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«BCUBE è logistica a 360 gradi per servire le persone»

21.06.2022

«Siamo un elemento fondamentale per la vita delle persone più di quello che si possa immaginare». E pazienza se un nome come BCUBE, la più importante azienda di logistica italiana, che quest’anno compie settant’anni ed è guidata, dopo il padre e fondatore Luigi, dal Cavaliere del Lavoro Piero Carlo Bonzano, non sia conosciuto come quello dei prodotti che il gruppo di Casale Monferrato permette di costruire, gestire e consegnare, dalle automobili ai farmaci ai mobili. Perché BCUBE non è solo un’azienda di trasporti con magazzini in tutto il mondo ma quella che oggi si definisce una leader della logistica integrata con 4mila dipendenti e 500 milioni di ricavi. Cavaliere, cosa significa logistica integrata? «Le rispondo con la piramide che gli americani hanno pensato per delineare il settore della logistica. Una piramide con cinque livelli di integrazione (PL). Noi siamo tra il quarto e il quinto, unici in Italia.

Questo significa che oltre ai servizi forniti dalle aziende dei piani bassi della piramide, trasporti e magazzini, siamo in grado di gestire l’intero processo logistico intervenendo in tutta la catena fra produttore e consumatore. In più, e siamo ai piani alti, agiamo come general contractor che integra servizi a valore aggiunto e possiamo essere anche partner in grado di integrarsi con i processi industriali del cliente fornendo soluzioni digitali avanzate». Riuscite a fare tutto da soli? «In questi anni abbiamo costantemente aumentato i servizi e il personale, anche durante la pandemia. E oggi, in virtù anche della scelta di affidare sempre meno commesse esterne alle cooperative – il cui contributo è ridotto al 20% e pensiamo nei prossimi mesi di azzerare con assunzioni dirette -abbiamo circa 4mila dipendenti. È ovvio, utilizzando per esempio tutti i tipi di trasporto, su gomma, su treno, per nave o via aerea, che di volta in volta siano utilizzati partner esterni». Tra questi ci saranno in futuro anche i droni come sta facendo Amazon? «Non per consegnare la pizza o il televisore a casa. Noi collaboriamo con l’Osservatorio del Politecnico di Milano allo studio proprio sui droni nella logistica e in futuro arriveremo a utilizzarli partendo per esempio dal settore della sanità». In particolare? «Noi siamo specializzati e certificati per la gestione del prodotto farmaceutico e dei prodotti termosensibili sia all’aeroporto di Malpensa che in quello di Fiumicino. Competenze che si sono rivelate particolarmente rilevanti durante il periodo della pandemia nella gestione del vaccino presso i nostri Pharma Center.

Ecco, in futuro droni avanzati tecnologicamente, sia per il controllo sia per assicurare la giusta conservazione e temperatura durante il trasporto, potrebbero essere utilizzati per le consegne agli ospedali volando in corsie preordinate e con tempi molto inferiori al classico furgoncino». Una rivoluzione per la logistica? «Al di là dei droni questo è un settore destinato nei prossimi dieci anni a profondi cambiamenti anche perché prima il Covid e poi gli eventi geopolitici stanno modificando gli assetti globali e quindi anche le filiere produttive». Un cambiamento all’insegna dell’innovazione? «Non c’è dubbio. Innovazione significa una sempre più presente automazione dei processi produttivi. Ma se i robot sostituiranno gli impieghi ripetitivi non significa che l’occupazione non sia destinata a crescere con figure specializzate. Non è un caso che noi ogni anno aumentiamo i dipendenti ai quali, con l’Accademy interna all’azienda, siamo arrivati a fornire 120mi1a ore di formazione all’anno». L’altra grande sfida è quella della sostenibilità? «Che significa aver già ridotto in modo significativo l’impatto ambientale delle lavorazioni con, per esempio, energia verde autoprodotta con il fotovoltaico».

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Articolo pubblicato il 20 Giugno 2022 da QN Economia e Lavoro

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