Menu

Fondazione Rubelli, rarità tessili e documentali

04.08.2021

Un simbolico ritorno alle origini per scommettere sul futuro. Questa la sfida che ha spinto il Gruppo Rubelli, storico nome di tessuti preziosi e arredamento, a dar vita alla Fondazione Rubelli.

L’istituzione, presieduta da Alessandro Favaretto Rubelli – Cavaliere del Lavoro e presidente di Rubelli S.p.A. – è infatti diretta a salvaguardare e a valorizzare il patrimonio culturale, storico e contemporaneo dell’azienda.

Obiettivi questi perseguiti tramite la realizzazione di un sistema di catalogazione dei documenti e dei tessuti che non solo soddisfa le esigenze della società, ma rappresenta inoltre un valido contributo per la cultura del territorio attraverso l’accessibilità e la consultazione dell’Archivio Storico Rubelli.

Il ricco patrimonio di documenti tessili e cartacei è dal 2018 custodito a Ca’ Pisani Rubelli, sede della fondazione e dimora di proprietà della famiglia dalla fine dell’Ottocento. Ma l’Archivio Tessile Rubelli spazia anche al di fuori del gotico palazzo e si estende nelle altre sedi dell’azienda articolandosi in diverse categorie di documenti, fra le quali primeggia “Campioni per qualità”, una serie di oltre 10.000 campioni di tessuto che testimonia la produzione dai primi anni del Novecento ad oggi.

Una produzione che è conservata in parte anche a Ca’ Pisani Rubelli, dove sono ospitati i preziosi velluti in seta eseguiti per la Casa Reale agli inizi del Novecento e numerosi altri tessuti scaturiti dalla creativa collaborazione con illustri artisti, architetti e designers come Vittorio Zecchin, Guido Cadorin, Umberto Bellotto e Gio Ponti, ma anche importanti documenti di storia dell’arte tessile provenienti da tutti i continenti.

Una selezione nata per volontà del Cavaliere del Lavoro Alessandro Favaretto Rubelli fin dai primi anni della sua attività imprenditoriale e che nel tempo ha dato vita ad una preziosa raccolta che spazia, in un arco cronologico compreso dal XIV al XX secolo, da reperti precolombiani, giapponesi e cinesi, fino a tessuti di arredo liturgico, passando per costumi d’epoca ed archivi di industrie tessili dismesse.

Nello scorrere i documenti d’archivio – osserva Alessandro Favaretto Rubelli – rivedo come in un film la maggior parte della mia vita dedicata alla famiglia e all’azienda nella continuità con chi mi ha preceduto e nel fermo proposito di affidare il timone ai figli e poi, chissà, da loro alle successive generazioni”.

Alla collezione tessile si aggiunge inoltre una ricca raccolta di libri antichi e di pregio, frutto della sua passione per la storia e le guide di Venezia, che costituisce una serie quasi completa di tali importanti argomenti.

Queste due prestigiose collezioni, ora donate alla Fondazione, sono parte integrante del Museo storico, dove i tessuti antichi della raccolta sono esposti a rotazione e tramite percorsi tematici guidati e curati da esperti della materia. Accanto ad essi, in un intreccio tra passato – oggetto di ispirazione – e presente – dimostrazione della capacità del saper fare – si possono ammirare velluti, damaschi e broccati creati da Rubelli fin dal 1889.

SCARICA L'APP