Menu

Cerimonia Quirinale 26 ottobre 2021 | L’intervento del Presidente Maurizio Sella

26.10.2021

Il discorso tenuto dal Presidente della Federazione Maurizio Sella
in occasione della solenne cerimonia di consegna delle Onorificenze ai Cavalieri del Lavoro

Palazzo del Quirinale – Roma, 26 ottobre 2021

 


Signor Presidente della Repubblica, Autorità, Signore e Signori e colleghi Cavalieri del Lavoro,

oggi è un giorno di festa.

Durante i mesi bui dell’emergenza sanitaria non fu possibile svolgere questa cerimonia. Ma i valori del lavoro e dell’intraprendenza non sono mai venuti meno e hanno contribuito al superamento del periodo più critico della pandemia e all’importante rilancio del nostro Paese al quale stiamo assistendo.

Per questo è un momento che viviamo con gioia, emozione e sentimento. È un segnale tangibile del ritorno alla normalità, migliorata dai tanti insegnamenti appresi.

Grazie signor Presidente! Grazie per averci accolto al Quirinale e per aver sempre manifestato vicinanza e partecipazione alla Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Un saluto ai cavalieri del lavoro del 2020 e del 2021 che vengono insigniti oggi.

Ricevere questa onorificenza è un riconoscimento e un impegno. Essa non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza: un incentivo a fare sempre di più e sempre meglio. Lo stesso vale per i giovani: i nostri Alfieri del Lavoro.

Oggi più che mai, con le sfide e le opportunità che il Next Generation EU ci propone, l’istruzione e la formazione dei giovani sono basi per il futuro e di una nuova crescita, fondata su una visione dello sviluppo incardinata sui pilastri del lavoro, del merito, della responsabilità e della sostenibilità. I pilastri, cioè, di una società giusta, inclusiva, meritocratica, ricca di opportunità per tutti.

***

C’è anche un altro motivo di soddisfazione e di festa. L’Ordine al Merito del Lavoro è stato fondato nel 1901 e quest’anno compie 120 anni. Oltre un secolo di eccellenza imprenditoriale italiana! Oltre un secolo in cui i Cavalieri del Lavoro, con visione, impegno e investimenti hanno conquistano il futuro agendo in modo anticipatorio.

***

Ho parlato di valori, di lavoro, di impresa, di sviluppo socioeconomico, di giovani e di futuro. Ebbene tutto questo oggi è di fronte a una questione ineludibile, su cui non si può più transigere e non si può più perdere altro tempo: la sostenibilità.

Di tutte le transizioni quella che riguarda l’ambiente e il clima è la più urgente. Se tenessimo costanti le emissioni attuali di CO2 – 35 miliardi di tonnellate – e di altri gas serra, oltre all’aumento di 1,1 gradi già realizzato dal 1900 ad oggi, nel 2050 l’incremento sarebbe di 2 gradi e nel 2100 di 3 gradi.

Dati e fatti, dunque, ci dicono che a questa transizione va posto il massimo impegno. Fare finta di nulla o considerare eccessivo l’aumento di costi, ci porterebbe al disastro. Quindi è nostra responsabilità – individuale e come capi azienda – investire sulle soluzioni e le tecnologie attuali e su quelle che la ricerca renderà man mano disponibili in futuro per determinare una decisa inversione di rotta.

Lo ha detto chiaramente al recente incontro sul clima a Milano anche Mario Draghi, che cito qui testualmente: “La transizione ecologica non è una scelta, è una necessità. Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo, il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico”.

Lo ribadisco: la sostenibilità e la transizione ecologica sono obiettivi ineludibili. E per noi deve essere una missione. […io la sento tale].

La pandemia ha accelerato le transizioni che stiamo affrontando. Ne abbiamo parlato di recente nel Convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro che si è tenuto a Bologna e riprenderemo il tema della sostenibilità il prossimo anno a Roma. E come ho già detto nelle trasformazioni e nelle “disruption” qualcuno vede preoccupazioni e rischi; io invece, a nome di tanti imprenditori Cavalieri del lavoro, invito a vedere con ottimismo e fiducia le straordinarie opportunità, che esistono e vanno trovate.

A questa fiducia contribuisce anche l’Europa. Alla quale è doveroso rivolgere un grande “grazie” perché durante la pandemia ha saputo agire tempestivamente ed efficacemente, con interventi e risorse che sono state spesso paragonate a un nuovo “Piano Marshall”.

Faccio mie le sue belle parole, Signor Presidente, al recente incontro informale con alcuni capi di stato europei: “La pandemia ci ha spinto a predisporre strumenti nuovi, agendo rapidamente, per rispondere alle attese degli europei che chiedevano protezione e sostegno. Next Generation EU non è soltanto un piano di resilienza e ripresa ma un programma a lungo termine verso una doppia transizione, verde e digitale. È la strategia per costruire il nostro futuro”.

Nella cornice Europea e a livello internazionale il nostro paese oggi ha un ruolo di primo piano anche grazie al prestigio, alla reputazione e alla credibilità che ci deriva da avere Mario Draghi alla guida del Governo.

Il Governo si è impegnato in modo risoluto in un progetto ambizioso di riforme che riguardano la Pubblica amministrazione, la Giustizia, il Fisco, la semplificazione e la promozione della concorrenza. Esse saranno essenziali per dare piena efficacia alle misure previste dal Piano e ci metteranno nella condizione di operare al meglio per renderlo effettivamente praticabile, dando risposte concrete ai bisogni di oggi e, soprattutto, di domani.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la ripresa post-pandemica ci danno l’occasione di portare avanti nel modo giusto le nostre ambizioni in materia di crescita e sostenibilità. L’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso e ha prospettive e potenzialità per proseguirlo, anche grazie all’intensità degli investimenti che contribuiranno ad accelerare la crescita, su ritmi anche superiori alla media europea.

È merito anche dalla campagna di vaccinazioni, che è stata condotta e organizzata in modo magistrale.

I Cavalieri del Lavoro, che con le loro aziende rappresentano una parte eccellente dell’economia italiana, consapevoli dei loro doveri, operano come se avessero firmato un “patto morale di responsabilità” sul futuro del Paese, per continuare a migliorarlo in tutti i campi.

In questo momento così straordinario, rinasce una mai sopita capacità di “fare”, sostenuta da una grande e rinnovata volontà realizzativa.

Bisogna dare il buon esempio. Bisogna mettere ancora più in evidenza come l’onestà, il rigore etico e il contrasto a ogni forma di corruzione siano garanzia di futuro. L’etica – oggi più che mai – tiene assieme un altro elemento centrale: l’equità intergenerazionale. Agire eticamente nella vita dell’impresa significa inoltre permettere la crescita dei giovani.

Le transizioni non sono mai facili. Le risorse non sono infinite ed è doveroso ricordare che si è accresciuto il già alto livello dell’indebitamento statale.  Ma – mi ripeto volutamente – è importantissimo saper cogliere e prolungare quanto di straordinario e favorevole sta accadendo.

I Cavalieri del Lavoro sono all’altezza del loro compito storico, di promozione e supporto alla cultura del lavoro. E in questo giorno di festa – come l’ho definito all’inizio – ribadiamo che continueremo a lavorare e ad essere di esempio per le nuove generazioni, perché la crescita sia strutturale e duratura nel tempo, in una dimensione di sostenibilità e inclusività. Nell’interesse di tutti.

 

Grazie.

Il discorso del Presidente Maurizio Sella | Quirinale, 26 ottobre 2021

SCARICA L'APP