbero l’investimento complessivo a oltre 63o milioni di dollari (pari a circa 583 milioni di euro). Il nuovo ordine è stato siglato a poco più di due mesi dall’ultima commessa del gruppo, per la costruzione di cinque navi Pctc, con l’opzione per altre cinque unità, per un investimento complessivo di un miliardo di euro.

Un segno, spiegano ivertici del gruppo, «della fiducia che la compagnia ripone nella crescita del mercato internazionale delle auto, con particolare riferimento al segmento delle auto elettriche». Le cinque navi appena commissionate avranno una lunghezza di 200 metri, una larghezza di 38 metri e una capacità di carico di 9mila ceu (car equivalent unit), le nuove costruzioni sono state progettate, appunto, per il trasporto di veicoli elettrici (automobili, Suv, furgoni, e così via) oltre che per mezzi alimentati da combustibili fossili, ma anche per caricare altre tipologie di merci rotabili pesanti, fino a 250 tonnellate. Saranno, sottolineano i tecnici dell’azienda, «tra le prime navi equipaggiate con una nuova versione di motore elettronico, caratterizzato da consumi tra i più bassi della categoria. Dotate di sistemi di abbattimento delle emissioni, le nuove unità saranno conformi ai più stringenti limiti stabiliti a livello internazionale per le emissioni di anidride carbonica, ossidi di azoto e ossidi di zolfo».

In più, le nuove navi avranno la notazione di classe ammonia ready del Rina (nella sua veste di Registro italiano navale), la quale certifica che potranno essere convertite, in una fase successiva, all’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile alternativo, a zero emissioni di carbonio. Saranno, inoltre, predisposte perla fornitura di energia
elettrica da terra durante l’ormeggio (cold ironing), il che costituisce, laddove disponibile, un’alternativa green al consumo di carburanti fossili durante le soste in porto. Le navi commissionate rappresentano un’evoluzione delle unità Pctc da 6.700 ceu (Grande Baltimora, Grande New York e Grande Halifax), consegnate al gruppo tra il 2016 ed il 2018. Oltre a totalizzare un sensibile incremento di capacità, le nuove unità, grazie alle innovazioni progettuali e a motori e impianti di ultima generazione, saranno caratterizzate da un indice di emissioni di CO2, per carico trasportato, più basso del 27% rispetto a quello delle Pctc della precedente generazione. Dopo la consegna da parte dei cantieri, prevista tra il 2025 ed il 2026, le nuove navi saranno impiegate per potenziare i servizi del gruppo Grimaldi tra l’Europa, il Nord Africa, e l’Oriente. L’accordo con Shanghai Waigaoqiao shipbuilding e China shipbuilding arriva, tra l’altro, fanno notare i vertici della Grimaldi, «in un momento molto importante per l’industria marittima cinese, alla luce del recente ingresso della China shipowners’ association (l’associazione che rappresenta gli armatori e gli operatori navali cinesi) nell’International chamber of shipping, l’ente che rappresenta oltre l’80% del tonnellaggio mercantile mondiale».

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Articolo pubblicato il 14 gennaio da Il Sole 24 Ore

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