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Arvedi a Trieste lancia la riconversione: “Gas e forni elettrici”

12.05.2021

Il Gruppo Arvedi, guidato dal Cavaliere del Lavoro Giovanni Arvedi, rivendica, oltre al completo risanamento di uno dei siti più inquinati d’Italia (Servola), la prima riconversione green di una acciaieria in Europa. Accade tra Cremona e Trieste, dove la chiusura dell’area a caldo, e relativa eliminazione della ghisa, ha costretto a ripensare il modello produttivo, mirando a usare solo rottame ferroso rilavorato con forni elettrici. Due impianti complementari, uniti da un treno navetta, con i prodotti finali destinati all’Europa centro-orientale.

Un investimento di oltre 320 milioni, di cui 250 spesati da Arvedi e il resto con finanziamenti statali. La vicenda sta dentro alla cornice del Green Deal Ue, per cui gli acciaieri europei si sono impegnati a ridurre entro il 2030 del 30% le emissioni rilevate nel 2018 e alla neutralizzazione entro il 2050.

Il Gruppo Arvedi, guidato dal Cavaliere del Lavoro Giovanni Arvedi, rivendica, oltre al completo risanamento di uno dei siti più inquinati d’Italia (Servola), la prima riconversione green di una acciaieria in Europa. Accade tra Cremona e Trieste, dove la chiusura dell’area a caldo, e relativa eliminazione della ghisa, ha costretto a ripensare il modello produttivo, mirando a usare solo rottame ferroso rilavorato con forni elettrici. Due impianti complementari, uniti da un treno navetta, con i prodotti finali destinati all’Europa centro-orientale.

Un investimento di oltre 320 milioni, di cui 250 spesati da Arvedi e il resto con finanziamenti statali. La vicenda sta dentro alla cornice del Green Deal Ue, per cui gli acciaieri europei si sono impegnati a ridurre entro il 2030 del 30% le emissioni rilevate nel 2018 e alla neutralizzazione entro il 2050.

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