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Fondazione Bracco, torna a vivere il “Piccolo” di Storioni

05.04.2019

Il piccolo violino creato da Lorenzo Storioni nel 1793 è tornato a vivere, nella sua città natale, Cremona, ospite delle Collezioni civiche Liutarie custodite dal Museo Del Violino. Unico esemplare italiano di strumento ad archi per bambino, fu ideato per far studiare bambini di nove, dieci anni.

Il complesso e strutturato intervento che ne ha comportato l’acquisizione, l’analisi e il restauro è stato sostenuto dalla Fondazione Bracco, e per tale motivo il violino porta il nome del mecenate che l’ho ha restituito al suo splendore iniziale.

Lo studio storico, organologico e filologico del piccolo strumento musicale è stato condotto dal Museo del Violino, affiancato da una campagna diagnostica non invasiva, ad opera del Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia per lo studio dei materiali e delle caratteristiche tecniche costruttive. Avvalendosi di indagini fotografiche, microscopiche, radiografiche, endoscopiche e spettroscopiche, i ricercatori hanno sviluppato un protocollo analitico in grado di caratterizzare i materiali originali, quali vernici, pigmenti e trattamenti del legno.

Il piccolo violino “Bracco” 1793, opera autentica del liutaio cremonese Lorenzo Storioni, è un lodevole esempio di liuteria della fine del ‘700, che, oltre ad avere un importante valore quale oggetto di studio ed esemplare tipico dell’opera di Storioni, è estremamente raro sia per formato che per condizioni di conservazione. Misura infatti circa 40mm in meno di uno strumento intero utilizzato abitualmente dai violinisti.

“Il recupero di un capolavoro unico, che è sia uno strumento che un’opera d’arte, e la sua restituzione alla comunità, anche grazie alla nostra Fondazione, ha tutte le caratteristiche distintive dei nostri interventi”, dice il Cav. Lav. Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “Il profondo legame tra arte, musica e ricerca scientifica, la collaborazione tra eccellenze italiane, lo sviluppo di competenze, il coinvolgimento di musei, università e centri di ricerca, la dimensione fortemente multidisciplinare. Un progetto che racconta una bellissima storia: quella della tradizione liutaia italiana e della sua relazione indissolubile con Cremona. All’interno di questa storia ce n’è un’altra, più piccola, ma altrettanto straordinaria, di cui siamo particolarmente orgogliosi: quella del recupero di un pezzo unico che, grazie all’intervento di Fondazione Bracco, da oggi entra a pieno titolo nella collezione custodita nel Museo del Violino e nella memoria collettiva.”

L’intervento sul piccolo “gioiello” della liuteria cremonese e la sua esposizione al pubblico sono stati resi possibili grazie alla partnership pubblico – privata “I Cantieri del Suono” tra Fondazione Bracco, Comune di Cremona e Museo del Violino, nell’ambito delle azioni coordinate dal Distretto Culturale della Liuteria.

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