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Bombassei: Crisi occasione per abbattere la burocrazia

«Invece di mettere in piedi decine di task force, un’esagerazione, il governo dovrebbe oggi fare solo una cosa: approfittare della lezione del coronavirus per un’opera di radicale sburocratizzazione del Paese. Sarebbero i soldi meglio spesi della crisi». Alberto Bombassei, presidente della Brembo, festeggia la Fase 2 e la riapertura delle fabbriche («se non l’avessimo fatto sarebbe stato un problema per le imprese ma soprattutto per il Paese») ma ammette che «ci vorranno almeno un paio d’anni perché l’Italia recuperi il terreno perduto». E nel frattempo «molte piccole imprese rischiano di chiudere per le difficoltà a recuperare liquidità dalle banche e dallo stato». Lo Stato ha messo le garanzie. Come mai non arrivano i finanziamenti? «Colpa della burocrazia. Il governo ha preso decisioni giuste. Le garanzie erano quelle che servivano, i finanziamenti adeguati. Più o meno erano gli stessi provvedimenti presi dai Paesi più virtuosi. Il problema è che qui i soldi non sono arrivati e non si riesce a tradurre le buone intenzioni in realtà. In Germania la liquidità è entrata nelle casse delle aziende in pochi giorni. Noi invece in Brembo siamo costretti ad anticipare la cassa integrazione perché gli assegni non sono arrivati. Per una realtà come la nostra non è un problema. Abbiamo le spalle larghe e siamo in grado di rimediare. Anche perché per fortuna i fondi, prima o poi, arriveranno per tutti. Per aziende più fragili però rischiano di arrivare troppo tardi. E in Italia, dove ci sono molte piccole e medie imprese in crisi di liquidità, il problema è più seri».

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