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Fondazione Benetton, scoprire i tesori della “Città dipinta” da smartphone o tablet passeggiando

Treviso 10.04.2018

La Fondazione Benetton Studi Ricerche, della quale è vice presidente il Cav. Lav. Gilberto Benetton, mette in rete, a disposizione della città di Treviso, dei suoi abitanti, visitatori, studiosi e di tutti gli appassionati di arte e storia, la banca dati online trevisourbspicta.fbsr.it per scoprire non solo le facciate affrescate ancora esistenti ma anche gli affreschi perduti a causa dei bombardamenti del 1944 e dell’inquinamento.

La banca dati, che sarà presentata mercoledì 11 aprile alle ore 18 nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, offre la possibilità di attraversare in modo interattivo la mappa del centro storico di Treviso e di visualizzare facilmente – da computer, tablet o smartphone – la posizione di tutti gli edifici catalogati che rechino affreschi e altre decorazioni, testimoniate dalla campagna fotografica e dalle fonti bibliografiche e documentarie raccolte.

Per ciascuno dei 614 edifici censiti corrisponde una scheda articolata che raccoglie immagini, descrizioni, dati storici e stilistici, indicazioni sullo stato delle decorazioni. Venti filtri di ricerca consentono di visualizzare rapidamente edifici accumunati da fattori storici, architettonici, attestazioni nei catasti e decorazioni caratterizzate da temi comuni, colori dominanti, differenti stati di conservazione. I collegamenti, tra i dati della ricerca su edifici, affreschi e documenti e le cartografie, consentono di interrogare il sistema e ottenere “mappe tematiche” utili alla conoscenza di un patrimonio straordinario.

Insieme alla presentazione della banca dati on line trevisourbspicta.fbsr.it sarà presentata l’edizione integrale in lingua inglese del volume Treviso urbs picta. Frescoed facades of the city from the 13th to the 21st century: knowledge and future of a common good, edito dalla Fondazione Benetton, che segue l’edizione italiana uscita lo scorso dicembre.

Le immagini della banca dati on line sono scaricabili nell’area stampa del sito della Fondazione

 

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