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“Donne in Equilibrio – 1955-65” in mostra al Museo Ferragamo

01.06.2022

Il Museo Ferragamo, sostenuto dal Cavaliere del Lavoro Ferruccio Ferragamo e dalla famiglia, attraverso la mostra “Donne in Equilibrio – 1955-65” racconta i successi tra vita privata e impegno imprenditoriale del Cavaliere del Lavoro Wanda Miletti Ferragamo.

Accanto a lei l’esposizione rende omaggio anche alle donne che hanno contribuito alla trasformazione sociale e culturale della figura femminile nello scenario lavorativo del secondo dopo guerra.

Il percorso trae ispirazione dall’esempio di Wanda Ferragamo e narra come ne cambiò la vita a seguito della scomparsa del marito Salvatore nell’agosto del 1960.

“Non avevo mai lavorato prima in vita mia e quindi non sapevo da che parte cominciare, oltretutto non avevo nessun tipo di preparazione per farlo. Fino ad allora mi ero presa cura della casa e dei bambini, che era ciò a cui si limitava l’educazione per le donne della mia epoca. Ora la famiglia e l’azienda avevano un solo capo, che ero io stessa. Era tutta una sfida per raggiungere l’equilibrio tra la responsabilità di educare i figli e allo stesso tempo imparare il mio nuovo ruolo in azienda. Era quasi un gioco di prestigio di cui divenni esperta. Cercavo di concentrarmi su una nuova linea di prodotto, mentre due secondi dopo dovevo rispondere a tutte le richieste dei miei sei figli. Come vorrei essere ricordata? Soprattutto come mamma, una mamma prestata all’imprenditoria”. È la voce di Stefania Sandrelli a far riecheggiare le parole di Wanda Miletti Ferragamo negli spazi di Palazzo Spini Feroni a Firenze.

L’esposizione, accessibile fino al maggio 2023, si presenta come uno spazio domestico di una famiglia di quell’epoca, fatta eccezione per la sala introduttiva che riproduce l’ufficio di Wanda Ferragamo, affacciato su piazza Santa Trinità. Ci sono le foto di famiglia, il calamaio antico, la lente, i porta documenti, e poi gli scatti fotografici in cui è ritratta con Papa Giovanni Paolo II o la Regina Elisabetta e anche la scarpa che Salvatore realizzò per lei nel 1940, in occasione del loro fidanzamento. La seconda sezione documenta, attraverso video, la famiglia italiana tra il 1955 e 1965, mentre la terza è dedicata all’ingresso delle donne nel mondo del lavoro: ambientata nella biblioteca di una casa, celebra diverse professioni,dalla figura iconica dell’hostess alle scrittrici e giornaliste. Si raccontano poi il lavoro dell’artista attraverso le opere di Giosetta Fioroni e anche i lavori di casa con attrezzi di design quali i battipanni (1960) e l’alza immondizie con manico (1957) in plastica colorata di Gino Colombini per Kartell, le spazzole elettriche di Giuseppe De Goetzen per Elchim (1954), l’aspirapolvere Spatler di Achille Castiglioni per Rem (1956). C’è poi una sezione dedicata al cinema, che celebra da Sophia Loren a Stefania Sandrelli. La mostra si chiude infine con un omaggio al pret-a-porter attraverso alcuni modelli iconici che hanno contribuito a creare la moda Made in Italy.

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