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Energia «Fatta in casa» Per gli impianti Loccioni «E la mettiamo in rete»

29.09.2022

Previdenza. O forse già meri calcoli aritmetici. Se qualche imprenditore in questi tempi può dirsi poco toccato dalle fiammate di luce e gas, è stato perché ha avuto il coraggio di battere da solo strade un tempo quasi utopiche, come succede spesso tra i nostri campioni del Made in Italy. E allontanarsi dalle stellari bollette che stanno arrivando in questi mesi di conflitto in Ucraina. Per incontrare questo miracolo in tempi di guerra bisogna risalire l’entroterra marchigiano fino a dopo Jesi, dove ha sede la Loccioni del Cavalier Enrico Loccioni, e andare indietro con la memoria a prima del 2010. «II tarlo di Loccioni era consumare meno e meglio per dare comfort ai suoi collaboratori», racconta Francesco Giorgini, facility manager di quest’impresa che dal 1968 è specializzata nella fornitura di impianti industriali, fattura 120 milioni di euro e dà lavoro a 45o dipendenti.

II percorso di conversione è iniziato nel 2004 ed è culminato nel 2019 con il pareggio energetico mentre l’anno successivo è arrivato il surplus: «Produciamo più di quello che consumiamo, siamo arrivati a 3oo megawattora l’anno che in dieci anni hanno fruttato quasi 5 milioni di euro. E l’elettricità in più che produciamo la restituiamo alla rete», spiega Giorgini. I numeri sono il risultato graduale di un insieme di accorgimenti: dapprima, nel 2008, l’eliminazione del gas passando a pompe di calore elettriche, facilitate dalla collocazione sulle sponde del fiume Esino, poi l’introduzione della smart grid alimentata da 2 megawatt di impianti fotovoltaici, 4 impianti miniidroelettrici da 175 kilowatt, un cogeneratore a cui è stato affiancato uno storage termico ed elettrico, quest’ultimo permette di regolare lo scambio con la rete pubblica e il picco di potenza richiesto dalla produzione. «Dal 2018 siamo “demetanizzati”, abbiamo cioè eliminato tutte le fonti di gas. Raccogliamo l’acqua piovana e la usiamo per annaffiare il verde circostante mentre i nostri collaboratori si spostano su auto elettriche che vengono ricaricate da colonnine integrate alla nostra rete elettrica». Oggi dunque Loccioni è totalmente indipendente dal punto di vista energetico: un unicum nato dalla previdenza contadina con cui è cresciuto il Cavalier Loccioni.

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Articolo pubblicato il 28 Settembre dal Corriere della Sera

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