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Etica e coerenza il motore Prysmian parte dalle parole

14.04.2022

Costruisce cavi dal 1879, affondando le sue radici nel gruppo Pirelli. Oggi, dopo 143 anni di storia e un percorso di crescita costellato da una serie di acquisizioni internazionali, Prysmian Group è uno dei leader mondiali nella produzione e posa di cavi terrestri e sottomarini per il trasporto di elettricità, oltre che di cavi in rame e in fibra ottica perla trasmissione di dati, video e voce. Prysmian però, persegue un’ulteriore ambizione, come sostiene il suo amministratore delegato Valerio Battista, quella di «essere un player tecnologico di riferimento nella transizione verso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e verso un’economia decarbonizzata. Per questo siamo impegnati su obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite». Così, per coinvolgere tutti i suoi «portatori di interessi», i cosiddetti stakeholder composti da azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, istituzioni e comunità in cui opera, Prysmian ha prodotto un ponderoso Bilancio di sostenibilità 2021 di 208 pagine.

L’azionariato diffuso

«Per noi è un documento fondamentale – spiega il vice president communications e public affairs Lorenzo Caruso – perché siamo una public company con un azionariato diffuso che comprende anche i nostri dipendenti, siamo presenti in 5o Paesi del mondo, abbiamo 28mi1a. dipendenti e 1o8 stabilimenti produttivi. Per tutta questa complessità dobbiamo essere in grado di costruire quella che noi chiamiamo una “Matrice di materialità”, cioè l’individuazione dei “materiali”, i temi più rilevanti che determinano la sostenibilità delle nostre attività. È inevitabile quindi essere totalmente trasparenti e credibili agli occhi dei nostri stakeholder».
Per identificare quei materiali, Prysmian ha realizzato uno strumento di intelligenza artificiale che scandaglia il web contando quante volte gli azionisti (non ne esiste uno di controllo, BlackRock che ha la quota maggiore ha i17,4%) e tutti i portatori di interessi pronunciano parole come «etica», «integrità», «coerenza» e così via. Alla fine i temi emersi come prioritari sono stati prima di tutto «Salute e sicurezza sul lavoro» seguita da «Etica e integrità nel business», «Rispetto dei diritti umani dei lavoratori» e «Performance economica e creazione del valore».

Meno emissioni

Intanto Prysmian nel 2021 ha già raggiunto una serie di obiettivi di miglioramento della sostenibilità: 678mi1a tonnellate di emissioni di CO contro 736mi1a del 2020 (con l’obiettivo di emissioni zero dirette nel 2035 e indirette nel 2050); 81% delle unità operative con percentuali di riciclo dell’acqua superiori al 9o%; 69% di rifiuti riciclati; 15 milioni di euro di investimenti ambientali contro 4 milioni dell’anno precedente. Altri passi avanti ha fatto nella parità di genere. Nel 2019 le nuove assunzioni sono state per 1’81% di uomini e per 1119% femminili, due percentuali arrivate a sfiorare la parità nel 2021 con 44% donne e 56% maschi. Un trend visibile anche sulla forza lavoro complessiva: 39% di donne white collar (34% nel 2020) e 13,5% di top manager femmine (13% l’anno prima). «L’impegno su queste tematiche – commenta Caruso – è testimoniato anche dal coinvolgimento diretto delle prime linee dell’organizzazione, che hanno costituito il Sustainability steering committee, per coordinare tutte le tematiche legate al reporting di sostenibilità del gruppo».

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Articolo pubblicato il 12 Aprile dal Corriere della Sera

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