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Famiglia, azienda e vita associativa: i “15 minuti” del Presidente Sella

22.01.2021

Pubblichiamo la sintesi dell’intervento di Maurizio Sella, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, nell’ambito del format “15 Minuti” del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del Lavoro. 


Il suo intervento si è sviluppato sui tre argomenti a lui più cari: la famiglia, l’azienda e la vita associativa.

Non potevo che partire dalla mia famiglia: dal 1570 siamo sempre stati imprenditori. Fino all’ottocento ci occupavamo del settore tessile poi, essendoci molti maschi, ad uno di loro venne affidato il compito di creare una nuova industria e diventammo così una famiglia di banchieri. Se siamo durati così tanti anni è grazie ad una serie di valori rispettati di generazione in generazione: innanzitutto il fatto che se c’è un conflitto di interessi tra l’azienda e la famiglia viene sempre prima l’azienda perché è quella che poi fa crescere la famiglia, va difesa l’unione e la concordia che garantiscono longevità e contestualmente va data la possibilità di uscire a chi non vuole farne parte, con i dovuti tempi necessari. Bisogna cercare di tenere la famiglia relativamente povera e l’azienda relativamente ricca per poter far fronte a imprevisti oltre che costruire una crescita, magari lenta ma costante. Infine, non bisogna mai dimenticare che se un famigliare entra in azienda e fa carriera deve farlo per merito e che, come diceva mia nonna, “morality is longevity” anche negli affari”.

Il rigore e la competenza sono stati un fil rouge della relazione del Presidente Sella che nel raccontare la sua carriera lavorativa ha sottolineato l’importanza di aver “fisicamente provato tutti i lavori, cambiandoli solo quando li aveva effettivamente imparati”. Sotto la sua guida, il Gruppo Sella è passato prima da 132 dipendenti a 600, per poi crescere a 3.000 nel 2001 quando passò il testimone operativo ai figli. Oggi conta 5.200 dipendenti e 300 succursali, contro le 9 iniziali. “Ho avuto fin dalla nascita i valori dell’intraprendenza, del senso del dovere, dell’etica del lavoro, della passione per l’innovazione. La regola che ci ha fatto crescere è stata “l’amore per il cliente è quello che ci da il pane”. Oltre al fatto che siamo sempre cresciuti con calma e razionalità, senza esporci a rischi eccessivi”.

L’Associazionismo rappresenta un’altra parte importante della sua esperienza come lui stesso ha confermato: “Mi sono sempre occupato di organizzazione e ne ho sempre tratto uno straordinario interesse perché ho imparato tantissimo, per me era come andare a scuola. Annotavo quanto avveniva nelle riunioni e accanto, quanto capivo che potevo fare a casa: mi arricchivo sempre”.

Un impegno lavorativo che ha rappresentato, anche in termini di tempo, un forte sacrificio “che non può non esserci per chi conduce un’impresaIl rapporto tra azionisti e impresa va curato sempre perché il successo dell’azienda riguarda tutta la comunità in cui si opera: non si può quindi guardare al sacrificio, ci si deve sacrificare e si deve imparare a fare delle scelte. Scegliere non è mai facile”.

Nel corso dell’intervento, che è possibile rivedere inoltrando la richiesta alla segreteria del Gruppo Lombardo, il Presidente si è infine soffermato anche sul ruolo del Cavalierato del Lavoro ricordando quanto sia necessario e prezioso valorizzare l’onorificenza, rafforzare il posizionamento della Federazione e farsi portavoce dei suoi messaggi, anche adottato uno storytelling adeguato ai vari target di riferimento.

©Gruppo Lombardo

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