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Fondazione Sorgente Group, il ritratto di Marcello in mostra alle Scuderie del Quirinale

Roma 05.11.2018

Il Ritratto di Marcello della Collezione Archeologica della Fondazione Sorgente Group, presieduta dal Cav. Lav. Valter Mainetti, a distanza di 4 anni dalla mostra “Augusto”, allestita in occasione del bimillenario della morte dell’imperatore, torna alle Scuderie del Quirinale.

Il ritratto sarà esposto insieme a oltre 200 tra affreschi, sculture antiche, dipinti e manoscritti fino al 20 gennaio 2019 nell’ambito dell’esposizione “Ovidio. Amori, miti e altre storie”.

La mostra, curata da Francesca Ghedini, propone un percorso tematico sulla vita e sull’influenza che l’opera letteraria di Ovidio ha esercitato sulla storia dell’Occidente.

La presenza del ritratto di Marcello è legata all’importanza che il giovane principe ebbe nella vita di Augusto.

Marcello fu nipote prediletto di Augusto tanto da essere da lui designato alla successione imperiale e a ricevere in sposa Giulia, sua unica figlia, per creare una linea dinastica ereditaria.

Ma la morte prematura del giovane principe non consentì una discendenza diretta.

Secondo alcuni lo stesso Ovidio canterà Giulia negli Amores con lo pseudonimo di Corinna, suscitando i sospetti di una relazione amorosa con la fanciulla e l’ira dell’imperatore.

Proprio i portici dei teatri, come quello dedicato a Marcello per volere di Augusto, erano i luoghi consigliati per l’Ars Amandi da Ovidio: gli archi e le colonne, l’ombra e la discrezione dei luoghi favorivano l’intimità degli amanti. L’indignazione dell’Imperatore condannerà all’esilio Ovidio nel lontano Ponto Eusino, relegandolo nella solitudine, privo dei suoi affetti più cari.

Il ritratto di Marcello, presentato per la prima volta nel 2009 al Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo alle Terme, è stato riconosciuto dagli studiosi come uno dei maggiori capolavori della prima età augustea.

Scolpito in marmo pario, per le sue qualità artistiche uniche e per i caratteri fisiognomici che in esso si fondono con i canoni della compostezza classicista, nel 2014 è stato esposto al Grand Palais di Parigi in occasione della mostra “Moi, Auguste, Empereur de Rome”.

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