Oltre duecento tra Cavalieri del Lavoro e ospiti hanno partecipato all’Assemblea Pubblica dei Cavalieri del Lavoro, il cui tema, “l’Italia, la Cultura e l’Immagine del nostro paese nel mondo”, è stato discusso da Antonio D’Amato, Dario Franceschini e Diana Bracco.
Puntare sui valori e sulla cultura: è questo l’impegno uscito dall’incontro che si è tenuto il 23 ottobre a Palazzo Colonna con una nuova modalità. Alla tradizionale assemblea privata riservata ai Cavalieri del Lavoro ha fatto seguito, infatti, un’assemblea aperta ad ospiti esterni, alla quale hanno partecipato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini e il Cavaliere del Lavoro Diana Bracco, Presidente di Expo2015 Spa e Commissario Generale di Sezione del Padiglione Italia all’Expo 2015.
“Dobbiamo puntare sui valori, sulla ricostruzione di una cultura aperta al merito, all’innovazione, al futuro – ha detto in conclusione D’Amato – Ci siamo cullati sul passato, su quanto fatto dagli altri. Un grande Paese si distingue, sì, per il fatto di valorizzare quello che ha, ma anche per la capacità di progettare. Il tema sembra lontano, ma in realtà non lo è. Un paese che sa valorizzare la proprio cultura, sa costuire il proprio futuro”.
“Stiamo lavorando – ha detto il Ministro Franceschini – su un terreno sul quale è possibile costruire occupazione. Vogliamo ribadire la centralità della cultura, non solo come valore morale, ma anche come valore economico. Al di là dei colori politici, non c’è mai stato un investimento forte in questo settore. Nel mio mandato ho cercato di rompere alcuni tabù: il primo, la presunta contrapposizione tra tutela e valorizzazione. Valorizzare non significa dissacrare, si tratta di un dibattito ideologico assurdo, anche perché le esperienze all’estero che vengono poi portate come casi di successo si basano proprio sulla valorizzazione. Siamo dunque riusciti a rompere questo tabù nei musei statali, che avranno finalmente un’autonomia contabile e amministrativa e saranno distinti dalle soprintendenze. Il secondo tabù era se cultura e turismo possono andare insieme. Sì. Siamo ancora la prima meta desiderata dai turisti stranieri e dobbiamo abbinare la cultura al resto dell’offerta, ad esempio enogastronomica. Il terzo tabù: pubblico versus privato. Il privato che entra nella gestione del patrimonio pubblico è stato visto come una dissacrazione. Il fatto di garantire il 65% del credito di imposta al privato che con un atto di liberalità contribuisce al recupero del patrimonio pubblico vale sia per chi contribuisce con un euro, sia per chi contribuisce con 10 milioni di euro. A breve – ha concluso il Ministro Franceschini – pubblicherò sul sito del ministero i cento interventi possibili per stimolare i privati e le imprese a intervenire. Penso che questa sia la direzione giusta, è una grande carta per la competitività italiana”.
Diana Bracco ha sottolineato come Expo 2015 possa diventare una grande occasione di rilancio e di crescita per l’Italia nel mondo: “Le imprese avranno a disposizione il Padiglione Italia che è stato pensato come un grande vivaio della creatività per illustrare i propri progetti. Già mille aziende hanno manifestato la propria disponibilità a intervenire e molte altre lo faranno nei prossimo mesi, in vista dell’inaugurazione di Expo il primo maggio 2015″.